Ginandromorfismo bilaterale e un caso di uccello a 2 colori

Il ginandromorfismo bilaterale è una forma di ermafroditismo in cui un individuo ha metà del corpo con le caratteristiche di un sesso e metà del corpo con le caratteristiche dell'altro sesso

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Ginandromorfismo bilaterale e un caso di uccello a 2 colori
Ginandromorfismo bilaterale e un caso di uccello a 2 colori

Se pensate che David Bowie fosse l’unico a sfoggiare un look metà maschio e metà femmina, vi sbagliate, infatti in una foresta colombiana, un gruppo di zoologi ha filmato un uccello selvatico straordinario, che ha il piumaggio diviso a metà tra il verde femminile e il blu maschile.

Ginandromorfismo bilaterale

Si tratta di un Green Honeycreeper, una specie di uccello tropicale che si nutre di nettare e frutta. L’uccello in questione, però, non è un esemplare normale, ma un caso rarissimo di ginandromorfismo bilaterale, una condizione genetica che fa sì che un organismo abbia caratteristiche di entrambi i sessi, divise lungo la linea mediana del corpo.

Cos’è il ginandromorfismo bilaterale e come si differenzia da altre forme di ermafroditismo, o di intersessualità negli animali?

Il ginandromorfismo bilaterale è una forma di ermafroditismo in cui un individuo ha metà del corpo con le caratteristiche di un sesso e metà del corpo con le caratteristiche dell’altro sesso.

Si tratta di un fenomeno diverso dall’ermafroditismo sequenziale, in cui un individuo cambia sesso nel corso della sua vita, o dall’ermafroditismo simultaneo, in cui un individuo ha entrambi gli organi riproduttivi funzionanti. Il ginandromorfismo bilaterale è anche diverso dall’intersessualità, in cui un individuo ha caratteristiche sessuali ambigue o miste, ma non necessariamente divise a metà.



Il ginandromorfismo bilaterale è stato osservato in diverse specie di animali, soprattutto in quelli con una determinazione del sesso cromosomica, come gli uccelli, i rettili, gli anfibi e alcuni insetti. Alcuni esempi di altre specie di uccelli in cui si è verificato questo ginandromorfismo bilaterale sono i cardinali, i fringuelli, i gufi e i colibrì, mentre alcuni esempi di altri animali in cui si è verificato questo fenomeno sono le farfalle, le api e gli insetti stecco.

Ginandromorfismo bilaterale

L’uccello è stato avvistato per la prima volta dall’ornitologo dilettante John Murillo, che lo ha segnalato allo zoologo professor Hamish Spencer, che in quel momento si trovava in vacanza in Colombia. Spencer, insieme ad altri ricercatori, ha poi studiato l’uccello per diversi mesi, riuscendo a catturare delle immagini e dei video che mostrano la sua particolare bellezza.

“È solo la seconda osservazione nota di un ginandromorfo bilaterale in questa specie in più di 100 anni”

ha dichiarato Spencer in una nota, la quale prosegue:

“Molti birdwatcher potrebbero trascorrere tutta la vita senza vedere un ginandromorfo bilaterale in nessuna specie di uccello. Il fenomeno è estremamente raro negli uccelli”.

Il video e le fotografie dell’uccello, che Spencer ha suggerito siano “senza dubbio il migliore uccello selvatico affetto da ginandromorfismo bilaterale, il più bello tra tutte le specie osservate, questo perché l’uccello mostra con il tipico piumaggio blu, la parte maschile sul lato destro, e il piumaggio verde femminile sul lato sinistro.

Entrambi i colori sono piuttosto vividi, rendendo la divisione tra i due particolarmente sorprendente.

Ma come si forma un uccello dai due colori, o comunque affetto da ginandromorfismo bilaterale?

Gli autori dello studio che documenta l’osservazione, tra cui Murillo e Spencer, ritengono che il ginandromorfismo bilaterale sia il risultato di rari errori prima del concepimento e al momento della fecondazione.

Ginandromorfismo bilaterale

“Il fenomeno nasce da un errore durante la divisione cellulare femminile per produrre un ovulo, seguito da una doppia fecondazione da parte di due spermatozoi”

ha spiegato Spencer, aggiungendo:

“Uno spermatozoo porta il cromosoma sessuale Z, che determina il sesso maschile negli uccelli, e l’altro porta il cromosoma sessuale W, che determina il sesso femminile negli uccelli. Il risultato è un uccello che ha metà del corpo ZZ e metà del corpo ZW”.

