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Terrorismo: morti e feriti nell’attacco di London Bridge

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Al momento sono sette le vittime e quarantotto i feriti dell’attacco terroristico avvenuto a Londra nella serata di ieri. Alle vittime vanno aggiunti i tre sospetti terroristi uccisi dalla polizia.

Ieri sera, verso le 22.00 un furgone bianco si è lanciato lungo il London Bridge colpendo i pedoni che vi transitavano sopra. Al termine della corsa, dal furgone sono scesi tre uomini con falsi giubbotti bomba addosso e armati di coltelli con i quali hanno iniziato a pugnalare i passanti lungo la vicina Borough Market.

Un agente di polizia che si trovava sul posto è riuscito a ferire uno dei terroristi prima di essere accoltellato a sua volta, fortunatamente le sue ferite non sono gravissime e non versa in pericolo di vita.

Dopo l’attacco i leaders dei maggiori partiti politici hanno annunciato la sospensione della campagna elettorale tranne il leader dell’UKIP Paul Nuttall che ha dichiarato di non voler fare il gioco dei terroristi.

Il primo ministro Teresa May ha presieduto una riunione del comitato di emergenza Cobra e si attende una dichiarazione a breve.

Borough Market è una zona conosciuta per i suoi bar e ristoranti e in questa calda serata estiva era particolarmente affollata di persone.

Secondo la Metropolitan Police Commissioner Cressida Dick, i tre terroristi sono stati uccisi dalle forze dell’ordine in otto minuti dalal prima chiamata al 999.

Quello di ieri sera è il terzo attacco terroristico nel Regno Unito negli ultimi tre mesi, dopo l’attacco con auto e coltello a Westminster nel mese di marzo, con cinque morti, e l’attentato con la bomba a Manchester di due settimane fa in cui 22 persone hanno perso la vita e vi sono stati decine di feriti.

Testimoni oculari dell’attacco hanno visto un furgone bianco che viaggiava ad alta velocità lungo il London Bridge prima di schiantarsi vicino al pub Barrowboy e Banker.

La reporter della BBC Holly Jones, che era sul ponte al momento dell’attacco, ha detto che il furgone “probabilmente viaggiava a circa 50 miglia all’ora”.

“Ha sterzato a destra intorno a me e poi ha colpito cinque o sei persone. Ha colpito due persone davanti a me e poi tre dietro,”.

Dopo lo schianto, tre uomini sono scesi e hanno preso ad attaccare le persone nel vicino mercato – un testimone ha dichiarato alla BBC che gridavano: “Questo è per Allah”.

scena attacco di Londra

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 Il sindaco di Londra Sadiq Khan ha dichiarato che la capitale resta la “città più sicura del mondo” e che non si farà intimidire dal terrorismo.

Neil Coyle, candidato laburista per Bermondsey e Old Southwark, ha elogiato la risposta “straordinaria” dei londinesi.

E, in effetti, ieri sera si è potuto assistere a scene di solidarietà straordinarie: tassisti che hanno offerto corse gratuite, gli alberghi che hanno offerto alloggio gratuito e gente che ha aperto spontaneamente la propria casa per offrire alle persone la possibilità di ricaricare un telefono cellulare, per assicurarsi che i diretti interessati potessero contattare i propri cari…

La gente correre giù Borough High Street, mentre la polizia che fare con una

Copyright PA: gente correva giù Borough High Street per sfuggire al pericolo

Fonte: BBC

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UFO: Mussolini e il gabinetto RS/33

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di Oliver Melis per Reccom Magazine

Nel 2000 il mondo degli appassionati di ufologia subì una forte scossa che arrivò a minare le basi dell’ufologia moderna: la storia del primo crash alieno e gli studi sulla retroingegneria dovevano improvvisamente essere retrodatati dal 1947, anno del crash di Roswell, al 1933, anno in cui sarebbe avvenuto un ufo crash a Vergiate, nei pressi di Varese. La storia venne a galla grazie all’invio di alcuni fogli dattiloscritti all’allora presidente del CUN (Centro Ufologico Nazionale) Roberto Pinotti, Il materiale, ricevuto da ignoti, raccontava una vicenda che era per certi versi simile a quanto sarebbe occorso quattordici anni dopo dall’altra parte dell’oceano, il caso Roswell.

guglielmo marconi
Guglielmo Marconi

I documenti dattiloscritti raccontavano del ritrovamento, avvenuto nel 1933, di un “disco volante” con a bordo due piloti, schiantatosi nel milanese, in provincia di Varese, a Vergiate, non lontano dall’aeroporto di Malpensa. Della vicenda, raccontano i documenti, si occupò l’OVRA, la polizia segreta fascista, che informò direttamente Mussolini, il quale decise di creare un gruppo segreto di lavoro denominato gabinetto RS/33, guidato da Guglielmo Marconi, fisico e premio Nobel.

Il compito del gruppo RS/33 (Ricerche Speciali?) sarebbe stato quello di studiare la macchina volante recuperata. Era tassativo l’ordine di evitare qualsiasi fuga di notizie poichè il recupero e lo studio di quelli che sembravano chiaramente i resti di una macchina volante di origine aliena potevano dare al governo fascista un grande vantaggio tecnologico, sfruttabile anche sotto l’aspetto militare. I resti dell’Ufo, descritto come un velivolo cilindrico, con una strozzatura poco prima del fondo, con oblò sulla fiancata da cui uscivano luci bianche e rosse, vennero occultati in un hangar della Savoia-Marchetti a Vergiate insieme ai corpi dei piloti, conservati in formalina e descritti come alti un metro e ottanta con occhi e capelli chiari. Ci furono tentativi di ricostruire la navicella aliena e di utilizzarne le tecnologie attraverso la creazione di un’arma, detta “il raggio della morte”, che venne testato da Marconi alla presenza dello stesso Mussolini, nei pressi di Acilia.

mussolini 1Secondo alcune testimonianze, il raggio riuscì a bloccare a distanza i motori di alcuni automezzi e a distruggere piccoli modellini di aereo, inoltre incendiò e incenerì un gregge di pecore che stazionava nei pressi del luogo dell’esperimento. Secondo alcune fonti, i tentativi di retroingegneria culminarono con la realizzazione del prototipo di un aereo a getto, in particolare il Campini – caproni che venne testato dall’aeronautica militare tra il 1939 ed il 1940. Altre fonti parlano della cessione alla Germania, che aveva una maggiore capacità tecnologica ed industriale, nel 1941,  degli studi ricavati dalla tecnologia aliena, che culminarono con la realizzazione delle armi V/7, armi che i nazisti stavano sviluppando in quegli anni. Per altri il mezzo alieno finì bruciato in un misterioso incendio dei capannoni della Siai Marchetti, innescato da un dipendente internato in seguito in manicomio, Presunti testimoni affermarono che alla fine della guerra i resti della navicella ed i corpi dei piloti furono presi in custodia dagli americani, dopo aver occupato gli stabilimenti italiani per la manutenzione degli aerei militari.

Questo, più o meno, il riassunto tutt’altro che chiaro di quanto accaduto all’epoca, almeno per quanto ci è dato conoscere attraverso i documenti e le illazioni lette in rete.

ufomussolini1In realtà non abbiamo prove concrete della caduta di nessun veicolo a parte qualche segnalazione di oggetti volanti che già nei primi decenni del secolo XX° venivano segnalati in diverse parti del mondo. Non esiste prova dell’esistenza del gabinetto RS/33, dagli archivi documentali di epoca fascista non è finora mai emerso nulla in merito. Il gabinetto RS/33 dipendeva direttamente dal Duce? Essendo svincolato, secondo le testimonianze, da ogni altro ente istituzionale si era ventilata anche questa ipotesi ma un fatto del genere, non in è linea con l’organizzazione del regime fascista, governo autoritario, complesso e organicamente strutturato nelle sue articolazioni e nei suoi rapporti con le istituzioni dello Stato civili e militari.

