Il miele delle api è contaminato in quasi tutto il mondo da neonicotinoidi che contribuiscono alla loro estinzione

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Le api vivono un momento difficile in tutto il mondo. Sono forse la specie di insetti più utile per l’ecologia ed il mantenimento dell’ambiente ma sono anche estremamente esposte alle minacce della moderna civiltà umana ed il loro numero tende a diminuire sempre di più. Tra le numerose sollecitazioni ritenute dannose per le popolazioni di questi utili insetti, i pesticidi sono al primo posto. In particolare, numerosi test dimostrano l’effetto dannoso dei neonicotinoidi, un gruppo di insetticidi sintetici legati chimicamente alla nicotina.

Un nuovo studio pubblicato nella rivista Science  ha rivelato che il 75% di miele in tutto il mondo è contaminato con i pesticidi neonotinoidi. Su un totale di 198 campioni di miele provenienti da tutto il globo, il 75 per cento conteneva un solo tipo di neonicotinoide, il 45 per cento ne conteneva due o più, e il 10 per cento conteneva fino a quattro o cinque diversi insetticidi neonicotenoidi.

Le concentrazioni di neonicotinoidi presenti nel miele non sono abbastanza elevate per danneggiare la salute umana e rientrano nelle quantità tollerabili per il consumo umano. Questi livelli sono abbastanza tollerabili anche per le api che, infatti, non muoiono per l’azione di questi pesticidi ma la loro presenza nel miele conferma che le api ne assorbono quantità sufficienti ad alterare le loro capacità cerebrali, ostacolando la capacità delle api di foraggiare la regina e le uova in crescita e di svolgere la loro fondamentale funzione d’impollinazione.

“Questo studio fornisce ulteriori prove che legano l’esposizione neonicotinoide al drammatico declino globale delle api selvatiche, delle farfalle e degli insetti in generale” Sostiene il professor Felix Wackers, esperto di interazioni pianta-insetto della Lancaster University.

Quest’anno, gli scienziati hanno condotto lo studio più approfondito fino ad oggi sull’effetto dei neonicotinoidi sulle popolazioni di api del mondo concludendo che sono presenti in gran parte (ma non tutti) gli scenari studiati.



Gli scienziati coinvolti nello studio hanno sollecitato l‘Unione Europeavietare l’uso dei neonicotinoidi, purtroppo, la questione di vietare o limitare il loro utilizzo rimane estremamente complessa e controversa, sia dal punto di vista politico che scientifico.

“Chiaramente, l’uso dei neonicotinoidi deve essere controllato”, ha affermato il dottor Chris Connolly, neurobiologo dell’Università di Dundee, che ha scritto un articolo di commento per accompagnare lo studio.

“È giunto il momento di limitare fortemente l’uso di queste sostanze chimiche per diminuire il loro impatto sull’ambiente conservando la loro efficacia contro i parassiti solo quando non esiste un’opzione alternativa”.

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