martedì, Aprile 29, 2025
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AI Meta crea immagini storicamente imprecise

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AI Meta crea immagini storicamente imprecise
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Il generatore di immagini AI Meta è stato criticato per aver generato immagini storicamente imprecise, che ricordano le recenti controversie riguardanti il chatbot Gemini di Google. Questo incidente ha causato non poche preoccupazioni all’interno della comunità dell’intelligenza artificiale riguardo a pregiudizi e stereotipi nei dati di addestramento, nonostante il lavoro fatto per migliorare l’addestramento dell’AI.

AI Meta

Il vero scopo di AI Meta era quello di abbattere i pregiudizi

Gli eventi recenti che hanno coinvolto sia AI Meta che Google sottolineano le problematiche legate alla messa a punto dei modelli di intelligenza artificiale per ridurre al minimo i pregiudizi senza correggerli eccessivamente. Google ha incontrato critiche quando Gemini ha prodotto immagini raffiguranti uomini neri in uniformi naziste e donne Papa in risposta a richieste generiche. L’azienda ha prontamente interrotto la generazione dell’immagine umana, riconoscendo le carenze nei suo impegno di ottimizzazione della diversità.

AI Meta

Secondo i rapporti, Google ha impedito a Gemini di generare immagini di esseri umani, citando carenze nei suoi sforzi per dimostrare la diversità. Tuttavia, AI Meta ha affrontato problemi comparabili, suscitando domande sull’efficacia dei controlli della diversità nei modelli di intelligenza artificiale.

Nonostante i tentativi di prevenire risultati distorti, AI Meta ha generato immagini che perpetuano le imprecisioni storiche. Ad esempio, le richieste di “Giocatori professionisti di football americano” hanno prodotto foto che raffiguravano esclusivamente donne in uniformi da football, divergendo dalla realtà storica del calcio professionistico dominato dagli uomini.

AI Meta ha generato immagini che perpetuano imprecisioni storiche

Allo stesso modo, le richieste di immagini raffiguranti “un gruppo di persone in epoca coloniale americana” hanno portato a raffigurazioni di donne asiatiche, non riuscendo a rappresentare accuratamente la composizione demografica dell’America coloniale.

AI Meta

In risposta alle preoccupazioni, AI Meta non ha ancora rilasciato una dichiarazione che affronti le questioni specifiche relative ai risultati di Imagine AI. Questi incidenti sottolineano le problematiche in corso nello sviluppo dell’intelligenza artificiale e sottolineano l’importanza del lavoro continuo e necessario per perfezionare gli algoritmi e mitigare le distorsioni nei dati di addestramento.

Le controversie che circondano AI Meta e Google servono a ricordare le complessità inerenti allo sviluppo dell’intelligenza artificiale, sottolineando la necessità di un controllo e di una responsabilità continui nell’implementazione delle tecnologie di intelligenza artificiale.

Che cos’è AI Meta

Meta AI è stata presentata da Mark Zuckerberg come un’assistente con cui si può chattare o inviare messaggi nelle chat di gruppo. Può dare consigli in pochi istanti, far ridere quando c”è bisogno di un po’ di leggerezza o risolvere un dibattito in una chat di gruppo e in generale essere lì per rispondere alle domande o insegnare agli utenti qualcosa di nuovo.

Gli esperti avevano supposto che la tecnologia AI Meta avrebbe sconvolto ogni settore, influenzando i prodotti e i servizi che consumiamo, nonché il modo in cui lavoriamo.

AI Meta ha sviluppato la propria tecnologia di generazione di immagini che ha denominato IC-GAN ( Instance-Conditioned Generative Adversarial Networks ). Secondo i suoi ricercatori, a differenza dei generatori di immagini standard basati su GAN, può essere utilizzata per creare immagini più diverse rispetto alle immagini contenute nei set di dati di addestramento.

AI Meta

Poiché si prevede che uno dei modi più utili in cui verrà utilizzata l’intelligenza artificiale generativa sarà la creazione di dati sintetici per l’addestramento di altri algoritmi di apprendimento automatico, significa che AI Meta sarà potenzialmente in grado di creare un set più ricco di dati di addestrando l’intelligenza artificiale su un set di dati proveniente del mondo reale.

Questo ha il potenziale per ridurre i costi di generazione, raccolta e archiviazione dei dati per l’addestramento degli algoritmi di intelligenza artificiale. AI Meta ha anche un’applicazione AI generativa da testo a video chiamata Make-A-Video, che ha dichiarato di voler incorporare in futuro nella sua piattaforma video nel formato breve dei reels.

Secondo Mark Zuckerberg Il metaverso sarà una componente chiave della sua visione dell’AI Meta.

Marte: la formazione del gigantesco canyon di Valles Marineris

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Marte: la formazione del gigantesco canyon di Valles Marineris
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Una delle più grandi meraviglie geologiche della Terra è indiscutibilmente il Grand Canyon. Scolpito dal fiume Colorado nel corso di milioni di anni  collegando insieme diversi segmenti di canyon più antichi, l’intera estensione di questa gigantesca valle dai fianchi ripidi è davvero notevole e impressionante.

Con una lunghezza di 446 chilometri, il Gran Canyon è largo fino a 29 chilometri e profondo fino a 1,857 chilometri. L’avanzata, il ritiro e lo scioglimento dei ghiacciai, combinati con il rilascio di enormi quantità di acqua, hanno messo in luce un’ampia varietà di rocce formatesi nel corso della storia geologica della Terra, comprese formazioni risalenti a 2 miliardi di anni fa.

Eppure, l’intera estensione del Grand Canyon della Terra impallidisce in confronto al canyon più grande di tutto il Sistema Solare: Valles Marineris su Marte.

Marte, un pianeta molto più piccolo della Terra con un passato geologico molto diverso, potrebbe non sembrare il candidato ideale per una struttura così gigantesca, eppure non solo c’è, ma è probabilmente stato creato in un modo molto diverso rispetto al Grand Canyon sulla terra.

Potrebbero essere state molte cose a formare Valles Marineris su Marte e in realtà è stato probabilmente formato da molti processi combinati. Ma la lezione più grande di tutte sulla sua formazione potrebbe non venire affatto dal Grand Canyon terrestre, ma da una caratteristica molto diversa. Ecco la storia più probabile che siamo riusciti a mettere insieme.

Il Mars Rover della NASA esplora i vasti e intriganti paesaggi di Marte, incluso il maestoso Grand Canyon.
Questa mappa topografica colorata di Marte, realizzata con i dati MOLA (Mars Orbital Laser Altimetry), mostra una differenza di oltre 20 chilometri tra i tratti più profondi, come nei canali di deflusso della Valles Marineris che conducono negli abissi dell’emisfero settentrionale e le vette più alte delle cime delle montagne nella regione di Tharsis su Marte. – Crediti : NASA/JPL-Caltech/Arizona State University

Marte: la formazione di Valles Marineris

Quella che vedi, sopra, è una mappa topografica di Marte. Sebbene ci siano molte caratteristiche degne di nota, ce ne sono alcune importanti che sono rilevanti quando si tratta di discutere del canyon più grande di tutti, Valles Marineris, che appare appena a sud dell’equatore marziano e appena leggermente a est di quello che è noto come il Canyon di Tharsis su Marte: la regione ad alta quota (in rosso) che ospita molte delle più grandi montagne vulcaniche di tutto il Sistema Solare, incluso l’Olympus Mons, che è l’unica montagna ricoperta di bianco all’estremità occidentale del rigonfiamento di Tharsis. Su entrambi i lati della regione di Tharsis ci sono regioni “blu scuro”, che corrispondono a regioni a bassa quota che probabilmente un tempo ospitavano gli antichi oceani marziani.

Marte oggi è un mondo freddo, secco e desertico, dove l’acqua liquida non può persistere sulla sua superficie a causa della pressione atmosferica estremamente bassa – solo 1/140 di quella terrestre sulla superficie marziana – ma in passato Marte era molto diverso.

Sebbene abbiamo ancora un’enorme incertezza su molti aspetti del passato del nostro Sistema Solare, ora sappiamo abbastanza per ricostruire una storia di Marte molto interessante e ricca di dettagli da molte linee di prova. Sebbene gran parte di ciò che segue sia una storia speculativa, questa è attualmente la migliore idea che abbiamo di come Marte sia diventato quello che è oggi e, in particolare, di come il “canyon più grande” di tutto il Sistema Solare si sia formato.

disco protoplanetario
Anche se ora crediamo di comprendere come si sono formati il ​​Sole e il nostro Sistema Solare, questa prima visione del nostro passato, stadio protoplanetario, è solo un esempio. Mentre molti protopianeti esistevano nelle prime fasi della formazione del nostro sistema molto tempo fa, oggi sopravvivono solo otto pianeti. La maggior parte di essi possiede lune e ci sono anche piccoli corpi rocciosi, metallici e ghiacciati distribuiti in varie cinture e nuvole nel Sistema Solare. – Credito : JHUAPL/SwRI

In principio il Sistema Solare prese forma da una nebulosa pre-solare e da un disco protoplanetario che la circondava. Al centro di questa nebulosa c’era una protostella che sarebbe cresciuta fino a diventare il nostro Sole, mentre il disco sviluppava instabilità al suo interno. Nel corso del tempo, nel nucleo della protostella si è accesa la fusione nucleare, trasformandola in una stella a tutti gli effetti: il nostro Sole.

Le instabilità all’interno del disco protoplanetario, probabilmente nell’arco di pochi milioni di anni, iniziarono a formare quelli che sarebbero diventati i nuclei di molti protopianeti e, infine, di pianeti a tutti gli effetti. Siamo relativamente certi che inizialmente esistessero più di otto mondi di questo tipo e che quelli extra furono espulsi, scagliati contro il Sole o entrarono in collisione con altri corpi in eventi che crearono pianeti di massa maggiore e che diedero origine alle lune.

La più nota di queste prime collisioni planetarie fu quella tra la giovane Terra e un mondo ormai defunto che abbiamo chiamato Theia – con conseguente sollevamento di detriti che si sarebbero condensati a formare la nostra Luna. Nei lontani confini della fascia di Kuiper, un mondo si scontrò con Plutone, dando origine a Caronte e alle altre quattro lune più piccole che orbitano ancora attorno a Plutone. È possibile che si siano verificate collisioni su Venere e Urano, forse provocando le loro insolite inclinazioni assiali.

Anche su Marte si verificò una gigantesca collisione, che portò alla formazione non solo delle sue due lune, Phobos e Deimos, ma anche di una terza luna, più grande e più interna: una luna transitoria e distrutta non molto tempo dopo la sua formazione.

impatto transitorio della luna su Marte
Invece delle sole due lune marziane che vediamo oggi, Phobos e Deimos, una collisione seguita da un disco circumplanetario potrebbe aver dato origine a tre lune di Marte, di cui oggi ne sopravvivono solo due. L’idea è che la luna un tempo più interna di Marte sia stata distrutta e ricaduta su Marte molto tempo fa. Questa ipotetica luna transitoria di Marte, proposta in un articolo del 2016, è ora l’idea principale nella formazione delle lune di Marte e aiuta a spiegare le enormi differenze nella topografia tra gli emisferi settentrionale e meridionale di Marte. – Credito : LabEx UnivEarthS | Università di Parigi Diderot

Quella Luna, molto probabilmente, fu distrutta inzialmente dalle forze gravitazionali di marea esercitate dal pianeta genitore, Marte, distendendosi in un anello di detriti. A differenza della moderna atmosfera marziana, il primo Marte possedeva un’atmosfera planetaria più spessa, più simile a quella della giovane Terra, probabilmente aumentata dai gas volatili emessi dalla stessa continua attività vulcanica che persiste anche oggi su Marte. Quei detriti ad anello provenienti dalla sua luna più grande iniziarono quindi a interagire con l’atmosfera marziana e le forze di trascinamento alla fine riportarono l’intero anello – il valore di una luna intera – su Marte, dove colpì la superficie e alterò il paesaggio del pianeta. L’emisfero settentrionale di Marte, forse a causa di questi processi, si trova ad un’altitudine significativamente inferiore rispetto all’emisfero meridionale.

Proprio come la Terra primordiale aveva abbondanti quantità di acqua sulla sua superficie, è molto probabile che fosse così anche per il primo Marte. Mentre la combinazione delle dimensioni e della massa della Terra, del suo nucleo attivo, della sua attività vulcanica e degli effetti lubrificanti dell’acqua superficiale contribuiscono tutti alla tettonica a placche terrestre, la tettonica su Marte funzionava in modo molto diverso, anche in queste fasi iniziali. Essendo un pianeta molto più piccolo, Marte si è raffreddato molto più rapidamente della Terra, mentre l’attività vulcanica ha creato il rigonfiamento di Tharsis. Questa combinazione di impatti, riscaldamento esterno, attività vulcanica interna e raffreddamento planetario probabilmente creò le condizioni che portarono a un evento importante: la formazione di una zona di faglia trascorrente su Marte.