Per quanto riguarda i documenti molti hanno sollevato dubbi sulla loro veridicità vista la mancanza di di riscontri oggettivi. Gli unici documenti pervenuti in proposito arrivano da fonte anonima e potrebbero essere falsi anche se non esiste, ad ora, nemmeno la prova definitiva della falsità di detti documenti. Il CISU (Centro Italiano Studi Ufologici) pubblicò anche un suo studio, con perizie e consultazioni, in merito dove concludeva che la vicenda fosse falsa oppure uno scherzo giocato da burloni al noto Centro Ufologico Nazionale, che però ci era cascato. Anche la rivista “UFO: la visita extraterrestre”, del contattista e stimmatizzato Giorgio Bongiovanni, concludeva che si trattava di un’abile falsificazione.

I files fascisti sembrano voler sostenere che l’Italia avesse avuto un ruolo cruciale nel ritrovamento di tecnologia aliena creando un caso simile a quello di Roswell, con tanto di comitato Majestic-12, cioè il gabinetto RS-33 con a capo uno scienziato di chiara fama. Ci sono i documenti portati come prova, inviati da un fantomatico personaggio rimasto nell’ombra, proprio come nell’ombra rimangono tanti personaggi che hanno dato vita al caso Roswell. Una storia fantasiosa dove i personaggi e le vicende si rincorrono giocando a nascondino e portando alla luce, guarda caso le solite notizie superficiali che sembrano ricalcare il solito clichè ufologico ben collaudato che ha dato alla luce dicerie, documenti e sopratutto libri.

files16La caduta di un veicolo spaziale alieno in Italia sarebbe stata un evento assai complicato da mantenere segreto anche durante l’epoca fascista. Risulta difficile credere che l’OVRA avrebbe nascosto il veicolo in un hangar privato invece di inviarlo, più opportunamente, verso un centro sperimentale attrezzato e, all’epoca, il posto giusto sarebbe stato il centro sperimentale di Guidonia. Ricordiamoci che era il 1933 e, anche se nel giro di pochi anni l’aeronautica italiana arrivò a sperimentare uno dei primissimi aerei a reazione (il Campini-Macchi) l’Italia entrò in guerra con i biplani CR-42, i trimotori SM-79 e come top della tecnologia il Macchi C-200 e non con avveniristiche macchine dalle armi fantascientifiche e, aggiungo, visto l’esito positivo del raggio della morte come mai non fu mai impiegato sul campo? Semplicemente perché non esisteva.

L’Italia nel periodo 1933-35 raggiunse il massimo sviluppo per quanto riguarda l’aviazione civile e militare per poi avviarsi in un lento ma costante declino. Nessuna ingegneria inversa quindi? Improbabile, se l’italia avesse avuto per le mani tecnologia aliena e non fosse riuscita a utilizzarla, probabilmente in quell’epoca nessuno ci sarebbe riuscito; l’Italia all’epoca era ancora all’avanguardia nel campo dell’aeronautica. La ridda di ipotesi si commenta da sola, tecnologia ceduta ai nazisti o sottratta agli americani o misteriosamente andata distrutta in un incendio: Insomma, ancora una volta qualcuno è riuscito a centrare il suo obbiettivo e ho il sospetto che qualche burlone dopo anni rida ancora.

In futuro, però, torneremo ancora su questa vicenda anche per le implicazioni, di cui spesso si parla, della cessione della tecnologia aliena ai tedeschi, che l’avrebbero utilizzata per sviluppare armi e mezzi che, se entrati per tempo nel ciclo produttivo, avrebbero potuto permettere un esito diverso della seconda guerra mondiale.

Oliver Melis è owner su facebook delle pagine NWO Italia, Perle complottare e le scie chimiche sono una cazzata

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La memoria dell’acqua e l’omeopatia

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di Oliver Melis per Reccom Magazine

Nel 1988 Jacques Benveniste per spiegare il funzionamento dell’omeopatia ipotizzò che l’acqua conservasse un ricordo delle sostanze che venivano in contatto con essa. L’omeopatia è una pratica per la quale certe sostanze, se estremamente diluite e successivamente agitate con un procedimento chiamato “succussione“, sono efficaci nel trattamento di un ampio spettro di patologie grazie, appunto, alla memoria dell’acqua.

I rimedi omeopatici sono generalmente composti da acqua e zucchero, vengono preparati miscelando più volte il principio attivo in acqua a diluizioni successive talmente spinte da perdere ogni presenza di molecole del principio attivo, infatti, dal punto di vista chimico, alla fine del processo non rimane nessuna molecola della sostanza precedentemente in contatto con l’acqua.

Da un certo punto in poi non si fa altro che diluire acqua con acqua.

Benveniste pubblicò degli studi che si dimostrarono falsi e inattendibili, anche la rivista scientifica Nature illustrò la scoperta del falso pubblicando una relazione sulle proprie pagine, smentendo cosi i risultati del medico francese.

La teoria di Benveniste serviva a spiegare il paradosso per il quale il prodotto, anche se diluito fino alla scomparsa completa del principio attivo, avrebbe comunque funzionato, questo grazie alla memoria dell’acqua le cui molecole, influenzate da quelle del principio attivo con il quale era stata miscelata, si sarebbero riorientate “ricordando” il principio attivo e avendone l’effetto.

xkcd omeopatia itaL’idea della diluizione nascerebbe dalla necessità, secondo i ricercatori omeopatici, di eliminare i pericoli di effetti indesiderati e collaterali dei principi attivi farmacologici utilizzati nella farmacologia normale. In realtà, sono ormai innumerevoli gli studi che confermano che i principi attivi, per poter svolgere efficacemente la loro azione curativa hanno bisogno di raggiungere, nell’organismo, un certo livello di concentrazione minima, senza la quale non solo non sono efficaci ma rischiano addirittura di provocare conseguenze indesiderate. Ad esempio, l’uso sconsiderato di antibiotici in autoprescrizione con dosaggi insufficienti ha favorito, nel tempo, la selezione di ceppi batterici resistenti.

Nonostante il largo impiego dell’omeopatia, nessuno studio condotto in doppio cieco ha dimostrato la veridicità delle affermazioni di Benveniste e altri ricercatori. La pratica dell’omeopatia è considerata semplicemente una pratica pseudoscientifica in genere pericolosa o, nel migliore dei casi, paragonabile all’uso di placebo e allo stesso modo è considerata pseudoscienza la teoria che vorrebbe l’acqua capace di ricordare, idea non supportata ad oggi da nessuna evidenza scientifica.

Nel 2011 una sezione della rivista scientific Journal of Phisics ha pubblicato uno studio di Luc Mountaigner dal titolo DNA waves and water. Lo studio illustra come soluzioni acquose altamente diluite di sequenze di DNA del virus HIV, di altri virus e di batteri produrrebbero segnali elettromagnetici di bassa frequenza caratteristici del DNA in soluzione. Le soluzioni acquose altamente diluite, secondo gli studiosi, avrebbero mantenuto la memoria del DNA dei virus entrati in contatto con l’acqua e successivamente diluiti fino a sparire. Secondo i sostenitori dell’omeopatia, lo studio, avrebbe potuto aprire nuovi orizzonti sulle cure alternative però il lavoro di Mountaigner è stato criticato a livello internazionale, come privo di validità scientifica, carente relativamente al protocollo sperimentale, alle apparecchiature usate, e perfino per l’incoerenza delle sue stesse basi teoriche.

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Stirling Castle, l’ultimo castello degli scozzesi

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Associato alla regalità scozzese fin dal medioevo, assediato almeno otto volte durante la sua storia, il castello di Stirling passò varie volte di mano tra inglesi e scozzesi. Riconquistato dagli scozzesi nel 1328, durante la prima guerra di indipendenza scozzese, vide le sue difese smantellate per ordine di re Robert the Bruce, con lo scopo di levare agli inglesi ogni utilità nel rioccuparlo.

