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Starship: oggi 14 Marzo 2024 il 3° lancio a partire dalle 12.00 (segui lo streaming)

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Starship: oggi 14 Marzo 2024 il 3° lancio a partire dalle 12.00 (segui lo streaming), Starship IFT-3, SpaceX
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SpaceX  lancerà il suo primo test Starship del 2024 oggi giovedì 14 Marzo in quello che spera sarà uno storico volo orbitale del razzo più grande del mondo.

Starship

A che ora avverrà il lancio della Starship?

SpaceX ha scelto il 14 Marzo per il lancio dalla sua struttura Starbase vicino alla spiaggia di Boca Chica, nel sud del Texas. L’ annuncio su X che Starship avrà una finestra di 110 minuti che si aprirà alle 8:00 EDT (12:00 GMT).

La società trasmetterà via web il tentativo di lancio, a partire dalle 7:30 EDT (11:30 GMT). La live potrà essere seguita streaming su Space.com, per gentile concessione di SpaceX.

Il veicolo Starship di SpaceX e il suo booster Super Heavy sono il razzo più alto e potente del mondo. Quando sono impilati insieme, sono alti 122 metri, con il primo stadio alimentato da 33 motori Raptor, mentre lo stadio superiore della Starship trasporta sei Raptor.

SpaceX ha progettato il sistema di lancio della Starship per essere completamente riutilizzabile e spera di utilizzarlo per l’esplorazione dello spazio profondo, lanci di carichi pesanti e turismo spaziale.

L’azienda ha già venduto due viaggi privati attorno alla Luna su Starship, con la NASA che ha scelto il veicolo di SpaceX per far atterrare i suoi astronauti Artemis 3 sulla Luna entro il 2026. Ma prima, SpaceX deve dimostrare che la sua navicella può raggiungere l’orbita, per non parlare della Luna, e ha non è riuscita a farlo in due tentativi precedenti nell’aprile e nel novembre del 2023. Questo sarà il terzo lancio di prova dell’astronave di SpaceX.

I precedenti tentativi di lancio della Starship

Il primo volo di prova della Starship di SpaceX è stato lanciato il 20 aprile 2023 ma non ha mai raggiunto lo spazio. È stato intenzionalmente distrutto dopo che le sue due fasi non sono riuscite a separarsi. Un secondo volo di prova il 18 novembre è riuscito a raggiungere lo spazio, ma non l’altitudine target.

SpaceX: sarà un test estremo il volo di prova della terza Starship

Il booster Super Heavy si è  separato con successo dallo stadio superiore dell’astronave, ma entrambi i veicoli alla fine furono distrutti poco dopo la separazione dello stadio.

Ognuno di questi test di volo continua ad essere proprio questo: un test“, ha scritto SpaceX in una descrizione della missione del Volo 3: “Non si verificano in un laboratorio o su un banco di prova, ma stanno mettendo l’hardware di volo in un ambiente adeguato per massimizzare l’apprendimento”.

Seguire in streaming il lancio della Starship

SpaceX fornirà un live streaming del lancio dell’astronave sul suo account @SpaceX su X (ex Twitter), a partire da 30 minuti prima del decollo, ovvero alle 7:30 EDT (11:30 GMT).

Ecco lo streaming di SpaceX con il countdown per il lancio:

I piani di SpaceX potrebbero tuttavia cambiare “Come nel caso di tutti i test di sviluppo, il programma è dinamico e probabilmente cambierà, quindi assicurati di rimanere sintonizzato sul nostro account X per gli aggiornamenti“, ha scritto l’azienda in una panoramica della missione.

Il live streaming di SpaceX del lancio del volo Starship 3 sarà trasmesso anche da Space.com su YouTube. È possibile trovare diversi live streaming indipendenti del lancio dell’astronave di SpaceX che dovrebbero includere commenti e visualizzazioni dal vivo.

Un sito interessante da seguire è NASASpaceflight.com, che offre regolari live streaming giornalieri delle attività di test delle astronavi presso la struttura Starbase. Il sito avrà un’ampia copertura in live streaming su YouTube, probabilmente a partire dalle ore precedenti il webcast di SpaceX. Un’altra opzione è Everyday Astronaut, che fornisce anche copertura e commenti in diretta sul lancio dell’astronave.

Per chi avrà la fortuna di trovarsi in zona di Boca Chica, in Texas, potrà di assistere al lancio di persona, con diverse opzioni.

Non esiste un sito ufficiale di visualizzazione di SpaceX, ma è possibile scegliere tra diverse aree pubbliche della spiaggia da cui si può osservare il lancio.

La vicina South Padre Island offre una vista chiara della Starship dalla costa attorno all’anfiteatro della contea di Cameron e al parco Isla Blanca. Aree di osservazione simili si possono trovare intorno alla vicina costa di Port Isabel e nelle aree circostanti.

I primi due voli di prova della Starship sono stati progettati per durare 90 minuti, con il veicolo Starship che ha raggiunto velocità orbitali e poi è tornato sulla Terra con un rientro e un ammaraggio al largo delle coste delle Hawaii.

Starship

Le cose potrebbero accadere più rapidamente sul Volo 3. La descrizione della missione di SpaceX dice che lo stadio superiore della Starship ammarerà circa 65 minuti dopo il decollo, se tutto andrà secondo i piani.

Ci saranno anche altre differenze.

Il terzo test di volo mira a basarsi su quello che abbiamo imparato dai voli precedenti tentando al contempo una serie di obiettivi ambiziosi, tra cui l’accensione riuscita di entrambi gli stadi, l’apertura e la chiusura del portello del carico utile della Starship, una dimostrazione del trasferimento del propellente durante la costa dello stadio superiore fase, la prima riaccensione in assoluto di un motore Raptor mentre era nello spazio e un rientro controllato della Starship, ha scritto SpaceX nella descrizione della missione.

Volerà anche in una nuova traiettoria, con la Starship destinata ad atterrare nell’Oceano Indiano. Questa nuova traiettoria di volo ci consente di tentare nuove tecniche come l’accensione di motori nello spazio massimizzando al tempo stesso la sicurezza pubblica”.

Demenza: sono 9 gli stili di vita a rischio

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Demenza: sono 9 gli stili di vita a rischio
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I ricercatori hanno calcolato che ogni anno sono circa 50 milioni le persone che vengono colpite da una forma di demenza, un numero altissimo. Purtroppo al momento, nonostante le numerose ricerche in questo campo, non esiste una cura in grado di poter arrestare il processo degenerativo che porta a queste malattie.

Le persone affette da demenza possono ricorrere a delle terapie, che riescono solo ad alleviare alcuni sintomi e a rallentare temporaneamente la progressione della malattia, garantendo, almeno, un supporto sia alle persone colpite che ai loro familiari.

