Ora puoi visitare l’interno della Grande Piramide di Giza con un tour 3D

Ora puoi dare un'occhiata all'interno della Grande Piramide di Giza in un tour digitale 3D. La piramide, nota anche come Piramide di Khufu, o di Cheope, è stata fotografata con una particolare tecnologia per creare un tour 3D delle tre camere interne

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Ora puoi visitare l'interno della Grande Piramide di Giza con un tour 3D
Ora puoi visitare l'interno della Grande Piramide di Giza con un tour 3D

Ora puoi dare un’occhiata all’interno della Grande Piramide di Giza in un tour digitale 3D. La piramide, nota anche come Piramide di Khufu, o di Cheope, è stata fotografata con una particolare tecnologia per creare un tour 3D delle tre camere interne.

Il tour inizia facendoti entrare nella piramide attraverso un tunnel che si ritiene sia stato realizzato da predatori di sepolcri nell’820 d.C.

Il tour permette di visitare la camera del re in cima alla piramide, la camera della regina nel mezzo e una camera sotterranea di scopo sconosciuto.

La piramide – attualmente alta più di 139 metri, rispetto ai 147 circa iniziali, è la più grande delle piramidi egiziane e la tomba del faraone Khufu, noto anche come Cheope, della IV dinastia.

Per oltre 3.800 anni questa piramide è stata la più alta struttura artificiale del mondo, fino a quando, intorno al 1300, venne eretta la guglia centrale della cattedrale di Lincoln, in Inghilterra.

In origine la piramide era ricoperta da un rivestimento di calcare bianco con superficie esterna liscia ma a causa di un terremoto avvenuto nel XIV secolo tale copertura si sgretolò e venne in seguito adoperata per la costruzione di edifici nella città de Il Cairo. Solo alcune pietre del rivestimento sono tuttora visibili attorno alla base.

La maggior parte della piramide, sia nella parte visibile all’esterno che nelle strutture interne, è composta di pietre calcaree, grossolanamente sbozzate nelle parti esterne oggi visibili mentre nelle parti a vista dell’interno sono tagliate con grande accuratezza (spesso millimetrica) ed altrettanto sapientemente posizionate secondo la tecnica dell’aggetto. Tuttavia è stato adoperato anche il granito, come nel rivestimento della cosiddetta “camera del re” e nella struttura del presunto sarcofago che si trova al suo interno.



Khufu iniziò la costruzione della piramide, ora la più antica delle sette meraviglie del mondo, intorno al 2550 a.C. La piramide è stata edificata utilizzando circa 2,3 milioni di blocchi di pietra, del peso medio di 2,5-15 tonnellate ciascuno, e per la sua realizzazione sono probabilmente stati necessari almeno tre decenni.

Un aspetto tuttora difficile da spiegare è che i materiali con cui è costruita, circa 8.000 tonnellate di granito, furono importati da Assuan, una località distante  più di 800 chilometri da dove è stata realizzata.

Per anni si è pensato che le piramidi fossero state costruite sfruttando come manovalanza migliaia di schiavi, invece, negli anni ’90 nuove scoperte avvenute nelle vicine piramidi di Khafre e Menkaure hanno suggerito che le piramidi fossero in realtà costruite da lavoratori pagati.

Nel cimitero adiacente sono stati infatti trovati i resti di lavoratori sepolti in tombe di mattoni di fango piene di birra e pane da portare con sé nell’aldilà, e l’esame dei loro resti ha mostrato che avevano goduto di una dieta ricca di carne che sarebbe stata invidiabile per altri lavoratori dell’epoca e non sarebbe certamente stata concessa a degli schiavi.

Un’ulteriore  analisi dei resti dei lavoratori ha rilevato che molti di loro presentavano segni di aver ricevuto cure mediche; a questa conclusione si è giunti constatando che molti di essi presentavano fratture ossee perfettamente guarite e perfino la prova di un intervento chirurgico al cervello su un tumore. Si è scoperto che un lavoratore aveva subito l’amputazione della gamba attraverso un intervento chirurgico, vivendo altri 14 anni dopo l’operazione.

Migliaia di lavoratori hanno spostato i blocchi per distanze sorprendenti con buoi e barche sul fiume e probabilmente trascindandoli su apposite slitte sopra sabbia bagnata nei tratti su terraferma, riducendo la quantità di forza necessaria per spostarli.

È grazie al lavoro di queste antiche maestranze che oggi possiamo ammirare quanto resta di queste opere maestose, perfino ammirandole da casa nostra grazie a questo nuovo e spettacolare tour 3D.

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