Odd Radio Circles, quattro misteriosi oggetti spaziali che intrigano gli astronomi

Quattro oggetti mai visti prima sono stati avvistati dagli astronomi australiani. Gli astronomi li hanno ribatezzati ORC (Odd Radio Circles)

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Odd Radio Circles, quattro misteriosi oggetti spaziali che intrigano gli astronomi
Odd Radio Circles, quattro misteriosi oggetti spaziali che intrigano gli astronomi

Un team di astronomi australiani ha scoperto quattro oggetti circolari non ancora conosciuti, dotati di un bagliore insolito, che sfidano la comprensione attuale e possono rappresentare un nuovo tipo di fenomeno fino ad oggi mai visto dall’umanità.

Gli Odd Radio Circles

Gli strani oggetti sono stati battezzati con l’acronimo ORCs (Odd Radio Circles) e in tutte le informazioni raccolte nel corso di un’indagine preliminare del progetto Australian Square Kilometre Array Pathfinder’s Evolutionary Map of the Universe, Gli ORC si mostrano per lo più circolari (uno ha la forma di un disco) e tre sono più luminosi attorno ai bordi.

Gli ORC, sono stati scoperti dall’astrofisico Professor Ray Norris usando il telescopio Australian Square Kilometer Array Pathfinder (ASKAP): “Le caratteristiche circolari sono ben note nelle immagini radioastronomiche e di solito rappresentano un oggetto sferico come un residuo di supernova, una nebulosa planetaria o un disco frontale come un disco protoplanetario o una galassia che forma una stella“, ha spiegato lo scienziato.

Il team ha escluso che si possa trattare di resti di supernovae o di nebulose planetarie galattiche a causa della loro rarità. Diversi Odd Radio Circles sono stati individuati in un’immagine, quindi se si fossero rivelati resti di supernova o nebulose planetarie galattiche, ciò suggerirebbe che questi oggetti sono molto più comuni di quanto si pensasse in precedenza.

“È anche possibile che gli Odd Radio Circles rappresentino una nuova categoria di un fenomeno noto, come i getti di una galassia radio o di un blazar, visti alla fine del fenomeno. Una cosa è chiara: avremo bisogno di molte più osservazioni per svelare cosa potrebbero essere esattamente questi oggetti“, concludono gli astronomi australiani.



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