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Il dragoncello: gli usi in cucina, curiosità e benefici

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Il dragoncello: gli usi in cucina, curiosità e benefici

Il dragoncello (nome scientifico Artemisia dracunculus) è un’erba aromatica dalle foglie sottili, il cui sapore ricorda vagamente l’anice. Comunemente viene usata di più nella cucina francese, aggiungendo eleganza e un gusto fresco e primaverile a una grande varietà di ricette, incluse le salse e i condimenti per insalate. Andiamo a scoprire caratteristiche, curiosità e benefici.

Il dragoncello, re delle erbe in Francia

Il dragoncello, soprattutto in Francia, viene impiegato in molti piatti (inclusa la nota salsa bernese), dove viene spesso indicato come “il re delle erbe” per la sua capacità di elevare un piatto, anche il più semplice.

Si tratta di una pianta perenne dalle foglie lunghe e appuntite, fiori bianchi, steli duri e legnosi; quindi, una volta piantato ricrescerà ogni anno. Appartiene alla famiglia dell’ Artemesia, che comprende altre verdure dal gusto di anice, ad esempio come quella utilizzata per preparare l’ assenzio.

Quello francese è il più comune, ma esistono altre varietà: il dragoncello spagnolo (noto come il messicano) e il russo. Il primo ha un sapore molto simile al francese, ma leggermente più ricco, il russo invece ha un sapore più intenso con un retrogusto leggermente amaro, usato soprattutto per aromatizzare le bevande.

Meglio fresco o essiccato?

Come per altre erbe aromatiche, la differenza tra il prodotto fresco e quello essiccato è notevole; anzi, è ancora più distinguibile poiché il dragoncello è un’erba volatile e perde molto del suo profumo, durante il processo di essiccazione. Molti chef rifiutano addirittura di usarlo, poiché ha perso le preziose caratteristiche che rendono il fresco così gustoso.

Le persone tendono ad amare o odiare questa pianta, a seconda che preferiscano il suo sapore. Un’erba dal sapore complesso, una combinazione tra il dolce e l’amaro con tocchi di vaniglia, eucalipto, pepe e menta, che lo distinguono da altri cibi dal sapore di anice come ad esempio il finocchio. La varietà francese però ha caratteristiche più equilibrate, un mix di sapori contrastanti ma non tanto da infastidire il palato.

In cucina con il dragoncello

Sia fresco che essiccato, il dragoncello viene usato in modo diverso nelle ricette. Del fresco si prendono le foglie, che devono essere prima rimosse dallo stelo (facendovi scorrere le dita dall’alto verso il basso) quindi sciacquate e poi asciugate delicatamente prima dell’uso.

Possono essere utilizzate intere o tritate, a crudo e aggiunto solo a fine cottura come si fa più o meno con il prezzemolo; se lasciato cuocere a lungo, invece, lascerà un gusto amaro alle pietanze. Quello essiccato invece aggiunto dall’inizio, ma non darà lo stesso effetto a causa del suo sapore molto meno intenso.

Il dragoncello fresco può essere incorporato nelle salse, in condimenti per insalate di pollo e patate, tagliato e aggiunto in un’insalata mista, usato come decorazione di molti piatti o per preparare l’aceto aromatizzato. Appare nella lista degli ingredienti di molti piatti primaverili francesi a base di formaggio, pesce, uova o pollo, ma anche nella cucina dell’Europa orientale e russa, per arricchirne il sapore.

Le alternative

Se intendi preparare un piatto che richiede dragoncello fresco e non ne hai, puoi sostituirlo con altre erbe, ma tieni presente che non avrà lo stesso risultato. Valuta l’utilizzo di cerfoglio o finocchio, se il gusto particolare è importante, semi di anice o finocchio per ogni cucchiaio di dragoncello fresco richiesto, oppure con un mix di basilico, aneto e maggiorana. Anche se non aggiungeranno il sapore per cui il dragoncello è noto, andranno comunque bene in qualunque pietanza tu abbia deciso di cucinare.

Il dragoncello essiccato si trova facilmente nel reparto delle spezie in tutti i supermercati, mentre trovare il fresco può essere più complicato in quanto non è così popolare come le altre erbe (prezzemolo, coriandolo, erba cipollina, aneto).

Potresti trovarlo nella sezione dei prodotti freschi legato a mazzetti, oppure in confezioni a conchiglia; o al mercato in primavera e all’inizio dell’estate. Meglio ancora, se ti piace così tanto metterlo nelle tue ricette, comprare una piantina in un garden o anche online, posizionando il vaso in un luogo soleggiato, senza mai fargli mancare l’acqua.

Conservazione e benefici del dragoncello

Il dragoncello fresco può essere conservato (a temperatura ambiente) in un bicchiere d’acqua per circa una settimana, oppure puoi sciacquarlo, asciugarlo, avvolgerlo in carta da cucina umida e riporlo in un contenitore ermetico dove durerà per circa due settimane in frigorifero.

Se preferisci, puoi anche congelarlo per un massimo di 5 mesi. Il dragoncello essiccato si conserva per circa un anno in un barattolo di vetro, o altro contenitore idoneo munito di coperchio, posizionato in un luogo fresco e buio.

Questa erba aromatica contiene diversi nutrienti tra cui potassio, manganese e ferro; tuttavia, pur essendo benefici per l’organismo, è improbabile che questi minerali influiscano in modo significativo sulla salute: di norma è usato in piccole quantità, ma solo per insaporire le pietanze senza aggiungere grassi e calorie.

Curiosità sul dragoncello

L’origine del nome di questa pianta, chiamata anche “erba dragona”, è facilmente intuibile. In antichità si pensava infatti che il dragoncello potesse anche curare il morso dei draghi; altre ipotesi invece lo attribuiscono alla forma della pianta, che potrebbe ricordarne l’aspetto. Altri nomi con cui è conosciuta: Artemisia, Estragone, Dragone, Tragone, o Artemisia. In Francia la chiamano “estragon” e in Inghilterra “tarragon”.

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Perché gli umani tra 300 anni non domineranno la Terra

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Perché gli umani tra 300 anni non domineranno la Terra

di da vox.com

Il primo libro di Yuval Noah Harari, Sapiens, è stato un successo internazionale. Il tour strabiliante dello storico israeliano attraverso il trionfo dell’Homo sapiens è uno dei preferiti, tra gli altri, da Bill Gates, Mark Zuckerberg e Barack Obama.

Il suo nuovo libro, Homo Deus: a Brief History of Tomorrow, parla del futuro dell’umanità e della minaccia che la nostra stessa intelligenza e capacità creativa rappresenta per il nostro futuro.

Il futuro degli umani

Di recente ho parlato con Harari per il mio podcast, The Ezra Klein Show. In questo estratto, che è stato modificato per lunghezza e chiarezza, Harari e io discutiamo dell’ascesa dell’intelligenza artificiale, se la coscienza digitale è un sottoprodotto necessario dell’intelligenza digitale e cosa significherà tutto per gli esseri umani.

Come vedrai, sono un po’ meno convinto di Harari che i computer ci sostituiranno nel lavoro e che gli esseri umani siano sull’orlo dell’inutilità economica. Ma potrei benissimo sbagliarmi, e lui lo dimostra bene.

Parliamo anche di realtà virtuale, e della possibilità che riusciremo a gestire il problema dell’irrilevanza economica ritirandoci in paesi delle meraviglie artificiali che ci danno il significato e la narrazione che la nostra quotidianità ci nega. Harari sostiene che stiamo applicando quel balsamo da un millennio ormai – l’abbiamo semplicemente chiamata religione.

Ezra Klein

Credi che tra 200 o 300 anni l’essere umano sarà l’attore dominante sulla Terra?

Yuval Harari

Assolutamente no. Se mi chiedessi tra 50 anni, sarebbe una domanda difficile, ma 300 anni, è una domanda molto facile. Tra 300 anni, noi Homo sapiens non saremo la forma di vita dominante sulla Terra, ammesso che esisteremo ancora.

In ogni caso, tra 200 o 300 anni, gli esseri che domineranno la Terra saranno più diversi da noi di quanto noi siamo diversi dai Neanderthal o dagli scimpanzé.

Ezra Klein

Quando sento questo tipo di argomentazioni sull’eventuale trionfo dell’IA, spesso mi sembra che siano gli umani più cerebrali – i vostri Elon Musk, Yuval Hararis e Bill Gates – a sopravvalutare l’importanza delle capacità cerebrali. Ma non è chiaro se siano state le nostre capacità analitiche a permetterci di dominare o la nostra cooperazione e altri fattori.

Yuval Harari

Sono totalmente d’accordo che per il successo, la cooperazione di solito è più importante della semplice intelligenza grezza. Ma il fatto è che l’IA sarà molto più cooperativa, almeno potenzialmente, degli umani. Per fare un esempio famoso, ormai tutti parlano di auto a guida autonoma. 

