Struzzi: 5 cose che non sai su questi grandi uccelli

Scopri i segreti dietro gli occhi e la velocità di questi giganti piumati

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Struzzi

Gli struzzi, creature affascinanti e uniche nel loro genere, rappresentano un esempio straordinario di come la natura possa adattarsi e specializzarsi in modi sorprendenti, infatti questi uccelli, noti per essere i più grandi e pesanti del pianeta, hanno sviluppato una serie di adattamenti che li rendono particolarmente interessanti dal punto di vista biologico e comportamentale.

Innanzitutto, la loro stazza è notevole: con un’altezza che può raggiungere i 2,8 metri, gli struzzi superano in dimensioni qualsiasi altro uccello vivente, ma questa grandezza non è solo un tratto distintivo bensì anche una caratteristica funzionale, questo in quanto il loro corpo robusto e le lunghe gambe li rendono gli uccelli non volatori più veloci esistenti, capaci di raggiungere velocità fino a 70 km/h.

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La loro velocità è un adattamento cruciale che gli permette di sfuggire ai predatori nelle vaste pianure africane dove vivono ma forse l’aspetto più sorprendente degli struzzi è rappresentato dai loro occhi, che con un diametro di circa 5 cm, gli occhi dello struzzo sono i più grandi nel regno animale terrestre, superando in dimensioni persino il loro cervello.

Questi occhi non sono solo grandi ma anche estremamente funzionali, il design ottico infatti, che vede cristallino e cornea contribuire in modo equo al potere ottico totale, offre allo struzzo una visione acuta e un ampio campo visivo.



L’analisi degli occhi dello struzzo ha rivelato che sono versioni ingrandite degli occhi di altri uccelli, come lo storno comune e l’allocco, e questa somiglianza suggerisce che, nonostante le differenze morfologiche, esiste un modello di base per l’occhio degli uccelli che è stato ampliato negli struzzi per adattarsi alle loro esigenze specifiche.

Adattamenti unici per la sopravvivenza

La forma globale degli occhi dello struzzo è un adattamento che deriva dalla loro incapacità di volare, infatti senza la necessità di mantenere un peso leggero per il volo, gli struzzi hanno potuto sviluppare occhi più grandi che offrono vantaggi significativi, come un campo visivo monoculare esteso che raggiunge i 155°. Questo ampio campo visivo è vitale per rilevare i predatori e per la loro sopravvivenza in un ambiente dove la visibilità è fondamentale.

Ad ogni modo, gli struzzi hanno anche un punto cieco sopra e dietro la testa, una conseguenza della posizione dei loro occhi che serve a proteggerli dal sole intenso, e sebbene questa protezione è essenziale per prevenire danni alla retina, limita la loro visione in quelle aree.

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Nonostante il punto cieco, gli struzzi hanno una visione binoculare davanti al becco che è cruciale per la ricerca del cibo, e questo campo visivo, sebbene relativamente stretto, è perfettamente adattato per permettere loro di individuare foglie, semi, fiori e piccoli animali a terra. Essendo principalmente erbivori, questa capacità di concentrarsi su piccoli oggetti è fondamentale per la loro dieta, anche se occasionalmente possono consumare insetti e piccoli vertebrati.

Il cervello degli struzzi: piccolo ma efficiente

Infine, il cervello dello struzzo, nonostante sia piccolo rispetto alle dimensioni del corpo e degli occhi, è perfettamente adatto alle loro esigenze. Gli struzzi hanno dimostrato che un cervello grande non è necessario per la sopravvivenza e che possono contare su altri adattamenti, come la loro velocità e la loro visione, per evitare i pericoli.

Gli struzzi sono onnivori, il che significa che la loro dieta include sia vegetali che animali, ma principalmente si nutrono di piante, consumando una varietà di semi, foglie, radici e fiori. Questa dieta ricca di fibre è essenziale per il loro sistema digestivo, che è specializzato per processare materiale vegetale, tuttavia non disdegnano di integrare la loro alimentazione con insetti, lucertole e altri piccoli animali quando l’opportunità si presenta.

La stagione riproduttiva degli struzzi è un periodo affascinante, con i maschi che corteggiano le femmine con danze elaborate e dimostrazioni di forza, poi una volta formata la coppia, il maschio e la femmina principale si alternano nella cova delle uova, che sono le più grandi di qualsiasi uccello vivente, e sono noti per la loro cura parentale cooperativa; spesso più femmine depongono le loro uova nello stesso nido, e il maschio e la femmina principale si occupano di tutte le uova.

Gli struzzi sono animali sociali e spesso si trovano in gruppi, questi gruppi possono variare da coppie isolate a grandi greggi, a seconda della stagione e delle risorse disponibili, e la comunicazione tra di loro avviene attraverso una serie di richiami e comportamenti visivi. I maschi, ad esempio, emettono un profondo e potente bramito che può essere udito a grande distanza, utilizzato per attirare le femmine o per avvertire altri maschi.

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Ruolo ecologico e conservazione

Gli struzzi svolgono un ruolo importante negli ecosistemi africani, come grandi erbivori, influenzano la composizione della vegetazione e aiutano a mantenere aperte le savane, inoltre le loro uova e i pulcini sono una fonte di cibo per una varietà di predatori, contribuendo così alla catena alimentare. Nonostante siano generalmente abbondanti, alcune popolazioni di struzzi sono minacciate dalla caccia e dalla perdita dell’habitat.

Il rapporto tra gli struzzi e gli esseri umani è antico e complesso, con gli struzzi che sono stati cacciati per le loro piume, la carne e la pelle fin dai tempi antichi, mentre oggi, sono allevati in tutto il mondo per gli stessi prodotti, oltre che per il turismo e l’educazione ambientale. La loro presenza in zoo e parchi faunistici offre alle persone l’opportunità di apprezzare da vicino questi incredibili uccelli.

In conclusione, gli struzzi sono un esempio affascinante di adattamento e sopravvivenza, la loro biologia unica e il loro comportamento interessante li rendono una specie degna di ammirazione e studio, e mentre continuano a navigare le sfide del mondo moderno, la loro resilienza e la loro capacità di adattarsi rimangono una testimonianza della meraviglia dell’evoluzione.

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