La ricerca, nonostante non sia ancora chiaro il perché della comparsa di alcune forme degenerative come ad esempio l’Alzheimer, è riuscita comunque a mettere in luce alcuni fattori di rischio, che determinano la comparsa di questo tipo di malattie.

Fattori di rischio per la demenza: fondamentale prevenire

Tra i fattori individuati dai ricercatori per prevenire la demenza, la prevenzione è certamente il più affrontabile, mentre su quello genetico al momento non è purtroppo possibile intervenire. Secondo recenti studi, circa il 40% dei casi di demenza possono essere correlati a fattori di rischio sui quali esiste la possibilità di avere un buon margine d’azione.

Un rapporto pubblicato nel 2017 dalla “Lancet Commission on dementia prevention, intervention and care” metteva in luce nove possibili fattori, a cui con i successivi studi se ne sono aggiunti altri tre, che hanno così ampliato e integrato le possibili cause della comparsa della demenza.

Lo studio ha messo in evidenza anche che tra i fattori su cui intervenire ricade lo stile di vita del soggetto colpito, condizione che sembrerebbe predisporre alla demenza.

Ma quali sono gli stili di vita da evitare? E cosa si può fare per correggerli?

In una prima stesura della lista originale delle malattie o disfunzioni che possono provocare la demenza ci sono:

  • L’ipertensione e i problemi cardiovascolari;
  • La perdita precoce dell’udito;
  • L’obesità;
  • La depressione; 
  • Il diabete.

Mentre, fra i fattori culturali e relazionali predisponenti sono presenti la mancanza di contatti sociali e la ridotta istruzione.

Per finire, due fattori che incidono molto sulle malattie degenerative, ma sopratutto che ricadono nelle pessime abitudini, sono il fumo e l’insufficiente attività fisica, a cui di recente si è aggiunto, grazie alla revisione effettuata sulla lista, il consumo eccessivo di alcolici.

Nel recente studio che ha revisionato la lista delle possibili cause sono rientrati anche altri due fattori, tra cui troviamo i traumi cranici e l’inquinamento atmosferico.

Non è mai troppo tardi per iniziare ad avere buone abitudini per la nostra salute

Se fino ad oggi si sono avute cattive abitudini a livello di salute, non è mai troppo tardi per cambiare. Quindi se abbiamo trascurato la nostra salute sarebbe bene cambiare rotta, una decisione che può segnare una grande differenza. Infatti, esistono degli stili di vita, a cui dobbiamo prestare attenzione, che possono predisporre alla demenza.

Demenza: in che modo si può intervenire?

Il primo passo da compiere se si è fumatori è quello di smettere, e nel caso si faccia abuso di alcolici di avere un approccio totalmente diverso, limitandone l’uso a occasioni sporadiche.

Avere queste abitudini, lo si sa, a lungo andare può creare problemi di salute, a causa delle sostanze dannose che vengono assorbite dall’organismo. Nel caso non si riesca da soli a smettere, ci si può sempre rivolgere ad un aiuto professionale che ci accompagnerà durante tutte le fasi.

I ricercatori ritengono che anche intraprendere un’attività fisica e una corretta alimentazione possa mantenerci in salute, ma anche ricercare stimoli e mantenere i contatti sociali incide in maniera importante.

Un fattore a quanto pare fondamentale è quello di mantenere una buona pressione sanguigna, che nel caso si sia affetti da ipertensione dovrà essere tenuta sotto controllo con le terapie prescritte dal medico, mentre per mantenerla in uno stato ottimale lo si potrà fare con una giusta prevenzione e delle buone abitudini alimentari.

Per quanto riguarda l’udito, che a volte in alcune professioni può essere compromesso, sarebbe opportuno utilizzare gli appositi dispositivi così da proteggersi da eccessivi rumori. Per chi purtroppo sta perdendo l’udito precocemente sarebbe opportuno munirsi di un apparecchio acustico.

Uno dei fattori maggiormente predisponenti alla demenza è sicuramente l’isolamento sociale.

Il ruolo delle istituzioni e della società

I fattori che tutt’oggi influiscono su ogni individuo sono indubbiamente le politiche sociali, culturali e sanitarie. Innanzitutto, secondo i ricercatori, si dovrebbe intervenire sulla povertà e sulle diseguaglianze. Soprattutto, sarebbe importante permettere a tutti di accedere alle informazioni e fornire la possibilità di accedere ad uno stile di vita migliore, condizione che comprende l’istruzione, una corretta nutrizione, un’assistenza sanitaria e la possibilità di socializzazione.

I ricercatori ritengono che sia fondamentale garantire ottimi livelli di scolarizzazione e istruzione per tutti, ma soprattutto che non deve essere tralasciata la riduzione dell’inquinamento e la promozione della salubrità dell’ambiente, tutte condizioni che possono soltanto favorire la salute e bloccare l’insorgenza delle malattie degenerative.

Come migliorare la vivibilità del proprio giardino di casa: i migliori consigli

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La vita moderna è caratterizzata da istanti di vera e propria frenesia. In questi specifici frangenti, la casa non si afferma più soltanto come un luogo di riposo e protezione, diventando un vero e proprio rifugio prezioso in cui poter ritrovare la serenità e connettersi con tutto ciò che ci circonda. In questo peculiare frangente, avere a propria disposizione uno spazio esterno ben curato e accogliente, come un patio o un giardino, significa poter godere a pieno di ogni zona dell’immobile, migliorando notevolmente la qualità della vita domestica. Oggi più che mai, insomma, investire nella creazione e nell’ottimizzazione di uno spazio verde privato non rappresenta più soltanto una mera questione estetica o di implementazione del valore immobiliare, costituendo un vero e proprio investimento nel benessere personale e nel coltivare proattivamente relazioni familiari e sociali.

Insomma, il giardino di casa ha il potenziale per diventare un luogo di incontro e di condivisione dove vivere momenti indimenticabili con la propria famiglia e i propri amici, staccando la spina dal trambusto della routine quotidiana. Il giardino è un luogo di tranquillità dove potersi rigenerare e connettere con la natura, trovando un prezioso equilibrio tra il mondo interno e quello esterno. In un contesto estremamente dinamico e, talvolta, difficile da gestire come quello in cui ognuno di noi è immerso, dunque, avere uno spazio all’aperto completamente a propria disposizione e dedicato al relax e al divertimento diventa un carattere quasi imprescindibile quando possibile e, in generale, quando si è in cerca di una casa.

Lo spazio esterno permette di rigenerarsi e trovare il comfort desiderato anche nelle sere d’estate e in primavera, quando le giornate cominciano ad allungarsi e si rientra al vespro. Il giardino si trasforma, dunque, in un luogo di svago e di ritrovo, dove vivere momenti di puro piacere in compagnia dei propri cari. Certo, per poter conseguire un simile obiettivo occorre prendere in considerazione diversi fattori e compiere degli investimenti mirati ad ottimizzare la vivibilità di questo spazio così prezioso e dal potenziale elevatissimo. Scopriamo di seguito i migliori consigli per migliorare la vivibilità del giardino della propria casa.