Il castello di Stirling è particolarmente noto per il ruolo che ha giocato nella storia scozzese ma, in effetti, la sua costruzione risale a ben prima che la Scozia diventasse un concetto politico. Le prime fortificazioni dell’area, infatti, risalirebbero ad oltre 3000 anni fa. Ampliando queste prime fortificazioni la tribù celtica dei Votadini avrebbe costruito una rocca circa 2000 anni fa e, secondo la tradizione locale, i Romani fortificarono ulteriormente la rocca nel 1 ° secolo.

castello di stirling 2

Si dice che Kenneth MacAlpin, noto come il ‘primo re di Scozia’, abbia assediato il castello nel 9 ° secolo ma, secondo gli storici, le storie su MacAlpin sarebbero più mito che realtà. Si tramandano, inoltre, racconti secondi i quali il castello di Stirling sarebbe stato anche la sede della corte di Re Artù.

Nonostante la demolizione delle sue difese ordinate da Robert The Bruce, il ruolo di Castello di Stirling in alcuni dei più importanti eventi storici della Scozia fu ancora determinante. Negli anni successivi, diventò una sontuosa residenza per i monarchi Stewart con Maria, Regina di Scozia e il re Giacomo; ed oggi è una delle più note attrazioni della Scozia: circa un mezzo milione di visitatori è venuto nel 2015.

Testimonianze risalenti al 1110 mostrano che in Scozia il re Alessandro I dispose un pagamento per la manutenzione di una cappella all’interno del castello, segnale che prova un collegamento già forte tra la monarchia scozzese e questo castello. Durante quel periodo, edifici e cortili furono costruiti all’interno dei vecchi bastioni e terrapieni, rendendo il castello una residenza degna di un re, visto che lo stesso re Alessandro vi morì nel 1124. Entro la metà del 12 ° secolo, il castello diventò un centro amministrativo chiave.

Tutti, dai Celti ai Romani ai re scozzesi sono stati attratti dal castello di Stirling, in gran parte a causa della sua posizione.

Il picco scosceso su cui il castello sorge risale ad una eruzione vulcanica di 350 milioni di anni fa. Nel corso dei millenni successivi, la lava è stata sepolta sotto arenaria e ghiaccio. Come gran parte del resto del paesaggio drammatico della Scozia, la roccia deve la sua forma attuale alla fine dell’ultima era glaciale circa 10.000 anni fa: il ghiaccio ritirandosi, scolpì le rocce del territorio scozzese così come ci appaiono ora.

La posizione di questa rocca si rivelò nel tempo particolarmente strategica. Posta a cavallo tra l’intersezione tra le Highlands a nord e ad ovest e Forth Valley Down, con Edimburgo a sud-est, chiunque fece costruire questo castello doveva vederlo come una roccaforte perfetta per il controllo del crocevia tra le due regioni soprattutto potendo controllare il passaggio sull’adiacente e molto frequentato ponte sul fiume Forth, un punto di passaggio chiave tra le Highlands e sud della Scozia. Proprio questa fu la ragione per cui il castello giocò un ruolo chiave in molti del conflitti successivi.

I più noti di questi conflitti furono le guerre di indipendenza scozzesi. Alla fine del 13° secolo, re Giovanni di Scozia si rivelò più rigido del previsto di fronte alle intimazioni del re inglese Edoardo I, arrivando a negoziare un trattato con la Francia contro l’Inghilterra, spingendo Edward ad invadere il territorio e a conquistare il castello di Stirling. Guidati dai leggendari combattenti William Wallace e Andrew Moray, gli scozzesi riconquistarono il castello nella famosa battaglia di Stirling Bridge. Osservando dal castello il sito di quella battaglia si può riconoscere il National Wallace Monument, la torre in pietra costruita in omaggio all’eroe di guerra scozzese.

robert bruce

Ma dopo una pesante sconfitta nella battaglia di Falkirk, gli scozzesi furono costretti a restituire ancora una volta il castello agli inglesi. Le forze scozzesi guidate da Robert the Bruce – futuro re di Scozia – assediarono il castello, riuscendo, infine, a riconquistarlo.

Nel 1304, il castello di Stirling era l’ultimo castello di Scozia ancora detenuto dagli scozzesi, fino a quando Edward, in quell’anno, sconfisse l’esercito scozzese e ne riprese possesso.

Alla morte di Edward, però, avvenuta nel nel 1307, il fratello di Robert the Bruce pose nuovamente assedio al castello di Stirling, con l’intento di riprenderlo per sempre.

Fu in questa occasione che, nel 1314, re Robert the Bruce intercettò i rinforzi inglesi destinati alla protezione del castello a Bannockburn. Stretto tra l’area paludosa Burn Bannock e il fiume Forth, l’esercito inglese fu travolto e distrutto. Questa battaglia è commemorato in quello che è spesso chiamato l’inno nazionale non ufficiale scozzese, Fiore di Scozia.
a pensare di nuovo.

Una statua di Robert the Bruce, insieme alla data della battaglia di Bannockburn – 24 giugno 1314 – è oggi posta nel parco del castello.

Fu a questo punto che re Robert the Bruce fece smantellare le difese del castello per eliminarne l’importanza strategica ed evitare nuove conquista da parte inglese. La guerra di indipendenza scozzese si concluse definitivamente a metà del 14 ° secolo e il primo re Stewart, Robert II, ordinò il ripristino del castello.

I monarchi scozzesi successivi continuarono a rimodellare il sito per le proprie esigenze. Costruttore appassionato fu re Giacomo III (1460-1488), che potrebbe aver posto le basi per la Sala Grande così come la possiamo vedereoggi.

Furono, però, i successori di re a dare al castello il suo aspetto attuale. Cercando di competere con contemporanei come il re d’Inghilterra Enrico VII, Re Giacomo IV fece del vecchio edificio la sua residenza. Recentemente, nel 1999, il castello è stato restaurato completamente anche se il colore il colore mandarino pallido assegnato alla Sala Grande, soprannominato ‘l’oro del re’, ha sollevato qualche controversia ma, secondo gli storici, ripristina in realtà la colorazione che la sala avrebbe avuto nel 1500 sotto James IV.

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Re Giacomo V, che salì al trono a solo un anno nel 1513,costruì qui il suo sontuoso palazzo, come residenza per lui e sua moglie, la nobildonna francese Maria di Guisa – la madre di Maria, Regina di Scozia.

Oggi Stirling castle è uno dei più grandi e imponenti castelli della Scozia, è monumento nazionale ed è diretto dall’Agenzia storica nazionale. È anche il quartier generale del reggimento dell’Argyll and Southerland Higlanders, sebbene tale reggimento non sia più stanziato qui da molto tempo.

 

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Breaking News: grave attentato a Kabul, almeno 80 morti, i feriti sono centinaia

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Almeno 80 morti e diverse centinaia di feriti è il bilancio, ancora provvisorio di un attentato che ha colpito questa mattina Kabul, la capitale dell’Afghanistan.

Un camion bomba sarebbe esploso alle 8,25, ora locale, nella centralissima Zambaq square, nella zona delle ambasciate, a due passi dall’ospedale di Emergency che avrebbe riportato danni in seguito all’esplosione.

Secondo fonti governative si è trattato di un attentato suicida. Moltissime le auto distrutte dall’esplosione, talmente forte che ha danneggiato anche diverse case nei dintorni.

Cecilia Strada, presidente di emergency, riferisce che tra il personale dell’ospedale non si sono registrate vittime e feriti e che tutti stanno lavorando intensamente per prestare soccorso.

Una rivendicazione sarebbe apparsa su Twitter a nome dell’ISIS in cui ci si vanta di avere fatto a esplodere a Kabul la madre di tutte le autobombe.

Il presidente dell’Afghanista Ashraf Ghan ha duramente condannato l’attentato, ricordando che che chi uccide durante il ramadan non è degno di pace e merita di essere distrutto.

