di Oliver Melis
Nel 1749 due nobili britannici, il Duca di Portland e il conte di Chesterfield, discutevano della credulità popolare. Decisero di testare tale credulità progettando uno scherzo. Il Duca e il Conte fecero una scommessa, il Conte doveva pubblicizzare un’impresa impossibile: un uomo che saltando da un trampolino sarebbe entrato in una bottiglia da un quarto.
L’annuncio comparve cosi sui giornali di Londra durante la prima settimana di gennaio del 1749:
Al New Theatre in Haymarket, il prossimo lunedì, si vedrà una persona che esegue le varie cose più sorprendenti che seguono, – cioè, 1. Prende un comune bastone da passeggio da uno qualsiasi degli spettatori, e con esso suonerà quindi la musica di ogni Strumento ora in uso, allo stesso modo cantando con perfezione sorprendente. 2. Presenterà una bottiglia di vino comune, che potrà essere esaminata da uno qualsiasi degli spettatori; questa bottiglia verrà posta su un tavolo nel mezzo del palcoscenico, e lui (senza equivoci) vi entrerà, davanti agli spettatori, sempre cantando; durante la sua permanenza nella bottiglia, qualsiasi persona del pubblico potrà avvicinarsi e vedere chiaramente che non sarà diversa da una bottiglia di taverna comune. Gli spettatori del palco, o in platea, potranno venire in abiti mascherati (se gradiranno farlo); e l’esecutore, se lo desidera, indovinerà le loro identità. La performance inizierà mezz’ora dopo le sei e durerà per circa due ore e mezza.
Nota. – Se un Gentiluomo o Signore (dopo la Performance di cui sopra), singolo o in compagnia, mascherato o meno, desidererà vedere una rappresentazione di una Persona deceduta, come Marito o Moglie, Sorella o Fratello, o qualsiasi Amico intimo di entrambi i sessi, dopo aver fatto una donazione al Performer, sarà gratificato dal poterlo vedere e potrà conversare con il congiunto per alcuni minuti, come se fosse vivo; allo stesso modo, chi lo desiderasse, potrà farsi rivelare i pensieri più segreti della sua vita passata e gli darà una visione completa delle persone che lo hanno ferito, sia vivo che morto. Per quei signori e signore desiderosi di vedere quest’ultima parte, c’è una stanza privata.
Queste esibizioni sono state viste dalla maggior parte delle teste coronate di Asia, Africa ed Europa, e non sono mai state eseguite in pubblico da nessuna parte; chi desiderasse un’esibizione privata nella propria casa potrà ottenerla per cinque sterline. Verrà nominata una guardia adeguata per prevenire il disordine.
Lo scherzo funzionò e l’annuncio pubblicitario suscitò grande interesse in tutta Londra, tanto che la notte dello spettacolo venne venduto ogni posto nel teatro.
La folla attese con impazienza, ma, scoccata l’ora, non successe nulla. Nessun intrattenimento, nemmeno la musica per intrattenere la folla mentre aspettava, e alla fine dopo un’ora la folla iniziò a lamentarsi. Grida, urla, colpi di bastone sul pavimento portarono un rappresentante del teatro a salire sul palco e a scusarsi con la folla inferocita promettendo un pronto rimborso del biglietto acquistato per lo spettacolo.
Improvvisamente, un gentiluomo lanciò una candela accesa sul palco, e immediatamente scoppiò il caos generale. Il pubblico frustrato cominciò a uscire frettolosamente dal teatro, facendo a pezzi sedili e panche. Qualcuno riusci a far sparire anche l’incasso.
La bufala ispirò diversi articoli che raccontavano come il prestigiatore fosse stato pronto ad esibirsi la notte dello spettacolo, ma proprio prima della rappresentazione un gentiluomo lo aveva supplicato affinché gli concedesse una visione privata. Il prestigiatore acconsentì e entrò in una bottiglia per cinque sterline. Nel momento in cui lo fece, il signore tappò la bottiglia, se la mise in tasca e se la svignò:
Nei giorni successivi alla sommossa del teatro, furono fatti dei tentativi per scoprire chi fosse il responsabile dello scherzo. I sospetti caddero immediatamente su Samuel Foote, un attore noto per essere uno dei burloni più famosi di Londra. Foote affermò ripetutamente di non aver nulla a che fare con lo scherzo.
Fu allora sospettato il proprietario del teatro, John Potter, ma anche lui dichiarò la sua innocenza, spiegando che un uomo a lui sconosciuto aveva preso tutti gli accordi per affittare il teatro. Potter notò che avrebbe rimborsato il costo di tutti i biglietti per il pubblico, se le ricevute non fossero state rubate durante la rivolta.
I veri responsabili della burla, il Duca e il Conte, non vennero mai scoperti se non anni dopo, quando il loro segreto trapelò.
Fonte: Hoaxes.org