Barbecue ed elettrodomestici

Un primo aspetto da prendere in considerazione per implementare la vivibilità del giardino di casa riguarda proprio le funzionalità dello spazio esterno. Avere un bel giardino non è sufficiente quando si intende ospitare amici e familiari per trascorrere cene meravigliose in compagnia. Per questo motivo, è consigliato introdurre barbecue e altri elettrodomestici da esterno con cui poter cucinare all’aperto, godendo del profumo e del sapore dei cibi grigliati. Piani cottura e altre utilities possono rendere l’esperienza ancor più confortevole. Chi è in cerca della miglior soluzione per poter cucinare all’esterno, comunque, può trovare nel fornetto ranger pro 310 la risposta più soddisfacente alle proprie esigenze.

Cura del verde

Altro carattere imprescindibile per implementare la vivibilità outdoor riguarda proprio la cura del verde. Mantenere il giardino in ottime condizioni, infatti, permette di creare un ambiente piacevole. Piante e fiori colorati contribuiscono alla vivacità e alla bellezza del giardino, insieme ad un prato ben curato in grado di invitare a vivere momenti di relax e di gioco, in compagnia dei più piccoli e dei propri animali domestici.

Illuminazione adeguata

Nella zonizzazione e nella creazione di uno spazio esterno vivibile a pieno, l’illuminazione svolge un ruolo cruciale. Per questo motivo, si consiglia di selezionare le soluzioni outdoor più adatte per poter godere a pieno del giardino anche al calar della sera. Tra luci soffuse e faretti a basso impatto ambientale è possibile creare un’atmosfera calda ed invitante anche all’esterno.

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La cometa 12P/Pons-Brooks: quando e come osservare la cometa “cornuta”

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cometa 12P/Pons-Brooks
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Nel 2024, la cometa 12P/Pons-Brooks, detta anche cometa “cornuta“, arriverà al perielio il 21 aprile, ma ha già utilizzato i suoi vecchi stratagemmi riguardo alle improvvise fiammate di luminosità.

cometa 12P/Pons-Brooks

La cometa 12P/Pons-Brooks e la storia di chi l’ha scoperta

Tutto quello di cui si ha bisogno per vedere la cometa 12P/Pons-Brooks, oltre al bel tempo e un po’ di fortuna, sono un buon binocolo o un telescopio e una mappa del cielo per essere aiutati ad individuare dove si trova. La cometa porta i nomi di due dei più famosi cacciatori di comete di tutti i tempi.

Jean-Louis Pons (1761-1831) è stato un astronomo francese, che è divenuto il più grande scopritore visivo di comete di tutti i tempi. Nel mondo di oggi, le comete vengono regolarmente trovate quando sono molto lontane nello spazio, oltre la capacità di essere rilevate dagli occhi umani, ma vengono catturate utilizzando telecamere robotiche collegate a grandi telescopi qui sulla Terra o dai satelliti nello spazio.

Al contrario, Pons ha fatto la maggior parte delle sue scoperte utilizzando telescopi e lenti di sua progettazione: il suo “Grand Chercheur” era uno strumento con una grande apertura e una lunghezza focale ridotta, simile ai telescopi che i nostri astrofili moderni chiamerebbero “cercatore di comete“. Pons è oggi conosciuto per aver scoperto visivamente 37 comete (ancora un record) dal 1801 al 1827.

Una di queste scoperte è avvenuta il 12 luglio 1812. Quando l’ha individuata per la prima volta, Pons l’ha descritta come “un oggetto informe senza coda apparente”, ma nel corso del mese successivo la cometa è diventata abbastanza luminosa da essere debolmente visibile a occhio nudo.

Il 15 agosto di quell’anno ha raggiunto il suo picco di luminosità alla quarta magnitudine (la magnitudine indica il grado di luminosità di un oggetto. Più bassa è la cifra della magnitudine, più luminoso è l’oggetto). La nuova cometa possedeva anche una coda divisa che misurava circa tre gradi.

cometa 12P/Pons-Brooks

I calcoli orbitali suggerivano che la cometa Pons (cometa 12P/Pons-Brooks) fosse periodica e impiegasse tra i 65 e i 75 anni per fare il giro del sole.

Il 2 settembre 1883, l’osservatore di comete americano di origine britannica William R. Brooks (1844-1921) l’ha osservata accidentalmente. Come Pons, Brooks è stato un prolifico scopritore di comete. In effetti, il suo totale di 27 scoperte visive è secondo solo a Pons.

Solo quando sono stati effettuati i primi calcoli orbitali della scoperta di Brooks, ci si è resi conto che questa cometa (cometa 12P/Pons-Brooks) e quella trovata da Pons nel 1812 erano la stessa cosa. Quindi questa cometa ora porta i cognomi di entrambi gli osservatori.

Caratteristiche della cometa 12P/Pons-Brooks

Con un periodo orbitale di circa 71 anni, la cometa 12P/Pons-Brooks è considerata una cometa di “tipo Halley“, cioè una cometa con un periodo orbitale compreso tra 20 e 200 anni, che spesso appare solo una o due volte nel corso della vita.

Altre comete con un periodo orbitale simile includono 13P/Obers, 23P/Brosen-Metcalf e la più famosa di tutte, 1P/Halley. Poiché è stata la dodicesima cometa ad avere un periodo orbitale definitivo calcolato, oggi è catalogata come cometa 12P/Pons-Brooks.

L’apparizione della cometa 12P/Pons-Brooks nel 1883-1884 è stata piuttosto favorevole perché ha fatto il suo avvicinamento più prossimo alla Terra di 58,6 milioni di miglia (94,3 milioni di km) il 10 gennaio 1884, appena 16 giorni prima di passare più vicino al sole (perielio) ad una distanza di 72,5 milioni di miglia (116,7 milioni di km).

cometa 12P/Pons-Brooks

Durante questo lasso di tempo la cometa ha raggiunto la terza magnitudine mostrando una coda lunga circa 20 gradi.

Sembra anche che ogni volta che la cometa 12P/Pons-Brooks arriva al perielio nel tardo autunno o all’inizio dell’inverno, sia il momento in cui dà il meglio di sé. Nel 2020, l’astronomo tedesco Maik Meyer ha dimostrato che l’apparizione di una cometa ad occhio nudo menzionata dai cinesi nel novembre 1385 e un’altra osservata da un astronomo italiano nel gennaio 1457 erano probabilmente apparizioni relativamente luminose della cometa 12P/Pons-Brooks. E ci sono prove che anche un’antica registrazione di una cometa luminosa risalente al 245 d.C.