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Il mistero dei bambini verdi

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di Oliver Melis per Reccom Magazine

Siamo nel medioevo, XII secolo, qualcosa di strano è accaduto nel villaggio di Woolpit, nella contea di Suffolk nel sud della Gran Bretagna.

I mietitori lavoravano nei campi, quando due bambini emersero dai pozzi utilizzati per cacciare i lupi. I bambini, fratello e sorella, indossavano degli strani abiti colorati ma quello che li distingueva dai comuni esseri umani era la loro pelle di colore verde.

I racconti dell’epoca, ci dicono che i bambini avrebbero vagato per i campi fino a quando non furono trovati da alcuni mietitori che li portarono in città dove una folla curiosa li accolse per interrogarli senza però riuscire a scoprire nulla di loro e della lingua da loro parlata. In seguito, i bambini furono portati al cospetto di Sir Richard de Calne, proprietario terriero che godeva di una certa autorità nella zona. Per giorni i bambini rifiutarono ogni cibo, anche se era evidente la loro fame. In seguito furono offerti ai bambini dei piselli crudi che mangiarono per mesi, che divennero la loro unica fonte di sostentamento e solo in seguito i due piccoli iniziarono ad alimentarsi con il pane e altri alimenti.

Los ninos verdes1The Green Children di Woolpit

Il ragazzo, che doveva forse essere il minore dei due, si ammalò e morì prima che fosse passato un anno dal loro ritrovamento. La bambina invece crebbe forte e trascorse la sua vita in città.

Con il passare del tempo, il colore verde della pelle della bambina cambiò diventando simile a quello delle altre persone. Crescendo, la bambina si adatto’ alla nuova vita venendo anche battezzata ma, dopo aver ricevuto il sacramento, la sua condotta si fece oscena e licenziosa e per diversi anni presto’ i suoi servizi a casa di Sir Richard fino a quando conobbe un uomo di nome King Lynn di Norfolk che sposò.

La bambina imparò l’inglese e iniziò a dare risposte, risposte che, però, erano vaghe e aumentavano a dismisura il mistero sulla sua provenienza. Ella raccontò di provenire da un posto chiamato Terra di San Martin, dove non c’era il sole ma solo un crepuscolo perenne e dove tutte le persone avevano la pelle di colore verde. La ragazza fu in grado di indicare il luogo esatto da cui proveniva e della Terra di San Martin ma da quando si accorse dell’esistenza di un altro paese molto più luminoso al di là di un “grande fiume”, decise di stabilirsi tra gli “umani dalla pelle chiara” che vivevano in superficie, rifiutando di far ritorno al luogo di origine.

Una storia strana e misteriosa che spesso viene utilizzata per spiegare l’esistenza di un mondo sotterraneo abitato da esseri umani simili a noi oppure usata per raccontare il possibile contatto tra esseri extraterrestri ed esseri umani avvenuti nel nostro passato. Una storia avvolta nel mistero che abbiamo solo voluto ricordare.

Oliver Melis è owner su facebook delle pagine NWO Italia, Perle complottare e le scie chimiche sono una cazzata

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(La) Roma nun se discute, Totti se ama

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di Massimo Zito

Dopo la commovente, e bellissima, serata durante la quale si è celebrato, quasi con un rito tribale, l’addio alla maglia della Roma di Francesco Totti, dopo 25 anni, si sono levate le solite voci fuori dal coro, quelle degli haters di professione o, semplicemente, di invidiosi o incoscienti. Incoscienti nel senso che non conoscono e non possono capire cosa ha rappresentato Francesco Totti per la parte giallorossa della città e perché lo è stato.

Infastiditi dalla risonanza mediatica dell’evento o forse solo un po’ invidiosi stanno rispolverando vecchi, rari, episodi per sminuire Francesco…

totti de rossi

Con gli haters e gli invidiosi non perdo tempo ma a tutti gli altri proverà a spiegare qualcosa nelle prossime righe.

Probabilmente non capirete lo stesso.

Non potete capire… Totti è una persona come un’altra con i suoi pregi ed i suoi difetti. Non è un idolo e non è una divinità ma è di Roma e romanista, ha indossato la maglia della nostra squadra per 25 anni in serie A e, vi piaccia o no, è stato tra i due o tre migliori calciatori italiani di ogni tempo e la sua fama ci ha inorgoglito perché noi non siamo la Juve o le milanesi, noi vinciamo una volta ogni tanto e un romano e romanista che attraversa tutta la sua carriera con la stessa maglia è una rarità.

cds

Certo, è stato ben pagato e allora? Avrebbe preso di meno o di più con Real Madrid o Milan? Avrebbe vinto di meno o di più in altre più blasonate squadre?

Non potete capire. Voi vi siete scordati cos’è una bandiera, se mai lo avete saputo, noi, invece, ci siamo cresciuti, invecchiati, ci abbiamo vissuto.

Quando Francesco ha esordito in serie A avevo 28 anni, oggi ne ho 53, moltissimi tifosi non hanno mai visto una Roma senza Francesco Totti e sono altrettanti quelli che faticano a ricordare una formazione precedente al suo avvento.

Era conosciuto solo nel GRA? Beh, guardatevi i titoli dei quotidiani internazionali, sportivi e no, degli ultimi 4 giorni… CNN, BBC, giornali spagnoli, tedeschi, norvegesi, arabi, cinesi, americani, sudamericani hanno dedicato articoli lunghissimi alla sua carriera, se non intere pagine…. Ha sputato a Poulsen? Ha preso a calci Balotelli? Vero, ha anche pagato con adeguate squalifiche, senza contare che Poulsen era un universalmente riconosciuto pezzo di merda, bravo solo a provocare che ha avuto la carriera che si è meritato. E Balotelli? Non ho bisogno di ricordare che fine ha fatto… Questo per dire che se un cretino ti insulta ripetutamente madre e moglie ci sta che alla fine hai uno scatto d’ira e vorrei vedere come reagireste voi… Come detto, Francesco è una persona normale con i piedi magici ma voi non potete capire, andavate dietro a, come si chiamava? Quello che disse, ormai parecchi anni fa, che Totti era finito… Ah si, Zarate… Beh, Totti, forse, è finito oggi, e il suo nome è scolpito negli annali del calcio e ci resterà, Zarate che fine ha fatto? Chi se lo ricorda? Non è mai cominciato, lo era solo nella vostra immaginazione…

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Ci siamo commossi in tanti domenica… Decine di migliaia di persone hanno pianto o hanno avuto i lucciconi agli occhi per questa soria che finiva e ne avevano ben donde… Una cosa pacchiana? Esagerata? E perché? Era una cosa tra romanisti, nessuno era obbligato ad assistere. Io domenica avevo la morte nel cuore per altre e più serie ragioni ma mi sono commosso e ho pianto lo stesso per Francesco, perché ora che ha smesso, ora che ha piegato la maglietta per l’ultima volta un pezzo della mia vita, tanti anni della mia vita, si chiudono come si chiude un’era.

Per tutti noi è finita una favola, una favola che tutti ci hanno invidiato.

Se non capite la nostra tristezza e la nostra commozione mi dispiace per voi, che non potete capire.

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Totti, e se ci sorprendesse tutti?

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Avevo poco meno di trent’anni quando il giovanissimo Francesco Totti esordiva in serie A, un esordio già carico di aspettative per un giovane che appariva ai più particolarmente dotato e di grandi speranze.

Personalmente assistetti con una certa perplessità ai primi passi nel calcio dei grandi di questo ragazzo che, pur denotando ottima tecnica e visione di gioco, mi appariva fragile e un po’ troppo propenso a cadere ad ogni contrasto con un avversario. In realtà non capivo che il giovane Francesco era talmente bravo a nascondere il pallone che anche avversari con più esperienza alla fine erano costretti a stenderlo per fermarlo.