Una mappa che mostra la posizione del conflitto israelo-palestinese in Medio Oriente.
Il Rift del Mar Morto, noto anche come Trasformazione del Mar Morto, è un rift che si verifica tra la placca africana a ovest e la placca araba a est. Le frecce gialle indicano il movimento attuale della placca araba rispetto alla placca africana ad una velocità espressa in millimetri all’anno. – Credito : Mikenorton/Wikimedia Commons

Qui sulla Terra abbiamo familiarità con una struttura tettonica molto simile: il Rift del Mar Morto, che in realtà è un sistema di faglie che corre per circa 1000 chilometri tra due placche adiacenti: la placca africana a ovest e la placca araba a est. Nel corso del tempo, le due placche si sono spostate l’una rispetto all’altra di oltre 100 chilometri, e hanno sperimentato questo movimento relativo solo in tempi geologicamente recenti: non più degli ultimi 50 milioni di anni circa. Le zone di rift si verificano regolarmente su tutto un pianeta attivo con tettonica a placche e rappresentano uno “separazione” di due porzioni della litosfera. Il Lago Baikal, il lago più profondo, più grande e più antico della Terra, si è formato a causa di questo tipo di fenomeno di rifting.

Per molto tempo – tutto il XX secolo e più del primo decennio del XXI – le spiegazioni per la formazione della Valles Marineris sono state approssimative, basandosi su idee come:

  • erosione da acqua,
  • scioglimento del permafrost nelle regioni ricche di ghiacciai,
  • il ritiro improvviso del magma del sottosuolo,
  • o frattura tensionale che ha causato la spaccatura della roccia solida.

Ma nel 2012, uno studio scientifico ha cambiato tutto: utilizzando i dati rilevati su Marte dallo spazio, lo scienziato dell’UCLA An Yin (morto nel 2023 all’età relativamente giovane di 64 anni) ha determinato che le caratteristiche su un lato di questa valle, comprese le caratteristiche lasciati dagli impatti di antichi crateri che ancora sopravvivono, furono spostati da strutture corrispondenti sul lato opposto della valle per un raggio di 150-160 chilometri.

 Un diagramma che mostra la posizione di un rover su Marte che esplora il Grand Canyon.
Un antico bacino da impatto su Marte, delineato da un cerchio nero, è stato spostato a causa del movimento relativo dei lati superiore e inferiore della Valles Marineris. Questo spostamento di 150-160 km, identificato per la prima volta nel 2012 da An Yin, è una delle prove più evidenti sull’origine della Valles Marineris e sulla storia geologica antica di Marte. – Credito : NASA/MOLA, Mariaafrolen/Wikimedia commons

Quel comportamento di spaccatura lungo una linea di faglia è stato il primo passo nella creazione di Valles Marineris, ma è solo l’inizio della storia. Dato che Marte ha posseduto acqua liquida per gran parte della sua storia – forse per i primi 1,5 miliardi di anni di esistenza – si ritiene generalmente che l’erosione e il collasso delle pareti del rift abbiano poi allargato ed espanso la lunga e stretta valle che inizialmente si era spaccata in due. (Esiste una possibile analogia con il Rift dell’Africa orientale qui sulla Terra).

Oltre alle forze dell’erosione, si sono verificate anche frane, forse collegate alle condizioni acquose del passato su Marte ma anche successivamente, anche molto tempo dopo che il pianeta aveva perso l’ultima parte della sua acqua liquida superficiale. Ciò fornisce una possibile spiegazione del perché, quando esaminiamo le pareti su entrambi i lati della Valles Marineris, vediamo che sembrano mostrare prove di un enorme numero di depositi sul fondo di questo canyon.

Le frane potrebbero anche aver contribuito ad espandere ulteriormente la larghezza del canyon (a scapito della sua profondità, suggerendo che un tempo potrebbe essere stato ancora più profondo di quanto lo sia oggi), cosa che potrebbe essere stata ulteriormente esacerbata sia dai martemoti che da successivi eventi tardivi. La formazione del relativamente recente cratere Oudemans, ad esempio, potrebbe aver innescato una delle frane avvenute all’interno della Valles Marineris molto tempo dopo la sua formazione iniziale.

Un'immagine di un cratere su Marte, che enfatizza la meraviglia naturale simile al Grand Canyon di Marte.
Il cratere da impatto Oudemans, mostrato qui con la sua posizione sovrapposta al bacino più alto della Valles Marineris nell’immagine nel riquadro, potrebbe essere stato uno dei pochi crateri da impatto principalmente responsabili di frane tardive che hanno contribuito ad ampliare e riempire le profondità più profonde. del più grande canyon del Sistema Solare. – Credito : NASA, Chmee2/Wikimedia Commons

Tuttavia, c’è un’enorme differenza tra la tettonica di Marte e quella della Terra, il che è estremamente importante per capire perché la Valles Marineris è persistita così a lungo ed è diventata così grande, mentre praticamente tutte le Rift Valley sulla Terra, così come anche la nostra più grande fossa tettonica hanno meno di 100 milioni di anni. Qui sulla Terra, la litosfera del nostro pianeta – la crosta e il mantello superiore – è frammentata in molte grandi placche, che “galleggiano” sopra l’astenosfera (il mantello inferiore). Quando queste placche si scontrano, si distanziano, scivolano l’una sull’altra e generalmente si muovono, nel nostro mondo si formano caratteristiche come montagne, vulcani e fratture.

Su Marte, tuttavia, ci sono prove che, anche se possiede una tettonica, la nozione di molte placche separate, mobili e di grandi dimensioni è incongruente con la storia geologica complessiva del pianeta. Le tre più grandi caratteristiche geologiche su Marte sono le seguenti.

  1. Le sue pianure settentrionali, compresi gli indicatori che la crosta dell’emisfero settentrionale di Marte è molto sottile ed è stata riemersa (dalla lava) relativamente di recente rispetto al più antico emisfero meridionale.
  2. I suoi altopiani meridionali, la cui superficie è più antica delle pianure settentrionali e contengono i crateri da impatto più antichi e antichi trovati su Marte.
  3. E il rigonfiamento di Tharsis: gli altopiani equatoriali che contengono l’Olympus Mons e diverse altre grandi montagne: tra le più grandi del Sistema Solare.

Quando mettiamo insieme tutte queste informazioni, possiamo raccontare una storia – forse una storia passata di Marte, probabile ma non dimostrata – che spiega la formazione della Valles Marineris.

Un grande impatto di un asteroide miliardi di anni fa potrebbe aver creato le lune di Marte, inclusa una più interna e più grande che oggi non esiste più! (Credito: Medialab, ESA 2001)
Un grande impatto di un asteroide miliardi di anni fa potrebbe aver creato le lune di Marte, inclusa una più interna e più grande che oggi non esiste più. Anche se questa non è una spiegazione probabile, di per sé, per la formazione della regione di Tharsis e della Valles Marineris, potrebbe essere la principale responsabile della dicotomia emisfero nord/sud che gioca un ruolo evolutivo importante nella storia geologica del pianeta rosso. – Credito : Medialab, ESA 2001

Prima si verificò il gigantesco impatto che creò le lune di Marte, e poi la luna più grande e più interna ricadde su Marte. È plausibile, ma non necessariamente certo, che ciò abbia creato la dicotomia tra l’emisfero settentrionale e quello meridionale. Quindi, una combinazione di attività vulcanica e “galleggiamento” della crosta ispessita sopra il mantello – noto come sollevamento isostatico – si è verificata su quella che sarebbe diventata la regione di Tharsis su Marte.

Tuttavia, poiché la litosfera di Marte non era mobile, il che significa che i “punti caldi” vulcanici non si muovevano rispetto alle caratteristiche superficiali del pianeta, iniziarono a formarsi delle depressioni e la crosta cominciò ad espandersi in quella regione, allargando il rigonfiamento di Tharsis e la regione simile ad un altopiano su cui insisteva. Ciò potrebbe aver causato l’inizio dello spostamento del rigonfiamento di Tharsis rispetto ai punti caldi vulcanici sotto di esso, e potrebbe essere arrivato al punto di spostare l’intera crosta marziana e/o la litosfera rispetto a quei punti caldi vulcanici.

Poiché la stabilità della crosta sopra il mantello dipende dall’essere in quello che è noto come equilibrio isostatico, come una barca che galleggia sull’oceano, lo spostamento della posizione della crosta rispetto al mantello sottostante provoca instabilità. E, con così tanta massa da trasportare, le regioni deboli inizieranno a fratturarsi.

Mappa del Grand Canyon di Marte della NASA.
Questa mappa di Marte codificata a colori evidenzia l’enorme cicatrice, o canyon, conosciuta come Valles Marineris. Con una profondità massima di circa 7 chilometri, non esiste una singola struttura nel Sistema Solare che abbia una lunghezza, larghezza e profondità combinate più estreme della Valles Marineris. Inizialmente, una frattura nella crosta, probabilmente indotta dalle sollecitazioni derivanti dalla regione sollevata di Tharsis, diede origine ai primi, più importanti passi nella formazione di questa Rift Valley. – Credito : NASA World Wind – Marte (strato di elevazione ombreggiato MOLA)

Una di queste fratture – forse la più grande frattura mai vista in qualsiasi luogo del Sistema Solare, comprese quelle indotte dal raffreddamento che si formarono su Mercurio – si estendeva per circa 4.000 chilometri attraverso la superficie di Marte, creando la spaccatura iniziale che avrebbe portano all’odierna Valles Marineris. Le nuove posizioni dei punti caldi vulcanici porterebbero ai principali vulcani marziani che sono emersi oggi, tra cui Olympus Mons, Alba Mons e i tre Tharsis Montes, che sono ancora attivamente in crescita anche al momento.

Ulteriori attività vulcaniche e tettoniche portarono all’ulteriore spaccatura della Valles Marineris, compreso lo “spostamento” di 150-160 chilometri identificato tra le porzioni settentrionale e meridionale da An Yin. Finché l’acqua scorreva su Marte, la Valles Marineris probabilmente forniva il canale principale attraverso il quale ghiacci, nevi e altre forme d’acqua fluivano verso est in un oceano, creando una rete di canali di deflusso che sono ancora visibili in epoca moderna.

Infine, anche dopo che Marte divenne un pianeta arido e sterile – dopo che la sua dinamo centrale morì, dopo che la sua atmosfera fu strappata via e dopo che l’acqua liquida divenne impossibile sulla sua superficie – ulteriori frane, probabilmente guidate da terremoti, attività tettonica e/o successive frane impatti, provocarono frane che allargarono ulteriormente il canyon più grande di tutti, a scapito del riempimento delle sue profondità, rendendolo meno profondo di quanto non fosse in precedenza.

Una vista mozzafiato di Marte dallo spazio, che mette in mostra i maestosi paesaggi che ricordano il Grand Canyon di Marte.
Una vista mozzafiato di Marte dallo spazio, che mette in mostra i maestosi paesaggi di Marte. – Credito : NASA/USGS

Bisogna rendersi conto di quanto sia straordinariamente grande la Valles Marineris per apprezzarla appieno. Da un capo all’altro è lunga circa 4.000 chilometri, il che gli conferisce un’estensione simile a quella degli Stati Uniti continentali o del continente australiano. Nel suo punto più largo, misura circa 200 chilometri dal bordo più alto al bordo più basso sul lato opposto della valle: più di sei volte la larghezza massima del Grand Canyon sulla Terra. Inoltre, nonostante il fatto che le frane abbiano riempito le profondità più profonde di questa valle nel corso di miliardi di anni, è ancora profonda circa 7 chilometri.

È ancora più impressionante se si considera che Marte stesso è un pianeta molto più piccolo della Terra; con una circonferenza marziana di “soli” 21.000 chilometri (circa la metà di quella della Terra), Valles Marineris copre circa il 20% dell’intera estensione fisica del pianeta. Con una massa inferiore a quella della Terra, Marte ha una forza di gravità sulla sua superficie molto più piccola rispetto al nostro pianeta, consentendo alle montagne di arrivare più in alto e alle valli di formarsi più in profondità di quanto possano formarsi stabilmente sulla Terra. Non è una sorpresa che Marte abbia montagne più grandi e valli più profonde della Terra, ma l’intera estensione del canyon più grande di tutti, Valles Marineris, non manca mai di impressionare!

Guerra nucleare: la Cina ammonisce sui rischi

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Le armi nucleari potrebbero esplodere accidentalmente? Orologio dell'Apocalisse, guerra nucleare
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La Cina ha lanciato un avvertimento sui rischi di una guerra nucleare in risposta al presidente russo Vladimir Putin che ha affermato che le forze nucleari strategiche di Mosca sono “in uno stato di piena prontezza” durante il suo discorso annuale sullo stato della nazione avvenuto giovedì 28 febbraio 2024.