Nel 2024 12P/Pons-Brooks arriverà al perielio il 21 aprile

Nel 2024 12P/Pons-Brooks arriverà al perielio il 21 aprile. Lo scorso 20 luglio, un’esplosione di luminosità inaspettata l’ha fatta diventare per un breve periodo circa 100 volte più luminosa e il guscio di gas in espansione che circonda il suo nucleo (chiamato chioma) si è espanso fino a somigliare, per alcuni, a un ferro di cavallo.

Altri, tuttavia, hanno suggerito un granchio a ferro di cavallo, il Millennium Falcon di Star Wars, il personaggio dei cartoni animati Yosemite Sam, o addirittura, le corna di un diavolo, alias “La cometa cornuta“. Altre esplosioni si sono verificate il 5 ottobre, 1 e 14 novembre, 14 dicembre e più recentemente il 18 gennaio.

La causa esatta di questi brillamenti è sconosciuta, anche se Richard Miles della British Astronomical Association ritiene che la cometa 12P/Pons-Brooks possa essere una delle 10-20 comete conosciute con vulcani di ghiaccio attivi.

Il “magma” è una miscela fredda di idrocarburi liquidi e gas disciolti, il tutto intrappolato sotto una superficie che ha la consistenza della cera. Queste sostanze volatili imbottigliate possono esplodere quando la luce solare apre una feritoia.

cometa 12P/Pons-Brooks

Da ora, fino alla fine di marzo, la cometa 12P/Pons-Brooks sarà visibile nel cielo della prima serata, all’interno della costellazione di Andromeda la Principessa, in alto a sinistra della Grande Piazza di Pegaso e sospeso a circa 20 gradi sopra l’ovest-orizzonte nord-ovest alla fine del crepuscolo serale.

Entro la fine di marzo, potrebbe illuminarsi fino alla 5a magnitudine, raggiungendo la visibilità a occhio nudo sullo sfondo della costellazione zodiacale dell’Ariete. A questo punto potrebbe essersi formata anche una coda corta.

Successivamente, la cometa scomparirà nel bagliore del tramonto nel mese di aprile e arriverà al perielio il 21 dello stesso mese a una distanza di 116,8 milioni di km. La cometa 12P/Pons-Brooks passerat a 22 gradi nord-est del Sole a metà aprile, ma poi svanirà molto rapidamente e diventerà in gran parte un oggetto per gli osservatori dell’emisfero meridionale.

Probabilmente scenderà alla 6a o 7a magnitudine entro la fine di maggio e all’8a o 9a magnitudine entro la fine di giugno.

Festa del papà 2024: 7 idee economiche e personalizzate

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Festa del papà 2024
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La festa del papà è un momento speciale dove i figli possono ricordare il loro amore e confermare al loro padre, con un pensiero, la gratitudine e la riconoscenza di tutti gli sforzi, i sacrifici e l’impegno con cui un genitore li accudisce, mettendoli sempre al primo posto.

Festa del papà 2024

In questo articolo vogliamo dare qualche dritta per dei regali personalizzati e dai costi abbordabili, che saranno resi perfetti da un biglietto o una lettera, ma a questo ci dovrai pensare tu!

Festa del papà 2024: ecco le  7 idee regalo

  1. Libro personalizzato per la festa del papà. Si tratta di un Libro realizzato con materiali di alta qualità, copertina rigida, 44 pagine, pagine laminate, carta anti-impronta, ideale per leggere migliaia di volte e vivere un’esperienza di lettura indimenticabile.

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Potrai personalizzarlo con il nome, l’aspetto del padre, e naturalmente dei figli. Inoltre è possibile inserire una fotografia e scrivere una dedica affettuosa. Puoi usare la dedica per mostrare al tuo papà che riceverà il regalo quanto la ami. Sarà un bellissimo ricordo per tutta la vita!

Costo: € 29.99

  1. Portachiavi. Il portachiavi può sembrare un’idea un po’ scontata per la festa del papà, ma un portachiavi personalizzato, farà la differenza e accompagnerà i nostri papà per tutta la loro vita.

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Il portachiavi è in acciaio inossidabile e può essere utilizzato come elegante ciondolo per chiave dell’auto, chiave del cancello, zaino per notebook, portafoglio o telefono cellulare. In più potrai scegliere quale frase scrivere per renderlo ancora più speciale e unico.

Costo: 8.99/9.99 €

  1. Boccale di birra in vetro personalizzabile. Questa pinta, grazie al suo design originale è un regalo ideale per la festa del papà. È progettata appositamente per ogni buongustaio appassionato di birre. Realizzata in vetro, ha un capienza di 500 ml. Per dare un tocco personale puoi creare una stampa o un’incisione personalizzata con un testo a tua scelta.

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Costo 12.90 €

  1. Braccialetto. È un bracciale per la festa del papà in vera pelle di vitello, con dettagli in acciaio inox spazzolato e una chiusura magnetica di qualità. È senza piombo e senza nichel, quindi è innocuo per la salute. Il bracciale è adatto per chi soffre di allergie.

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Costo: 19.99 €

  1. Mug. Con questa fantastica tazza Personalizzata con foto regalerai la felicità di condivide la colazione o i momenti di relax con un buin te o una tisana rilassante, ricordando al tuo papa ogni giorno quanto per te sia importante con frasi e foto personalizzate.

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La qualità assicurata, infatti il prodotto viene stampato in Italia con tecniche e Inchiostri certificati, in modo da garantire un elevato standard, che permette di poter utilizzare la tazza sia in microonde che in lavastoviglie.

L’Imballo sicuro e protetto. Infatti per garantire una spedizione a prova di corriere e di urti, tutti i prodotti vengono adeguatamente imballati con protezioni anti urto.

Costo: 9.90 €

  1. T-shirt. Una maglietta 100% cotone da scieglere tra diversi colori e disponibile dalla taglia S alla 6X. Potrai personalizzarla con frasi e motivi di tuo gusto e potrai lavarla tranquillamente in lavatrice senza che ne risenta.

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Costo: 16.99 €

  1. Targa Personalizzata con foto. La targa è plexiglass e la stampa viene realizzata con una macchina UV di ultima generazione che garantisce la massima qualità della tua foto resistente nel tempo e anche ai raggi del sole. Potrai personalizzarla con una foto e una frase a tua scelta.

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La targa viene realizzata interamente nei nostri laboratori radicati sul territorio italiano e se vuoi puoi aggiungere una confezione regalo che renderà il tuo pensiero perfetto. All’interno della confezione troverai la Targa con una base ad incastro, sempre in plexiglass.

Costo: 15 €

Questi suggerimenti renderanno la festa del papà un giorno indimenticabile e potranno ricordare in ogni momento ai nostri padri, quanti siamo importanti per noi, qualsiasi età abbia in figlio. Tanti auguri a tutti i papà del mondo!

