I miracoli della macchina di Majorana

Periodicamente si torna a parlare della macchina di Majorana. A riportare in auge questa bufala sono gli stessi ambienti cospirazionisti e complottisti che spesso ricordano anche presunte macchine mirabolanti costruite da Nikola Tesla

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I miracoli della macchina di Majorana

Periodicamente si torna a parlare della macchina di Majorana. A riportare in auge questa bufala sono gli stessi ambienti cospirazionisti e complottisti che spesso ricordano anche presunte macchine mirabolanti costruite da Nikola Tesla.

Chi era Ettore Majorana?

Ettore Majorana fu una delle menti più brillanti del XX secolo. Fisico teorico, fu noto soprattutto per i suoi lavori in fisica nucleare e sulla meccanica quantistica relativistica, con particolari applicazioni nella teoria dei neutrini, e perché, per qualche motivo, lo scienziato il  27 marzo 1938 scomparve in circostanze misteriose, accompagnando la sua scomparsa con un’enigmatica lettera e eludendo tutte le ricerche immediatamente scatenate da Mussolini in persona, preoccupato di perdere uno dei più valenti scienziati dell’epoca.

Majorana

Suicida o fuggitivo, Majorana scomparve, lasciandosi alle spalle una ridda di voci e di ipotesi.

Tra tutte, è particolarmente popolare, soprattutto negli ambienti cospirazionisti e tra gli appassionati di scienze alternative, la storia di una presunto dispositivo attribuito proprio al brillante allievo di Enrico Fermi.



La macchina di Majorana

Questa supposta macchina, secondo alcune voci, sarebbe in grado di violare diversi principi della scienza perché riuscirebbe a produrre energia dal nulla.

La macchina di Majoarana avrebbe la forma di una scatola di metallo cubica con il lato di 52 cm con delle spine per connessioni esterne ma, in generale, non si conoscono dettagli tecnici chiari né sul suo aspetto né del suo funzionamento.

In base a quanto viene riferito, la macchina di Majorana sarebbe in grado di produrre un raggio di energia. Il raggio, molto potente, chiamato raggio di Majorana o raggio della morte, utilizzabile anche come arma, ricorda macchine simili a quelle attribuite a Tesla, Marconi e altri.

Del dispositivo si sa poco ma sembra che funzioni attraverso l’antimateria e un reagente che potrebbe essere ogni sorta di materiale, anche di scarto, scorie radioattive incluse. Il macchinario realizzerebbe anche il sogno alchemico di trasformare la materia operando sullo spin della materia stessa.

Della macchina di Majorana si dice un gran bene ma, in definitiva, poco si sa di come questo “bene” venga effettivamente ottenuto. Il suo funzionamento è descritto in modo scarno e poco comprensibile, l’alimentazione della stessa si otterrebbe grazie a una potenza in entrata di 40 watt, alimentata con una tensione di 12 volt. Grazie a questi semplici accorgimenti, la presunta macchina di maiorana sarebbe in grado di produrre e rendere disponibile molta più energia rispetto a quella in ingresso, altro che fusione nucleare!

Il principio di base sarebbe una sorta di annichilazione materia-antimateria che non avrebbe effetti usuranti sul sistema e produrrebbe nessun prodotto di scarto da immettere nell’ambiente o qualsivoglia tipo di radiazione. Non avrebbe nessun costo di gestione e, come detto, sarebbe in grado di eliminare le scorie nucleari. Il suo costo,nella valuta attuale, si aggirerebbe tra i 50 ed i 70 mila euro.

La macchina di Majorana sarebbe anche un toccasana per l’ambiente e avrebbe in più, almeno secondo quanto riportato in rete, degli effetti benefici sul corpo umano, ringiovanendolo senza provocare effetti collaterali.

Oltre a questo sarebbe anche in grado di purificare l’aria trasformando l’anidride carbonica in ozono ad un ritmo spaventoso, processando 8 mila metri cubi in 5 millisecondi.

Speculazioni

La maggior parte delle informazioni disponibili in rete sulla macchina di Majorana si possono trovare sulla pagina facebook Majorana-Pelizza e su un sito omonimo in cui il signor Rolando Pelizza sostiene di essere diventato allievo di Majorana nel 1958 (ben vent’anni dopo la scomparsa del fisico) e di averne proseguito il lavoro per i decenni successivi.

Ovviamente ad occuparsi dell’argomento ci hanno pensato molti debunkers che hanno fatto notare l’inconsistenza delle prove e la totale negazione dei più basilari principi scientifici quali i principi della termodinamica e della conservazione dell’energia e le conoscenze attuali della struttura della materia nelle argomentazioni addotte da Pelizza per spiegare il funzionamento della macchina di Majorana.

Come abbiamo già ricordato, le rivelazioni di Pelizza, ad oggi non seguite da alcun fatto pratico se non da vaghi accenni di dimostrazioni effettuate di fronte ad alcune autorità, hanno subito acceso l’interesse di complottisti e cospirazionisti che hanno lanciato i loro strali contro il sistema accusandolo di insabbiare il fantomatico dispositivo perché, con i suoi bassi costi e gli innumerevoli vantaggi, non andrebbe a genio ai soliti poteri forti.

Una macchina in grado di produrre energia gratuita, non inquinante e capace di trattare ogni tipo di prodotto inquinante, dalla spazzatura alle scorie radioattive, curare e ringiovanire gli esseri umani, annichilire qualsiasi cosa trasformandosi in un’arma invincibile, risolverebbe moltissimi problemi attuali e realizzerebbe i sogni di gran parte dell’umanità.

Purtroppo, come capita troppo spesso in questi casi, lungi dal dimostrare le peculiari e benefiche proprietà della presunta macchina di Majorana e regalarla all’umanità o almeno metterla in commercio realizzandone un giusto profitto, si continuano ad alimentare voci come questa a cui tanti sognatori vogliono ancora credere.

E c’è sempre qualcuno che ne trae profitto, con conferenze, libri e siti web basati sull’aria fritta ma che, spesso e volentieri, consento ai venditori di fuffa di trarne vantaggi economici a costo zero.

Insomma, il povero Majorana, unitamente ad un altro grande genio sui contemporaneo, Nikola Tesla, altro idolo di cospirazionisti e sognatori, vede continuamente abusate la sua memoria e la sua fama.

Fonti: Wired.it; Butac; Wikipedia

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