Le armi nucleari potrebbero esplodere accidentalmente? Orologio dell'Apocalisse, guerra nucleare

Guerra nucleare: le affermazioni di Putin non lasciano la Cina indifferente

Putin ha affermato che le possibilità di una guerra nucleare aumenterebbero se le nazioni occidentali inviassero truppe in Ucraina, come suggerito dal presidente francese Emmanuel Macron all’inizio di questa settimana e ha aggiunto che la Russia ha: “Armi che possono colpire obiettivi sul suo territorio” e che: “Minaccia un conflitto con l’uso di armi nucleari e la distruzione della civiltà. Non lo capiscono?”.

Le sue osservazioni hanno suscitato una condanna globale, così come altri leader mondiali hanno a lungo esortato contro le minacce nucleari nel contesto della guerra Russia-Ucraina.

Nuova simulazione delle conseguenze di una escalation nucleare in una guerra tra Stati Uniti e Russia, guerra nucleare

Da quando il conflitto è iniziato nel febbraio 2022, sono aumentate le preoccupazioni sul potenziale utilizzo delle armi nucleari. Mentre le autorità russe cercano da tempo di minimizzare tali timori, gli esperti della TV statale russa, allineata al Cremlino, hanno ripetutamente discusso della possibilità di una guerra nucleare, alimentando le preoccupazioni.

Mao Ning, portavoce del ministero degli Esteri cinese, ha risposto alle osservazioni di Putin durante una conferenza stampa venerdì 29 febbraio 2024.

L’ammonimento della Cina su un’eventuale guerra nucleare

Nel gennaio 2022, i leader dei cinque stati dotati di armi nucleari hanno rilasciato una dichiarazione congiunta, affermando che una guerra nucleare non può essere vinta e non deve mai essere combattuta“, ha affermato Mao Ning: “La Cina ritiene che tutti gli stati dotati di armi nucleari debbano abbracciare l’idea di sicurezza comune e sostenere l’equilibrio strategico e la stabilità globale“.

Mao ha continuato: “Nelle circostanze attuali, i partiti devono cercare congiuntamente la riduzione della tensione e la riduzione dei rischi strategici”.

Un portavoce del Dipartimento di Stato aveva precedentemente dichiarato che le autorità statunitensi stanno prendendo sul serio: “ Le minacce di Putin di usare armi nucleari, come abbiamo fatto durante tutta la guerra della Russia contro l’Ucraina”, descrivendo la sua retorica come “irresponsabile” e “Impossibile per il leader di una strategia nucleare”.

Un piccolo conflitto nucleare causerebbe una carestia globale, guerra nucleare

Non ci faremo intimidire dalla retorica di Putin“, ha detto il portavoce: “Putin sa cosa accadrebbe se usasse questo tipo di arma: abbiamo comunicato direttamente e privatamente con la Russia riguardo alle conseguenze“.

Mircea Geoana, vice segretario generale della NATO, ha dichiarato al quotidiano spagnolo El Pais che i commenti di Putin fanno: “Parte del loro arsenale di intimidazioni e pressioni psicologiche”.

Abbiamo visto minacce nucleari da parte dei leader russi almeno dall’inizio della guerra, due anni fa. Questo rappresenta una grande irresponsabilità per una superpotenza nucleare come la Russia, che ha l’obbligo di agire con moderazione”, ha affermato.

Le conseguenze di una guerra nucleare

Per quanto oscura e deprimente sia la prospettiva di una guerra nucleare, è naturale voler essere informati riguardo al suo potenziale. Uno studio globale condotto dagli scienziati climatici della Rutgers stima la produzione agricola post-bellica.

L’autrice principale Lili Xia, Professoressa assistente di ricerca presso il Dipartimento di scienze ambientali della Rutgers University, e il coautore Alan Robock, un illustre Professore di scienze del clima presso il Dipartimento di scienze ambientali della Rutgers University, si sono basati sulla ricerca passata per determinare cosa accadrebbe se ci fosse una guerra nucleare.

Anche nel caso del più piccolo scenario nucleare, ad esempio una guerra localizzata tra India e Pakistan, la distruzione sarebbe immensa. La produzione calorica media globale diminuirebbe del 7% entro cinque anni dal conflitto.

Il team ha anche testato cosa accadrebbe in caso di conflitto nucleare tra Stati Uniti e Russia. In questo caso, la produzione calorica media globale diminuirebbe di circa il 90% tre o quattro anni dopo i combattimenti.

Come prepararsi (e sopravvivere) alla guerra nucleare

Il declino dei raccolti sarebbe più grave nelle nazioni a latitudini medio-alte. Ciò include i principali paesi esportatori come Russia e Stati Uniti.Il calo dei raccolti potrebbe portare a restrizioni sulle esportazioni e causare gravi disagi in luoghi dipendenti dalle importazioni come l’Africa e il Medio Oriente. Il gruppo di ricerca ha previsto che questi cambiamenti avrebbero indotto uno sconvolgimento catastrofico dei mercati alimentari globali.

In effetti, un calo globale del 7% nella resa agricola potrebbe non sembrare molto, ma il suo impatto sarebbe astronomico. Supererebbe la più grande anomalia mai registrata dall’inizio dei registri di osservazione della Food and Agricultural Organization nel 1961. E nel più grande scenario di guerra, una guerra tra Stati Uniti e Russia, oltre il 75% del pianeta morirebbe di fame entro due anni.

Un attacco nucleare di qualsiasi dimensione annienterebbe i sistemi alimentari globali e ucciderebbe miliardi di persone. L’unica soluzione è vietare le armi nucleari: “Se le armi nucleari esistono, possono essere usate, e il mondo è stato più volte vicino alla guerra nucleare”.

VIPER verrà lanciato sulla luna a fine 2024

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Viper
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Il robot mobile, noto come VIPERVolatiles Investigating Polar Exploration Rover“, sarà lanciato verso la Luna entro la fine del 2024 e ha appena segnato una pietra miliare dell’esplorazione lunare.

Viper

Il robot mobile VIPER della NASA

“Tutti gli strumenti di volo di VIPER sono installati e il rover è costruito per oltre l’80%“. Il responsabile del progetto VIPER, Dan Andrews, ha scritto in un post sul blog della NASA: “Questo è un risultato importante e mostra i grandi progressi compiuti dal team VIPER, che è entusiasta di vedere il rover assemblato”.

VIPER atterrerà vicino al polo sud lunare alla ricerca di acqua ghiacciata e altre risorse che potrebbero aiutare a sostenere i futuri astronauti Artemis della NASA. Tra gli esploratori della luna ci saranno la prima donna e la prima persona di colore a mettere piede sulla superficie lunare e lo faranno nella missione Artemis 3, attualmente prevista per il 2026.

Viper

Il robot trascorrerà 100 giorni vagando per la regione del polo sud lunare, raccogliendo dati che riveleranno dove è più probabile che si trovi il ghiaccio d’acqua e determinando quanto sarà facile accedere a queste risorse.

In questo modo diventerà la prima missione di mappatura delle risorse su un altro corpo celeste nel sistema solare. Queste mappe delle risorse costituiranno un passo fondamentale per stabilire una presenza umana a lungo termine sulla Luna.

La missione di mappatura delle risorse lunari di VIPER

Le missioni satellitari in orbita lunare hanno già raccolto dati sull’acqua sulla Luna, ma VIPER avrà un “vicino e personale” con la superficie lunare, scansionando con i suoi strumenti scientifici e indagando il suolo a varie profondità con il suo trapano-sensore da un metro.

Alcune delle regioni che il robot esplorerà esplorerà sono crateri permanentemente in ombra che sono alcuni dei luoghi più freddi del sistema solare. Si ritiene che il fondo di questi crateri contenga ghiaccio rimasto indisturbato per miliardi di anni.

Mentre conduce la sua missione, VIPER sarà esposto all’ambiente estremo della luna e alle temperature incredibilmente fredde di queste aree permanentemente in ombra e dovrà affrontare un suolo complesso.

Il test dei sistemi VIPER è una fase cruciale per la missione. Andrews ha spiegato che, mentre il team assembla e installa vari sottosistemi sul rover, esegue test di “canalizzazione“. Queste prove consentono al team di confermare che pezzi e parti come i cablaggi e i connettori tra i sistemi funzionano.

È importante ricordare quanto siano complicati questi sistemi spaziali, e in particolare i sistemi rover planetari“, ha affermato Andrews. “A volte eseguiremo test ancora più complessi, come inviare un comando allo strumento NIRVSS ( Near Infrared Volatile Spectrometer Subsystem ) per scattare un’immagine: l’immagine è stata scattata con successo? Il campo visivo dell’immagine è corretto? L’immagine è stata scattata con successo? si è fatto strada nell’avionica del rover per il downlink?”.

Viper

Questo approccio “test as we go” garantisce che il team della NASA non scopra problemi che potrebbero avere un impatto su VIPER più avanti nel suo sviluppo o, peggio ancora, quando sarà irraggiungibile sulla superficie lunare.

Quindi effettuiamo test man mano che procediamo per ridurre il rischio in seguito, quando eseguiamo test ambientali sull’intero rover. In questo modo, se il rover non funziona come previsto dopo uno dei test ambientali di VIPER, sappiamo che una volta funzionava bene, e quello può aiutarci a risolvere più rapidamente i problemi che potrebbero essere andati storti”, ha concluso Andrews.

Il ritmo con cui abbiamo lavorato alla creazione e ai controlli dei sottosistemi è stato vertiginoso ultimamente e abbiamo ottenuto una buona serie di successi“.

VIPER sarà supportato dall’Intelligenza Artificiale

VIPER è destinato a rivoluzionare l’esplorazione lunare con il suo atterraggio sul Mons Mouton della Luna. Il progetto, pietra angolare dell’ambizioso programma Artemis della NASA, non sarà solo un trionfo dell’ingegneria umana, ma anche una vetrina del potenziale dell’intelligenza artificiale nell’esplorazione spaziale.

A differenza dei robot autocoscienti della fantascienza, tuttavia, l’intelligenza artificiale utilizzata nella missione VIPER si limiterà a destreggiarsi tra le complessità e le incertezze di una missione in tempo reale in un ambiente impegnativo. Tuttavia, potrebbe segnare un importante passo avanti per l’esplorazione lunare e forse per le future avventure spaziali oltre le nostre vicinanze del sistema solare.

L’intelligenza artificiale consente al robot di essere più adattabile, flessibile, resistente ed efficiente”, ha affermato in una nota Edward Balaban, responsabile della pianificazione strategica presso l’Ames Research Center della NASA nella Silicon Valley in California: “È uno strumento che ci consente di utilizzare il cambiamento come un punto di forza“. Questa adattabilità è fondamentale quando si tratta del terreno imprevedibile e aspro della Luna.

La luna si sta restringendo, Slim, SCALPSS, Mengzhou, Viper

Questo strumento aiuterà gli scienziati della NASA nel processo decisionale fornendo opzioni di percorso e valutando i rischi attraverso simulazioni approfondite. Il contributo di SHERPA si è già dimostrato particolarmente vitale nella pianificazione della missione di 100 giorni del rover attorno al polo sud della Luna, garantendo che VIPER navighi in modo sicuro ed efficace.

Oltre alla navigazione, VIPER utilizzerà la pianificazione dei vincoli temporali, un sottocampo dell’intelligenza artificiale, per gestire le sue attività entro il periodo di tempo della missione. Questa tecnica è fondamentale per bilanciare gli obiettivi scientifici con gli aspetti pratici delle operazioni lunari.

Il viaggio di VIPER, con l’intelligenza artificiale come componente chiave, segna un progresso significativo nell’esplorazione spaziale poiché questa missione dimostra come la combinazione dell’intelligenza artificiale con l’ingegno umano può migliorare le nostre capacità di comprendere lo spazio, aprendo la strada a missioni future che integreranno ulteriormente queste nuove tecnologie.

Buchi neri: svelato il mistero del binario più massiccio – video

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Buchi neri: svelato il mistero del binario più massiccio, tornado quantistico, nuova tecnica di calibrazione
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Un team di astronomi ha finalmente risolto l’enigma del sistema binario di buchi neri più pesante dell’Universo, situato nella galassia ellittica B2 0402+379, aprendo nuove frontiere nella nostra comprensione del cosmo.

Heaviest Supermassive Binary Black Hole1

Buchi neri: comprendere come si è formato il sistema binario

Il team ha utilizzato i dati del telescopio Gemini North alle Hawaii, metà dell’Osservatorio Internazionale Gemini gestito dal NOIRLab della NSF, finanziato dalla National Science Foundation degli Stati Uniti, per analizzare un buco nero supermassiccio situato all’interno della galassia ellittica B2 0402+379. Si tratta dell’unico sistema binario di buchi neri supermassicci mai risolto in modo sufficientemente dettagliato da poter vedere entrambi gli oggetti separatamente, e detiene il record di separazione più vicina mai misurata direttamente: soli 24 anni luce.