Nel frattempo sono passati 25 anni e per il “Pupone” sembra giunto l’epilogo di una carriera lunghissima, trascorsa tutta con la maglia giallorossa della Roma giocando anche in nazionale fino alla vittoria del mondiale in Germania del 2006.

Non ha vinto molto nella sua carriera questo uomo di 40 anni che ancora ha voglia di indossare calzoncini e scarpini, contro le logiche dell’anagrafe, della società, di parte della critica e perfino di parte della tifoseria.

Non ha vinto molto ma nel suo palmarès può vantare uno scudetto, due coppe Italia, due supercoppa italiana, un mondiale, una scarpa d’oro e un pallone d’argento, oltre a molti titoli nelle giovanili e riconoscimenti individuali e svariati records.

totti 8 1600x800Nonostante una carriera lunghissima nella AS Roma, negli ultimi anni, da quando la società fu rilevata dall’attuale proprietà americana, il giocatore Totti è stato continuamente messo in discussione dall’interno della società stessa con evidenti tentativi di metterlo da parte e lui, ogni anno, è riuscito a riprendersi il posto di titolare e un ruolo determinante nella squadra, arrivando ad essere l’assoluto protagonista della rimonta effettuata dalla squadra nel finale dello scorso campionato, fino alla conquista del terzo posto valevole per la qualificazione in Champions League, a suon di goals ed assist, pur giocando pochissimi minuti e solo nei finali di partita, guadagnandosi così, a furor di popolo, la riconferma, a dispetto della società e dell’allenatore, per un altro anno.

Ma quest’ultimo anno è stato per lui un calvario, impiegato solo pochi minuti ed in poche partite, due goal realizzati su rigore e diversi assist non sono bastati a restituirgli maggior rispetto da parte di società e allenatore, rendendo particolarmente amara quest’ultima annata per quello che è universalmente ritenuto uno dei migliori giocatori italiani e del mondo di tutti i tempi.

Personalmente ho cominciato ad amare Francesco Totti dopo la vittoria del mondiale, un mondiale giocato sotto tono a causa di un infortunio subito, cui partecipò per la testardaggine dell’allora CT Marcello Lippi che volle portarlo in Germania ad ogni costo. Ho cominciato ad amarlo quando tutta la tifoseria giallorossa si strinse intorno a lui per proteggerlo dalle tante critiche che gli piombavano addosso da fuori del GRA, critiche per le poche vittorie, per alcune intemperanze di gioco dovute alla sua grande passione e alla frustrazione di dover giocare sempre con una squadra non alla sua altezza, per il suo ergersi sempre come rappresentante della Roma e della romanità.

Lo amai dopo che aveva compiuto i trent’anni, quando per un calciatore inizia la parabola discendente e tantissimi gufi ne invocavano la decadenza irreversibile, sperando che finalmente si levasse di torno. In questi ultimi anni Totti, in silenzio e lasciando parlare i fatti, ha sempre smentito tutti, ha sempre riaffermato il suo ruolo centrale e il suo essere determinante per le sorti della sua squadra, fino ad arrivare a quest’ultima maledetta stagione, dove Totti ha subito in silenzio un trattamento vergognoso ed umiliante, con un tecnico che pubblicamente lo dichiarava non solo non utile ma addirittura dannoso e pericoloso per la squadra in un suo eventuale impiego per lunghi tratti di partita.

Domani si giocherà l’ultima partita in cui “Er Pupone”, da calciatore, indosserà la maglia cui ha dedicato tutta la sua carriera, rinunciando anche offerte molto allettanti da clubs blasonati come Milan e Real madrid, che gli avrebbero permesso di avere un palmarès sicuramente molto più ricco.

tottiDopo avere subito in silenzio per tutta la stagione, dopo che l’annuncio del suo ritiro gli è stato scippato da una dirigenza che ha preferito mettere le mani avanti annunciando anzitempo che Roma-Genoa sarà la sua ultima gara, e non sappiamo nemmeno se Spalletti gli concederà una passerella dignitosa o i soliti 3 o 4 minuti nel finale, due giorni fa Totti ha rotto parzialmente il silenzio, con un comunicato su facebook: “Roma-Genoa, domenica 28 maggio 2017, l’ultima volta in cui potrò indossare la maglia della Roma. È impossibile esprimere in poche parole tutto quello che questi colori hanno rappresentato, rappresentano e rappresenteranno per me. Sempre. Sento solo che il mio amore per il calcio non passa: è una passione, la mia passione. È talmente profonda che non posso pensare di smettere di alimentarla. Mai. Da lunedì sono pronto a ripartire. Sono pronto per una nuova sfida”.

Un comunicato che, pur confermando che non indosserà più, da calciatore, la maglia della Roma, ribadisce che l’uomo Francesco si sente ancora un calciatore e sente ancora la grande passione che lo ha animato per tutta la sua carriera ma lascia spazio al dubbio che il calciatore Totti non voglia smettere, che, forse, sceglierà altre strade e, dai toni dell’annuncio, appare abbastanza probabile che Francesco Totti rinuncerà al contratto da dirigente già firmato un anno fa che lo dovrebbe legare alla Roma per altri sei anni. A Totti non interessa un ruolo onorario, d’immagine, lui si sente sempre un uomo di campo con un orgoglio e una dignità che gli impediranno di rappresentare una dirigenza che lo ha ripetutamente umiliato.

Come non ricordare le ripetute dichiarazioni del presidente Pallotta che disse apertamente che come atleta era finito, salvo poi approfittare dei vantaggi economici ricevuti dalla Roma grazie alla qualificazione in champions ottenuta lo scorso anno proprio grazie a Totti?

Io mi aspetto una reazione di orgoglio del campione, non so se deciderà di accettare qualche offerta dall’estero per giocare ancora ma mi aspetto che decida di stupirci ancora una volta, mi aspetto che faccia qualcosa di inatteso. Ad esempio, nessun pensa e crede in un Totti allenatore, eppure quello è l’unico ruolo che gli permetterebbe di essere ancora protagonista e di calcare ancora il campo di calcio… Ecco, io mi aspetto che ci stupisca tutti e annunci che la sua nuova sfida sarà una carriera da allenatore.

Sia come sia, da domani il mio cuore di tifoso sarà spaccato in due, una parte tiferà ancora Roma perchè, si sa, la “Roma nun se discute, se ama”, l’altra metà, però, seguirà il mio giocatore simbolo degli ultimi 25 anni, quello che mi ha accompagnato dalla giovinezza alla mezza età e continuerà a tifare, spero ancora con un ruolo da protagonista.

Forza Francesco, sorprendici ancora.

I numeri della carriera di Francesco Totti (fonte wikipedia)

Al 20 maggio 2017, Totti ha giocato complessivamente 888 partite e segnato 334 gol fra squadra di club e Nazionali, di cui 307[167] con la maglia della Roma e 27 con le varie selezioni Nazionali italiane.

Presenze e reti nei club

Statistiche aggiornate al 20 maggio 2017.

Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Altre coppe Totale
Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti
1992-1993 Italia Roma A 2 0 CI 0 0 CU 0 0 2 0
1993-1994 A 8 0 CI 2 0 10 0
1994-1995 A 21 4 CI 4 3 25 7
1995-1996 A 28 2 CI 1 0 CU 7 2 36 4
1996-1997 A 26 5 CI 1 0 CU 3 0 30 5
1997-1998 A 30 13 CI 6 1 36 14
1998-1999 A 31 12 CI 3 1 CU 8 3 42 16
1999-2000 A 27 7 CI 2 0 CU 5 1 34 8
2000-2001 A 30 13 CI 2 1 CU 3 2 35 16
2001-2002 A 24 8 CI 0 0 UCL 11 3 SI 1 1 36 12
2002-2003 A 24 14 CI 5 3 UCL 6 3 35 20
2003-2004 A 31 20 CI 0 0 CU 1 0 32 20
2004-2005 A 29 12 CI 7 3 UCL 4 0 40 15
2005-2006 A 24 15 CI 2 0 CU 3 2 29 17
2006-2007 A 35 26 CI 5 2 UCL 9 4 SI 1 0 50 32
2007-2008 A 25 14 CI 3 3 UCL 6 1 SI 1 0 35 18
2008-2009 A 24 13 CI 0 0 UCL 7 2 SI 1 0 32 15
2009-2010 A 23 14 CI 2 0 UEL 6[168] 11[169] 31 25
2010-2011 A 32 15 CI 0 0 UCL 7 2 SI 1 0 40 17
2011-2012 A 27 8 CI 2 0 UEL 2[170] 0 31 8
2012-2013 A 34 12 CI 3 0 37 12
2013-2014 A 26 8 CI 3 0 29 8
2014-2015 A 27 8 CI 2 0 UCL+UEL 5+2 2+0 36 10
2015-2016 A 13 5 CI 0 0 UCL 2 0 15 5
2016-2017 A 17 2 CI 4 1 UCL+UEL 0+6 0+0 27 3
Totale carriera 618 250 59 18 103 38 5 1 785 307

Cronologia presenze e reti in Nazionale

Cronologia completa delle presenze e delle reti in Nazionale – Italia Italia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
10-10-1998 Udine Italia Italia 2 – 0 Svizzera Svizzera Qual. Euro 2000 Ingresso al 70’ 70’
18-11-1998 Salerno Italia Italia 2 – 2 Spagna Spagna Amichevole
16-12-1998 Roma Italia Italia 6 – 2 World Stars World Stars Centenario FIGC Uscita al 55’ 55’
10-2-1999 Pisa Italia Italia 0 – 0 Norvegia Norvegia Amichevole Ingresso al 61’ 61’
27-3-1999 Copenaghen Danimarca Danimarca 1 – 2 Italia Italia Qual. Euro 2000 Ingresso al 63’ 63’
31-3-1999 Ancona Italia Italia 1 – 1 Bielorussia Bielorussia Qual. Euro 2000 Uscita al 46’ 46’
28-4-1999 Zagabria Croazia Croazia 0 – 0 Italia Italia Amichevole Ingresso al 79’ 79’
8-9-1999 Napoli Italia Italia 2 – 3 Danimarca Danimarca Qual. Euro 2000 Ingresso al 78’ 78’
13-11-1999 Lecce Italia Italia 1 – 3 Belgio Belgio Amichevole Uscita al 78’ 78’
23-2-2000 Palermo Italia Italia 1 – 0 Svezia Svezia Amichevole Ingresso al 46’ 46’
29-3-2000 Barcellona Spagna Spagna 2 – 0 Italia Italia Amichevole Ingresso al 46’ 46’
26-4-2000 Reggio Calabria Italia Italia 2 – 0 Portogallo Portogallo Amichevole 1 Ingresso al 46’ 46’
3-6-2000 Oslo Norvegia Norvegia 1 – 0 Italia Italia Amichevole
11-6-2000 Arnhem Turchia Turchia 1 – 2 Italia Italia Euro 2000 – 1º turno Uscita al 83’ 83’
14-6-2000 Bruxelles Italia Italia 2 – 0 Belgio Belgio Euro 2000 – 1º turno 1 Uscita al 63’ 63’
24-6-2000 Bruxelles Italia Italia 2 – 0 Romania Romania Euro 2000 – Quarti di finale 1 Uscita al 75’ 75’
29-6-2000 Amsterdam Italia Italia 0 – 0 dts
(3 – 1 dcr)
Paesi Bassi Paesi Bassi Euro 2000 – Semifinale Ingresso al 83’ 83’
2-7-2000 Rotterdam Francia Francia 2 – 1 gg Italia Italia Euro 2000 – Finale Ammonizione al 90’ 90’ – 2º posto
3-9-2000 Budapest Ungheria Ungheria 2 – 2 Italia Italia Qual. Mondiali 2002 Ammonizione al 61’ 61’
7-10-2000 Milano Italia Italia 3 – 0 Romania Romania Qual. Mondiali 2002 1
11-10-2000 Ancona Italia Italia 2 – 0 Georgia Georgia Qual. Mondiali 2002 Ammonizione al 76’ 76’ – Uscita al 83’ 83’
28-2-2001 Roma Italia Italia 1 – 2 Argentina Argentina Amichevole Ingresso al 52’ 52’
28-3-2001 Trieste Italia Italia 4 – 0 Lituania Lituania Qual. Mondiali 2002 Uscita al 75’ 75’
2-06-2001 Tbilisi Georgia Georgia 1 – 2 Italia Italia Qual. Mondiali 2002 1
1-9-2001 Kaunas Lituania Lituania 0 – 0 Italia Italia Qual. Mondiali 2002 Uscita al 88’ 88’
6-10-2001 Parma Italia Italia 1 – 0 Ungheria Ungheria Qual. Mondiali 2002
7-11-2001 Saitama Giappone Giappone 1 – 1 Italia Italia Amichevole Uscita al 46’ 46’
13-2-2002 Catania Italia Italia 1 – 0 Stati Uniti Stati Uniti Amichevole Uscita al 46’ 46’
27-3-2002 Leeds Inghilterra Inghilterra 1 – 2 Italia Italia Amichevole Uscita al 46’ 46’
3-6-2002 Sapporo Italia Italia 2 – 0 Ecuador Ecuador Mondiali 2002 – 1º turno Uscita al 74’ 74’
8-6-2002 Kashima Italia Italia 1 – 2 Croazia Croazia Mondiali 2002 – 1º turno
13-6-2002 Ōita Messico Messico 1 – 1 Italia Italia Mondiali 2002 – 1º turno Ammonizione al 43’ 43’ – Uscita al 78’ 78’
18-6-2002 Daejeon Corea del Sud Corea del Sud 2 – 1 gg Italia Italia Mondiali 2002 – Ottavi Yellow card.svgYellow card.svgRed card.svg 22’, 103’
29-3-2003 Palermo Italia Italia 2 – 0 Finlandia Finlandia Qual. Euro 2004 Uscita al 86’ 86’
11-6-2003 Helsinki Finlandia Finlandia 0 – 2 Italia Italia Qual. Euro 2004 1
20-8-2003 Stoccarda Germania Germania 0 – 1 Italia Italia Amichevole Uscita al 75’ 75’
11-10-2003 Reggio Calabria Italia Italia 4 – 0 Azerbaigian Azerbaigian Qual. Euro 2004
16-11-2003 Ancona Italia Italia 1 – 0 Romania Romania Amichevole Uscita al 71’ 71’
18-2-2004 Palermo Italia Italia 2 – 2 Rep. Ceca Rep. Ceca Amichevole Uscita al 46’ 46’
31-3-2004 Braga Portogallo Portogallo 1 – 2 Italia Italia Amichevole Uscita al 46’ 46’
30-5-2004 Radès Tunisia Tunisia 0 – 4 Italia Italia Amichevole Uscita al 46’ 46’
14-6-2004 Guimarães Danimarca Danimarca 0 – 0 Italia Italia Euro 2004 – 1º turno Ammonizione al 90'+3’ 90’+3’
9-10-2004 Celje Slovenia Slovenia 1 – 0 Italia Italia Qual. Mondiali 2006
13-10-2004 Parma Italia Italia 4 – 3 Bielorussia Bielorussia Qual. Mondiali 2006 2
9-2-2005 Cagliari Italia Italia 2 – 0 Russia Russia Amichevole Uscita al 46’ 46’
26-3-2005 Milano Italia Italia 2 – 0 Scozia Scozia Qual. Mondiali 2006 Uscita al 70’ 70’
3-9-2005 Glasgow Scozia Scozia 1 – 1 Italia Italia Qual. Mondiali 2006 Ammonizione al 51’ 51’
7-9-2005 Minsk Bielorussia Bielorussia 1 – 4 Italia Italia Qual. Mondiali 2006
8-10-2005 Palermo Italia Italia 1 – 0 Slovenia Slovenia Qual. Mondiali 2006 Ammonizione al 29’ 29’
31-5-2006 Carouge Svizzera Svizzera 1 – 1 Italia Italia Amichevole
2-6-2006 Losanna Italia Italia 0 – 0 Ucraina Ucraina Amichevole Ingresso al 58’ 58’ – Ammonizione al 72’ 72’
12-6-2006 Hannover Italia Italia 2 – 0 Ghana Ghana Mondiali 2006 – 1º turno Uscita al 56’ 56’
17-6-2006 Kaiserslautern Italia Italia 1 – 1 Stati Uniti Stati Uniti Mondiali 2006 – 1º turno Ammonizione al 5’ 5’ – Uscita al 35’ 35’
22-6-2006 Amburgo Rep. Ceca Rep. Ceca 0 – 2 Italia Italia Mondiali 2006 – 1º turno
26-6-2006 Kaiserslautern Italia Italia 1 – 0 Australia Australia Mondiali 2006 – Ottavi di finale 1 Ingresso al 75’ 75’
30-6-2006 Amburgo Italia Italia 3 – 0 Ucraina Ucraina Mondiali 2006 – Quarti di finale
4-7-2006 Dortmund Germania Germania 0 – 2 dts Italia Italia Mondiali 2006 – Semifinale
9-7-2006 Berlino Italia Italia 1 – 1 dts
(5 – 3 dcr)
Francia Francia Mondiali 2006 – Finale Uscita al 61’ 61’ – 4º titolo mondiale
Totale Presenze (35º posto) 58 Reti (34º posto) 9

