Un circuito di sottili fili d’argento dimostra proprietà simili al cervello

Questo dispositivo potrebbe aiutare gli scienziati a lavorare su computer sempre più complessi in grado di affrontare i problemi che i sistemi attuali non possono risolvere

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2027
Un circuito di sottili fili d'argento dimostra proprietà simili al cervello
Un circuito di sottili fili d'argento dimostra proprietà simili al cervello

Circuiti Neurali

Un gruppo di ricercatori ha costruito un piccolo circuito che, secondo loro, potrebbe aiutarli a costruire macchine dotate di cervelli che si comportano e pensano come i nostri.

Il dispositivo, un modello realizzato con fili d’argento nanoscopici, emana correnti elettriche in continuo mutamento che gli scienziati hanno confrontato con diversi stati di attività neurale come l’apprendimento, la veglia e il sonno, secondo un comunicato stampa dell’Università della California a Los Angeles. Ovviamente, realizzare un piccolo dispositivo sperimentale non è lo stessa cosa di decifrare il codice di un vero cervello digitale, ma questo “groviglio” di fili potrebbe essere una pietra miliare importante lungo la strada.

Caos Ingegneristico

La cosa interessante è che mentre l’elettricità scorre attraverso i fili d’argento, la corrente provoca dei cambiamenti nella forma fisica del circuito, alterandone il funzionamento. La ricerca è stata pubblicata su Scientific Reports.

Questo è un sistema tra ordine e caos, al limite del caos“, ha dichiarato il biochimico dell’UCLA James Gimzewski nel comunicato stampa. “Il modo in cui il dispositivo si evolve e si modifica costantemente è simile al funzionamento del cervello umano. Può accadere con diversi tipi di modelli di comportamento che non si ripetono“.

Primo Passo

Confrontare un piccolo circuito che cambia nel tempo con l’incommensurabile complessità del cervello umano potrebbe sembrare presuntuoso ma questo dispositivo potrebbe aiutare gli scienziati a lavorare su computer sempre più complessi in grado di affrontare i problemi che i sistemi attuali non possono risolvere.

Il nostro approccio può essere utile per generare nuovi tipi di hardware che siano sia efficienti dal punto di vista energetico sia in grado di elaborare complessi set di dati che sfidano i limiti dei computer moderni“, ha affermato il ricercatore dell’UCLA Adam Stieg nel comunicato.



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