Anche se questa stretta separazione preannuncia una potente fusione, ulteriori studi hanno rivelato che la coppia è rimasta bloccata a questa distanza per oltre tre miliardi di anni. Questo solleva un enigma: perché i due buchi neri non si sono ancora fusi?

Per comprendere meglio le dinamiche di questo sistema binario di buchi neri supermassicci e la sua fusione interrotta, il team di astronomi ha esaminato i dati d’archivio del Gemini Multi-Object Spectrograph (GMOS) di Gemini North.

Grazie all’eccellente sensibilità di GMOS, gli scienziati sono stati in grado di mappare le velocità crescenti delle stelle man mano che ci si avvicinano al centro della galassia.

Roger Romani, Professore di fisica all’Università di Stanford e coautore dell’articolo ha dichiarato: “L’aumento di velocità è causato dall’enorme attrazione gravitazionale dei buchi neri. Conoscendo la velocità delle stelle, possiamo dedurre la massa totale dei buchi neri che risiedono al centro della galassia”.

Lo studio ha rivelato che la massa totale dei due buchi neri è di circa 28 miliardi di volte la massa del Sole, qualificando la coppia come il buco nero binario più pesante mai misurato. Questa misurazione non solo fornisce un contesto prezioso alla formazione del sistema binario e alla storia della galassia che lo ospita, ma supporta la teoria di lunga data secondo cui la massa di un buco nero binario supermassiccio svolge un ruolo chiave nello stallo di una potenziale fusione.

La sfida del sistema binario dei buchi neri

Martin Still, direttore del programma NSF per l’Osservatorio Internazionale Gemini, ha affermato: “L’archivio dati al servizio dell’Osservatorio Internazionale Gemini racchiude una miniera d’oro di scoperte scientifiche non ancora sfruttate. Le misurazioni della massa di questo buco nero binario supermassiccio estremo, sono un esempio impressionante del potenziale impatto di una nuova ricerca che esplora questo ricco archivio”.

Gemini contiene una raccolta di dati degli ultimi due decenni da due telescopi gemelli da 8 metri, situati in Hawaii e in Cile. Questi includono immagini, spettri e altre informazioni su una vasta gamma di oggetti celesti, tra cui stelle, galassie, buchi neri e supernovae.

Comprendere come si è formato il sistema binario di buchi neri supermassicci B2 0402+379 può aiutarci a prevedere se e quando si fonderà. Alcuni indizi suggeriscono che la coppia si sia formata attraverso fusioni multiple di galassie.

Il primo indizio prevede che B2 0402+379 sia un “ammasso fossile”. Questo significa che si è formato dalla fusione di stelle e gas di un intero ammasso di galassie in un’unica galassia massiccia.

Il secondo indizio è la presenza di due buchi neri supermassicci con una grande massa combinata. Questo suggerisce che si siano formati dalla fusione tra quelli più piccoli provenienti da diverse galassie. Tuttavia, esistono diverse teorie su come si formano i sistemi binari di buchi neri supermassicci.

buchi neri1

A seguito di una fusione galattica, i buchi neri supermassicci non si scontrano frontalmente ma iniziano a lanciarsi l’uno accanto all’altro mentre si stabiliscono in un’orbita delimitata. Ad ogni passaggio effettuato, l’energia viene trasferita dai buchi neri alle stelle circostanti.

Man mano che perdono energia, la coppia viene trascinata sempre più vicino fino a quando non si trovano a soli anni luce di distanza, dove la radiazione gravitazionale prende il sopravvento e si fondono. Questo processo è stato osservato direttamente in coppie di buchi neri di massa stellare – il primo caso mai registrato è stato nel 2015 tramite il rilevamento di onde gravitazionali – ma mai in un sistema binario di tipo supermassiccio.

Con le nuove conoscenze sulla massa estremamente grande del sistema, il team ha concluso che sarebbe stato necessario un numero eccezionalmente elevato di stelle per rallentare l’orbita del sistema binario abbastanza da portarle così vicine. Nel processo, i buchi neri sembrano aver espulso quasi tutta la materia nelle loro vicinanze, lasciando il nucleo della galassia affamato di stelle e gas. Senza più materiale disponibile per rallentare ulteriormente l’orbita della coppia, la loro fusione è giunta alle fasi finali.

Buchi neri piu pesanti1

La mancata fusione della coppia di buchi neri

Romani ha spiegato: “Normalmente sembra che le galassie con coppie di buchi neri più leggeri abbiano abbastanza stelle e massa per farli avvicinare rapidamente. Poiché questa coppia è così pesante, ha richiesto molte stelle e gas per portare a termine il lavoro, ma il sistema binario ha ripulito la galassia centrale da tale materia, lasciandola bloccata e accessibile per il nostro studio”.

Se la coppia supererà la stagnazione e alla fine si fonderà su scale temporali di milioni di anni, o continuerà per sempre nel limbo orbitale, è ancora da determinare. Se si fondessero, le onde gravitazionali risultanti sarebbero cento milioni di volte più potenti di quelle prodotte dalle fusioni di buchi neri di massa stellare. È possibile che la coppia possa conquistare quella distanza finale attraverso un’altra fusione galattica, che inietterebbe nel sistema materiale aggiuntivo, o potenzialmente un terzo buco nero, per rallentare l’orbita della coppia abbastanza da fondersi. Tuttavia, dato lo status di B2 0402+379 come ammasso fossile, un’altra fusione galattica è improbabile.

Tirth Surti, studente universitario di Stanford e autore principale dello studio pubblicato sulla rivista The Astrophysical Journal, ha concluso: “Non vediamo l’ora di proseguire le indagini sul nucleo di B2 0402+379 in cui esamineremo la quantità di gas presente. Questo dovrebbe darci maggiori informazioni sulla possibilità che i buchi neri supermassicci possano eventualmente fondersi o se rimarranno bloccati come un sistema binario”.

Geologia: forse spiegata la mancanza di alcuni strati rocciosi nella cronologia del nostro pianeta

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Geologia: forse spiegata causa della mancanza di strati rocciosi nella cronologia del nostro pianeta
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Gli studiosi di Geologia sono da tempo perplessi a causa di qualcosa che chiamano “La grande discontinuità“. In pratica, mancano enormi quantità di tempo dal registro geologico.

Secondo uno studio, questo buco geologico dipenderebbe dall’eccezionale erosione glaciale avvenuta durante il periodo noto come “Palla di neve“, durante il quale quasi tutto il pianeta era coperto di ghiaccio.

In geologia una discontinuità è una rottura nel registro della geologia sedimentaria

In pratica, una discontinuità in geologia si verifica quando uno strato roccioso viene eroso e cancellato dal suo strato prima che lo strato successivo, più giovane, possa coprirlo, provocando degli sbalzi nella valutazione dell’età delle rocce. Questo fenomeno fu notato per la prima volta nel 1869 nel Grand Canyon, e ricerche successive confermarono che il fenomeno si era verificato in tutto il mondo in rocce di età simile, guadagnandosi il nome di The Great Unconformity

Gli autori dello studio hanno calcolato che a causa dell’erosione glaciale una media globale di 3-5 chilometri delle rocce è stata strappata via, quindi “mancante” dalle registrazioni geologiche.

Anche se la Grande anticonformità non si vede dappertutto sulla Terra, e l’intervallo di tempo mancante varia in base ai luoghi, il dott. Brenhin Keller del Centro di Geochronologia di Berkeley scrive negli Atti dell’Accademia Nazionale delle Scienze che la scala di questo fenomeno è davvero enorme. 

Prima di 500 milioni di anni fa, abbiamo circa 0,2 chilometri cubici di roccia sedimentaria conservata per ogni anno dell’esistenza della Terra ma in seguito, questo salta a 1 km3, sorprendendo gli scienziati perché ci si aspetterebbe che l’aumento avvenga in modo graduale man mano che ci si avvicina ad oggi. Secondo Keller e colleghi la quantità di roccia mancante ammonterebbe ad un sorprendente miliardo di chilometri cubici di materiale pre-cambriano.

Secondo gli autori, o la sedimentazione aumentò drammaticamente all’inizio dell’era Fanerozoica, o ci fu un’erosione molto maggiore in precedenza. Lo studio presenta prove a sostegno di quest’ultima, mostrando che i cristalli dell’epoca in questione hanno isotopi di afnio e ossigeno coerenti con l’erosione della vecchia roccia e depositati a basse temperature. Un picco fenomenale nei tassi di erosione spiegherebbe anche il motivo per cui conosciamo molti crateri di impatto con asteroidi di età inferiore a 700 milioni di anni, ma solo due più vecchi di così.

Tra 717 e 580 milioni di anni fa, la Terra attraversò una serie di drammatiche glaciazioni che arrivarono a coprire completamente il pianeta con una strato di ghiaccio spesso quanto un grattacielo.

Gli autori dello studio sostengono la tesi che questi possenti ghiacciai abbiano eroso le rocce sedimentarie delle epoche precedenti, producendo la Grande anticonformità

Secondo loro, il tasso di erosione richiesto è del tutto coerente con quello osservato nella moderna Groenlandia. Se questa ipotesi di rivelasse corretta, troverebbe spiegazione uno dei misteri più duraturi della geologia. Non solo, questo giustificherebbe anche la grande proliferazione della vita e la rapida evoluzione dei primi animali che si verificò così presto dopo la fase della Terra a palla di neve: la fortissima erosione degli strati geologici avrebbe reso disponibili, nell’epoca successiva, enormi quantità di nutrienti e minerali che crearono le condizioni per lo sviluppo delle forme di vita complesse.

“Non sono che pochi anni da che s’incomincia a coltivare di proposito la geologia, e che una classe di naturalisti efficacemente si adopera a diffonderne il genio ed a promuoverne gli avanzamenti; così che questo studio reputato per l’addietro una parte meramente accessoria della mineralogia, risalta oggidì come una scienza distinta, ed ha in qualche paese le sue cattedre particolari.

Quale occupazione, di fatto più vaga, più filosofica, e, dirò ancora, più degna dell’uomo, quanto quella d’indagare la struttura della Terra ch’egli abita, e di riconoscere le fisiche rivoluzioni a cui essa soggiacque nel decorso dei secoli!” (Gian Battista Brocchi – geologia)

Fossile di titanosauro tenuto nascosto da un ragazzo per 2 anni

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fossile di titanosauro
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Un giovanotto si è imbattuto in un fossile di titanosauro di 70 milioni di anni mentre portava a spasso il suo cane, ma lui e gli archeologi locali lo hanno tenuto segreto per due anni per paura che i vandali potessero manomettere la scoperta.

Damien Boschetto, 25 anni, avrebbe fatto la scoperta a Montouliers vicino all’Hérault, in Francia nel 2022. Il ragazzo ha riferito della scoperta all’Associazione Culturale, Archeologica e Paleontologica della vicina città di Cruzy, secondo quanto riportato da Newsweek. Il gruppo di ricercatori che ha potuto osservare e analizzare il fossile, ha specificato che esso è lungo oltre 9 metri. 

fossile di titanosauro

Fossile di titanosauro trovato completamente intatto: una rarità

Mentre i paleontologi dissotterrano regolarmente ossa di animali esistiti milioni di anni fa, risulta essere molto raro trovare un fossile di titanosauro completamente intatto. Ad esempio, uno studio stima che 1,7 miliardi di Tyrannosaurus rex sono vissuti tra 66 milioni e 68 milioni di anni fa, ma gli scienziati hanno recuperato solo meno di 100 fossili di queste creature.

fossile di titanosauro

Secondo l’Enciclopedia Britannica, i titanosauri erano un sottogruppo di sauropodi erbivori, con colli molto lunghi. I massicci erbivori sono stati alcuni dei più grandi dinosauri conosciuti e sono vissuti tra i 66 milioni e 150 milioni di anni fa in ogni continente. Secondo Newsweek, i ricercatori hanno scoperto che il fossile di titanosauro trovato da Boschetto fosse completo al 70% circa. 

fossile di titanosauro

Boschetto e i ricercatori hanno tenuto nascosta la scoperta per due anni per proteggere il sito dai vandali. Quando i ricercatori avranno finito di studiare il fossile di titanosauro, esso sarà esposto al Museo Cruzy, che ospita anche un altro femore della stessa specie scoperto nel 2012.

fossile di titanosauro

Boschetto, lo scopritore del fossile di titanosauro, ha detto al Washington Post di essere un appassionato di paleontologia. Il direttore del Cruzy, Francis Fages, ha dichiarato che il volontariato da parte del 25enne presso il museo negli ultimi due anni è stato prezioso per il suo dipartimento di paleontologia.

Il titanosauro è stato uno dei più grandi dinosauri terrestri mai scoperti, appartenente al gruppo dei sauropodi, noto per le sue dimensioni enormi e la sua diffusione geografica. Si trattava di un dinosauro quadrupede con un collo lungo e una coda altrettanto lunga e pesante. Aveva zampe colonnari, simili a pilastri, adatte al supporto del suo enorme peso corporeo.

