FoT-L: il programma da 500 milioni di dollari per i terminali satellitari dell’Esercito

Come l’Esercito americano intende modernizzare le sue reti tattiche e quali sono le sfide e le opportunità del mercato dei terminali satellitari

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L’Esercito americano ha avviato un processo di acquisizione di nuovi terminali di comunicazione satellitare per le sue reti tattiche, al fine di migliorare le capacità di trasmissione di dati, voce e video tra le sue unità sul campo, il programma, denominato Family of Terminals – Large (FoT-L), mira a sostituire i vecchi terminali obsoleti con nuove soluzioni più moderne, compatibili e affidabili.

FoT-L

Il programma FoT-L è stato lanciato dall’ufficio del programma dell’Esercito che supervisiona le reti tattiche, con sede ad Aberdeen Proving Ground, nel Maryland, e l’obiettivo è di consolidare fino a sei tipi di terminali in sole due varianti, una per le comunicazioni fisse e una per le comunicazioni mobili.

La necessità di ridurre il numero di varianti di terminali deriva dal fatto che l’Esercito oggi gestisce terminali sempre più obsoleti, che sono incompatibili con i moderni sistemi spaziali, come i satelliti ad alto rendimento in orbite geostazionarie (GEO) e terrestri medie (MEO). Questi satelliti offrono una maggiore larghezza di banda, una minore latenza e una maggiore resilienza rispetto ai satelliti tradizionali in orbita geostazionaria.

Inoltre, l’Esercito vuole ridurre il carico logistico e i costi di gestione associati alla manutenzione di apparecchiature obsolete, che richiedono una maggiore quantità di energia, spazio e personale per il loro funzionamento.



Il programma FoT-L è stato avviato con una richiesta di informazioni (RFI) pubblicata nell’estate del 2023, a cui hanno risposto diversi fornitori del settore, tuttavia sulla base delle risposte ricevute, l’Esercito ha concluso che era necessario perfezionare ulteriormente le linee guida rivolte ai fornitori e ottenere ulteriori informazioni sulle capacità del settore.

Per questo motivo, l’Esercito ha emesso una seconda RFI il 12 gennaio 2024, in cui ha specificato meglio i requisiti tecnici e operativi dei nuovi terminali, e le risposte alla seconda RFI dovranno pervenire il 26 febbraio 2024. L’ufficio del programma ha dichiarato di voler rilasciare una bozza di richiesta per le offerte del settore entro la fine dell’anno.

Le caratteristiche dei nuovi terminali

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I nuovi terminali per il FoT-L devono essere in grado di operare su più bande di frequenza satellitare, comprese le bande X, Ku e Ka, e comunicare con i satelliti commerciali ad alto rendimento, nonché con la costellazione Wideband Global Satcom (WGS) del Dipartimento della Difesa (DoD).

I terminali satellitari sono le apparecchiature terrestri che forniscono un’interfaccia tra gli utenti terrestri e i sistemi di comunicazione satellitare attraverso antenne di tracciamento. L’Esercito è alla ricerca di terminali moderni che consentano la comunicazione vocale, dati e video fornita dai satelliti in orbite geostazionarie e terrestri medie.

Questo appalto non comprende terminali per reti satellitari in orbita terrestre bassa (LEO), che sono oggetto di un altro programma dell’Esercito denominato Transport Layer. I nuovi terminali che faranno parte del FoT-L devono anche essere in grado di supportare diverse modalità di comunicazione, tra cui punto-punto, punto-multipunto e broadcast.

Inoltre, devono essere in grado di gestire il traffico prioritario, la crittografia, la protezione contro le interferenze e le contromisure elettroniche.

I nuovi terminali devono anche essere progettati per essere facilmente trasportabili, installabili, configurabili e operabili da parte degli utenti finali, con una minima dipendenza da personale specializzato o da supporto esterno. Devono inoltre essere robusti, affidabili e resistenti alle condizioni ambientali avverse.

Le sfide e le opportunità del programma FoT-L

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Il programma FoT-L presenta diverse sfide e opportunità per l’Esercito e per il settore, tra le sfide, vi è quella di garantire che i nuovi terminali soddisfino requisiti tecnici rigorosi, ma sfruttino anche le innovazioni del mercato. L’obiettivo è trovare un equilibrio “tra i requisiti che guidano l’industria e i requisiti che guidano l’industria”, come afferma uno dei grafici informativi pubblicati dall’ufficio del programma insieme alla sollecitazione.

Un’altra sfida è quella di garantire la compatibilità e l’interoperabilità dei nuovi terminali con i sistemi spaziali esistenti e futuri, sia del DoD che commerciali, questo richiede una stretta collaborazione tra l’Esercito, le altre agenzie governative, i fornitori di servizi satellitari e i produttori di terminali.