L’enorme vantaggio di un’auto a guida autonoma rispetto a un guidatore umano non è solo che, come veicolo individuale, è probabile che l’auto a guida autonoma sia più sicura, più economica e più efficiente di un’auto a guida umana. Il vero grande vantaggio è che le auto a guida autonoma possono essere collegate tra loro per formare un’unica rete in un modo che non si può fare con i conducenti umani.

È lo stesso in molti altri campi. Se pensi alla medicina, oggi hai milioni di medici umani e molto spesso hai problemi di comunicazione tra medici diversi, ma se passi a medici di intelligenza artificiale, non hai davvero milioni di medici diversi. Hai un’unica rete medica che monitora la salute di tutti nel mondo.

Se in questo momento, mentre parliamo, un medico AI a Timbuktu scopre una nuova malattia o un nuovo trattamento, queste informazioni sono immediatamente disponibili per il mio medico AI personale sul mio smartphone. Alcuni dei maggiori vantaggi dell’IA sono nel campo della cooperazione, non nell’intelligenza.

C’è molta confusione su cosa significhi o non significhi intelligenza artificiale, specialmente in posti come la Silicon Valley. Per me, la confusione più grande di tutte è tra intelligenza e coscienza. Il novantacinque percento dei film di fantascienza si basa sull’errore che un’intelligenza artificiale sarà inevitabilmente una coscienza artificiale. Presumono che i robot avranno emozioni, sentiranno cose, che gli umani si innamoreranno di loro o che vorranno distruggerci. Questo non è vero.

L’intelligenza non è coscienza. L’intelligenza è la capacità di risolvere i problemi. La coscienza è la capacità di sentire le cose. Nell’uomo e negli altri animali, le due cose vanno insieme. Il modo in cui i mammiferi risolvono i problemi è sentendo le cose. Le nostre emozioni e sensazioni sono davvero parte integrante del modo in cui risolviamo i problemi della nostra vita. Tuttavia, nel caso dei computer, questo non succede.

Negli ultimi decenni, c’è stato un immenso sviluppo nell’intelligenza del computer e uno sviluppo esattamente zero nella coscienza del computer. Non c’è assolutamente motivo di pensare che i computer siano vicini allo sviluppo della coscienza. Potrebbero muoversi lungo una traiettoria molto diversa dall’evoluzione dei mammiferi. Nel caso dei mammiferi, l’evoluzione ha guidato i mammiferi verso una maggiore intelligenza attraverso la coscienza, ma nel caso dei computer potrebbero progredire lungo un percorso parallelo e molto diverso verso l’intelligenza che semplicemente non coinvolge affatto la coscienza.

Potremmo trovarci in un mondo con una super intelligenza inconscia. La grande domanda non è se gli umani si innamoreranno dei robot o se i robot cercheranno di uccidere gli umani. La grande domanda è come appare un mondo di super intelligenza inconscia? Perché non abbiamo assolutamente nulla nella storia che ci prepari a uno scenario del genere.

Ezra Klein

Per me, questa è la domanda più interessante sull’intelligenza artificiale e quella che ritengo venga quasi sempre ignorata. Il motivo per cui risolviamo i problemi è perché i sentimenti ci guidano. La sensazione di rabbia, la sensazione di dolore, ci portano a cercare di risolvere i problemi. E a un livello molto basso, c’è la spinta a riprodursi, che è anche mediata da sentimenti di amore e lussuria.

Gran parte, non solo della civiltà umana, ma il modo in cui tutti gli animali sulla Terra sembrano operare cerca di garantire la riproduzione per la loro specie. La domanda che mi viene sempre posta quando provo a immaginare l’intelligenza artificiale è che aspetto ha la super intelligenza senza i driver biologici di base della riproduzione? Anche se immagini che avrebbe qualcosa come la coscienza, non avrebbe il nostro tipo di coscienza.

Quindi l’IA avrà una potente intelligenza per risolvere i problemi, ma quale sarebbe la sua motivazione? Perché dovrebbe voler risolvere questi problemi? Quali problemi vorrebbe risolvere? Sento che gran parte della conversazione sull’IA presuppone che l’IA avrà il desiderio umano di avere di più, che avrà qualcosa e quindi vorrà più cose. Diventerà il miglior giocatore di Go, ma non sarà disposta a fermarsi qui. Dovrà anche essere migliore di chiunque altro al Monopoli. Dovrà anche essere più brava di chiunque altro a giocare a Guitar Hero su PlayStation. Ma non è chiaro per me perché dovrebbe andare così o cosa lo renderebbe vero.

Yuval Harari

Nelle prime generazioni di intelligenza artificiale, puoi dire che la motivazione sarà determinata dalle persone che programmano l’intelligenza artificiale, ma quando l’apprendimento automatico prenderà il sopravvento, non abbiamo davvero idea di dove potrebbe portare l’intelligenza artificiale. Non avrà desideri nel senso umano perché non avrà coscienza. Non avrà menti, ma potrebbe sviluppare i propri modelli di comportamento che sono ben oltre la nostra capacità di comprensione.

L’intera attrazione dell’apprendimento automatico, della mente profonda e dell’intelligenza artificiale per le persone del settore è che l’intelligenza artificiale può iniziare a riconoscere schemi e prendere decisioni in un modo che nessun essere umano può emulare o prevedere. Ciò significa che non siamo in grado di prevedere realmente in che direzione si svilupperà l’IA. Questo fa parte del pericolo. Gli scenari in cui l’IA va oltre l’intelligenza umana sono, per definizione, gli scenari che non possiamo immaginare.

Ezra Klein

Allora perché, data la gamma di incertezze sia sullo sviluppo dell’IA che su cosa diventerà un’IA, sei così convinto che gli esseri umani non saranno una forma di vita dominante tra 300 anni?

Yuval Harari

Non è perché sopravvaluto l’intelligenza artificiale. È perché la maggior parte delle persone tende a sopravvalutare gli esseri umani. Per sostituire la maggior parte degli umani, l’IA non dovrà fare cose molto spettacolari. La maggior parte delle cose di cui il sistema politico ed economico ha bisogno dagli esseri umani sono in realtà abbastanza semplici.

In precedenza abbiamo parlato di guidare un taxi o di diagnosticare una malattia. Questo è qualcosa che l’IA sarà presto in grado di fare meglio degli umani anche senza coscienza, anche senza avere emozioni o sentimenti o super intelligenza. La maggior parte degli umani oggi fa cose molto specifiche che presto un’IA sarà in grado di fare meglio di noi.

Se tornassimo indietro nel tempo ai tempi dei cacciatori-raccoglitori, allora sarebbe una storia diversa. Sarebbe estremamente difficile costruire un robot cacciatore-raccoglitore in grado di competere con un essere umano. Ma creare un’auto a guida autonoma migliore di un tassista umano? Questo è facile. Creare un medico IA che diagnostichi il cancro meglio di un medico umano? Questo è facile.

Ciò di cui stiamo parlando nel 21° secolo è la possibilità che la maggior parte degli esseri umani perda il proprio valore economico e politico. Diventeranno una specie di enorme classe inutile — inutili non dal punto di vista della madre o dei loro figli, inutili dal punto di vista del sistema economico, militare e politico. Una volta che ciò accadrà, il sistema perderà anche l’incentivo a investire negli esseri umani.

Ezra Klein

Lascia che ti sfidi su questo. Diciamo che questo cambiamento avviene nell’arco di 50, 100, 150 anni.

Yuval Harari

Cinquant’anni sarebbe davvero troppo presto.

Ezra Klein

Capisco, ma non è necessariamente così veloce per l’economia. Un modo per dirlo è che nel 1900 un’enorme percentuale della forza lavoro americana era impegnata nell’agricoltura. Nel 2000 non era più così. L’agricoltura è ormai una percentuale molto piccola della popolazione come percentuale della forza lavoro.

Al tuo punto sull’inutilità economica, abbiamo sostituito lavori molto “utili” come l’agricoltura con molti lavori come il mio che oggettivamente non sono altrettanto utili. Il mondo ha bisogno di me per fare podcast e scrivere articoli? C’è bisogno che tu scriva libri interessanti sui futuri possibili? Probabilmente no.

Quello che siamo bravi a fare nell’economia è raccontare storie su ciò di cui abbiamo bisogno. Raccontiamo storie sui pezzi di carta verdi che formano i nostri soldi e raccontiamo storie sul valore delle cose che acquistiamo con quei pezzi di carta verdi. Riusciamo a convincerci che il succo d’uva, se lo lasci riposare abbastanza a lungo, diventa questa cosa straordinaria chiamata vino e può valere mille dollari!