Alcune specie di titanosauro potevano raggiungere lunghezze di oltre 30 metri e pesare fino a diverse decine di tonnellate. Il cranio di questo dinosauro era relativamente piccolo rispetto al resto del corpo e aveva denti, anche loro molto piccoli, ma anche appuntiti, adatti per strappare le foglie e i rami dalle piante.

Il fossile di titanosauro trovato da Boschetto non è l’unico ne suo genere, ma altri della stessa specie ne sono stati trovati in passato in luoghi come l’Argentina. La fama di questa creatura, tuttavia, è cresciuta notevolmente con le scoperte più recenti in Sud America, Africa e altre parti del mondo. L’Argentinosaurus è sicuramente uno dei più grandi titanosauri mai scoperti dai paleontologi.

Queste creature facevano parte del sottordine dei sauropodi, un gruppo di dinosauri caratterizzati da corpi massicci, collo lungo e code lunghe. All’interno di questa specie, ci sono diversi generi e famiglie, con numerose ramificazioni. Si pensa che fossero erbivori. L’altezza, così come la loro lunghezza li avrebbero resi in grado di raggiungere i rami più alti degli alberi. Vivevano in una varietà di habitat, che includevano foreste, pianure e zone costiere.

Come la maggior parte dei dinosauri non aviani, i titanosauri si sono estinti alla fine del Cretaceo, circa 65 milioni di anni fa, probabilmente a causa di eventi catastrofici come l’impatto di un asteroide o l’eruzione di enormi vulcani che hanno portato, in quell’era caotica e ancora in gran parte misteriosa, a cambiamenti climatici globali e alla distruzione dell’habitat.

Il lander Odysseus è ora spento ma ci ha lasciato un’ultima immagine

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Il lander Odysseus è ora spento ma ci ha lasciato un'ultima immagine
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Appena una settimana dopo essere sceso in maniera un po’ fortunosa sulla Luna, il lander lunare di Intuitive Machines, Odysseus, ha ufficialmente concluso la sua breve missione, almeno per ora.

Il controllo della missione ha spento il lander in preparazione della lunga notte lunare, ma non prima di aver ricevuto un’immagine finale in cui si vede un paesaggio craterizzato e il cielo scuro con una minuscola Terra a mezzaluna nel bagliore accecante del Sole.

La società Intuitive Machines con sede a Houston è stata approvata e utilizzata dalla NASA come parte del suo programma Commercial Lunar Payload Services per trasportare tecnologia in grado di raccogliere informazioni critiche per aiutare le prossime missioni del programma Artemis con astronauti a bordo.

L’obbiettivo della NASA nell’appaltare le missioni commerciali ai privati sta nella possibilità per l’agenzia di potersi concentrare, a livello di tempistiche e di risorse, sul lato scientifico dell’esplorazione spaziale e di ottenere cospicui risparmi.

Purtroppo, un problema software ed un singolo meccanismo di bloccaggio trascurato hanno rischiato di mettere la parola fine alla missione di Odysseus ancora prima di scendere sulla superficie della Luna. Questo ha costretto il team di controllo della missione a scrivere letteralmente “al volo” un nuovo software per poter utilizzare un sistema di navigazione sperimentale separato trasportato a bordo per guidare il velivolo verso il sito target vicino al polo sud della Luna.
Immagine del lander lunare
(Intuitive Machines)

A questo punto il lander ha potuto evitare un devastante atterraggio di fortuna ma il suo atterraggio è stato tutt’altro che perfetto, con una roccia posizionata nel posto sbagliato contro cui una delle sei gambe di Odysseus ha urtato negli ultimi secondi dell’atterraggio, facendo cadere il veicolo delle dimensioni di una cabina telefonica su un lato.

Con i suoi pannelli solari in ombra e 15 giorni di notte lunare in arrivo sul sito di atterraggio, è improbabile che il lander trovi l’energia per risvegliarsi quando spunterà l’alba lunare ma Steve Altemus, CEO e co-fondatore di Intuitive Machines, non è del tutto pronto ad arrendersi e considera il lander ancora in missione.

Penso che quello che faremo è mettere Odie a letto per la fredda notte lunare e vedere se riusciamo a svegliarlo qui quando arriverà il mezzogiorno solare tra circa tre settimane“, ha detto Altemus nel corso di una conferenza stampa il 28 febbraio, giorni prima dello spegnimento del lander e dei sui strumenti.

Che il lander possa svegliarsi dal suo lungo sonno nella freddissima notte lunare non sarebbe un fatto senzza precedenti, infatti pochi giorni fa il lander giapponese SLIM è tornata in vita dopo avere superato la notte lunare e dopo che, a sua volta, aveva vissuto un atterraggio altrettanto imbarazzante finendo anche lui appoggiato su un fianco con i pannelli solari orientati dalla parte sbagliata.

In ogni caso, anche se Odie, come è familiarmente soprannominato il lander, potrebbe non aver completato del tutto la sua missione, è comunque riuscito a trasmettere alcune immagini dei suoi dintorni. Con l’ultimo scatto che inquadra una falce di Terra distante che scintilla sullo sfondo di un paesaggio lunare nutterato di crateri, è difficile non provare una sorta di empatia non solo per il lander, ma per tutto il team di Intuitive machines che ha lavorato duramente per inviarlo lì e che ancora non si rassegna alla fine di una missione che ha avuto qualcosa di storico.

I lander Odysseus (NOVA-C) di Intuitive machines

I lander Odysseus di Intuitive Machines Nova-C, o semplicemente Nova-C, sono una classe di lander lunari progettati da Intuitive Machines (IM) per trasportare piccoli carichi utili sulla superficie della Luna. Intuitive Machines è stato uno dei tre fornitori di servizi a cui sono stati assegnati ordini di attività nel 2019 per la consegna di carichi scientifici della NASA sulla Luna.

Il lander lunare IM-1, chiamato Odysseus, è stato lanciato da un razzo SpaceX Falcon 9 il 15 febbraio 2024, ha raggiunto orbita lunare il 21 febbraio ed è atterrato sulla superficie lunare il 22 febbraio. Ciò ha segnato l’atterraggio inaugurale della classe Nova-C sulla Luna e il primo veicolo spaziale americano a eseguire un atterraggio morbido sulla Luna in oltre 50 anni.

Odysseus, inoltre, è stato il primo veicolo spaziale a utilizzare la propulsione metalox per navigare tra la Terra e la Luna.

Il lancio del secondo lander Nova-C con la missione IM-2 è previsto non prima del quarto trimestre del 2024, mentre il terzo lander Nova-C con la missione IM-3 è previsto per l’inizio del 2025. Tutti i lanci dei lander NOVA-C sono stati appaltati a SpaceX che utilizzerà un booster Falcon 9 per portare in orbita il lander.

Blockchain, cos’è e come funziona

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Blockchain, cos'è e come funziona
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Innanzitutto, la blockchain è un libro mastro elettronico pubblico costruito attorno a un sistema P2P che può essere condiviso apertamente tra gli utenti per creare un record immutabile di transazioni, ciascuna con timestamp e collegata a quella precedente. Ogni volta che viene aggiunto un insieme di transazioni, quei dati diventano un altro blocco nella catena (da cui il nome).

La blockchain può essere aggiornata solo con il consenso dei i partecipanti al sistema e una volta inseriti nuovi dati non può mai essere cancellata. È una tecnologia che consente di scrivere una sola volta, rendendola una registrazione verificabile e certa di ogni singola transazione.

Sebbene abbia un grande potenziale, lo sviluppo della tecnologia blockchain è ancora agli inizi; I CIO e le loro controparti aziendali dovrebbero aspettarsi battute d’arresto nell’implementazione della tecnologia, inclusa la reale possibilità di gravi bug nel software utilizzato. E come alcune aziende hanno già scoperto, non è l’unica soluzione a molti problemi tecnologici.

Le organizzazioni dello standard blockchain, le università e le start-up  hanno proposto nuovi protocolli di consenso e metodi per distribuire il carico di lavoro computazionale e di archiviazione dei dati per consentire un maggiore throughput transazionale e una scalabilità complessiva, un problema persistente per la blockchain. E il progetto Hyperledger della Linux Foundation  ha creato strumenti modulari per costruire reti di collaborazione blockchain.

Mentre alcuni gruppi industriali stanno lavorando per standardizzare le versioni del software blockchain, ci sono centinaia di startup che lavorano sulle proprie versioni della tecnologia di registro distribuito.

Perché la blockchain ha avuto così tanto successo? 

In una parola, bitcoin – la nota criptovaluta che consente le transazioni di pagamento su una rete aperta utilizzando la crittografia e senza esporre le identità dei singoli proprietari di bitcoin. 

È stato in assoluto la prima criptovaluta decentralizzata quando fu creata nel 2009. Anche altre forme di criptovaluta o denaro virtuale, come l’Ether  (basato sulla piattaforma applicativa blockchain di Ethereum), hanno guadagnato una trazione significativa e aperto nuove sedi per gli scambi monetari transfrontalieri (Ethereum è stato introdotto nel 2013 dallo sviluppatore Vitalik Buterin, che all’epoca aveva 19 anni)

Il termine bitcoin è stato coniato nel 2008 quando Satoshi Nakamoto (probabilmente uno pseudonimo per uno o più sviluppatori) ha scritto un articolo su una “versione peer-to-peer del denaro elettronico che avrebbe permesso di inviare direttamente i pagamenti online da una parte all’altra senza passare per un istituto finanziario“.

Da sempre, tuttavia, Bitcoin è stato sulle montagne russe, con il suo valore che ha toccato picchi altissimi seguiti da discese verticali, principalmente a causa del fatto che non ha valore intrinseco; il suo valore si basa solo su una domanda elevata e un’offerta limitata. A differenza delle valute o delle azioni, non ci sono istituzioni o governi che sostengono il valore del bitcoin.

Ma un giorno le cose potrebbero cambiare per le criptovalute.

Molti governi hanno già deciso di creare stablecoin o criptovaluta supportata da un asset stabile come l’oro o la valuta tradizionale. La blockchain viene anche utilizzata per digitalizzare altre risorse, come automobili, immobili e persino opere d’arte.

blockchain
Blockchain, o tecnologia di registro distribuito, non è una singola tecnologia. Piuttosto è un’architettura che consente a diversi utenti di effettuare transazioni e quindi crea un record immutabile e sicuro di tali transazioni.

Blockchain pubbliche e private

Funzionando in una rete peer-to-peer combinata con un server di timestamp distribuito, i registri blockchain pubblici possono essere gestiti in modo autonomo per scambiare informazioni tra le parti. Non è necessario un amministratore. In effetti, tutti gli utenti della blockchain sono l’amministratore.

Una seconda forma di blockchain, nota come blockchain privata o autorizzata, consente alle aziende di creare e amministrare centralmente le proprie reti transazionali che possono essere utilizzate all’interno o all’interno dell’azienda con i partner.

Inoltre, le reti blockchain possono essere utilizzate per creare “contratti intelligenti” o script per l’automazione aziendale che vengono eseguiti quando vengono soddisfatte determinate condizioni contrattuali. 

Ad esempio, dopo che una partita di lattuga contaminata ha  provocato un malessere ai clienti a causa di e-coli, Walmart e IBM hanno creato una catena di approvvigionamento basata su blockchain per tracciare i prodotti dalla fattoria alla tavola. Walmart ha chiesto ai suoi fornitori di prodotti ortofrutticoli di inserire i propri dati nel database blockchain entro settembre 2019. Una volta entrati nella blockchain, i prodotti possono essere tracciati automaticamente tramite contratti intelligenti da un punto all’altro, eliminando l’intervento umano e gli errori.

Anche De Beers, che controlla circa il 35% della produzione mondiale di diamanti, ha lanciato una catena di approvvigionamento basata su blockchain per tracciare i diamanti sia per l’autenticità che per garantire che non provengano da regioni devastate dalla guerra in cui i minatori sono sfruttati.

I contratti intelligenti possono essere utilizzati anche per approvare il trasferimento di beni, come gli immobili. Una volta soddisfatte le condizioni tra acquirenti, venditori e le loro istituzioni finanziarie, le vendite di proprietà possono essere confermate su DLT. 

Ad esempio, ShelterZoom con sede a New York quest’anno sta lanciando un’applicazione mobile per il settore immobiliare che consente agli agenti immobiliari e ai clienti di vedere tutte le offerte e le accettazioni in tempo reale online. Consentirà inoltre l’accesso a titoli di proprietà, mutui, documenti legali e di ispezione domestica attraverso il registro blockchain crittografato basato su Ethereum.