Il cervello coordina 2 funzioni: la capacità di focalizzare e filtrare

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Il cervello morente: un nuovo studio svela i segreti del trapasso
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Un nuovo studio condotto da ricercatori del Carney Institute for Brain Science della Brown University ha fornito nuove e accurate informazioni sui meccanismi del cervello che ci aiutano a prestare attenzione in mezzo a diverse distrazioni, e su cosa succede quando alcuni di noi non riescono a concentrarsi.

Come la dopamina e la serotonina influenzano il comportamento sociale, cellule cerebrali, cervello

Studiare il cervello per capire determinate condizioni come l’ADHD

In una precedente ricerca, i ricercatori hanno determinato che le persone possono controllare separatamente quanto si concentrano, migliorando le informazioni rilevanti e quanto filtrano, eliminando le distrazioni. La nuova ricerca del team, pubblicata su Nature Human Behaviour, ha svelato il processo mediante il quale il cervello coordina queste due funzioni.

L’autore principale e neuroscienziato Harrison Ritz ha paragonato il processo al modo in cui gli esseri umani coordinano l’attività muscolare per eseguire movimenti fisici complessi: “Allo stesso modo in cui riuniamo più di 50 muscoli per eseguire un’azione fisica come usare le bacchette, il nostro studio ha scoperto che possiamo coordinare più forme diverse di attenzione per eseguire atti di destrezza mentale“, ha detto lo studioso che ha condotto il test.

I risultati dei test hanno fornito nuove informazioni su come le persone usano la loro capacità di attenzione e su cosa la fa fallire, ha affermato il coautore Amitai Shenhav, professore associato presso il Dipartimento di Scienze cognitive, linguistiche e psicologiche della Brown.

Sinapsi, identificata una funzione chiave nel cervello

Questi risultati possono aiutarci a capire come noi, come esseri umani, siamo in grado di mostrare una flessibilità cognitiva così straordinaria – di prestare attenzione a ciò che vogliamo, quando lo vogliamo”, ha spiegato Shenhav.

Possono anche aiutarci a comprendere meglio i limiti di tale flessibilità e come i limiti potrebbero manifestarsi in alcuni disturbi legati all’attenzione come l’ADHD”, ha continuato.

Come si sono svolti i test sulla capacità di concentrazione del cervello

Per portare avanti la ricerca, Ritz ha proposto ai partecipanti un compito cognitivo mentre ha misurato la loro attività cerebrale in una macchina fMRI. I partecipanti hanno visto una massa vorticosa di punti verdi e viola muoversi a destra e a sinistra, come uno sciame di lucciole.

I test, di difficoltà differenziate, hanno previsto la distinzione tra il movimento e i colori dei punti. Ad esempio, ai partecipanti di un esercizio è stato chiesto di selezionare quale colore fosse prevalente per i punti in rapido movimento quando il rapporto tra viola e verde era quasi 50/50.

Ritz e Shenhav hanno poi analizzato l’attività del cervello dei partecipanti in risposta ai compiti. Ritz, ricercatore presso il Princeton Neuroscience Institute, ha spiegato come le due regioni del cervello lavorano insieme durante questa tipologia di esercizi.

Si può pensare al solco intraparietale come se avesse due manopole sul quadrante di una radio: una che regola la messa a fuoco e l’altra che regola il filtraggio“, ha spiegato Ritz.

Demenza ad esordio giovanile (YOD), cervello, cellule cerebrali

Nel nostro studio, la corteccia cingolata anteriore del cervello tiene traccia di ciò che accade con i punti. Quando la corteccia cingolata anteriore riconosce che, ad esempio, il movimento rende il compito più difficile, dirige il solco intraparietale per regolare la manopola di filtraggio per ridurre la sensibilità al movimento“.

Nello scenario in cui i punti viola e verdi sono quasi 50/50, potrebbe anche indirizzare il solco intraparietale a regolare la manopola di messa a fuoco per aumentare la sensibilità al colore. Ora le regioni del cervello interessate sono meno sensibili al movimento e più sensibili al colore appropriato, quindi il partecipante è maggiormente in grado di effettuare la selezione corretta”.

La mancanza di concentrazione è spesso legata ad un cervello complesso

La valutazione di Ritz ha sottolineato l’importanza della coordinazione mentale rispetto alla capacità mentale, rivelando che un’idea spesso espressa è un’idea sbagliata.

Quando le persone parlano dei limiti del cervello, spesso lo mettono in termini di ‘gli esseri umani semplicemente non hanno la capacità mentale‘ o ‘gli esseri umani non hanno potenza di calcolo’“, ha aggiunto l’esperto.

Ondata di morte, cervello

Questi risultati supportano una prospettiva diversa sul perché non siamo sempre concentrati. Non è che il nostro cervello sia troppo semplice, ma piuttosto che i nostri cervelli sono davvero complicati, ed è la coordinazione che è difficile“.

I progetti di ricerca in corso si stanno basando sui risultati di questi studi. Una partnership con medici-scienziati della Brown University e del Baylor College of Medicine sta studiando strategie di focalizzazione e filtro in pazienti con depressione resistente al trattamento.

I ricercatori del laboratorio di Shenhav stanno esaminando il modo in cui la motivazione guida l’attenzione. Uno studio co-condotto da Ritz, Brown e Xiamin Leng ha esaminato l’impatto dei premi e delle sanzioni finanziarie sulle strategie di focalizzazione e filtro del cervello.

Meteora CNEOS 2014-01-08, brutte notizie per Avi Loeb

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Meteora CNEOS 2014-01-08
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Nel 2014 la meteora CNEOS 2014-01-08, è stata la prima visitatrice conosciuta proveniente dallo spazio interstellare, precedendo il famoso asteroide ‘Oumuamua che ha sfrecciato oltre la Terra nel 2017. Ora sembra che i segnali sismici che ne avevano dimostrato l’impatto nell’oceano siano da rileggere in altro modo.

Meteora CNEOS 2014-01-08

I sospetti segnali sismici della Meteora CNEOS 2014-01-08

Nel 2023, la meteora CNEOS 2014-01-08 ha fatto notizia quando un team di scienziati guidati dal controverso astronomo di Harvard Avi Loeb ha visitato quello che consideravano il luogo dell’impatto della roccia spaziale e ha dragato minuscole sferule dal fondo marino. Detriti, hanno ipotizzato, che contengono prove di tecnologia aliena.

Ora è sorto un nuovo problema con tale affermazione. I dati di monitoraggio sismico utilizzati per tracciare il percorso dell’ipotetico oggetto nel mare al largo della costa della Papua Nuova Guinea potrebbero non mostrare un meteorite che ha colpito il pianeta, ma piuttosto un camion che passava rimbombando lungo una strada vicina.

Il segnale ha cambiato direzione nel tempo, corrispondendo esattamente a un mezzo pesante che percorre una strada che passa davanti al sismometro“, ha spiegato il sismologo planetario Benjamin Fernando della Johns Hopkins University.