Potremmo arrivare a un punto in cui i computer guidano i taxi e ci diciamo solo che ciò di cui abbiamo veramente bisogno nella vita sono più insegnanti di yoga e insegnanti di meditazione. Puoi dire continuamente: “Bene, allora il computer lo farà”, ma sono un po’ scettico sul fatto che non saremo in grado come specie di trovare cose cui decidiamo di aggiungere valore.

Yuval Harari

Penso che la risposta sia su due livelli. Prima di tutto, per quanto riguarda la possibilità che appaiano nuovi posti di lavoro proprio come i lavoratori agricoli si sono trasferiti nelle fabbriche e poi si sono trasferiti nei servizi e ora sono insegnanti di yoga, il problema qui è che gli esseri umani hanno fondamentalmente due tipi di abilità che conosciamo: capacità fisiche e capacità cognitive.

In passato, mentre le macchine gareggiavano con noi nelle capacità fisiche nei campi e nelle fabbriche, sempre più esseri umani si sono spostati a lavorare in lavori che richiedono principalmente capacità cognitive. Ora le macchine stanno iniziando a competere anche nel campo cognitivo, e non sappiamo se c’è un terzo tipo di abilità che tutti noi potremmo muovere per lavorare in quello.

Ezra Klein

Posso fare un suggerimento? Tom Friedman, che è bravo a mettere le cose in simpatiche piccole capsule linguistiche, ama dire che ci stiamo spostando dai lavori della mente ai lavori del cuore. Mi sembra che l’abilità degli umani sia che gli esseri umani si divertono a interagire con altri esseri umani.

Un buon esempio. Stai andando a un ritiro di meditazione silenziosa di 60 giorni. Certamente abbiamo già computer in grado di raccogliere informazioni sulla meditazione online, che potrebbero leggere ogni libro mai scritto sulla meditazione e sputarti una stampa, e poi potresti andare in una stanza da solo per 60 giorni e farlo senza soldi – ma tu vuoi farlo con le persone, vuoi quelle interazioni.

In realtà penso che molti posti di lavoro nell’economia siano così. Penso che anche adesso molti lavori siano effettivamente inutili. I libri sono in qualche modo un analogo dei computer – c’è così tanto che potremmo lasciare che i libri facciano per noi.. Credo che tu insegni all’università. Potresti far leggere i libri a tutti, ma alla gente piace avere insegnanti. A loro piace avere Tutor. A loro piace stare con altri studenti. Ciò in cui gli esseri umani sono abili, e lo sono da tempo, è interagire con altri esseri umani.

Yuval Harari

È probabile che assisteremo a un immenso progresso nella capacità del computer di leggere e comprendere le emozioni umane meglio di quanto gli umani possano farlo. Se vai dal dottore, vuoi avere questa calda sensazione di un essere umano che interagisce con te. Il modo in cui il dottore lo fa è leggendo le tue espressioni facciali e il tuo tono di voce e, naturalmente, il contenuto delle tue parole. Questi sono i tre modi in cui un medico umano analizza il tuo stato emotivo e sa se sei spaventato o annoiato o arrabbiato o altro.

Ora, non ci siamo ancora arrivati, ma siamo molto vicini al punto in cui un computer sarà in grado di riconoscere questi modelli biologici meglio di un essere umano. Le emozioni non sono dei fenomeni mistici che solo gli umani possono leggere. Inoltre, il computer sarà in grado di leggere i segnali provenienti dal tuo corpo, cosa che nessun medico umano può fare. Puoi avere sensori biometrici sul o all’interno del tuo corpo e il computer sarà in grado di diagnosticare il tuo esatto stato emotivo molto meglio di qualsiasi essere umano. Anche in questo, l’intelligenza artificiale avrà un vantaggio.

L’altro punto è che quello che è successo nel 20° secolo è che le persone che hanno perso il lavoro in agricoltura hanno ottenuto lavori poco qualificati nelle fabbriche, e quando questi posti di lavoro sono finiti, hanno ottenuto lavori poco qualificati nei servizi come essere cassieri o fattorini. Il vero problema nel 21° secolo è che i lavori poco qualificati scompariranno e avremo un grosso problema nel riqualificare le persone per lavori altamente qualificati. Se perdi il lavoro come tassista quando hai, diciamo, 50 anni e devi reinventarti a 50 anni come insegnante di yoga, sarà molto, molto difficile.

Ezra Klein

L’altro lato dello scenario che stai delineando è un mondo in cui ciò che finisce per accadere è una sorta di scenario non produttivo e di iper-piacere. Onestamente mi preoccupo molto di più della distopia VR che della distopia AI.

In un mondo in cui le persone perdono la loro utilità economica, è facile immaginarle ritirarsi nella realtà virtuale, che è già dannatamente buona, e sarà sorprendente tra 20 anni. Immaginate un possibile futuro in cui stiamo cercando di gestire il problema dell’irrilevanza economica attraverso una massiccia macchina di distrazione sociale?

Yuval Harari

Sì, penso che l’altro problema con l’intelligenza artificiale che prende il sopravvento non sia il problema economico, ma in realtà il problema del significato: se non hai più un lavoro e, diciamo, il governo ti fornisce un reddito di base universale o qualcosa del genere, il grande il problema è come trovi un significato nella vita? Cosa fai tutto il giorno?

Qui, le migliori risposte che abbiamo finora sono droghe e giochi per computer. Le persone regoleranno sempre di più i loro stati d’animo con tutti i tipi di sostanze biochimiche e si impegneranno sempre di più con le realtà virtuali tridimensionali.

Questa idea che gli umani trovino un significato nei giochi di realtà virtuale non è in realtà un’idea nuova. È un’idea molto antica. Abbiamo trovato un significato nei giochi di realtà virtuale per migliaia di anni. Finora l’abbiamo chiamata religione.

Puoi pensare alla religione semplicemente come un gioco di realtà virtuale. Inventi regole che in realtà non esistono, ma credi a queste regole e per tutta la vita cerchi di seguirle. Se sei cristiano, se lo fai, ottieni punti. Se pecchi, perdi punti. Se nel momento in cui finisci il gioco quando sei morto, hai guadagnato abbastanza punti, sali al livello successivo. Tu vai in paradiso.

Le persone hanno giocato a questo gioco di realtà virtuale per migliaia di anni e li ha resi relativamente contenti e felici della loro vita. Nel 21° secolo, avremo solo la tecnologia per creare giochi di realtà virtuale molto più persuasivi di quelli a cui abbiamo giocato nelle ultime migliaia di anni. Avremo la tecnologia per creare effettivamente paradisi e inferni, non nella nostra mente ma usando bit e usando interfacce dirette cervello-computer.

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La ferrovia lunare: la soluzione del futuro per il commercio e il trasporto degli astronauti

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Ferrovia lunare

Più di mezzo secolo dopo l’allunaggio del 21 luglio 1969, le speranze per una presenza umana duratura sulla Luna stanno rinascendo anche grazie al progetto di una ferrovia lunare.

Gli astronauti potrebbero tornare sulla superficie lunare nella missione Artemis III della NASA nel 2026 , mentre Darpa (l’Agenzia statunitense per i progetti di ricerca avanzata della difesa) spera di sviluppare infrastrutture per una “fiorente economia lunare” basata sull’estrazione di risorse preziose.

Ferrovia lunare

La ferrovia lunare

I nuovi Lunar Terrain Vehicles (LTV) potrebbero portare gli astronauti più lontano che mai, ma la logistica delle operazioni commerciali, dell’abitazione, dell’energia e delle comunicazioni richiederà un lavoro molto più pesante.

L’astronave potrebbe presto essere in grado di trasportare dalle 10 alle 100 tonnellate sulla superficie della Luna“, ha affermato Michael Nayak, direttore del programma decennale Lunar Architecture (LunA-10) di Darpa.

Ferrovia lunare

“Come verrebbe distribuita quella grande quantità di massa dal punto di consegna al punto di necessità? Ci vorrebbero un centinaio di rover di classe LTV per distribuire quella quantità di massa. E questo è solo l’atterraggio di un’astronave. Cosa succede quando ci sono decine di sbarchi? Una ferrovia lunare potrebbe aiutare a risolvere questa problematica logistica”.

Nel progetto della ferrovia lunare è entrata la società aerospaziale e di difesa statunitense Northrop Grumman, una delle 14 società selezionate per sostenere gli ambiziosi obiettivi di LunA-10.

Un progetto ambizioso

Progettato per trasportare persone, rifornimenti e risorse attraverso la superficie lunare, il concetto di Northrop Grumman: “ha colmato una lacuna che riteniamo non sia stata completamente risolta“, ha dichiarato Nayak.

