di Oliver Melis
“E’ esistito davvero il “raggio della morte?” molti cospirazionisti non si farebbero certamente questa domanda, non avrebbero certamente nessun dubbio e la risposta sarebbe scontata… Si, lo ha inventato Tesla, ma anche Marconi che lo testò sotto gli occhi stupefatti del Duce fiero dell’italica arma risolutiva.
Siamo a conoscenza anche di altri inventori che tra l’ottocento e il novecento avrebbero inventato armi a raggi capaci di bloccare motori e circuiti di ogni tipo a distanza di chilometri e non solo, abbiamo già scritto, per esempio, dell’arma a forza senza nome, queste fantascientifiche armi sarebbero state in grado anche di distruggere i mezzi sottoposti alla loro azione. Questa che vi raccontiamo è la storia che vede come protagonista un inventore inglese che una decina di anni prima del fantomatico raggio di Marconi si cimentò nella stessa impresa.
Harry Grindell Matthews nacque il 17 marzo 1880 a Winterbourne, nel Gloucestershire. Studiò alla Merchant Venturers School di Bristol e divenne un ingegnere elettronico. Durante la seconda guerra boera prestò servizio nella polizia sudafricana e fu ferito due volte.
Nel 1911 Matthews affermò di avere inventato un dispositivo chiamato Aerophone, un radiotelefono che trasmetteva messaggi tra una stazione di terra e un aereo da una distanza di due miglia.
I suoi esperimenti attirarono l’attenzione del governo e il 4 luglio 1912 visitò Buckingham Palace. Tuttavia, quando l’ Ammiragliato britannico chiese una dimostrazione dell’Aerophone, Matthews richiese stranamente che nessun esperto fosse presente sulla scena e quando quattro degli osservatori smantellarono parte dell’apparato e presero appunti prima che iniziasse la dimostrazione, Matthews annullò la dimostrazione e allontanò gli osservatori. I giornali difesero Matthews ma il War Office negò qualsiasi manomissione affermando che la dimostrazione era stata un fallimento.
Nel 1914, dopo lo scoppio della prima guerra mondiale , il governo britannico annunciò un premio di 25.000 sterline a chiunque potesse creare un’arma contro i dirigibili o controllare a distanza i veicoli senza pilota. A quel punto, lo stesso Matthews si rifece avanti dichiarando di aver realizzato un sistema di controllo remoto che utilizzava celle di selenio.
Lo dimostrò con successo con una barca telecomandata ai rappresentanti dell’Ammiragliato al Penn Pond di Richmond Park. Ricevette le 25.000 sterline ma poi l’Ammiragliato non fece mai uso dell’invenzione.
In seguito, Matthews apparve in pubblico nel 1921 e dichiarò di aver inventato la prima immagine parlante del mondo, un’intervista d’addio di Ernest Shackleton registrata il 16 settembre 1921, poco prima dell’ultima spedizione di Shackleton. L’immagine parlante di Matthews funzionò, ma non fu certamente la prima.
Nel 1923 l’inventore sostenne di aver realizzato un raggio elettrico in grado di mettere i magneti fuori uso. In una dimostrazione davanti ad alcuni giornalisti selezionati fermò il motore di una motocicletta a distanza. Affermò anche che con abbastanza potenza avrebbe potuto abbattere gli aerei, far esplodere la polvere da sparo, fermare navi e rendere inabile la fanteria dalla distanza di quattro miglia.
Il War Office contattò Matthews nel febbraio del 1924 per chiedere una dimostrazione del suo raggio. Matthews però parlò con i giornalisti dimostrando che il raggio era in grado di accendere a distanza la polvere da sparo. Si rifiutò ancora di dire come il raggio funzionasse davvero, e quando il governo britannico rifiutò ancora di comprare le sue invenzioni, annunciò un’offerta dalla Francia.
Il ministero dell’Aeronautica, diffidente a causa di precedenti brutte esperienze con aspiranti inventori, invitò Matthews a Londra per sperimentare il suo raggio il 26 aprile davanti alle forze armate. Mattthews non riusci a convincere i funzionari, che sospettarono un inganno e quando l’Ammiragliato britannico chiese ulteriori dimostrazioni, Matthews si rifiutò di darle.