È davvero difficile prendere un segnale e confermare che non proviene da qualcosa. Ma quello che possiamo fare è dimostrare che ci sono molti segnali come questo e mostrare che hanno tutte le caratteristiche che ci aspetteremmo da un camion e nessuna delle altre caratteristiche che ci aspetteremmo da una meteora“.

Quando un pezzo di roccia sufficientemente grande entra nell’atmosfera, può esplodere prima di bruciare. La Terra viene colpita da queste meteore infuocate, conosciute come bolidi. La maggior parte di essi cade nell’oceano, ma le nuove tecnologie dispongono di sistemi di localizzazione piuttosto sofisticati che dicono dove entrano nell’atmosfera e con quale potenza esplodono.

Meteora CNEOS 2014-01-08

Un modo per tracciare bolidi particolarmente pesanti è attraverso i dati sismici, sia dalle vibrazioni causate dalle onde infrasoniche generate all’ingresso nell’atmosfera, sia dalle vibrazioni quando pezzi di roccia esplosa cadono sulla Terra.

La meteora CNEOS 2014-01-08 è stata rilevata dai satelliti del governo statunitense mentre è entrata e ha attraversato l’atmosfera terrestre nel gennaio 2014.

I sensori hanno registrato una velocità anomala che ha indicato un’origine interstellare, così gli astrofisici Avi Loeb e Amir Siraj dell’Università di Harvard hanno deciso di indagare, cercando eventuali tracce della roccia spaziale in modo da poterla analizzare.

Il recupero di microsferule appartenenti alla Meteora CNEOS 2014-01-08

Gli studi hanno recuperato i dati da una stazione di monitoraggio sismico sull’isola di Manus registrati nel momento in cui la Meteora CNEOS 2014-01-08 è entrata nell’atmosfera e hanno determinato che la roccia ad alta velocità era caduta in un’area al largo della costa della Papua Nuova Guinea.

I ricercatori hanno dragato il fondale marino e hanno trovato delle sferule: minuscole sfere microscopiche di materiale meteorico che si formano dopo che il bolide si è riscaldato fino al punto di sciogliersi, rilasciando piccole gocce di roccia fusa che poi si induriscono.

Fernando e il suo team hanno notato qualcosa di strano nei dati sismici utilizzati dai ricercatori per perfezionare la traiettoria della Meteora CNEOS 2014-01-08. La precisione della misurazione della traiettoria effettuata è stata molto superiore a qualsiasi altra misurazione comparabile effettuata utilizzando i dati provenienti non da una ma da più stazioni sismiche. L’area di atterraggio relativamente piccola ottenuta da una sola stazione ha inviato il ping ai loro sensori malarkey.

Fernando e i suoi colleghi ricercatori hanno esaminato più da vicino il segnale dell’isola di Manus, così come diverse altre stazioni di monitoraggio intorno alla Papua Nuova Guinea e all’Australia progettate per rilevare le onde sonore provenienti dai test nucleari.

Meteora CNEOS 2014-01-08

Non solo hanno tracciato il segnale di Manus sulla strada vicina, ma hanno anche trovato dati provenienti da altre stazioni che suggerivano che la Meteora CNEOS 2014-01-08 fosse caduta a più di 170 chilometri dal luogo in cui Loeb e Siraj hanno esplorato.

La posizione del bolide era in realtà molto lontana da dove la spedizione oceanografica si era recata per recuperare questi frammenti di meteorite“, ha spiegato Fernando: “Non solo hanno usato il segnale sbagliato, ma stavano cercando nel posto sbagliato”.

Non è raro che i segnali interpretati in un modo si rivelino essere qualcos’altro. Non bisogna dimenticare il tempo in cui i radioastronomi sono rimasti perplessi per decenni da un segnale che si è rivelato essere un forno a microonde, o un lampo di raggi gamma “eccezionale” che si è rivelato essere spazzatura spaziale.

La ricerca di segnali di forme di vita intelligente extraterrestre continua

Affermazioni straordinarie richiedono prove straordinarie. La Terra è disseminata di sferule meteoritiche: uno studio del 2021 ha rilevato che ogni anno sulla Terra piovono circa 3.600 tonnellate di sferule cosmiche. Sarebbe estremamente difficile collegare le sferule dragate dall’oceano 10 anni dopo il fatto a una meteora specifica.

Inoltre, in un preprint pubblicato lo scorso anno, gli astronomi hanno scoperto che la velocità della meteora CNEOS 2014-01-08 è stata molto probabilmente molto sovrastimata, il che significa che le prove di un’origine interstellare sono probabilmente errate fin dall’inizio.

Meteora CNEOS 2014-01-08

Quindi, purtroppo, si torna a lavorare per trovare concreti segni di intelligenza extraterrestre: “Tutto quello che è stato trovato sul fondo del mare non ha alcuna relazione con la a meteora CNEOS 2014-01-08“, ha specificato Fernando: “Indipendentemente dal fatto che si trattasse di una roccia spaziale naturale o di un pezzo di un’astronave aliena, anche se sospettiamo fortemente che non si trattasse di alieni.

Il team presenterà i propri risultati sui nuovi studi sulla Meteora CNEOS 2014-01-08 alla Lunar and Planetary Science Conference 2024 e sarà possibile leggere il loro lavoro in una prestampa disponibile su arXiv.

Sequoie giganti crescono in maniera spropositata nel Regno Unito

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Gli alberi di sequoia gigante prosperano nel Regno Unito, crescendo a un ritmo simile a quelli della California, la casa natale degli alberi. Raggiungendo fino a 90 metri di altezza, le sequoie giganti (Sequoiadendron giganteum) sono trale piante più alte del mondo.

La specie di conifere è originaria della catena montuosa della Sierra Nevada in California, ma l rimangono solo 80.000 esemplari, in gran parte a causa degli incendi sempre più frequenti e distruttivi.

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Sequoie giganti: cosa sta accadendo nel Regno Unito?

Mathias Disney dell’University College di Londra ha affermato: “Le sequoie giganti vengono coltivate ampiamente nel Regno Unito. Sono incredibili e maestose e chiaramente piuttosto affascinanti agli occhi della gente”. Dal 19° secolo nel Regno Unito sono state piantate circa mezzo milione di sequoie giganti.

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Per capire la situazione delle sequoie giganti in Regno Unito e cosa sta accadendo realmente, Disney e i suoi colleghi ne hanno analizzati 97 provenienti da boschetti della Scozia e del sud-est dell’Inghilterra. Utilizzando scanner laser, il team ha mappato ogni albero in 3D per determinare con precisione quanto fosse alto e largo e stimare quanto pensasse.