Record

Dati aggiornati al 20 maggio 2017.

Nelle competizioni UEFA per club

In Serie A

  • Calciatore in attività con il maggior numero di gol segnati (250).[171]
  • Calciatore ad aver realizzato più gol con lo stesso club (250, con la Roma).[171]
  • Calciatore ad aver realizzato più doppiette (46).[172]
  • Calciatore ad aver realizzato più calci di rigore (71).[139][173]
  • Calciatore ad aver realizzato almeno un gol nel maggior numero di stagioni totali e consecutive (23).[174]
  • Unico calciatore nella storia del campionato italiano ad essere andato in doppia cifra con la stessa maglia per nove campionati consecutivi.[175]
  • Unico calciatore nella storia del campionato italiano ad essere andato in doppia cifra con la stessa maglia in tredici campionati totali.[175]
  • Calciatore più anziano ad aver realizzato una doppietta.[139]
  • Uno dei due calciatori, insieme a Paolo Maldini, ad aver disputato il maggior numero di stagioni consecutive e con la stessa squadra (25).[176]

Con la Roma

Altri record

Palmarès

Club

Competizioni giovanili

Roma: 1991
Roma: 1992-1993
Roma: 1993-1994

Competizioni nazionali

Roma: 2000-2001
Roma: 2001, 2007
Roma: 2006-2007, 2007-2008

Individuale

1997-1998, 2003-2004
Migliore calciatore assoluto: 2000, 2003
Migliore calciatore italiano: 2000, 2001, 2003, 2004, 2007
Migliore calciatore giovane: 1999
Migliore cannoniere: 2007
Migliore gol: 2005 (Inter-Roma 2-3; secondo gol), 2006 (Sampdoria-Roma 2-4; quarto gol)
2000
2000–2001, 2003–2004, 2006–2007
2006
2006-2007 (26 gol)
2007
2007-2008
2010
2014[187]
2014[188]
2015

Opere

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Ufo: Philiph J. Corso e la tecnologia aliena

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di Oliver Melis per Reccom Magazine

Philip J. Corso nacque il 22 maggio 1915 a Jupiter in Florida, morì il 16 luglio 1998 ed è stato un ufficiale statunitense.
Prestò servizio nell’esercito degli Stati Uniti dal 23 febbraio 1942 al 1º marzo 1963, e raggiunse il grado di Tenente colonnello.
Ha scritto un libro in cui rivela di essere stato coinvolto nella gestione dei materiali raccolti dopo l’UFO crash di Roswell.

L’otto Giugno 1998 Philip Corso denunciava il cover-up del governo americano su quanto successo a Roswell in una dichiarazione scritta e giurata davanti all’avvocato Peter Gersten, in cui confermava che le informazioni e le affermazioni contenute nel suo libro “The Day After Roswell” erano la pura verità e chiamava in giudizio il Department of the Army. Meno di un mese dopo, il 16 Luglio, il Colonnello Corso moriva stroncato da un attacco cardiaco. Aveva 83 anni.

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Al Pentagono nel 1961, per ordine del suo diretto superiore, il Generale Arthur Trudeau, Corso fu chiamato a valutare quali delle industrie appaltatrici della Difesa USA fosse opportuno coinvolgere per gestire al meglio il “Roswell File”. L’obiettivo della Divisione Tecnologia Straniera che Corso diresse per un anno era ricercare e sviluppare mediante retroingegneria qualsiasi apparato appartenesse a nazioni straniere, alleate o meno degli USA.

Philip Corso dichiarava che dopo Roswell, le conoscenze scientifiche americane vennero utilizzate nel tentativo di costruire un disco volante partendo da un prodotto preesistente, l’aeroplano, cercando di realizzare un’astronave terrestre ma purtroppo il tentativo non andò oltre il miglioramento del prodotto terrestre, facendo spendere molti miliardi di dollari inutilmente. Secondo Corso i Tedeschi c’erano arrivati prima con i Foo Fighters chiaro esempio dell’utilizzazione di tecnologie extraterrestri. I foofhigters erano veicoli elettromagnetici, costruiti dai Tedeschi, i quali stavano progredendo nello studio della teoria elettromagnetica grazie ricerche e collaborazioni con scienziati italiani

Secondo Philip Corso il progresso derivato dalla tecnologia aliena fu scarso ,non superando il dieci per cento delle capacità della macchina aliena..

Non c’era un solo esperto in materia, che potesse progettare qualcosa di simile ai mezzi alieni. Le EBE, le Entità Biologiche Extraterrestri costituivano, secondo il colonnello Corso, parte integrante dei loro oggetti volanti: le EBE, il sistema propulsivo della macchina e lo spazio formano una sola cosa e non possono funzionare separatamente. Il canadese Wilbert Smith è stato l’unico a comprendere il funzionamento della macchina volante recuperata. Grazie al genio di Smith, racconta Corso, fu possibile sviluppare i transistor, i circuiti integrati e degli acceleratori di particelle. Secondo le dichiarazioni di Corso: a bordo delle navicelle non c’è cibo, acqua o altro. gli umanoidi di tipo EBE vivono attraverso pulsazioni elettromagnetiche. Philip Corso conferma l’esistenza di un tipo di alieno che raccontò di aver visto a Fort Riley. Confermò di aver letto solo un documento autoptico, alla Casa Bianca.

Cosa diede lo schianto dell’UFO di Roswell agli americani? Secondo Corso diede la possibilità di creare nuovi materiali come il kevlar, le fibre ottiche, il laser, i transistor e i circuiti integrati. Tutte queste innovazioni secondo i suoi racconti ricordiamolo, fatti sotto giuramento poco prima di morire, provenivano dal relitto extraterrestre recuperato e studiato smembrandone le parti da far analizzare a industrie locali senza raccontare la loro provenienza. Ma questo è possibile? Quanto di vero c’è nei racconti del Colonnello Corso?