Quanto è sicura la blockchain

Sebbene nessun sistema sia “inattaccabile”, la topologia semplice della blockchain è la più sicura oggi, secondo Alex Tapscott, CEO e fondatore di Northwest Passage Ventures, una società di venture capital che investe in società di tecnologia blockchain.

Per spostare qualsiasi cosa di valore su qualsiasi tipo di blockchain, la rete [di nodi] deve prima concordare che quella transazione è valida, il che significa che nessuna singola entità può entrare e dire in un modo o nell’altro se una transazione è avvenuta o meno“, Ha detto Tapscott. “Per hackerarla, non dovresti solo hackerare un unico sistema come in una banca …, dovresti hackerare ogni singolo computer su quella rete, che sta facendo di tutto per impedirtelo.

Quindi, ancora una volta, [non è] non hackerabile, ma significativamente migliore di qualsiasi cosa abbiamo escogitato oggi”, ha spiegato.

Le risorse di elaborazione necessarie per la maggior parte delle blockchain sono enormi a causa del numero di computer coinvolti. Ad esempio, la blockchain di bitcoin sfrutta tra 10 e 100 volte la potenza di calcolo di tutte le aziende agricole di Google messe insieme.

Ma anche una scala più ampia non può sempre impedire gli hack.

Un recente “attacco del 51%” allo scambio di token Ethereum Classic ha mostrato perché anche la blockchain non è impermeabile ai giochi. Un attacco del 51% si riferisce a un cattivo attore che ottiene il controllo della maggior parte delle CPU in un pool di mining di criptovaluta. Tali attacchi sono generalmente limitati a blockchain più piccole con meno nodi perché sono più suscettibili a una singola persona che ne prende il controllo sulla base di un meccanismo di consenso Proof of Work (PoW).

Computerworld / Bitcoin: prova di lavoro [diagramma]

Anche se le reti blockchain sono sicure, le applicazioni in esecuzione su di esse potrebbero non essere altrettanto sicure, secondo Bruce Schneier, crittografo ed esperto di sicurezza.

Non è così che questo genere di cose si romperà. Si guasterà a causa di una certa insicurezza nel software“, ha detto Schneier.

I progressi di Blockchain si basano sulla scalabilità

Uno dei principali problemi che la blockchain deve affrontare riguarda la scalabilità o la sua capacità di completare transazioni quasi in tempo reale, come la compensazione dei pagamenti tramite carte di credito.

La scalabilità è già stata identificata come un problema con le criptovalute come bitcoin ed Ether di Ethereum. Se un registro distribuito deve essere adottato dalle società di tecnologia finanziaria (FinTech) e competere con le reti di pagamento centinaia di volte più velocemente, deve trovare un modo per aumentare la scalabilità e il throughput e affrontare i problemi di latenza.

Lo sharding è uno dei numerosi metodi popolari esplorati dagli sviluppatori per aumentare il throughput transazionale. In poche parole, lo sharding è un modo di partizionare per distribuire il carico di lavoro di calcolo e archiviazione su una rete P2P in modo che ogni nodo non sia responsabile dell’elaborazione del carico transazionale dell’intera rete. Invece, ogni nodo conserva solo le informazioni relative alla sua partizione o frammento.

Le informazioni contenute in un frammento possono ancora essere condivise tra altri nodi, il che mantiene il libro mastro decentralizzato e teoricamente sicuro perché tutti possono ancora vedere tutte le voci del libro mastro; semplicemente non elaborano e memorizzano tutte le informazioni come i saldi dei conti e il codice del contratto, ad esempio.

Nelle blockchain odierne, ogni computer o nodo di autenticazione registra tutti i dati sul libro mastro elettronico e fa parte del processo di consenso. In blockchain di grandi dimensioni come bitcoin, la maggior parte dei nodi partecipanti deve autenticare nuove transazioni e registrare tali informazioni se devono essere aggiunte al libro mastro; ciò rende il completamento di ogni transazione lento e arduo.

Per questo motivo, bitcoin, che si basa su un PoW, può elaborare solo da 3,3 a 7 transazioni al secondo e una singola transazione può richiedere 10 minuti per essere finalizzata.

Ethereum, un altro libro mastro blockchain popolare da cui deriva una criptovaluta, è in grado di elaborare solo da 12 a 30 transazioni al secondo.

Riassumendo:

PUNTI CHIAVE

  • Blockchain è un tipo specifico di database.
  • Si differenzia da un database tipico per il modo in cui memorizza le informazioni; le blockchain memorizzano i dati in blocchi che vengono poi concatenati insieme. 
  • Non appena arrivano nuovi dati, questi vengono inseriti in un nuovo blocco. Una volta che il blocco è stato riempito di dati, viene concatenato al blocco precedente, il che rende i dati concatenati insieme in ordine cronologico.
  • Diversi tipi di informazioni possono essere archiviati su una blockchain, ma finora l’uso più comune è stato come libro mastro per le transazioni. 
  • Nel caso di Bitcoin, la blockchain viene utilizzata in modo decentralizzato in modo che nessuna singola persona o gruppo abbia il controllo, piuttosto, tutti gli utenti mantengono collettivamente il controllo.
  • Le blockchain decentralizzate sono immutabili, il che significa che i dati inseriti sono irreversibili. Per Bitcoin, ciò significa che le transazioni sono registrate in modo permanente e visualizzabili da chiunque.

Cos’è la Blockchain?

Il concetto di Blockchain sembra complicato, e sicuramente può esserlo, ma l’idea di base è davvero abbastanza semplice. Una blockchain è un tipo di database. Per essere in grado di comprendere la blockchain, aiuta prima a capire cosa sia effettivamente un database

Un database è una raccolta di informazioni archiviate elettronicamente su un sistema informatico. Le informazioni, o dati, nei database sono generalmente strutturate in formato tabella per consentire una ricerca e un filtro più semplici per informazioni specifiche

Qual è la differenza tra qualcuno che utilizza un foglio di calcolo per memorizzare le informazioni piuttosto che un database?

I fogli di calcolo sono progettati per una persona o un piccolo gruppo di persone per archiviare e accedere a quantità limitate di informazioni. Al contrario, un database è progettato per ospitare quantità notevolmente maggiori di informazioni a cui è possibile accedere, filtrare e manipolare rapidamente e facilmente da un numero qualsiasi di utenti contemporaneamente.

I database di grandi dimensioni ottengono questo obiettivo ospitando i dati su server costituiti da potenti computer. Questi server a volte possono essere costruiti utilizzando centinaia o migliaia di computer per avere la potenza di calcolo e la capacità di archiviazione necessarie a molti utenti per accedere simultaneamente al database. 

Sebbene un foglio di calcolo o un database possa essere accessibile a un numero qualsiasi di persone, è spesso di proprietà di un’azienda e gestito da un individuo designato che ha il controllo completo su come funziona e sui dati al suo interno.

Quindi in che modo una blockchain differisce da un database?

Struttura di stoccaggio

Una differenza fondamentale tra un database tipico e una blockchain è il modo in cui i dati sono strutturati. Una blockchain raccoglie le informazioni in gruppi, noti anche come blocchi, che contengono set di informazioni. 

I blocchi hanno determinate capacità di archiviazione e, una volta riempiti, vengono concatenati con il blocco precedente formando una catena di dati nota come “blockchain”. Tutte le nuove informazioni che seguono quel blocco appena aggiunto vengono compilate in un blocco appena formato che verrà poi aggiunto alla catena una volta riempito.

Un database struttura i suoi dati in tabelle mentre una blockchain, come suggerisce il nome, struttura i suoi dati in blocchi (blocchi) che sono concatenati insieme. Questo fa sì che tutte le blockchain siano database ma non tutti i database siano blockchain. 

Questo sistema crea anche intrinsecamente una sequenza temporale irreversibile dei dati quando implementato in una natura decentralizzata. Quando un blocco viene riempito, viene incastonato nella pietra e diventa parte di questa linea temporale. A ogni blocco della catena viene assegnato un timestamp esatto quando viene aggiunto alla catena.

Processo di transazione

Blockchain

Attributi di criptovaluta

Blockchain

Decentramento

Ai fini della comprensione della blockchain, è istruttivo vederla nel contesto dell’implementazione del Bitcoin. 

Come un database, Bitcoin ha bisogno di una serie di computer per archiviare la sua blockchain. Per Bitcoin, questa blockchain è solo un tipo specifico di database che memorizza ogni transazione Bitcoin mai effettuata. Nel caso di Bitcoin, e diversamente dalla maggior parte dei database, questi computer non sono tutti sotto lo stesso tetto e ogni computer o gruppo di computer è gestito da un individuo o da un gruppo di individui unico.  

Immagina che un’azienda possieda un server composto da 10.000 computer con un database che contiene tutte le informazioni sull’account del suo cliente. Questa azienda ha un magazzino contenente tutti questi computer sotto lo stesso tetto e ha il pieno controllo di ciascuno di questi computer e di tutte le informazioni in essi contenute. 

Allo stesso modo, Bitcoin è composto da migliaia di computer, ma ogni computer o gruppo di computer che detiene la sua blockchain si trova in una posizione geografica diversa e sono tutti gestiti da individui o gruppi di persone separati. Questi computer che compongono la rete di Bitcoin sono chiamati nodi. 

In questo modello, la blockchain di Bitcoin viene utilizzata in modo decentralizzato. Tuttavia, esistono blockchain private e centralizzate, in cui i computer che compongono la sua rete sono di proprietà e gestiti da una singola entità. 

In una blockchain, ogni nodo ha una registrazione completa dei dati che sono stati memorizzati sulla blockchain sin dal suo inizio. Per Bitcoin, i dati sono l’intera cronologia di tutte le transazioni Bitcoin. Se un nodo ha un errore nei dati, può utilizzare le migliaia di altri nodi come punto di riferimento per correggersi. 

In questo modo, nessun nodo all’interno della rete può alterare le informazioni contenute al suo interno. Per questo motivo, la cronologia delle transazioni in ciascun blocco che compone la blockchain di Bitcoin è irreversibile. 

Se un utente manomette il record delle transazioni di Bitcoin, tutti gli altri nodi farebbero riferimenti incrociati e individuerebbero facilmente il nodo con le informazioni errate. Questo sistema aiuta a stabilire un ordine preciso e trasparente degli eventi. 

Per Bitcoin, queste informazioni sono un elenco di transazioni, ma è anche possibile che una blockchain contenga una varietà di informazioni come contratti legali, identificazioni statali o inventario dei prodotti di un’azienda. 

Per cambiare il modo in cui funziona il sistema o le informazioni memorizzate al suo interno, la maggior parte della potenza di calcolo della rete decentralizzata dovrebbe concordare su tali modifiche. Ciò garantisce che qualsiasi cambiamento avvenga sia nel migliore interesse della maggioranza.

Trasparenza

A causa della natura decentralizzata della blockchain di Bitcoin, tutte le transazioni possono essere visualizzate in modo trasparente disponendo di un nodo personale o utilizzando blockchain explorer che consentono a chiunque di vedere le transazioni che si verificano in tempo reale. Ogni nodo ha la propria copia della catena che viene aggiornata man mano che vengono confermati e aggiunti nuovi blocchi. Ciò significa che se lo desideri, puoi monitorare un Bitcoin ovunque vada. 

Ad esempio, in passato sono stati hackerati in passato scambi in cui coloro che detenevano Bitcoin su un exchange hanno perso tutto. Sebbene l’hacker possa essere completamente anonimo, i Bitcoin sono facilmente rintracciabili. Se i Bitcoin che sono stati rubati in alcuni di questi hack dovessero essere spostati o spesi da qualche parte, la cosa verrebbe immediatamente notata.

La Blockchain è sicura?

La tecnologia blockchain tiene conto dei problemi di sicurezza e fiducia in diversi modi. Innanzitutto, i nuovi blocchi vengono sempre memorizzati in modo lineare e cronologico. Cioè, vengono sempre aggiunti alla “fine” della blockchain. Se dai un’occhiata alla blockchain di Bitcoin, vedrai che ogni blocco ha una posizione sulla catena, chiamata “altezza”. A novembre 2020, l’altezza del blocco aveva raggiunto finora 656.197 blocchi. 

Dopo che un blocco è stato aggiunto alla fine della blockchain, è molto difficile tornare indietro e modificare il contenuto del blocco a meno che la maggioranza non abbia raggiunto un consenso in tal senso. Questo perché ogni blocco contiene il proprio hash, insieme all’hash del blocco precedente, oltre al timestamp precedentemente menzionato. 

I codici hash vengono creati da una funzione matematica che trasforma le informazioni digitali in una stringa di numeri e lettere. Se tali informazioni vengono modificate in qualsiasi modo, cambia anche il codice hash.

Ecco perché è importante per la sicurezza. Supponiamo che un hacker voglia alterare la blockchain e rubare Bitcoin a tutti gli altri. Se dovesse alterare la propria singola copia, non sarebbe più allineato con la copia di tutti gli altri. Quando tutti gli altri rimandano reciprocamente le loro copie, vedrebbero questa copia risaltare e la versione della catena di quell’hacker verrebbe scartata come illegittima. 