Ma come hanno fatto gli autori dello studio a determinare la posizione e le caratteristiche di immersione dell’uccello? Gli autori dello studio hanno usato un metodo innovativo, che consisteva nell’usare dei marcatori geolocalizzatori di archivio, che registravano la luce solare, la temperatura e la pressione.

Questi marcatori sono stati attaccati all’uccello con una collana di nylon, che non interferiva con il suo volo o con il suo piumaggio, ed i marcatori hanno permesso di tracciare i movimenti dell’uccello e di stimare la sua profondità di immersione, basandosi sui cambiamenti di luce e di pressione.

Questo metodo ha il vantaggio di essere poco invasivo, economico e affidabile, ma ha anche degli svantaggi, come la scarsa risoluzione spaziale e temporale, la necessità di recuperare i marcatori e il rischio di perdita o di danneggiamento dei dati.

Altri possibili metodi per studiare le caratteristiche di immersione degli uccelli sono l’uso di radiotrasmettitori o di telecamere, che però richiedono una maggiore potenza, una maggiore dimensione e una maggiore esposizione, e che possono influenzare il comportamento e il benessere degli uccelli.

Cosa hanno scoperto gli autori dello studio sulle abitudini di immersione dell’uccello?

Gli autori dello studio hanno scoperto che l’uccello ha trascorso circa il 60% delle ore di luce a foraggiare, immergendosi fino a 50 m di profondità e alimentandosi probabilmente di prede bentoniche, cioè che vivono sul fondo del mare.

Ginandromorfismo bilaterale

Queste caratteristiche di immersione sono simili a quelle di altri uccelli acquatici, come i colimbos comuni, che sono stati studiati in precedenza.

Malgrado ciò gli autori dello studio hanno notato anche alcune differenze, come la maggiore frequenza e la minore durata delle immersioni dell’uccello, rispetto ai colimbos comuni. Queste differenze potrebbero essere dovute alle diverse condizioni ambientali, alle diverse strategie di foraggiamento o alle diverse capacità fisiologiche degli uccelli.

Nonostante il suo aspetto insolito, la squadra non ha notato nient’altro di anomalo nel Green Honeycreeper. È stato presente nella foresta per almeno 21 mesi, durante i quali si è comportato in modo molto simile agli altri membri selvatici della sua specie, e non è chiaro, però, se l’uccello fosse fertile o si riproducesse in questo periodo; i ricercatori non hanno assistito ad alcun comportamento di corteggiamento e tendeva a restare per sé.

Quali sono le implicazioni dello studio per la comprensione del ginandromorfismo bilaterale e della determinazione del sesso negli uccelli?

Lo studio suggerisce che il ginandromorfismo bilaterale non influisce negativamente sulla sopravvivenza e sul comportamento degli uccelli, e che potrebbe essere più frequente di quanto si pensi, ma difficile da rilevare.

Lo studio apre anche nuove domande sulle possibili cause e conseguenze ecologiche ed evolutive di questo fenomeno, e sulle sue relazioni con la determinazione del sesso negli uccelli.

Gli autori dello studio ipotizzano che il ginandromorfismo bilaterale possa essere favorito da una selezione sessuale asimmetrica, che rende vantaggioso avere caratteristiche di entrambi i sessi, o da una selezione di parentela, che rende vantaggioso avere caratteristiche di entrambi i sessi per aiutare i parenti dello stesso sesso.

Ginandromorfismo bilaterale

Gli autori dello studio si chiedono anche se il ginandromorfismo bilaterale possa influire sulla determinazione del sesso negli uccelli, che dipende da fattori genetici, ambientali e epigenetici. Il ginandromorfismo bilaterale potrebbe essere un indicatore di una maggiore plasticità sessuale negli uccelli, che potrebbe avere delle implicazioni per la loro evoluzione e adattamento.**

Indipendentemente da ciò, il team ritiene che questa rara osservazione aggiunga un altro pezzo al puzzle della comprensione della determinazione del sesso negli uccelli. Spencer ha espresso la speranza che la scoperta ispiri le persone a “fare tesoro delle eccezioni” e delle interessanti rivelazioni che possono portare.

“State sempre attenti alle stranezze”

ha concluso lo zoologo.

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