David Attenborough: bisogna fermare la crescita della popolazione umana

Nel corso di un'intervista rilasciata in diretta alla trasmissione della BBC "Newsnight", rilasciata per presentare la sua nuova serie sulla natura Dynasties, il novantaduenne naturalista ha discusso il futuro del nostro pianeta, toccando argomenti come l'inquinamento dovuto alla plastica, le diete vegetariane, la crescita della popolazione e l'Accordo di Parigi

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Il noto naturalista e documentarista britannico David Attenborough ha rilasciato alcune dichiarazioni che faranno discutere.

Nel corso di un’intervista rilasciata in diretta alla trasmissione della BBC “Newsnight”, rilasciata per presentare la sua nuova serie sulla natura Dynasties, il novantaduenne naturalista ha discusso il futuro del nostro pianeta, toccando argomenti come l’inquinamento dovuto alla plastica, le diete vegetariane, la crescita della popolazione e l’Accordo di Parigi.

Già in passato, nella sua serie di documentari intitolata Blue Planet IIAttenborough si era soffermato sul problema della plastica e sulla nostra dipendenza distruttiva da questo materiale, spiegando gli effetti che il suo uso e abuso stanno provocando sugli oceani del mondo. (Per non parlare sul clima, sulla fauna selvatica e sulle nostre diete). Parlando delle tasse ed i divieti applicati ai sacchetti monouso che si stanno affermando in diversi paesi, Attenborough ha dichiarato: “Dovremmo fare del nostro meglio per evitare l’uso della plastica. Penso che sia molto importante in una democrazia che le persone possano davvero esprimere la loro preoccupazione e forse i sacchetti di plastica non sono l’elemento più importante nell’intero problema della plastica ma, rinunciare ad usarli, è qualcosa che le persone possono fare, oltre alla cosa fondamentale, ovviamente: eleggere politici che riconoscano effettivamente il pericolo e che si impegnino a fare qualcosa che oggi è molto difficile.”

Soffermandosi sul problema dell’alimentazione, Attenborough ha ammesso di non essere un grande carnivoro, ma che, a suo parre, non esiste una ragione morale, biologicamente parlando, di tenersi alla larga dalla carne perché siamo animali onnivori, specificamente evoluti per mangiare anche la carne. Tuttavia, “siamo arrivati ​​ad uno stadio della nostra evoluzione sociale in cui non è più molto pratico basare la nostra deita sulla carne perché, semplicemente, non possiamo continuare a distruggere le foreste naturali e le pianure del mondo per nutrirci… Non possiamo permetterci di farlo, quindi, dobbiamo modificare la nostra dieta.”

Non è solo la nostra dieta che ha bisogno di un ripensamento. Attenborough sostiene che dobbiamo rallentare il ritmo “allarmante” della crescita della  popolazione, e cominciare a farlo presto.

A lungo termine, la crescita della popolazione deve finire“, ha detto Attenborough, sottolineando che, rispetto a soli 100 anni fa, la gran parte della popolazione vive molto più a lungo e che il pianeta non potrà sostenere a lungo l’aumento incontrollato di esseri umani sulla sua superficie. Il naturalista inglese sostiene che è abbastanza probabile che, ad un certo punto, la crescita della popolazione si stabilizzerà spontaneamente, ma che quando (e se) accadrà, la popolazione globale sarà già troppo alta per essere sostenibile.



In cocnlusione della sua intervista, Attenborough ha spiegato di sentirsi rassicurato dai cambiamenti di atteggiamento nel mondo verso il nostro pianeta, con la nascita di una maggiore sensibilità ai problemi dell’ambiente e di non sentirsi troppo preoccupato per la decisione degli Stati Uniti di lasciare gli Accordi di Parigi.

C’è un’ondata di consapevolezza internazionale nel riconoscere il disastro che stiamo combinando al nostro pianeta e l’apocalisse che ci attende se non facciamo qualcosa. resta ancora da vedere fino a che punto gli Stati Uniti si ritireranno dall’accordo, vedremo, il mio sospetto è che l’opinione pubblica finirà per capire che, in realtà, l’atteggiamento degli Stati Uniti è obsoleto, non più applicabile, e penso che, in un modo o nell’altro, sarà superato.”

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