Riuscire con un tale hack richiederebbe per l’hacker la necessità di controllare e alterare simultaneamente il 51% delle copie della blockchain in modo che la sua nuova copia diventi la copia di maggioranza e quindi la catena concordata. Un tale attacco richiederebbe anche un’immensa quantità di denaro e risorse in quanto dovrebbe rifare tutti i blocchi perché ora avrebbero timestamp e codici hash diversi. 

A causa delle dimensioni della rete di Bitcoin e della velocità con cui sta crescendo, il costo per realizzare un’impresa del genere sarebbe probabilmente insormontabile. Non solo sarebbe estremamente costoso, ma probabilmente sarebbe anche inutile. Una cosa del genere non passerebbe inosservata, poiché i membri della rete vedrebbero alterazioni così drastiche alla blockchain. I membri della rete passerebbero quindi a una nuova versione della catena che non interessata dall’hack. 

Ciò farebbe precipitare di valore la versione attaccata di Bitcoin, rendendo l’attacco in definitiva inutile poiché il cattivo attore avrebbe il controllo di una risorsa senza valore. Lo stesso accadrebbe se il cattivo attore attaccasse il nuovo fork di Bitcoin. È costruito in modo che la partecipazione alla rete sia molto più vantaggioso economicamente che attaccarla.

Banca e finanza

Forse nessun settore trarrà vantaggio dall’integrazione della blockchain nelle sue operazioni commerciali più del settore bancario. Le istituzioni finanziarie operano solo durante l’orario lavorativo, cinque giorni alla settimana. Ciò significa che se provi a depositare un assegno venerdì alle 18:00, dovrai probabilmente aspettare fino a lunedì mattina per vedere che i soldi arrivano sul tuo conto. Anche se effettui il deposito durante l’orario lavorativo, la verifica della transazione può comunque richiedere da uno a tre giorni a causa dell’enorme volume di transazioni che le banche devono regolare. 

Blockchain, d’altra parte, non dorme mai.

Integrando la blockchain nelle banche, i consumatori potranno vedere le loro transazioni elaborate in appena 10 minuti, sostanzialmente il tempo necessario per aggiungere un blocco alla blockchain, indipendentemente dalle festività o dall’ora del giorno o della settimana. 

Con la blockchain, le banche hanno anche l’opportunità di scambiare fondi tra istituzioni in modo più rapido e sicuro. Nell’attività di compravendita di azioni, ad esempio, il processo di regolamento e compensazione può richiedere fino a tre giorni (o più a lungo, se si opera a livello internazionale), il che significa che il denaro e le azioni vengono congelati per quel periodo di tempo.

Data l’entità delle somme in gioco, anche i pochi giorni di transito del denaro possono comportare costi e rischi significativi per le banche. La banca europea Santander ed i suoi partner di ricerca valutano i potenziali risparmi da $ 15 a $ 20 miliardi all’anno.  Capgemini, una società di consulenza francese, stima che i consumatori potrebbero risparmiare fino a 16 miliardi di dollari in commissioni bancarie e assicurative ogni anno attraverso applicazioni basate su blockchain.

Moneta

Blockchain costituisce la base per le criptovalute come Bitcoin. 

Il dollaro USA è controllato dalla Federal Reserve. Con questo sistema di autorità centrale, i dati e la valuta di un utente sono tecnicamente a discrezione della loro banca o del governo. Se la banca di un utente viene violata, le informazioni private del cliente sono a rischio. Se la banca del cliente fallisce o se vive in un paese con un governo instabile, il valore della sua valuta potrebbe essere a rischio. Nel 2008, alcune delle banche che erano a corto di denaro sono state salvate in parte utilizzando il denaro dei contribuenti. Queste sono le preoccupazioni dalle quali Bitcoin è stato concepito e sviluppato per la prima volta.

Diffondendo le sue operazioni su una rete di computer, la blockchain consente a Bitcoin e ad altre criptovalute di operare senza la necessità di un’autorità centrale

Ciò non solo riduce il rischio, ma elimina anche molte delle commissioni di elaborazione e transazione. Può anche dare a coloro che si trovano in paesi con valute instabili o infrastrutture finanziarie una valuta più stabile con più applicazioni e una rete più ampia di individui e istituzioni con cui possono fare affari, sia a livello nazionale che internazionale.

L’utilizzo di portafogli di criptovaluta per conti di risparmio o come mezzo di pagamento è particolarmente importante per coloro che non hanno l’identificazione dello stato. Alcuni paesi potrebbero essere lacerati dalla guerra o avere governi privi di infrastrutture reali per fornire l’identificazione. I cittadini di tali paesi potrebbero non avere accesso ai conti di risparmio o di intermediazione e, quindi, non è possibile conservare la ricchezza in modo sicuro.

Assistenza sanitaria

Gli operatori sanitari possono sfruttare la blockchain per archiviare in modo sicuro le cartelle cliniche dei loro pazienti. Quando una cartella clinica viene generata e firmata, può essere scritta nella blockchain, cosa che fornirebbe ai pazienti la prova e la sicurezza che la cartella non può essere modificata. Queste cartelle cliniche personali potrebbero essere codificate e archiviate sulla blockchain con una chiave privata, in modo che siano accessibili solo da determinati individui, garantendo così la privacy.

Registri di proprietà

Se hai mai trascorso del tempo nell’ufficio del registro, saprai che il processo di registrazione dei diritti di proprietà è sia oneroso che inefficiente. Oggi, un atto fisico deve essere consegnato a un dipendente del governo presso l’ufficio di registrazione locale, dove viene inserito manualmente nel database centrale e nell’indice pubblico della contea. In caso di controversia sulla proprietà, i reclami sulla proprietà devono essere riconciliati con l’indice pubblico.

Questo processo non è solo costoso e lento, ma è anche pieno di errori umani, dove ogni inesattezza rende il monitoraggio della proprietà meno efficiente. Blockchain ha il potenziale per eliminare la necessità di scansionare documenti e rintracciare file fisici in un ufficio di registrazione locale. Se la proprietà della proprietà viene archiviata e verificata sulla blockchain, i proprietari possono fidarsi che il loro atto sia accurato e registrato in modo permanente.

In paesi o aree dilaniate dalla guerra che hanno poche o nessuna infrastruttura finanziaria o governativa, e certamente nessun “Ufficio del registro”, può essere quasi impossibile provare la proprietà di una proprietà. Se un gruppo di persone che vivono in una tale area è in grado di accedere alla blockchain, potrebbero essere stabilite tempistiche trasparenti e chiare per la proprietà della proprietà.

Contratti intelligenti

Uno smart contract è un codice di computer che può essere integrato nella blockchain per facilitare, verificare o negoziare un accordo contrattuale. I contratti intelligenti operano in base a una serie di condizioni concordate dagli utenti. Quando tali condizioni sono soddisfatte, i termini del contratto vengono eseguiti automaticamente.

Supponiamo, ad esempio, che un potenziale inquilino desideri affittare un appartamento utilizzando un contratto intelligente. Il proprietario si impegna a fornire all’inquilino il codice della porta dell’appartamento non appena l’inquilino paga il deposito cauzionale. Sia l’inquilino che il proprietario invierebbero le rispettive parti dell’accordo al contratto intelligente, che manterrebbe e scambierà automaticamente il codice della porta per il deposito cauzionale alla data di inizio del contratto di locazione. Se il proprietario non fornisce il codice della porta entro la data di locazione, lo smart contract rimborsa il deposito cauzionale. Ciò eliminerebbe gli onorari e le procedure tipicamente associate all’uso di un notaio, mediatore di terze parti o incaricati.

Catene di approvvigionamento

Come nell’esempio IBM Food Trust, i fornitori possono utilizzare blockchain per registrare le origini dei materiali che hanno acquistato. Ciò consentirebbe alle aziende di verificare l’autenticità dei loro prodotti, insieme a etichette comuni come “Biologico”, “Locale” e “Commercio equo”.

Come riportato da Forbes, l’industria alimentare sta adottando sempre più l’uso della blockchain per tracciare il percorso e la sicurezza del cibo durante il viaggio dalla fattoria all’utente.

Sistema elettorale

La blockchain potrebbe essere utilizzata per facilitare un moderno sistema di voto. Votare con blockchain ha il potenziale per eliminare le frodi elettorali e aumentare l’affluenza alle urne, come è stato testato nelle elezioni di medio termine del novembre 2018 in West Virginia.

Utilizzare la blockchain in questo modo renderebbe i voti quasi impossibili da manomettere. Il protocollo blockchain manterrebbe anche la trasparenza nel processo elettorale, riducendo il personale necessario per condurre un’elezione e fornendo ai funzionari risultati quasi immediati. Ciò eliminerebbe la necessità di riconteggi o qualsiasi preoccupazione reale che la frode possa minacciare le elezioni.

Vantaggi e svantaggi della Blockchain

Nonostante tutta la sua complessità, il potenziale della blockchain come forma decentralizzata di registrazione dei dati è quasi illimitato. Da una maggiore privacy degli utenti e una maggiore sicurezza a tariffe di elaborazione inferiori e meno errori, la tecnologia blockchain potrebbe benissimo vedere applicazioni oltre quelle descritte sopra. Ma ci sono anche alcuni svantaggi.

Pro

  • Precisione migliorata rimuovendo il coinvolgimento umano nella verifica
  • Riduzione dei costi eliminando la verifica di terze parti
  • Il decentramento rende più difficile la manomissione
  • Le transazioni sono sicure, private ed efficienti
  • Tecnologia trasparente
  • Fornisce un’alternativa bancaria e un modo per proteggere le informazioni personali per i cittadini di paesi con governi instabili o sottosviluppati

Contro

  • Costo tecnologico significativo associato al mining di bitcoin
  • Poche Transazioni al secondo
  • Storia di utilizzo in attività illecite
  • Regolamento

Ecco i punti di forza della blockchain per le aziende oggi sul mercato in modo più dettagliato.

Vantaggi della Blockchain

Precisione della catena

Le transazioni sulla rete blockchain sono approvate da una rete di migliaia di computer. Ciò elimina quasi tutto il coinvolgimento umano nel processo di verifica, con conseguente minore errore umano e una registrazione accurata delle informazioni. Anche se un computer sulla rete dovesse commettere un errore di calcolo, l’errore verrebbe fatto solo a una copia della blockchain. Affinché quell’errore si diffonda al resto della blockchain, dovrebbe essere commesso da almeno il 51% dei computer della rete, una quasi impossibilità per una rete grande e in crescita delle dimensioni di Bitcoin.

Riduzione dei costi

In genere, i consumatori pagano una banca per verificare una transazione, un notaio per firmare un documento o un ministro per celebrare un matrimonio. Blockchain elimina la necessità di verifica di terze parti e, con essa, i costi associati. Gli imprenditori devono sostenere una piccola commissione ogni volta che accettano pagamenti tramite carte di credito, ad esempio, perché le banche e le società di elaborazione dei pagamenti devono elaborare tali transazioni. Bitcoin, d’altra parte, non ha un’autorità centrale e ha commissioni di transazione limitate.

Decentramento

Blockchain non memorizza nessuna delle sue informazioni in una posizione centrale. Invece, la blockchain viene copiata e diffusa su una rete di computer. Ogni volta che un nuovo blocco viene aggiunto alla blockchain, ogni computer sulla rete aggiorna la sua blockchain per riflettere il cambiamento. Diffondendo tali informazioni su una rete, piuttosto che archiviarle in un database centrale, la blockchain diventa più difficile da manomettere. Se una copia della blockchain cadesse nelle mani di un hacker, solo una singola copia delle informazioni, piuttosto che l’intera rete, sarebbe compromessa.

Transazioni efficienti

Le transazioni effettuate tramite un’autorità centrale possono richiedere alcuni giorni per essere regolate. Ad esempio, se tenti di depositare un assegno venerdì sera, potresti non vedere effettivamente i fondi nel tuo account fino a lunedì mattina. Mentre le istituzioni finanziarie operano durante l’orario lavorativo, cinque giorni alla settimana, la blockchain funziona 24 ore al giorno, sette giorni alla settimana e 365 giorni all’anno. Le transazioni possono essere completate in appena dieci minuti e possono essere considerate sicure dopo poche ore. Ciò è particolarmente utile per le operazioni transfrontaliere, che di solito richiedono molto più tempo a causa di problemi di fuso orario e del fatto che tutte le parti devono confermare l’elaborazione dei pagamenti.

Transazioni private

Molte reti blockchain funzionano come database pubblici, il che significa che chiunque abbia una connessione Internet può visualizzare un elenco della cronologia delle transazioni della rete. Sebbene gli utenti possano accedere ai dettagli sulle transazioni, non possono accedere alle informazioni di identificazione sugli utenti che effettuano tali transazioni. È un’idea sbagliata comune che le reti blockchain come bitcoin siano anonime, quando in realtà sono solo riservate.

