Osiris-Rex, scoperta inattesa su Bennu

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Una nave spaziale solitaria si libra 18 chilometri sopra la superficie del piccolo asteroide Bennu che percorre la sua orbita a milioni di chilometri di distanza dalla Terra. La sonda terrestre sta esaminandolo attentamente la sua superficie.

E ha appena rispedito le sue prime letture.

Come parte del programma Origins della NASA, la sonda OSIRIS-REx ha percorso 160 milioni di chilometri per raggiungere l’asteroide Bennu con l’obbiettivo di scoprirne i segreti, capire come è fatto e di cosa è composto. Bennu è un asteroide  largo 160 metri ed appartiene ai cosiddetti NEO (Near Earth Objects), Quel gruppo, purtroppo ampio, di oggetti celesti le cui orbite intersecano o sfiorano quella della Terra contro la quale potrebbero, un giorno, schiantarsi. Tra i compiti di OSIRIS-REx, c’è quello di trasmetterci abbastanza informazioni per permettere agli scienziati di capire come affrontare il pericolo costituito dagli asteroidi.

Intanto i primi dati inviati dalla sonda sono già di per sé sorprendenti: su Bennu c’è acqua, che una volta doveva essere anche stata liquida, e la sorpresa per i ricercatori della NASA è stata grande.

Come recita l’account Twitter della sonda, due degli strumenti di bordo, due spettrometri, OVIRS e OTES, hanno rilevato le impronte chimiche dell’acqua legata in minerali di argilla idratata su gran parte della superficie dell’asteroide.



Minerali Idrati

In una conferenza stampa tenutasi ieri, 10 dicembre, Amy Simon, supervisore delle analisi spettrali di OSIRIS-REx ha dichiarato: “Per ottenere minerali idratati, in primo luogo per ottenere le argille, devi avere l’acqua che interagisce con minerali regolari. Questa è una grande sorpresa.

E questi minerali ricchi di acqua sono anche abbondanti. Ci sono “forti e convincenti, le prove che la superficie sia completamente disseminata da questi minerali idratati“, dice Dante Lauretta, leader della missione che riporterà campioni di materiali prelevati sulla superficie di OSIRIS-REx. Insomma, Bennu sarebbe “ricco di acqua“.

Grandi Rocce

Gli scienziati hanno anche individuato sulle immagini arrivate dalla superficie dell’asteroide veri e propri macigni, grandi fino a 15 metri di lunghezza. “Sembrano appoggiati sulla superficie come se fossero caduti“, dice Lauretta.

Ora il team sta iniziando ad esaminare i crateri da impatto sulla superficie di Bennu per individuare un punto interessante dove OSIRIS-REx possa scendere per raccogliere un campione da riportare sulla Terra nel 2020.

Resta che trovare le prove della presenza di acqua sulla superficie di un piccolo asteroide costituisce una grossa sorpresa per gli scienziati ed è una scoperta che apre una serie di grandi e inattesi interrogativi.

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