Lo studio esplorerà i progetti e l’architettura per un “sistema ferroviario lunare pienamente operativo”, che sarebbe costruito e controllato da robot. I compiti di queste macchine includerebbero la livellatura della superficie e la preparazione delle fondazioni, il posizionamento e l’allineamento dei binari, la giunzione e la finitura, l’ispezione, la manutenzione e la riparazione della ferrovia lunare.

Ferrovia lunare

Secondo un articolo sul sito Now di Northrop Grumman, la ferrovia lunare potrebbe fornire accesso ad aree remote, come “regioni permanentemente in ombra nella regione del Polo Sud che potrebbero contenere preziosi depositi di ghiaccio d’acqua e idrocarburi”. La ferrovia lunare potrebbe trasportare tali risorse sulle basi lunari, con maggiore capacità e velocità più elevate rispetto alle LTV.

La Luna stessa potrebbe fornire risorse per il progetto, con metalli e materiali preziosi disponibili nel suolo, ma estrarli e utilizzarli sarà tutt’altro che facile. Non protetti dall’atmosfera, i macchinari sono esposti al calore intenso del Sole da un lato e al congelamento criogenico dall’altro. Le particelle di polvere caricate sono abrasive come la carta vetrata, mentre anche le particelle più grandi ad alta velocità, i “moonquati” e i venti solari minacciano di causare danni.

Supportare una futura economia lunare commerciale

Darpa ritiene che la ferrovia lunare potrebbe supportare una futura economia lunare commerciale, ma ci sono “tre grandi sfide” per il successo, secondo Nayak: separare la “tecnologia fine a se stessa” dalle tecnologie che potrebbero consentire una “rapida scala economica”; collaborazione tra aziende che lavorano con la propria proprietà intellettuale; e sviluppare il “locatario di ancoraggio” per un sistema.

La maggior parte dei servizi commerciali, come energia, comunicazioni e posizione, navigazione e temporizzazione (PNT), sono servizi di supporto. Ma a sostegno di cosa? Al momento, l’ancora di salvezza per la Luna sembra essere l’utilizzo delle risorse in situ (ISRU), che estrae ossigeno, acqua o elio-3 dalla Luna”, ha spiegato Nayak.

Ferrovia lunare

Attualmente le riserve di queste risorse sono poco conosciute. Dobbiamo espandere la nostra conoscenza delle risorse sulla e nel sottosuolo della Luna, al fine di sviluppare casi economici più convincenti per finanziare l’economia lunare fondamentale. Questa rimane una sfida chiave, ma che l’aumento degli investimenti privati sulla Luna può aiutare a risolvere”.

La ferrovia lunare “non sarà realizzata dall’oggi al domani”, ha aggiunto, e ci vorrà almeno un decennio per realizzarla. In combinazione con gli altri progetti LunA-10, che coinvolgono aziende come SpaceX e Blue Origin, si spera che possa stimolare “un’attività commerciale diffusa” sulla Luna e attorno ad essa.

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I pipistrelli dalla testa a martello hanno un insolito rituale di accoppiamento

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Pipistrelli dalla testa a martello
"Questi pipistrelli non sono molto intelligenti", ha detto Jack Bradbury del Cornell Laboratory of Ornithology a NPR : "Penso che la maggior parte delle sinapsi nel cervello di questo pipistrello maschio sono dedicate al sesso, e lui non ha molto altro in mente, tranne procurarsi del cibo".

I pipistrelli dalla testa a martello prendono il nome dalle teste squadrate e allungate dei maschi, che contengono una grande camera di risonanza che amplifica i loro richiami. Questa insolita morfologia è il prodotto dell’inusuale sistema di accoppiamento dei pipistrelli.

Pipistrelli dalla testa a martello
I pipistrelli dalla testa a martello prendono il nome dalle teste squadrate sovradimensionate dei maschi, che si sono evolute per amplificare e proiettare forti vocalizzi che producono per impressionare le femmine durante il rituale di corteggiamento

Il rituale di corteggiamento dei pipistrelli dalla testa a martello

I pipistrelli dalla testa a martello sono tra le poche specie di pipistrelli con un sistema di corteggiamento lek, una sorta di spettacolo in cui fino a 150 maschi si riuniscono due volte l’anno per impressionare le femmine con forti vocalizzi e sbattimenti d’ali.

I maschi pendono dagli alberi lungo il fiume e suonano il clacson per ore di seguito, mentre le femmine volano selezionando un compagno adatto. Le femmine sono molto esigenti, scegliendo lo stesso 6% dei maschi come compagni il 79% delle volte (il che significa che il restante 94% dei maschi è fortunato solo una volta in una luna blu).

I vocalizzi più forti di solito attirano la massima attenzione, quindi i maschi hanno sviluppato una cassa di risonanza vocale, o laringe, che occupa circa metà della loro cavità corporea. Secondo uno studio del 1990, la loro laringe è così grande da spingere il cuore, i polmoni e l’intestino indietro e lateralmente.

Pipistrelli dalla testa a martello
“Questi pipistrelli non sono molto intelligenti”, ha detto Jack Bradbury del Cornell Laboratory of Ornithology a NPR : “Penso che la maggior parte delle sinapsi nel cervello di questo pipistrello maschio sono dedicate al sesso, e lui non ha molto altro in mente, tranne procurarsi del cibo”.

I richiami dei oipistrelli dalla testa a martello echeggiano all’interno del loro torace e delle loro particolari teste simili a gargoyle prima di proiettarsi attraverso le narici allargate e il muso penduli. Questa testa elaborata probabilmente ha ispirato il nome della specie latina delmu pipistrelli dalla testa a martello “monstrosus”, che si traduce in “mostruoso”.

Le femmine non hanno bisogno di teste grandi per impressionare un compagno, quindi sfoggiano musi più stretti, simili a quelli della volpe. Anche i loro corpi sono più piccoli, pesano circa la metà di quelli dei maschi: 230 grammi rispetto a 420 g, e misurano circa 20 centimetri di lunghezza, rispetto a 28 cm per i maschi.

Conclusioni

Sia i maschi che le femmine hanno un’apertura alare di circa 1 metro e una pelliccia liscia, bruno-grigiastra. Sebbene siano frugivori, nel senso che mangiano frutta, si pensa che i pipistrelli dalla testa a martello diventino occasionalmente carnivori.

Uno studio del 1968 ha riportato osservazioni di questi pipistrelli che si nutrivano di scarti di carne di uccelli e uccidevano polli per bere il loro sangue in Gabon. Secondo questa ricerca, l’osservatore, un collezionista erpetologico di nome Harry Andrew Beatty, ha salvato due volte dei polli che erano stati “attaccati a tarda notte da Hypsignathus “.

Pipistrelli dalla testa a martello
pipistrelli dalla testa a martello prendono il nome dalle teste squadrate e allungate dei maschi, che contengono una grande camera di risonanza che amplifica i loro richiami. Questa insolita morfologia è il prodotto dell’inusuale sistema di accoppiamento dei pipistrelli

Questi pipistrelli non sono molto intelligenti“, ha detto Jack Bradbury del Cornell Laboratory of Ornithology : “Penso che la maggior parte delle sinapsi nel cervello di questo pipistrello maschio sono dedicate al sesso, e lui non ha molto altro in mente, tranne procurarsi del cibo“.

Quindi canterà, creando quello che Bradbury descrive come un “ronzio staccato, un ronzio molto, molto forte e rapido“. Le femmine si uniscono alla cacofonia solo quando è il momento di accoppiarsi, emettendo un “suono di rilascio” quando l’accoppiamento è completo.

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Il polo nord magnetico continua a muoversi ma ora, forse, sappiamo perché

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Il polo nord magnetico continua a muoversi ma ora, forse, sappiamo perché

Il polo nord magnetico della Terra (che non equivale al nord geografico) sta costringendo gli scienziati ad un continuo inseguimento dal secolo scorso. Ogni anno, si sposta verso nord-ovest mediamente di una quarantina di chilometri.

Quel movimento ha reso il World Magnetic Model – il sistema che traccia il campo magnetico e tiene aggiornati bussole, smartphone, GPS ed i sistemi di navigazione in uso su su aerei e navi – imprecisi. il prossimo aggiornamento programmato del MMM era previsto nel 2020, ma lo scorso anno è stato necessario effettuare un aggiornamento fuori programma senza precedenti per tenere conto dell’accelerazione dello spostamento del nord magnetico.

Nel blockbuster di Hollywood “The Core“, il nucleo della Terra smette improvvisamente di ruotare, causando il collasso del campo magnetico terrestre. Poi esplosioni di micidiali microonde bruciano il Colosseo e sciolgono il Golden Gate Bridge.

Nel film è “quasi tutto sbagliato“, dice Justin Revenaugh, un sismologo dell’Università del Minnesota, però è vero che il campo magnetico terrestre protegge il pianeta dalle radiazioni solari letali e distruttive. Senza di esso, i venti solari potrebbero spogliare la Terra dei suoi oceani e dell’atmosfera.