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Alberi che crescono a una velocità disarmante

Gli alberi a crescita più rapida che gli studiosi hanno misurato crescono quasi alla stessa velocità di quelli della California, aggiungendo 70 cm di altezza e immagazzinando 160 kg di carbonio all’anno, circa il doppio di quello di una quercia autoctona del Regno Unito. Gli alberi di Benmore sono già tra gli alberi più alti del Regno Unito con i loro 55 metri, l’attuale detentore del record è un abete Douglas di 66 metri in Scozia.

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Si tratta di alberi che  hanno “solo” 170 anni, all’incirca. Nessun albero nativo nel Regno Unito è più alto di circa 47 metri. In Inghilterra sono state riscontrate differenze significative nei tassi di crescita: le sequoie crescono più velocemente al nord, dove il clima è più umido.

Allora come sono arrivati questi alberi sino al Regno Unito? Il collezionismo di piante esotiche era un grande affare nei secoli XVIII e XIX, in gran parte come dimostrazione di ricchezza e gusto. Le sequoie giganti sono state introdotte per la prima volta nel 1853 dal commerciante di grano scozzese e appassionato collezionista dilettante Patrick Matthew, che le ha regalate agli amici. Più tardi, quello stesso anno, il vivaista commerciale William Lobb ne ha portati molti altri esemplari dalla California.

Le sequoie giganti sono divenute presto una fenomeno di tendenza e sono state piantate per creare imponenti viali agli ingressi di grandi case e tenute, nei cimiteri, nei parchi e nei giardini botanici. Le lettere su questi alberi  hanno aiutato gli studiosi a stabilire con precisione l’età gli alberi piantati, permettendo di calcolare i loro tassi di crescita. Normalmente, è necessario prelevare campioni dal nucleo di un albero per ottenere una stima accurata dell’età, ma questo procedimento può danneggiare l’albero.

Sequoie giganti: alberi maestosi

Le sequoie giganti sono alberi maestosi che fanno parte della famiglia delle cupressacea. Questi alberi iconici sono rinomati per la loro imponenza, longevità e storia evolutiva affascinante. Qui di seguito alcuni punti salienti circa questa pianta:

1. Descrizione fisica:
Le sequoie giganti sono alberi conifere di grandi dimensioni, tra gli organismi viventi più grandi del mondo. Possono raggiungere altezze incredibili di oltre 90 metri e diametri di tronco di oltre 7 metri. La corteccia è spessa e fibrosa, fornendo protezione contro gli incendi naturali.

2. Distribuzione geografica:
Le sequoie giganti sono endemiche della regione della Sierra Nevada in California, negli Stati Uniti. Sono presenti principalmente nei parchi nazionali come il Parco Nazionale di Yosemite, il Parco Nazionale delle Sequoie e il Parco Nazionale di Kings Canyon.

3. Longevità:
Le sequoie giganti sono tra gli organismi più longevi sulla Terra, con alcune specie che vivono per oltre 3.000 anni. La loro longevità è attribuita in parte alla loro resistenza ai parassiti e agli incendi.

4. Storia evolutiva:
Le sequoie giganti sono considerate fossili viventi, con esemplari che risalgono a milioni di anni fa. Hanno sopravvissuto a molteplici ere glaciali e altri cambiamenti climatici, adattandosi alle condizioni ambientali mutevoli.

5. Ecologia:
Le sequoie giganti sono un componente vitale degli ecosistemi forestali della California.
Forniscono habitat per una vasta gamma di specie animali, inclusi uccelli, mammiferi e insetti. Il loro legno morto fornisce sostegno e nutrimento per molte forme di vita.

6. Conservazione:
Nonostante la loro longevità e resistenza, le sequoie giganti affrontano minacce come incendi forestali, cambiamenti climatici e disturbi antropici. Esistono sforzi significativi per proteggere e conservare gli habitat delle sequoie giganti, comprese misure di gestione forestale e parchi nazionali.

7. Turismo e ricerca scientifica:
Le sequoie giganti attirano milioni di visitatori ogni anno, che vengono a vedere questi giganti naturali. Sono oggetto di numerosi studi scientifici che cercano di comprendere meglio la loro ecologia, la loro resistenza e il loro impatto sull’ambiente circostante.

Il peso dell’anima: la differenza tra la vita e la morte consiste in 21 grammi?

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Il peso dell'anima: la differenza tra la vita e la morte consiste in 21 grammi?
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21 grammi, questo sarebbe il peso dell’anima (o dello spirito, come si preferisce), secondo il medico statunitense Duncan MacDougall che nel 1907 affermò di averla pesata.

Per raccontare questa vicenda, però, è necessario andare con ordine.

L’anima

L’enciclopedia Treccani così definisce l’anima: “Nell’accezione più generica, come del resto nella coscienza comune, è il principio vitale dell’uomo (dal lat. anima, affine, come animus, dal greco. ἄνεμος «soffio, vento»), di cui costituisce la parte immateriale, che è origine e centro del pensiero, del sentimento, della volontà, della coscienza morale”.

Da sempre la supposta esistenza di un’anima, o spito vitale, è stata il cardine di molte religioni ma anche di filosofi, poeti, scrittori ed artisti in genere che attribuiscono a questa impalpabile presenza tutta una serie di caratteristiche e meriti.

Il concetto di anima compare la prima volta con Socrate, il quale ne fece il centro degli interessi della filosofia. Secondo Platone, l’anima è per sua natura simbolo di purezza e spiritualità, in quanto affine alle idee. Essa infatti non ha un inizio, essendo ingenerata, è immortale e incorporea.

Per Aristotele, invece, l’anima non è distinta dal corpo ma coincide con la sua forma. L’anima per il filosofo greco rappresenta la capacità di realizzare le potenzialità vitali del corpo e, dunque, non è da questo separabile. Per conseguenza, sarebbe mortale, anche se si tratta di una conclusione su cui egli non dà un giudizio definitivo.

Qualunque cosa sia l’anima, nessuno è mai riuscito a provarne l’esistenza

Il più famoso tentativo di appurarne l’esistenza appartiene probabilmente ad uno spregiudicato medico statunitense,Duncan MacDougall (1866-1920). Agli inizi del 1907 egli individuò in un ospedale sei pazienti terminali (uno a causa del diabete, quattro a causa della tubercolosi ed uno per cause sconosciute).

Quando uno di questi moribondi pareva essere sul punto di esalare l’ultimo respiro, MacDougall trascinava il suo letto su una bilancia industriale ed aspettava che morisse, annotando il peso del paziente prima e dopo il decesso.

Al termine di questo macabro studio, MacDougall calcolò il calo ponderale del peso dei sei cadaveri deducendone orgogliosamente che l’anima pesava 21 grammi. Non contento, il medico statunitense uccise sulla bilancia 15 cani non rilevando alcuna perdita di peso nel momento del decesso, avendo, quindi, conferma delle sue convinzioni religiose: che gli animali non possedevano un’anima.

