Giovanna d’Arco, la Pulzella d’Orleans

Figlia di contadini, analfabeta e senza alcuna esperienza militare, la giovanissima Giovanna d'Arco fu l'anima della riscossa francese nella guerra contro gli inglesi. Il tutto, senza aver compiuto nemmeno 20 anni

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Figlia di contadini, analfabeta e senza alcuna esperienza militare, la giovanissima Giovanna d’Arco fu l’anima della riscossa francese nella guerra contro gli inglesi. Il tutto, senza aver compiuto nemmeno 20 anni. La sua fine tragica alimentò la leggenda di questa ragazza che sentiva di essere stata chiamata da Dio per compiere una missione: liberare la Francia dagli Inglesi
Giovanna nacque a Domrèmy, figlia di Jacques d’Arc e Isabelle Romèe, contadini della Lorena. Era una ragazza molto devota e caritatevole, pur essendo molto giovane visitava e confortava i malati.
Verso l’età di 13 anni cominciò a credersi visitata dall’arcangelo Michele, da santa Caterina  e da santa Margherita, che la esortavano alla fede e ad agire per liberare la Francia dagli invasori inglesi.
Nel 1428, abbandonata la casa paterna, con l’appoggio dello zio Durand Laxart, riuscì a incontrare il capitano della piazzaforte Robert de Baudricourt che però la derise rimandandola alla casa paterna come una folle. La giovane donna per nulla demoralizzata tornò alla carica per altre due volte presso il capitano, che vista la sua insistenza e il consenso che che sapeva raccogliere tra il popolo e tra i suoi uomini, decise di affidarle una scorta che l’accompagnasse dal sovrano, come lei richiedeva.
Il 22 febbraio 1429 Giovanna accompagnata da un piccolo drappello di uomini arrivò nel castello di Chinon all’inizio del mese di marzo.
Il sovrano non fidandosi di Giovanna la sottopose a degli esami e solo dopo averli superati decise di affidarle un piccolo esercito per andare in aiuto di Orlèans assediata e difesa da Jean, Bastardo d’Orlèans, mettendo così nelle sue mani le sorti della Francia.
Giovanna iniziò con il  rimettere in riga le sue truppe,  imponendo uno stile di vita rigoroso e quasi monastico, fece allontanare le prostitute che seguivano l’esercito, vietò ai soldati di bestemmiare, bandì ogni violenza e fece riunire intorno al suo stendardo l’esercito in preghiera due volte al giorno. Soldati e capitani, sostenuti dalla popolazione si prepararono alla riscossa.
Impugnando una spada e un bianco stendardo con raffigurato Dio benedicente il fiordaliso francese e ai lati gli arcangeli Michele e Gabriele, raccolse un gran numero di volontari da tutto il regno e guidò le truppe contro gli inglesi.
Orlèans era accerchiata dagli inglesi, che avevano undici avamposti intorno alla città, solo il lato settentrionale del ponte sulla Loira era ancora in mano francese. Ogni tentativo di infrangere la morsa che si stringeva sempre di più intorno alla città era fallito.
Gli assediati tuttavia erano riusciti a tenere libera la porta di Bourgogne, e quando Giovanna, giunse sulla riva meridionale, in sella al suo destriero bianco e preceduta da un corteo di preti, trovò ad attenderla il Bastardo d’Orlèans che la pregò di entrare in città mentre i suoi uomini compivano manovre diversive. Il Bastardo d’Orleans diede ordine di astenersi da qualsiasi azione di guerra fino all’arrivo dell’armata reale.
Il Bastardo d’Orleans raggiunse il resto dell’armata a Blois, e dopo aver riunito i soldati, la mattina del 4 maggio l’esercito raggiunse finalmente Orleans dove trovò Giovanna con un manipolo di soldati ad aspettarlo.
Quella stessa notte Giovanna corse in aiuto dei francesi verso la porta Borgogna, dove i soldati francesi stavano ripiegando, ma alla sua vista ripresero animo e vinsero la battaglia.
Con un attacco fulmineo il 15 giugno venne preso il ponte sulla Loira.
Il 18 giugno 1429 l’esercito inglese accampato nei pressi di Patay fu assalito senza pietà e senza via di scampo dall’esercito guidato da Giovanna.  La battaglia di Patay fu anche un modo per Giovanna di confrontarsi, ancora una volta,  con la dura realtà della guerra.
Dopo la battaglia di Patay molte città e piazzeforti si arresero all’esercito francese.
Preceduto da una lettera di Giovanna,  l’esercito giunse quindi dinanzi a Troyes, il luogo stesso in cui il delfino era stato estromesso dalla successione al trono.
Lo spiegamento che Giovanna stava preparando era impressionante, Troyes si arrese e riconobbe Carlo come proprio sovrano.
Il 17 giugno 1429 il Delfino fece il suo ingresso nella Cattedrale di Reims dove venne incoronato Re di Francia assumendo il nome di Carlo VII.
L’8 settembre 1429 i capitani dell’esercito francese decisero di prendere d’assalto Parigi e mentre l’esercito prendeva d’assalto la porta di Saint Honorè, Giovanna e i suoi uomini arrivarono fin sotto le mura. Durante la battaglia Giovanna fu ferita e si ritrovò costretta a ripararsi nel primo fossato fino a sera quando le truppe si ritirarono.
Giovanna lasciò la corte di Carlo VII tra il marzo e l’aprile del 1430, ingaggiando combattimenti sporadici con gli inglesi e i loro  alleati borgognoni.
Il 23 maggio, dopo aver trovato una resistenza più forte del previsto a Compiegne, difesa da Guglielmo di Flavy, Giovanna iniziò una serie di sortite eclatanti ma con scarso successo e venne catturata.
Fatta prigioniera fu portata in un primo momento alla fortezza di Clairoix,e dopo pochi giorni, al castello di Beaulieu-les-Fontaines dove rimase fino al 10 luglio, e infine al castello di Beaurevoir.
Giovanna dopo aver provato per due volte a sottrarsi alla prigionia venne rinchiusa nel castello di Rouen. Qui la detenzione fu durissima: i piedi della prigioniera erano serrati in ceppi e le mani spesso legate.
Giovanna fu interrogata per sei volte in maniera convulsa. Il 27 e il 28 marzo furono letti all’imputata i capi d’accusa, dove veniva accusata di stregoneria ed eresia. Il 30 maggio 1431 Giovanna fu condannata al rogo.
Il suo antico compagno d’armi, ormai divenuto conte di Dunois , fece erigere in ricordo di Giovanna una croce nel bosco di Saint-Germain.
Giovanna venne beatificata il 18 aprile 1909 da Papa Pio X e proclamata santa il 16 maggio 1920 da papa Benedetto XV , dopo che le era stato riconosciuto il potere intercessorio dei miracoli.
Giovanna, la Pulzella d’Orleans,  fu dichiarata patrona di Francia. E’ venerata anche come protettrice dei martiri e dei perseguitati religiosi, delle forze armate e di polizia.
L’incredibile e breve vita, la passione e la drammatica morte di Giovanna d’Arco sono state raccontate innumerevoli volte in saggi, romanzi, cinema e opera.

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