Ma il campo magnetico del pianeta non è statico.

Ora gli autori di un nuovo studio hanno ottenuto informazioni sul perché il nord magnetico si sposta e stanno imparando come prevedere questi cambiamenti.

Monitoraggio del movimento nel nucleo della Terra

Il campo magnetico terrestre viene generato dal vorticoso ruotare su sé stesso del nucleo di nichel e ferro liquido che sta nel nucleo esterno del pianeta, a circa 2.500 chilometri di profondità. Ancorato dai poli magnetici nord e sud (che tendono a spostarsi e persino invertirsi ogni milione di anni o giù di lì), il campo cresce e cala in forza, ondeggiando in funzione di ciò che accade nel nucleo.

Cambiamenti periodici ed a volte casuali nella distribuzione di quel turbolento metallo liquido possono causare ondeggiamenti nel campo magnetico. Se immaginate il campo magnetico come una serie di elastici che passano attraverso i poli magnetici e il nucleo della Terra, allora i cambiamenti nel nucleo si concentrano essenzialmente su diversi elastici in vari punti.

Si tratta di una specie di rimorchiatori geomagnetici che influenzano la migrazione del polo nord magnetico e possono farlo deviare in modo imprevedibile dalla sua posizione.

Finora, prevedere gli spostamenti del campo magnetico è stato un problema, ma nel nuovo studio, i geofisici Julien Aubert e Christopher Finlay hanno tentato di simulare le condizioni fisiche del nucleo della Terra attraverso alcuni supercomputers..

I ricercatori sapevano che la trasmissione del calore dall’interno verso l’esterno del pianeta può influenzare il campo magnetico. In generale, questo accade ad una velocità di circa 9 chilometri all’anno ma hanno scoperto che nel nucleo possono formarsi delle sacche di ferro liquido molto più calde e più leggere del fluido circostante. Se la differenza tra questi pezzi di fluido caldi e meno densi e le loro controparti più fredde e più dense è abbastanza grande, il liquido caldo può salire molto rapidamente.

Questo movimento rapido innesca quindi le onde magnetiche che si spostano verso la superficie del nucleo, causando i sussulti geomagnetici. “Pensa a queste onde come corde vibranti di uno strumento musicale“, ha spiegato Aubert.

Il nord magnetico è importante per i modelli di navigazione

Tenere sotto controllo il Nord magnetico è imperativo per gli eserciti europei e americani perché i loro sistemi di navigazione si affidano al MMM. Lo stesso fanno le compagnie aeree commerciali e le app GPS per smartphone, per aiutare piloti e utenti a localizzare le loro posizioni e navigare di conseguenza.

Ecco perché il British Geological Survey e la National Oceanic and Atmospheric Administration aggiornano il MMM ogni cinque anni. Il primo aggiornamento straordinario richiesto dai militari statunitensi è stato completato il 4 febbraio.

Ma anche con questi aggiornamenti periodici, le fluttuazioni geomagnetiche rendono difficile mantenere il modello accurato, ha detto Aubert.

Il nuovo modello del suo gruppo potrebbe affrontare il problema aiutando a prevedere come potrebbe evolvere il campo magnetico terrestre. “Entro i prossimi anni, immaginiamo che dovrebbe essere possibile analizzare le fluttuazioni del passato e prevedere quelle future con maggiore precisione”, ha detto Aubert.

Il campo magnetico potrebbe mai collassare?

Il campo magnetico terrestre protegge l’atmosfera, che ci scherma tenendo fuori la radiazione solare, come dice Revenaugh. Se perdessimo il nostro campo magnetico, alla fine perderemmo la nostra atmosfera.

Ma, secondo Revenaugh, è improbabile che ciò accada, dal momento che il nucleo della Terra non smetterà mai di ruotare. Anche se il campo magnetico collassasse, gli effetti devastanti rappresentati in “The Core” – persone con il pacemaker che cadevano morte, tempeste di fulmini fuori controllo, monumenti demoliti – non accadrebbero.

Uno scenario molto più probabile, suggerisce Revenaugh, prevede l’inversione dei poli magnetici, come già accaduto 780.000 anni fa. Quando si verificano tali inversioni (ce ne sono state diverse nella storia della Terra), il campo magnetico scende a circa il 30% della sua piena forza.

Sebbene sia uno scenario probabilmente lontano, Revenaugh sostiene che è importante migliorare la comprensione degli scienziati sul campo magnetico. “Quanto più miglioreranno i modelli, tanto meglio potremo capire cosa sta facendo”, ha detto.

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Mar Rosso: i fondali nascondono le “pozze della morte”

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Mar Rosso

Gli scienziati che hanno esplorato il Mar Rosso hanno fatto una scoperta inquietante quando hanno finalmente raggiunto il fondo.

Situato tra l’Africa e la penisola arabica, il Mar Rosso ospita un ecosistema fertile e affascinante. È anche una rotta marittima incredibilmente trafficata, con tutto il traffico che attraversa il Canale di Suez.

Mar Rosso

Le pozze della morte del Mar Rosso

Il nome del Mar Rosso deriva dalle fioriture rosse stagionali delle alghe che cambiano l’acqua dal suo solito colore blu-verde al rosso. Immergendosi più in profondità gli scienziati sono riusciti a trovare “pozze della morte” sul fondo del mare, così chiamate perché sono zone prive di ossigeno, il che significa che qualsiasi animale abbastanza sfortunato da avventurarsi nelle vicinanze viene stordito e ucciso.

Mar Rosso

Tutto ciò che riesce a essere stordito ma non ucciso verrà catturato da predatori opportunisti che si annidano nelle vicinanze per “nutrirsi degli sfortunati”. Questo non vuol dire che non ci sia nulla all’interno delle “pozze della morte”, che ospitano “microrganismi estremofili” che possano sopravvivere laggiù dove poco altro può farlo.

Lo studio delle pozze di morte del Mar Rosso può aiutare a capire come è iniziata la vita sulla Terra e persino il potenziale per la vita su altri pianeti. Sam Purkis, professore e presidente del Dipartimento di geoscienze marine dell’Università di Miami , ha dichiarato: “La nostra attuale comprensione è che la vita ha avuto origine sulla Terra nelle profondità del mare, quasi certamente in condizioni anossiche, senza ossigeno”.

Lo studio

Lo studio di questa comunità permette quindi di dare uno sguardo al tipo di condizioni in cui la vita è apparsa per la prima volta sul nostro pianeta, e potrebbe guidare la ricerca della vita su altri ‘mondi acquatici’ nel nostro sistema solare e oltre“.

Il fatto che i soliti animali che si trovano sul fondo del mare, come gamberetti, vermi e molluschi, non possano sopravvivere nelle pozze del Mar Rosso significa che rimangono insolitamente incontaminati.

Mar Rosso

Di solito, questi animali bioturbano o agitano il fondale marino, disturbando i sedimenti che vi si accumulano“, ha aggiunto Purkis:”Non è così con le pozze di acqua salata. Nel Mar Rosso, tutti gli strati sedimentari che si depositano sul letto della vasca di acqua salata rimangono intatti”.

Questo significa che i ricercatori hanno anche potuto utilizzare le loro scoperte per imparare di più su tsunami e terremoti. Le nuove pozze di acqua salata: “Rappresentano una documentazione ininterrotta delle precipitazioni passate nella regione, che risale a più di 1.000 anni fa, oltre alle registrazioni di terremoti e tsunami“.

Le loro scoperte hanno suggerito che negli ultimi 1.000 anni, grandi inondazioni dovute a forti piogge si sono verificate circa una volta ogni 25 anni, e gli tsunami si verificano circa una volta ogni 100 anni.

Il Mar Rosso

Il Mar Rosso è lungo 2.350 km e largo 350 km e raggiunge una profondità di 3.000 metri nella zona centrale e di 600-800 metri vicino alla barriera corallina. In corrispondenza del Golfo di Suez e dello stretto di Bab el Mandab la profondità varia dai 60 ai 100 metri.

Mar Rosso

La maggior parte degli scienziati e degli storici hanno fatto ricerche accurate e hanno scoperto che all’interno del Mar Rosso erano custoditi relitti danneggiati durante la seconda guerra mondiale e ci sono monumenti lasciati sotto il mare e hanno affermato che il Mar Rosso è considerato una parte che separa il continente africano e Asia.

Secondo ricerche e statistiche si dice che il Mar Rosso è così chiamato perché al suo interno non si trovano vari tipi di pesci rari, in nessun mare, e per la presenza della coloratissima barriera corallina e per la vicinanza delle montagne rosse che sono chiamate le montagne di Adom che riflettono il colore rosso verso il mare in particolare Hurghada e Sharm El Sheikh e Marsa Alam e Dahab.