Nel marzo 1907, i risultati di MacDougall vennero pubblicati dal New York Times e dalla rivista di medicina American Medicine.

La sua teoria fu, però, demolita da un altro medico americano Augustus P. Clarke che osservò che al momento del trapasso si registra un innalzamento della temperatura corporea dovuta al fatto che il passaggio nei polmoni non raffredda più il sangue e che il conseguente aumento della sudorazione spiegherebbe facilmente i 21 grammi mancanti.

Clarke, inoltre, obiettò anche che i cani non hanno ghiandole sudoripare e che, dunque, non c’era da meravigliarsi che il loro peso non subisse variazioni nel momento della morte.

Il film 21 grammi

La demolizione della bislacca teoria di MacDougall non ha impedito che 21 grammi diventasse un meme diffuso nella cultura popolare e nell’arte, tanto da ispirare nel 2003 l’omonimo film del regista messicano Alejandro González Iñárritu, sceneggiato da Guillermo Arriaga.

Quante vite viviamo?
Quante volte si muore?
Si dice che nel preciso istante della morte tutti perdiamo 21 grammi di peso. Nessuno escluso.
Ma quanto c’è in 21 grammi?
Quanto va perduto?
Quando li perdiamo quei 21 grammi?
Quanto se ne va con loro?
Quanto si guadagna?
Quanto… si… guadagna?
21 grammi, il peso di cinque nichelini uno sull’altro.
Il peso di un colibrì, di una barretta di cioccolato.
Quanto valgono 21 grammi?”.

Sean Penn, nel film 21 Grammi 

La terra girò per renderci più vicini, girò su se stessa e su di noi, finché ci riunì in questo sogno”.

Film 21 Grammi Sean Penn

Così, è questa la sala d’attesa della morte. Questi assurdi tubi. Gli aghi che mi salgono per le braccia. Cosa ci faccio in questo club di quasi cadaveri? Che cosa ho a che fare io con loro? Non so più dire quando tutto è iniziato, né quando finirà. Chi sarà il primo a dire addio alla vita? Quello lì in coma? O io?”.

Film 21 Grammi Sean Penn

Origini della vita: risolto il mistero?

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Origini della vita: risolto il mistero? acidi nucleici
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Gli scienziati dell’Università di Hiroshima in Giappone ritengono di aver risolto uno dei misteri più duraturi della scienza: come le origini della vita siano scaturite dalla materia non vivente nel primo ciclo di sviluppo della Terra, ha spiegato un rapporto del New Atlas.

Cromosoma Y, la sua scomparsa appare inevitabile. Quale sarà il futuro dell'umanità senza il maschio? Origini della Vita

Origini della vita: create protocellule autoreplicanti in laboratorio

Nello studio sulle origini della vita pubblicato sulla rivista Nature Communications, i ricercatori hanno spiegato in dettaglio come hanno creato protocellule autoreplicanti in laboratorio. Gli esperti hanno ritenuto che queste abbiano dato peso all’ipotesi dell’evoluzione chimica, che è  stata una proposta lanciata per la prima volta negli anni ’20 .

Genomi, origini della vita

 “Le origini della vita hanno avuto inizio con la formazione di macromolecole da piccole semplici molecole, e quelle macromolecole hanno formato assemblaggi molecolari che potrebbero proliferare”, ha spiegato Muneyuki Matsuo, primo autore dello studio, in un comunicato stampa.

I ricercatori di Hiroshima si sono proposti specificamente di indagare sull’origine degli assemblaggi molecolari che proliferano da piccole molecole, poiché questi sono rimasti un mistero sin da quando è stato ipotizzato per la prima volta lo scenario dell‘evoluzione chimica. Nel comunicato stampa dell’Università di Hiroshima, Matsuo li ha definiti: “L’anello mancante tra chimica e biologia nell’origine della vita“.

L’ascendenza comune dell’umanità risale alle sue origini molecolari

Per il loro studio, i ricercatori hanno mirato a ricreare queste protocelle proliferanti in laboratorio. In primo luogo, hanno creato una nuova piccola molecola a partire da derivati ​​di amminoacidi che si sarebbero autoassemblati in cellule primitive. Dopodiché è stata aggiunta in acqua a temperatura ambiente a pressione atmosferica.

I ricercatori hanno scoperto che le molecole erano disposte in peptidi in cui successivamente si sono formate spontaneamente goccioline. Aggiungendo più aminoacidi, gli scienziati hanno osservato che queste goccioline crescevano di dimensioni e poi si dividevano: un processo paragonabile all’autoriproduzione delle cellule biologiche.

“Costruendo goccioline di peptidi che proliferano nutrendosi di nuovi derivati ​​di amminoacidi, abbiamo chiarito sperimentalmente il mistero di lunga data di come gli antenati prebiotici fossero in grado di proliferare e sopravvivere concentrando selettivamente sostanze chimiche prebiotiche”, ha aggiunto Matsuo, riguardo lo studio sulle origini della vita.

Genomi, origini della vita

“I nostri risultati hanno indicato che le goccioline sono diventate aggregati molecolari evolutivi, uno dei quali è diventato il nostro antenato comune. Inoltre, durante l’esperimento, alcune delle goccioline hanno anche concentrato acidi nucleici, che trasportano informazioni genetiche”, ha specificato l’esperto.

Sebbene i risultati non abbiano chiarito in modo definitivo come sono sviluppate le origini della vita sulla Terra primordiale,  hanno dato una certa rilevanza all’ipotesi dell’evoluzione chimica e hanno indicato ulteriori strade di ricerca per la comunità scientifica. Gli scienziati hanno anche testato l’ipotesi dell’RNA, che afferma che le molecole di RNA sono state le prime molecole autoreplicanti che hanno portato alla vita sulla Terra.

La teoria  della replicazione dell”RNA è stata verificata di recente, sempre in laboratorio, Gerald Joyce, presidente di Salk e uno degli autori del nuovo studio, ha dichiarato:“Questa è la strada che spiega come la vita possa nascere in un laboratorio o, in linea di principio, in qualsiasi parte dell’Universo”.

Origini della vita: sono necessari altri studi

Altre vie di ricerca, nel frattempo, hanno suggerito che gli asteroidi potrebbero aver portato i componenti necessari per la vita sulla Terra: i ricercatori del Southwest Research Institute con sede negli Stati Uniti hanno affermato che le loro scoperte hanno indicato che asteroidi delle dimensioni di una città hanno colpito la Terra molto più frequentemente di quanto pensato in precedenza, dando peso a quella particolare ipotesi.

perché gli antenati umani hanno perso la coda, origini della vita

Successivamente, i ricercatori di Hiroshima punteranno a continuare le loro indagini sugli amminoacidi per acquisire maggiori conoscenze su come le origini della vita abbiano potuto esordire nel nostro pianeta natale.