Cioè, quando un utente effettua transazioni pubbliche, il suo codice univoco chiamato chiave pubblica , viene registrato sulla blockchain, piuttosto che le sue informazioni personali. Se una persona ha effettuato un acquisto di Bitcoin su uno scambio che richiede l’identificazione, l’identità della persona è ancora collegata al proprio indirizzo blockchain, ma una transazione, anche se legata al nome di una persona, non rivela alcuna informazione personale.

Transazioni sicure

Una volta che una transazione è stata registrata, la sua autenticità deve essere verificata dalla rete blockchain. Migliaia di computer sulla blockchain si affrettano a confermare che i dettagli dell’acquisto sono corretti. Dopo che un computer ha convalidato la transazione, viene aggiunta al blocco blockchain. Ogni blocco sulla blockchain contiene il proprio hash univoco, insieme all’hash univoco del blocco precedente. Quando le informazioni su un blocco vengono modificate in qualsiasi modo, il codice hash di quel blocco cambia, tuttavia, il codice hash sul blocco successivo non lo sarebbe. Questa discrepanza rende estremamente difficile la modifica delle informazioni sulla blockchain senza preavviso.

Trasparenza

La maggior parte delle blockchain sono software interamente open source. Ciò significa che chiunque e tutti possono visualizzare il suo codice. Ciò offre ai revisori la possibilità di esaminare criptovalute come Bitcoin per sicurezza. Ciò significa anche che non esiste una vera autorità su chi controlla il codice di Bitcoin o su come viene modificato. Per questo motivo, chiunque può suggerire modifiche o aggiornamenti al sistema. Se la maggior parte degli utenti della rete concorda sul fatto che la nuova versione del codice con l’aggiornamento è valida e valida, è possibile aggiornare Bitcoin.

Alternativa alle banche

Forse l’aspetto più profondo di blockchain e Bitcoin è la capacità di chiunque, indipendentemente dall’etnia, dal sesso o dal background culturale, di usarlo. Secondo la banca mondiale ci sono quasi 2 miliardi di adulti che non hanno conti bancari né alcun mezzo per immagazzinare denaro o ricchezza. Quasi tutti questi individui vivono in paesi in via di sviluppo dove l’economia è agli inizi e dipende interamente dal contante. 

Queste persone spesso guadagnano pochi soldi che vengono pagati in contanti. Hanno quindi bisogno di immagazzinare questo denaro fisico in luoghi nascosti nelle loro case o luoghi di vita, lasciandoli soggetti a rapine o violenze non necessarie. Le chiavi di un portafoglio bitcoin possono essere memorizzate su un pezzo di carta, un telefono cellulare economico o persino memorizzate se necessario. Per la maggior parte delle persone, è probabile che queste opzioni siano nascoste più facilmente di un piccolo mucchio di soldi sotto un materasso. 

Le blockchain del futuro sono anche alla ricerca di soluzioni non solo per essere un’unità di conto per l’immagazzinamento della ricchezza, ma anche per archiviare cartelle cliniche, diritti di proprietà e una varietà di altri contratti legali.

Svantaggi della Blockchain

Sebbene ci siano vantaggi significativi per la blockchain, ci sono anche sfide significative per la sua adozione. Gli ostacoli all’applicazione della tecnologia blockchain oggi non sono solo tecnici. Le vere sfide sono politiche e normative, per la maggior parte, per non parlare delle migliaia di ore (leggi: denaro) di progettazione software personalizzata e programmazione back-end necessarie per integrare blockchain alle attuali reti aziendali. Ecco alcune delle sfide che ostacolano l’adozione diffusa della blockchain.

Costo della tecnologia

Sebbene la blockchain possa far risparmiare agli utenti i soldi sulle commissioni di transazione, la tecnologia è tutt’altro che gratuita. Il sistema “proof of work” che bitcoin utilizza per convalidare le transazioni, ad esempio, consuma enormi quantità di potenza di calcolo. Nel mondo reale, il potere dei milioni di computer sulla rete bitcoin è vicino a quello che la sola Danimarca consuma ogni anno. 

Nonostante i costi dell’estrazione di bitcoin, gli utenti continuano ad aumentare le bollette dell’elettricità per convalidare le transazioni sulla blockchain. Questo perché quando i minatori aggiungono un blocco alla blockchain bitcoin, vengono ricompensati con abbastanza bitcoin per rendere il loro tempo e la loro energia utili. Quando si tratta di blockchain che non utilizzano criptovaluta, tuttavia, i miner dovranno essere pagati o altrimenti incentivati ​​a convalidare le transazioni.

Alcune soluzioni a questi problemi stanno cominciando a sorgere. Ad esempio, le miniere di bitcoin sono state create per utilizzare l’energia solare, il gas naturale in eccesso dai siti di fracking o l’energia dai parchi eolici.

Inefficienza di velocità

Bitcoin è un caso di studio perfetto per le possibili inefficienze della blockchain. Il sistema di “prova del lavoro” di Bitcoin impiega circa dieci minuti per aggiungere un nuovo blocco alla blockchain. A quel ritmo, si stima che la rete blockchain possa gestire solo circa sette transazioni al secondo (TPS). Sebbene altre criptovalute come Ethereum abbiano prestazioni migliori del bitcoin, sono ancora limitate dalla blockchain. Il marchio precedente Visa, per il contesto, può elaborare 24.000 TPS.

Le soluzioni a questo problema sono in sviluppo da anni. Attualmente ci sono blockchain che vantano oltre 30.000 transazioni al secondo.

Attività illegale

Mentre la riservatezza sulla rete blockchain protegge gli utenti dagli hack e preserva la privacy, consente anche il commercio e attività illegali. L’esempio più citato di blockchain utilizzato per transazioni illecite è probabilmente Silk Road, un mercato di droga online rintracciabile nel “dark web” attivo da febbraio 2011 fino a ottobre 2013, quando è stato chiuso dall’FBI. 

Il sito Web consentiva agli utenti di navigare senza essere tracciati utilizzando il browser Tor e di effettuare acquisti illegali in Bitcoin o altre criptovalute. Le attuali normative statunitensi richiedono ai fornitori di servizi finanziari di ottenere informazioni sui propri clienti quando aprono un conto, di verificare l’identità di ogni cliente e di confermare che i clienti non compaiano in nessun elenco di organizzazioni terroristiche note o sospette. 

Questo sistema può essere visto sia come un pro che come un contro. Dà a chiunque l’accesso ai conti finanziari, ma consente anche ai criminali di effettuare transazioni più facilmente. Molti hanno sostenuto che i buoni usi delle criptovalute, come le operazioni bancarie nel mondo non bancario, superano i cattivi usi della criptovaluta, specialmente quando la maggior parte delle attività illegali è ancora compiuta attraverso denaro non rintracciabile.

Regolamento

Molti nello spazio crittografico hanno espresso preoccupazione per la regolamentazione governativa sulle criptovalute. Mentre sta diventando sempre più difficile e quasi impossibile porre fine a qualcosa come Bitcoin con la crescita della sua rete decentralizzata, i governi potrebbero teoricamente rendere illegale possedere criptovalute o partecipare alle loro reti. 

Nel corso del tempo questa preoccupazione si è ridotta poiché grandi aziende come PayPal hanno iniziato a consentire la proprietà e l’uso di criptovalute sulla sua piattaforma.

Idrogeno: oltre 200 tonnellate da una miniera in Albania

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Idrogeno: oltre 200 tonnellate da una miniera in Albania
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Un team di ricercatori ha scoperto il più grande flusso naturale di idrogeno mai rilevato, che fuoriesce da una pozza d’acqua sotterranea in una miniera di cromo in Albania. La scoperta, pubblicata sulla rivista Science, potrebbe rappresentare una svolta per la produzione di energia pulita da questa risorsa rinnovabile e abbondante.

Prima di tutto è importante capire cos’è l’idrogeno e perché è importante. Questo è l’elemento più semplice e più diffuso nell’universo, è un gas incolore, inodore e insapore, che può essere bruciato per produrre calore ed elettricità senza emettere gas serra. Per questo motivo, è considerato una delle alternative più promettenti ai combustibili fossili, che sono responsabili del riscaldamento globale e dell’inquinamento atmosferico.

Idrogeno

Tuttavia, l’idrogeno non si trova in natura in forma pura, ma è legato ad altri elementi, come l’ossigeno nell’acqua o il carbonio nel gas naturale, pertanto per ottenerlo da queste fonti, è necessario separarlo attraverso dei processi chimici o elettrolitici, che richiedono energia e, a volte, producono anidride carbonica.

Oltre a ciò, è un gas molto reattivo, che tende a combinarsi rapidamente con altri elementi, questo rende difficile il suo stoccaggio e il suo trasporto, e impedisce la formazione di grandi depositi naturali di idrogeno, come avviene per il petrolio o il gas naturale.

La scoperta della miniera di idrogeno a Bulqizë

La miniera di Bulqizë, situata nella regione nord-orientale dell’Albania, è una delle più grandi e antiche miniere di cromo del mondo, e quest’ultimo è un metallo usato per la produzione di acciaio inossidabile e di leghe resistenti alla corrosione.

Nel 1992, i minatori notarono per la prima volta la presenza di un gas infiammabile che fuoriusciva da una pozza d’acqua situata a circa 800 metri di profondità, in seguito, si verificarono diverse esplosioni nella miniera, causate dall’accensione accidentale del gas. L’ultima, avvenuta nel 2023, provocò la morte di due persone e il ferimento di altre quattro.

Per capire la natura e l’origine di questo gas misterioso, un gruppo di ricercatori provenienti da diversi paesi ha condotto una serie di analisi chimiche e geologiche. I risultati hanno mostrato che il gas era costituito per l’84% da idrogeno, insieme a piccole quantità di metano e azoto. Inoltre, il gas proveniva da una faglia geologica che attraversava la miniera, e che conteneva una quantità enorme di idrogeno: tra le 5.000 e le 50.000 tonnellate.

Idrogeno

Si tratta del più grande flusso naturale di idrogeno mai scoperto, e anche del più puro. Il tasso di emissione di idrogeno dalla pozza d’acqua era di circa 11 tonnellate all’anno, equivalenti a 34 chilogrammi al giorno, e sommando questo flusso a quelli provenienti da altri due punti della miniera, i ricercatori hanno stimato che la quantità totale di idrogeno che sgorga dalla miniera è di circa 200 tonnellate all’anno.

Le implicazioni per la produzione di energia pulita

La scoperta della miniera di Bulqizë ha due importanti implicazioni per la produzione di energia pulita da idrogeno: la prima è che dimostra l’esistenza di grandi depositi naturali di idrogeno, che potrebbero essere sfruttati come fonte di energia primaria, senza doverlo produrre artificialmente, la seconda è che suggerisce la possibilità di trovare altri depositi simili in altre parti del mondo, grazie alla presenza di una particolare tipologia di roccia.

Infatti, la miniera di Bulqizë, si trova all’interno di un tratto di roccia ricca di ferro chiamata ofiolite, che si forma quando la crosta oceanica viene spinta verso l’alto e si sovrappone alla crosta continentale, ed ha la proprietà di generare idrogeno quando reagisce con l’acqua, grazie a un processo chiamato serpentinizzazione, inoltre le ofioliti sono associate ad altri flussi naturali di idrogeno rilevati in passato in altre regioni del mondo, come in Turchia, in Oman e in Canada.

Gli autori dello studio ritengono quindi che le ofioliti possano costituire delle rocce madri ideali per questo gas, e che possano ospitare dei serbatoi di gas ricchi di questo elemento, di alta qualità. Per verificarlo, sarà necessario effettuare ulteriori ricerche e sondaggi geofisici in altre aree dove sono presenti le ofioliti, che coprono circa il 10% della superficie terrestre.

Se queste ipotesi saranno confermate, si aprirà una nuova frontiera per l’esplorazione e lo sfruttamento dell’idrogeno come combustibile pulito, che potrebbe contribuire a ridurre le emissioni di gas serra e a garantire la sicurezza energetica del pianeta.

Idrogeno

La scoperta del più grande flusso naturale di idrogeno mai rilevato in una miniera in Albania rappresenta una svolta per la produzione di energia pulita da questa risorsa rinnovabile e abbondante. La scoperta dimostra che esistono grandi depositi naturali di idrogeno, che potrebbero essere estratti e utilizzati come fonte di energia primaria, senza doverlo produrre artificialmente.

Inoltre, suggerisce la possibilità di trovare altri depositi simili in altre parti del mondo, grazie alla presenza di una particolare tipologia di roccia. Questa scoperta potrebbe aprire la strada a nuovi modi di catturare e utilizzare l’idrogeno come combustibile pulito, che potrebbe aiutare a combattere il cambiamento climatico e a garantire la sicurezza energetica del pianeta.

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