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Presentata la nuova tuta spaziale EVA di SpaceX

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Presenata la nuova tuta spaziale EVA di SpaceX

SpaceX ha presentato la tanto attesa tuta per attività extraveicolari (EVA) destinata alle incursioni spaziali che verrà utilizzata per la prima volta sulla prossima missione Polaris Dawn.

tuta spaziale EVA

Il design della tuta spaziale EVA

L’azienda ha rivelato il design della tuta spaziale EVA è stato mostrato sul sito web e sui social media il 4 maggio 2024. La tuta si basa sulle attuali tute pressurizzate indossate dagli astronauti sui voli della Crew Dragon ma, a differenza di quelle tute, è destinata, come accennato in precedenza, all’uso nelle incursioni spaziali.

tuta spaziale EVA

Gli aggiornamenti della tuta includono nuovi design dei giunti che rimangono morbidi finché non vengono pressurizzati mantenendo la mobilità, una migliore gestione termica e un casco aggiornato con un rivestimento esterno che agisce come un parasole insieme a una fotocamera e un display head-up che fornisce informazioni sullo stato della tuta. I cordoni ombelicali forniscono supporto vitale alle tute.

Le tuta spaziale EVA verrà indossata per la prima volta durante la missione Polaris Dawn, un volo spaziale privato della Crew Dragon che fa parte del programma di missioni Polaris sostenuto dal miliardario Jared Isaacman.

Le tuta spaziale EVA verrà sfruttata in quella missione con Kidd Poteet, Sarah Gillis e Anna Menon. Tutti e quattro indosseranno le tute perché la Crew Dragon, priva di camera di equilibrio, dovrà essere depressurizzata per la passeggiata spaziale.

Gillis ha affermato in una discussione ospitata da SpaceX sui social media il 4 maggio 2024 che l’incursione spaziale durerà circa due ore, compreso il tempo di depressurizzazione della cabina all’inizio e di ripressurizzazione alla fine.

Due persone usciranno dalla capsula, utilizzando un dispositivo chiamato “skywalker” sul portello anteriore con maniglie e interfacce per assisterle nell’attraversare il portello.

Gli astronauti passeranno attraverso una “matrice di test” per raccogliere dati sulle prestazioni della tuta spaziale EVA: “Si tratta di osservare la mobilità, il movimento in questo ambiente di microgravità, le prestazioni della tuta”, ha affermato: “C’è tutta una serie di domande di prova che verranno affrontate per il tempo fuori dalla navicella spaziale”.

La tuta spaziale EVA è stata ampiamente provata a terra, incluso un test in cui l’intera capsula della Crew Dragon è stata collocata in una camera a vuoto e la cabina depressurizzata con quattro “simulatori di tute spaziali” all’interno: “Tutto ha funzionato come previsto“, ha affermato Stu Keech, vicepresidente di Dragon presso SpaceX: “È equivalente al volo Demo-1 senza equipaggio” di Crew Dragon nel 2019″.

L’incursione spaziale ha richiesto anche modifiche alla stessa Dragon, come un sistema di ripressuizzazione per ripristinare la pressione nella cabina e la modifica di alcuni materiali in base alle loro proprietà di degassamento.

La tuta spaziale EVA verrà utilizzata anche come tute pressurizzate indossate durante il lancio e il rientro nelle tipiche missioni della Crew Dragon. SpaceX prevede di unire eventualmente le due tute in una sola, con alcune modifiche già incorporate nelle tute pressurizzate a partire dalla missione Crew-6 sulla base di questo che la società ha appreso sviluppando la tuta spaziale EVA.

L’obiettivo della tuta spaziale EVA è quello di essere il nostro primo progetto e poi, proprio come tutti i prodotti SpaceX, continueremo con aggiornamenti a blocchi man mano che andremo avanti“, ha aggiunto Keech.

I piani di Polaris Dawn

Polaris Dawn è ora prevista per l’inizio dell’estate 2024 e SpaceX ha espresso la fiducia che il programma manterrà il suo corso: “Polaris Dawn è la prossima grande operazione per il programma Dragon“, ha affermato Keech. “In questo momento l’intero team si sta dirigendo verso una data di lancio all’inizio dell’estate 2024″

Il Falcon 9 che lancerà la missione Polaris Dawn collocherà la navicella spaziale Crew Dragon in un’orbita ellittica di 190 x 1.200 chilometri, ha affermato Menon. La navicella spaziale innalzerà quindi il suo apogeo a 1.400 chilometri, l’altitudine più alta per una missione con equipaggio dai tempi della missione con equipaggio dell’Apollo 17 nel 1972.

tuta spaziale EVA

Dragon rimarrà in quell’apogeo per circa sette orbite, raccogliendo dati sull’aumento delle radiazioni ambientali, prima di abbassarsi a 700 chilometri. Questa è l’altitudine alla quale la missione condurrà la tuta spaziale EVA. La missione rimarrà in orbita per cinque giorni, conducendo esperimenti e testando la capacità della navicella spaziale di comunicare attraverso la costellazione Starlink di SpaceX.

Il profilo di volo, con la maggiore quota e l’incursione spaziale, porta con sé nuovi rischi. Keech ha affermato che SpaceX ha valutato sia il rischio di impatto delle radiazioni che del micrometroide/detriti orbitali per questo profilo di volo.

La missione Polaris Dawn, per entrambe, rientrerà nel rischio che accettiamo per una missione ISS di sei mesi“, ha affermato: “Vogliamo assicurarci di non correre rischi inutilmente, ma è necessario espandere la portata e farlo metodicamente”.

Siamo certamente costantemente informati su quali siano le differenze tra la nostra missione e un profilo normale“, ha concluso Isaacman: “E ci sentiamo davvero a nostro agio che siano state affrontate”.

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Il BASIC, un linguaggio di programmazione semplice e di uso immediato, compie 60 anni

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Il linguaggio di programmazione BASIC compie 60 anni

Sessant’anni fa, il 1 maggio 1964, alle 4 del mattino, al Dartmouth College iniziò una silenziosa rivoluzione nel campo dell’informatica. Fu allora che i matematici John G. Kemeny e Thomas E. Kurtz eseguirono con successo il primo programma scritto nel loro linguaggio di programmazione BASIC (Beginner’s All-Purpose Symbolic Instruction Code) appena sviluppato sul mainframe General Electric GE-225 del college.

Non sapevano che la loro creazione avrebbe democratizzato l’informatica e ispirato generazioni di programmatori nei successivi sessant’anni.

Cos’è il BASIC?

Nella sua forma più tradizionale, BASIC è un linguaggio di programmazione interpretato che viene eseguito riga per riga, con le righe numerate. Un tipico programma potrebbe assomigliare a questo:

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10 PRINT “WHAT IS YOUR NAME?”

20 INPUT N$

30 PRINT “HELLO, “;N$

I programmi potevano saltare da una riga all’altra utilizzando comandi come GOTO, che spesso portavano a semplici programmi in loop creati da principianti che riempivano lo schermo di parole ripetute. In questo modo si poteva anche scrivere velocemente un programma per eseguire un conteggio verso l’infinito in questo modo:

10 LET X=X+1

20 PRINT X

30 GOTO 10

Oggi, la maggior parte dei linguaggi di programmazione utilizza diversi tipi di paradigmi strutturali (come funzioni e programmazione orientata agli oggetti), ma la sintassi facile da comprendere del BASIC, con le sue semplici parole chiave in inglese, diventò molto popolare tra i principianti per la sua facilità d’uso.

Il viaggio verso BASIC

I primi computer, prima ancora che diventassero piccoli, poco costosi e “personal”, erano piuttosto difficili da usare. All’inizio, programmare un computer implicava letteralmente collegare i fili, quindi azionare gli interruttori e persino perforare le schede di carta. Nel corso del tempo, gli ingegneri hanno sviluppato modi per astrarre le operazioni di programmazione di basso livello con un’interfaccia più intuitiva. È qui che entrarono in gioco i linguaggi di programmazione.

Una brochure per il computer GE 210 del 1964. I creatori del BASIC utilizzarono un computer simile quattro anni dopo per sviluppare il linguaggio di programmazione.
Una brochure per il computer GE 210 del 1964. I creatori del BASIC utilizzarono un computer simile quattro anni dopo per sviluppare il linguaggio di programmazione. – GE/Wikipedia, l’enciclopedia libera

 

Prima dell’avvento del BASIC, i linguaggi di programmazione, i più diffusi erano FortranAlgol e COBOL, erano abbastanza complessi e venivano utilizzati principalmente dai professionisti. Kemeny e Kurtz videro la necessità che anche i dilettanti privi di una laurea in ingegneria informatica fossero in grado di utilizzare i computer. Il loro viaggio verso la creazione di un linguaggio più user-friendly iniziò nel 1956 con il Dartmouth Simplified Code (DARSIMSCO), seguito dal Dartmouth Oversimplified Programming Experiment (DOPE). Sebbene DOPE fosse troppo semplice per essere di grande utilità, le lezioni apprese da questi progetti portarono allo sviluppo del BASIC, iniziato nel 1963.