Il transistor

Il transistor nasce in USA alla fine del 1947 frutto di una lunga ricerca condotta presso i Bell Laboratories da Shockley, Bardeen e Brattain, che per questo risultato guadagneranno il premio Nobel nel 1956. Negli anni precedenti la II Guerra Mondiale, alcuni ricercatori, studiando il silicio scoprirono l’esistenza di due diversi tipi di semiconduttore, “N” e “P”, a seconda di certe impurità contenute nel reticolo cristallino. Il ricercatore William Shockley dichiarò nel 1939: “Sono certo che un amplificatore che faccia uso di semiconduttori al posto dei tubi a vuoto sia in linea di principio possibile”. La guerra interruppe le ricerche, e solo nel 1945 che venne ristabilito presso i Bell Labs un gruppo di lavoro sui semiconduttori, capeggiato da Shockley. Nei due frenetici anni successivi il gruppo concentrò le sue ricerche sul germanio, invece del silicio utilizzato prima della guerra, e finalmente il 23 dicembre 1947 i tre ricercatori poterono presentare al mondo intero un dispositivo amplificatore completamente nuovo, sotto forma di un intreccio di fili montati su un supporto di plexiglas. Il nome transistor (combinazione di TRANSconductance varISTOR) fu suggerito da un altro ingegnere dei Bell.

La fibra ottica

La prima fibra ottica è stata brevettata nel 1956 per uso medico, nel processo di sviluppo di un gastroscopio. La perdita di segnale subita dalla luce all’interno della fibra ersa però molto alta, fatto che ne limitava l’utilizzo alle sole brevi distanze. La rivoluzione nel mondo delle telecomunicazioni avvenne negli anni Sessanta quando Charles Kao, ricercatore della Standard Telecommunication Laboratory (colosso inglese nella produzione di cavi telefonici), intuì che l’attenuazione delle fibre contemporanee era causata dalle impurità presenti nel vetro. La fibra ottica è un sottilissimo filo di vetro, della dimensione di un capello, nel quale viaggia la luce. Con l’invenzione della fibra ottica si è riusciti per la prima volta nella storia dell’uomo a veicolare e guidare la luce, permettendo a quest’ultima di viaggiare seguendo linee curve. Le fibre ottiche stanno sostituendo i tradizionali cavi telefonici in rame e costituiscono oggi l’infrastruttura attraverso la quale viaggiano più dell’80% delle informazioni Internet, immagini televisive e conversazioni telefoniche di tutto il mondo. Il tutto ad una velocità di poco inferiore a quella della luce (200.000 km/s).

Il kevlar

kevlarLa scoperta del kevlar avviene per caso, nel 1964. Era prevista una diminuzione nella produzione globale di petrolio, il gruppo di ricerca di Stephanie Kwolek stava lavorando alla realizzazione di una fibra leggera ed elastica da utilizzare negli pneumatici delle automobili in quanto veicoli più leggeri consumano meno benzina. Durante un esperimento, due monomeri – molecole semplici in grado di combinarsi tra loro – producono una fibra dalle caratteristiche particolari. Kwolek si rende subito conto delle qualità straordinarie del nuovo materiale e convince Charles Smullen, il tecnico di laboratorio, a eseguire alcuni test. Scopre che il polimero – ovvero la macromolecola prodotta nell’esperimento è incredibilmente resistente. Negli anni successivi vengono condotte ulteriori analisi, finché, nel 1971, la DuPont la immette sul mercato col nome di kevlar. A parità di peso, il kevlar è cinque volte più resistente dell’acciaio, ha una notevole capacità di assorbimento delle vibrazioni e resiste agli impatti, al calore e alla trazione. Oltre che per la fabbricazione di giubbotti antiproiettile, il kevlar è utilizzato: per la realizzazione di elmetti militari e il rivestimento del vano motore degli aeroplani, nelle carene delle canoe e per rinforzare i veicoli blindati, nelle punte delle stecche da biliardo, per l’imbottitura dei vestiti dei motociclisti, nelle tute spaziali, nei telai e nelle carrozzerie di auto e moto da corsa, per il rivestimento di smartphone e cavi USB.

Il laser

laserNel dicembre del 1953 viene realizzato il primo MASER (Molecular Amplification by Stimulated Emission of Radiation), un amplificatore di microonde. Al 1958, invece, risale l’invenzione del LASER (Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation). Il 16 maggio del 1960 Maiman, fisico presso gli Hudghes Research Laboratories della Hughes Aircraft, diede vita al primo laser funzionante, si trattava di un dispositivo capace di emettere un fascio di luce coerente e monocromatica. Come spesso accaduto per scoperte di questa importanza, anche nel caso del laser, Maiman è riuscito a concretizzare un’idea che da tempo circolava negli ambienti scientifici, utilizzando scoperte precedenti e modificandole secondo necessità. L’invenzione del laser ha generato moltissime dicerie. Lo studente della Columbia Gordon Gould, l’inventore del termine laser, aveva depositato un brevetto nel 1959, ricercatori dei Bell Labs nel 1960, Maiman ci è arrivato nel 1961. A tutto questo hanno fatto seguito anni di contenziosi legali che hanno consentito a Gould di aggiudicarsi almeno alcuni brevetti dopo il 1977.

Conclusioni

Un affidavit giurato e firmato poco prima del decesso, dichiarazioni eclatanti e un libro che racconta la storia di un UFO crash come tanti, di navette aliene secondo gole profonde, ex militari, scienziati o presunti tali se ne contano a decine. Le dichiarazioni di Corso sono facilmente smentibili, tutte le ricadute da lui citate sono di fattura terrestre ed è tutto documentato. Quanto sarebbe possibile capire da un’eventuale tecnologia aliena? Non lo sappiamo, ma certamente pare strano che Corso citi tecnologie che in quegli anni venivano sviluppate nei laboratori, come mai non hanno replicato, ad esempio, un propulsore extraterrestre? Possibile che un’avanzata nave spaziale che presumibilmente viaggiava per decine di anni luce avesse bisogno dei transistor quando noi stessi, oggi, siamo già oltre tale tecnologia? O, ancora peggio, che dopo un viaggo attraverso gli anni luce subisca un guasto tale da precipitare al suolo?

Misteri ufologici, misteri che tali devono restare per ingolosire i molti appassionati che vogliono crederci e basta.

Oliver Melis è owner su facebook delle pagine NWO Italia, Perle complottare e le scie chimiche sono una cazzata.

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E ora gli smartphone faranno davvero il caffè…

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di Phillip Tracy per “Daily Dot

Su ‘Kickstarter’ le startup stanno reinventando la tecnologia. A partire dalla “Prynt Pocket”, nuova versione della Polaroid, che in pochi secondi riesce a stampare una foto dallo smarthphone.  La stampa avviene su carta fotografica senza inchiostro di Zink e dispone di una cartuccia rimovibile che può contenere fino a dieci fogli alla volta.

prynt la stampante per cellulariPRYNT LA STAMPANTE PER CELLULARI

 A differenza di altre macchine fotografiche istantanee, ‘Prynt’ sfrutta anche la realtà aumentata e può riprodurre video di 10 secondi. Viene registrato quando l’immagine viene scattata e caricato nel cloud, da dove viene scaricato ogni volta che qualcuno la visualizza con la funzionalità di realtà aumentata della app. In pratica si ottengono delle gif. Il costo del dispositivo è di 150 dollari.

mokase

MOKASE

 L’altra idea, tutta italiana, è ‘Mokase’, la cover iPhone che eroga caffè espresso, utilizzando un sistema di cialde monouso che contengono sia la polvere di caffè sia l’acqua (25 ml). La cover ha una batteria ricaricabile Litio-Metallo ed alcune resistenze in lega speciale comandate da una app che riscaldano il contenuto della cialda in 5-8 secondi e lo versano dal buco posto sullo spigolo superiore.

mokase copia

MOKASE COPIA

Le cialde si inseriscono nello slot laterale, si conservano per almeno 3 mesi e sono disponibili in tre tipi di aroma: classico, tostato e arabica, con o senza zucchero. Il progetto include anche il bicchiere portachiavi ripiegabile. Il costo è di 49,90 euro, il prezzo delle cialde è di un euro ciascuna.

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Prepping

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