Tra le opportunità, vi è quella di sfruttare le nuove tecnologie e le nuove architetture che stanno emergendo nel settore spaziale, come i satelliti ad alto rendimento, le reti ibride GEO-MEO-LEO, le antenne a schermo piatto, le soluzioni software-defined e le piattaforme cloud. Queste tecnologie e architetture potrebbero offrire una maggiore flessibilità, scalabilità, efficienza e sicurezza alle comunicazioni satellitari dell’Esercito.

Un’altra opportunità è quella di beneficiare della crescente concorrenza e della riduzione dei costi nel mercato dei terminali satellitari, grazie alla maggiore offerta di soluzioni e alla maggiore domanda da parte di vari settori, come quello civile, commerciale e militare.

I potenziali fornitori del programma FoT-L

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Il programma FoT-L ha attirato l’interesse di diversi fornitori del settore, che hanno espresso la loro intenzione di partecipare alla gara o hanno già presentato le loro proposte in risposta alla prima RFI, e tra questi, vi sono:

  • L3Harris, che fornisce molti degli attuali terminali dell’Esercito, come il terminale Hawkeye 4 da 2,35 metri, che è in grado di operare su diverse bande di frequenza e di comunicare con i satelliti WGS e commerciali. L3Harris ha dichiarato di offrire la sua intera linea di prodotti per l’esame del programma, dalle opzioni a schermo piatto al terminale Hawkeye 4;
  • SES Space & Defense, fornitore di banda larga satellitare in orbita terrestre media, attraverso la sua costellazione O3b. SES ha collaborato con Lite Coms, un produttore di terminali satellitari, per aggiornare i terminali satellitari Phoenix montati su camion dell’Esercito per renderli compatibili con le costellazioni GEO e MEO.
    SES ha anche annunciato di aver sviluppato una nuova soluzione di terminali satellitari, denominata O3b mPOWER, che offre una maggiore larghezza di banda, una minore latenza e una maggiore resilienza;
  • Viasat, operatore satellitare geostazionario, che fornisce servizi di banda larga satellitare in banda Ka, attraverso la sua costellazione ViaSat-3. Viasat ha dichiarato di aver sviluppato una nuova generazione di terminali satellitari, denominata Ka-band Multi-Mission Terminal (MMT);
  • Hughes, operatore satellitare geostazionario, che fornisce servizi di banda larga satellitare in banda Ka, attraverso la sua costellazione Jupiter. Hughes ha dichiarato di aver sviluppato una nuova soluzione di terminali satellitari, denominata HM400, che è in grado di operare su diverse bande di frequenza e di comunicare con i satelliti WGS e commerciali.
    Hughes ha anche annunciato di aver collaborato con OneWeb, operatore satellitare in orbita terrestre bassa, per offrire una soluzione ibrida GEO-LEO ai clienti governativi;
  • Comtech, produttore di terminali satellitari, che fornisce soluzioni di comunicazione satellitare in diverse bande di frequenza, tra cui la banda X, Ku e Ka. Comtech ha dichiarato di aver sviluppato una nuova linea di terminali satellitari, denominata SLM-5650C, che è in grado di operare su diverse bande di frequenza e di comunicare con i satelliti WGS e commerciali.
    Comtech ha anche annunciato di aver acquisito UHP Networks, un fornitore di terminali satellitari a schermo piatto.

Le implicazioni del programma FoT-L

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Il programma FoT-L ha delle importanti implicazioni per l’Esercito e per il settore spaziale. Per l’Esercito, il programma rappresenta un’opportunità di modernizzare le sue reti tattiche e di aumentare le sue capacità di comunicazione satellitare, che sono essenziali per le operazioni militari in scenari complessi e contestati. Il programma FoT-L potrebbe anche contribuire a ridurre i costi e la complessità logistica associati alla gestione di diversi tipi di terminali.

Per il settore spaziale, il programma FoT-L rappresenta un’opportunità di dimostrare le proprie soluzioni e di competere per un contratto potenzialmente redditizio e di lunga durata. Il programma potrebbe anche stimolare l’innovazione e la collaborazione tra i diversi attori del settore, tra cui i fornitori di servizi satellitari, i produttori di terminali e i fornitori di software e piattaforme.

Il programma FoT-L è quindi un’iniziativa strategica per l’Esercito e per il settore spaziale, che potrebbe avere un impatto significativo sulle comunicazioni satellitari tattiche e sullo sviluppo del mercato dei terminali satellitari.

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