Nello stesso anno, Kemeny fece domanda per una sovvenzione della National Science Foundation per portare un computer GE-225 a Dartmouth e costruire il primo sistema di time-sharing per uso generale completamente funzionale. Nonostante i dubbi dei controllori riguardo al suo piano di portare a termine il lavoro con un gruppo di studenti universitari, Kemeny riuscì ad assicurarsi il finanziamento.

Insieme a Kurtz e a un gruppo di studenti universitari, Kemeny costruì un sistema di time-sharing per consentire l’accesso al computer a tutti a Dartmouth. La semplicità e la potenza del BASIC lo resero rapidamente uno dei preferiti sia dagli studenti che dai docenti.

Il BASIC su PC

La copertina del manuale BASIC "The Applesoft Tutorial" fornito con il computer Apple II a partire dal 1981.
La copertina del manuale BASIC “The Applesoft Tutorial” fornito con il computer Apple II a partire dal 1981. – Benj Edwards

 

Come parte dell’accordo per l’acquisto del computer GE 225, Kemeny, Kurtz e altri avevano precedentemente costruito un sistema operativo in time sharing per la General Electric. il BASIC in esecuzione su questo sistema operativo consentì a college, scuole superiori e individui in tutti gli Stati Uniti di connettersi a computer mainframe e scrivere programmi utilizzando il linguaggio BASIC. L’impatto di questo linguaggio cominciò ad estendersi ben oltre il campus di Dartmouth.

Nel 1975, Paul Allen e Bill Gates adattarono il linguaggio per personal computer come l’Altair 8800, espandendone la portata a un nuovo pubblico di piccoli possessori di computer e fondando nel frattempo Microsoft. Nel 1976, Steve Wozniak sviluppò da zero un interprete BASIC per l’Apple I utilizzando metodi da autodidatta e risorse minime. Questo divenne Integer BASIC per l’Apple II un anno dopo, e BASIC (come Applesoft BASIC ) rimase una parte fondamentale dell’Apple II per tutta la vita della piattaforma.

Alla fine degli anni ’70 e all’inizio degli anni ’80, il BASIC continuò a svolgere il suo ruolo di primo piano come interfaccia di programmazione e quasi di sistema operativo per computer domestici popolari come Atari 800, TRS-80, Commodore VIC-20, Commodore 64, Commodore 16, TI-99/4A, BBC Micro e il PC IBM, Sinclair ZX 81 e Sinclair ZX Spectrum, dove veniva preinstallato nella ROM come parte del sistema operativo o fornito come ambiente di programmazione facilmente accessibile. Le prime riviste di computer pubblicavano elenchi di codici BASIC stampati che potevano venire digitati riga per riga ed essere eseguiti da questi primi Personal computer.

BASIC oggi

Oggi, il BASIC rimane popolare nei circoli hobbisti del retrocomputing, ma pochi lo usano come linguaggio pratico. Eppure non si è mai veramente estinto, ma ha continuato ad evolversi.

Oggi esistono molti nuovi dialetti BASIC per diverse piattaforme, ma alcuni di quelli Microsoft sono più comunemente usati. Dopo GW-BASIC e QuickBasic di Microsoft, continuano a sopravvivere i discendenti del BASIC come Visual Basic, Visual Basic for Applications (VBA) e Microsoft Small Basic. Visual Basic, introdotto da Microsoft nel 1991, è diventato una scelta popolare per lo sviluppo di applicazioni Windows, mentre VBA è ampiamente utilizzato per lo scripting e l’automazione nelle applicazioni Microsoft Office. Microsoft Small Basic, rilasciato nel 2008, funge da strumento educativo per insegnare concetti di programmazione ai principianti.

Nonostante il declino del suo utilizzo pratico, l’eredità del BASIC sopravvive grazie alla sua influenza sui successivi linguaggi di programmazione e al suo ruolo nel rendere l’informatica accessibile a un pubblico più ampio. Mentre commemoriamo il 60° anniversario del BASIC, brindiamo a Kemeny e Kurtz per aver dato potere a diverse generazioni di giovani programmatori di computer.

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Spazio e Tempo hanno un’origine quantistica?

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Spazio e Tempo hanno un'origine quantistica?

Rod Serling sapeva tutto sulle dimensioni. La sua Twilight Zone era una dimensione dell’immaginazione, una dimensione della vista, del suono e della mente, una dimensione vasta come lo spazio e senza tempo come l’infinito. Era tutto molto chiaro tranne che per la parte spazio e tempo, le dimensioni della vita reale, Serling non li ha mai spiegati.

Naturalmente, dal tempo di Einstein, gli scienziati si sono chiesti come dare un senso a spazio e tempo. Prima di allora, quasi tutti pensavano che Isaac Newton avesse capito tutto. Il tempo “scorre equamente senza relazione con qualcosa di esterno“, dichiarò. Lo spazio assoluto è la stessa cosa, “sempre simile e immobile“. Niente da scoprire. Gli eventi della realtà fisica si svolgono indipendentemente su un palcoscenico neutro in cui gli attori si pavoneggiano e si agitano senza influenzare il resto del teatro.

Spazio e Tempo

Le teorie di Einstein, però, trasformarono spazio e tempo assoluti di Newton in un mash-up relativistico: le sue equazioni suggerivano uno spazio-tempo fuso, una nuova sorta di arena in cui i giocatori alterano lo spazio del campo di gioco. Qui avvenne un cambio delle regole del gioco nella fisica. Spazio e tempo non sono più uno sfondo informale per materia ed energia. Precedentemente indipendenti e uniformi, Sspazio e tempo sono diventati inseparabili e variabili. E come Einstein dimostrò nella sua teoria generale della relatività, la materia e l’energia deformano lo spazio-tempo che li circondano.

Questa semplice (!) verità ha spiegato la gravità. L’apparente forza di attrazione di Newton con Einstein divenne un’illusione perpetrata dalla geometria di spazio e tempo. È la forma dello spaziotempo a dettare il movimento dei corpi massicci, una giustizia simmetrica poiché corpi enormi determinano la forma dello spazio-tempo.

L’emergere dello spaziotempo e della gravità è un fenomeno misterioso della fisica quantistica di molti corpi che vorremmo capire.” (BRIAN SWINGLE)

La verifica della rivoluzione dello spaziotempo di Einstein avvenne un secolo fa, quando l’osservazione di un’eclissi confermò la predizione principale della teoria della relatività generale (una quantità precisa di deviazione della luce che passa vicino al bordo di un corpo enorme, in questo caso il Sole). Ma lo spaziotempo è rimasto misterioso. Dato che era qualcosa piuttosto che niente, era naturale chiedersi da dove venisse.

Ora una nuova rivoluzione è sul punto di rispondere a questa domanda, basata sulle intuizioni dell’altra grande sorpresa della fisica del secolo scorso: la meccanica quantistica. La rivoluzione di oggi offre il potenziale per l’ennesima riscrittura del curriculum di spazio e tempo, con il vantaggio di spiegare forse perché la meccanica quantistica sembra così strana.

Lo spazio-tempo e la gravità devono alla fine emergere da qualcos’altro“, scrive il fisico Brian Swingle sulla Rivista annuale sulla fisica della materia condensata del 2018. Altrimenti è difficile vedere come la gravità di Einstein e la matematica della meccanica quantistica possano riconciliare la loro lunga incompatibilità. La visione di Einstein della gravità come manifestazione della geometria dello spazio-tempo ha avuto un enorme successo. Ma così è stato anche per la meccanica quantistica, che descrive le interazioni tra  materia ed energia sulla scala atomica con precisione infallibile. I tentativi di trovare una matematica coerente che soddisfi la stranezza quantistica con la gravità geometrica, tuttavia, hanno incontrato formidabili ostacoli tecnici e concettuali.

Almeno questo è stato a lungo così per i tentativi di comprendere lo spaziotempo ordinario. Ma gli indizi su un possibile percorso di progresso sono emersi dallo studio teorico delle geometrie dello spazio-tempo alternate, pensabili in linea di principio ma con proprietà insolite.