Il 27 maggio 1924, l’Alta Corte di Londra concesse un’ingiunzione agli investitori di Matthew che gli vietavano di vendere i diritti sul raggio della morte. Quando il maggiore Wimperis, emissario delle forze armate si recò presso il laboratorio di Matthews per negoziare un nuovo accordo, Matthews era già volato a Parigi. Anche i sostenitori di Matthews apparvero sulla scena e poi si precipitarono all’aeroporto di Croydon per fermarlo, ma non ci riuscirono.
Tutto questo agitazione attirò l’interesse di altri inventori che volevano dimostrare di aver inventato qualcosa di simile al raggio della morte al War Office ma nessuno di loro risultò convincente. Il 28 maggio il comandante Kenworthy chiese alla Camera dei Comuni cosa intendeva fare il governo per impedire a Matthews di vendere il raggio a una potenza straniera e il Sottosegretario per l’Aria rispose che Matthews non era disposto a permettere loro di investigare il raggio per maggiori chiarimenti. Un rappresentante del governo affermò che un funzionario del ministero era passato davanti al raggio senza riportare danni.
A quel punto il governo chiese che Matthews utilizzasse il raggio per fermare un motore a benzina nelle condizioni imposte da Ministero dell’Aria. Mattheus avrebbe ricevuto 1000 sterline e ulteriore considerazione. Dalla Francia, Matthews ha rispose che non era disposto a fornire alcuna prova avendo già otto offerte tra cui scegliere. Affermò anche di aver perso la vista all’occhio sinistro a causa dei suoi esperimenti.
Il suo coinvolgimento con il suo sostenitore francese Eugene Royer suscitò ulteriori sospetti in Gran Bretagna.
Sir Samuel Instone e suo fratello Theodore offrirono a Matthews un enorme stipendio alla condizione di tenere il raggio della morte in Gran Bretagna, dimostrandone allo stesso tempo il suo effettivo funzionamento. Matthews rifiutò ancora: non voleva dare alcuna prova che il raggio funzionasse come sosteneva.
Matthews tornò a Londra il primo giugno 1924 e rilasciò un’intervista al Sunday Express in cui affermava di avere raggiunto un accordo con Royer. La stampa prese di nuovo le sue difese. L’unica dimostrazione che Matthews era disposto a dare era di realizzare un film Pathé , The Death Ray, ma il dispositivo utilizzato non aveva nessuna caratteristica di quelle richieste dal Ministero.
Nel luglio del 1924, Matthews fece rotta per gli Stati Uniti per commercializzare la sua invenzione. Come al solito, quando ricevette un’offerta di 25.000 dollari per dimostrare il funzionamento del suo raggio alla Radio World Fair al Madison Square Garden, rifiutò affermando che gli era stato impedito di dimostrare il funzionamento della sua invenzione anche fuori dall’Inghilterra.
Gli scienziati statunitensi non rimasero impressionati dalle descrizioni dell’invenzione e da quanto Matthews diceva. Per ribadire la propria incredulità il professor Woods si offrì di stare di fronte al dispositivo.
Matthews ritornò in Gran Bretagna, e sostenne che gli Stati Uniti si erano assicurati la sua arma “raggio della morte”ma che si rifiutavano di ammetterlo pubblicamente. Matthews da allora si trasferì negli Stati Uniti e iniziò a lavorare per la Warner Bros.
Nonostante si attribuisca questa invenzione ora a Tesla, ora a Matthews, ora a Marconi o ad altri inventori, non sono mai esistite o rese pubbliche prove concrete circa l’esistenza di tale dispositivo, solo lettere e dichiarazioni di personale militare o civile. Mancando totalmente di prove storico-scientifiche, queste dicerie probabilmente furono solo mera propaganda bellica che, dopo decenni, hanno finito per diventare vere e proprie leggende metropolitane, ulteriormente diffuse grazie al tam tam in rete dei gruppi cospirazionisti.
Fonte: Wikipedia