Spazio anti de Sitter e dimensioni

Una di queste geometrie alternate, nota come spazio anti de Sitter, è stranamente curvo e tende a collassare su sé stesso, piuttosto che espandersi come fa l’universo in cui viviamo. Non sarebbe un bel posto in cui vivere. Ma come laboratorio per studiare le teorie sulla gravità quantistica, ha molto da offrire. “La gravità quantistica è così ricca e confusa che persino gli universi in miniatura possono gettare una luce enorme sulla fisica“, scrive Swingle, dell’Università del Maryland.

Gli studi sullo spazio anti de Sitter suggeriscono, per esempio, che la matematica che descrive la gravità (cioè la geometria dello spaziotempo) può essere equivalente alla matematica della fisica quantistica in uno spazio definito da una dimensione in meno. Pensiamo a un ologramma: una superficie piatta bidimensionale che incorpora un’immagine tridimensionale. In modo simile, forse, la geometria quadridimensionale dello spaziotempo potrebbe essere codificata nella matematica della fisica quantistica che opera in tre dimensioni. O, forse, sono necessarie più dimensioni; quante dimensioni sono necessarie è parte del problema da risolvere.

In ogni caso, indagini lungo queste linee hanno rivelato una possibilità sorprendente: lo stesso spazio-tempo può essere generato dalla fisica quantistica, in particolare dal fenomeno sconcertante noto come entanglement quantistico.

Come spiegato diffusamente, l’entanglement è una connessione spettrale che collega particelle separate anche da grandi distanze.

Se emesse da una fonte comune, queste particelle restano connesse tra loro indipendentemente da quanto lontano si trovino l’una dall’altra. Se si misura una proprietà (come lo spin o la polarizzazione) per una di esse, il risultato della stessa misura sarà uguale anche per l’altra. Ma prima della misurazione, quelle proprietà non sono già determinate, un fatto controintuitivo verificato da molti esperimenti. Sembra che la misurazione in un punto determini quale sarà la misurazione in un’altra posizione distante.

Questa è la proposta che l’attuale ricerca sui modelli degli universi in miniatura ha ispirato. “L’emergere di spazio e tempo e della gravità è un fenomeno misterioso della fisica quantistica dei molti corpi che vorremmo capire“, suggerisce Swingle nel suo documento di revisione annuale.

Lo sforzo di molti fisici di alto livello ha prodotto prove teoriche che reti di stati quantici intrappolati intrecciano il tessuto dello spaziotempo. Questi stati quantistici sono spesso descritti come “qubit“, bit di informazioni quantistiche (come bit di computer ordinari, ma esistenti in un mix di 1 e 0, non semplicemente 1 o 0).

I qubit entangled creano reti con la geometria nello spazio con una dimensione extra oltre il numero di dimensioni in cui i qubit vivono. Quindi la fisica quantistica dei qubit può essere equiparata alla geometria di uno spazio con una dimensione extra.

Meglio ancora, la geometria creata dai qubit entangled può benissimo obbedire alle equazioni della relatività generale di Einstein che descrivono il movimento dovuto alla gravità – almeno gli ultimi punti di ricerca in quella direzione. “Apparentemente, una geometria con le giuste proprietà costruite dall’entanglement deve obbedire alle equazioni gravitazionali del moto“, scrive Swingle. “Questo risultato giustifica ulteriormente l’affermazione che spazio e tempo nascono dall’entanglement“.

Tuttavia, resta da dimostrare che gli indizi trovati negli universi in miniatura con dimensioni extra porteranno alla storia vera per lo spazio-tempo ordinario. Nessuno sa veramente esattamente quali processi quantistici nel mondo reale ssono responsabili della tessitura del tessuto dello spaziotempo.

Forse alcune delle ipotesi fatte finora nei calcoli si riveleranno errate. Ma potrebbe essere che la fisica sia sull’orlo di scrutare più profondamente nelle fondamenta della natura come mai prima d’ora, in un’esistenza che contiene dimensioni di spazio e tempo (o vista e suono) precedentemente sconosciute che potrebbero trasformarsi nella The Twilight Zone di un Reality TV.

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Campo magnetico terrestre: indebolimento e vita complessa

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Campo magnetico terrestre: indebolimento e vita complessa
Campo magnetico terrestre: indebolimento e vita complessa

Studi recenti hanno portato alla luce una scoperta rivoluzionaria nel campo della scienza planetaria: un legame inaspettato tra l’indebolimento del campo magnetico terrestre e l’esplosione di vita complessa sul nostro pianeta.

campo magnetico

Un’evoluzione guidata da un campo magnetico in declino

Lo studio ha indicato che un significativo calo dell’intensità del campo magnetico circa 590 milioni di anni fa potrebbe aver giocato un ruolo fondamentale nell’innescare l’evoluzione di forme di vita più avanzate.

Sebbene la prima scintilla di vita sulla Terra sia apparsa almeno 4 miliardi di anni fa, ben prima di questa anomalia geomagnetica, le prime forme di vita erano microscopiche, semplici e per lo più statiche. La svolta evolutiva che ha portato all’emergere di organismi più complessi e diversificati, come piante, animali e infine esseri umani, è avvenuta solo successivamente, in un periodo che coincide con il declino del campo magnetico terrestre.

Questa nuova scoperta suggerisce che l’indebolimento del campo magnetico abbia creato un ambiente favorevole all’evoluzione di forme di vita più complesse. Esso agisce come uno scudo protettivo, deviando le radiazioni nocive provenienti dal Sole. Un calo della sua intensità avrebbe esposto la superficie terrestre a un aumento di queste radiazioni, che a loro volta avrebbero potuto innescare mutazioni genetiche negli organismi viventi.

Queste mutazioni, sebbene in alcuni casi dannose, avrebbero potuto anche aprire la strada a nuove caratteristiche e adattamenti, favorendo la diversificazione e la complessità delle forme di vita.

campo magnetico terra

L’anomalia della Bassa Kiva: un evento chiave nell’evoluzione

Tra i 591 e i 565 milioni di anni fa, si è verificato un evento anomalo: il campo magnetico ha subito un prolungato periodo di indebolimento, noto come l’anomalia della Bassa Kiva (BKA).

Un nuovo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Communications Earth & Environment, ha gettato nuova luce su questo evento cruciale, svelando il suo potenziale ruolo nell’innescare una trasformazione radicale della vita sulla Terra.

Secondo i ricercatori, l’indebolimento del campo magnetico durante la BKA potrebbe aver avuto un impatto significativo sull’atmosfera terrestre, aprendo la strada all’evoluzione di forme di vita più complesse.

Il campo magnetico terrestre agisce come una barriera protettiva, deviando le particelle cariche emesse dal Sole. Durante la BKA, questa protezione si è indebolita, esponendo la superficie terrestre a un aumento di radiazioni ad alta energia. Questa esposizione, sebbene dannosa in alcuni casi, ha avuto anche un effetto inaspettato: ha innescato una serie di reazioni chimiche nell’atmosfera terrestre che hanno portato alla formazione di nuove molecole, tra cui l’ozono.

L’ozono, a sua volta, ha svolto un ruolo fondamentale nell’evoluzione della vita sulla Terra. Assorbendo la maggior parte delle radiazioni ultraviolette nocive del Sole, ha creato un ambiente più sicuro per gli organismi viventi, permettendo loro di colonizzare la superficie terrestre e di evolversi in forme più complesse.

Un fossile di Dickinsonia, l'animale più antico del mondo. Crediti: Ilya Bobrovskiy/Università Nazionale Australiana.
Un fossile di Dickinsonia, l’animale più antico del mondo. Crediti: Ilya Bobrovskiy/Università Nazionale Australiana.

Ozonosfera e vita: un legame nato da un campo magnetico debole?

Lo studio ha suggerito che l’indebolimento del campo magnetico durante la BKA non sia stato solo un evento casuale, ma piuttosto un fattore determinante nell’evoluzione della vita sulla Terra. Creando le condizioni per la formazione dell’ozono, ha permesso l’emergere di forme di vita più resistenti alle radiazioni, aprendo la strada all’esplosione di biodiversità che ha caratterizzato le ere successive.

Lo studio si è basato basa sull’analisi di cristalli di plagioclasio provenienti dal Passo da Fabiana Gabbros in Brasile, risalenti all’inizio di questo periodo critico per la vita sulla Terra. Questi cristalli fungono da archivi naturali del campo magnetico terrestre, catturando e bloccando l’orientamento dei minerali magnetici al momento della loro formazione. In questo modo, gli scienziati hanno potuto ricostruire la storia del campo magnetico del nostro pianeta.

La causa diretta dell’indebolimento del campo magnetico terrestre durante questo periodo, tuttavia, rimane poco chiara, le potenziali conseguenze di un tale evento forniscono spunti affascinanti sulla complessa interazione tra i campi geomagnetici e la vita. Questa ricerca non solo approfondisce la nostra comprensione della storia geologica e biologica della Terra, ma potrebbe anche guidare la ricerca della vita su altri pianeti.

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