Le luci diurne di Stralsund

Alcuni volantini tedeschi, e in seguito vari libri, riportarono un prodigio avvenuto nel 1665. Il prodigio avvenne nei cieli di Stralsund dove venne segnalato un oggetto volante di forma discoidale di colore scuro.

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Alcuni volantini tedeschi, e in seguito vari libri, riportarono un prodigio avvenuto nel 1665. Il prodigio avvenne nei cieli di Stralsund dove venne segnalato un oggetto volante di forma discoidale di colore scuro.

La storia

Intorno alle 14:00 dell’8 aprile 1665, sei pescatori di Stralsund videro uno stormo di uccelli assumere la forma di una nave in cielo, seguita da diverse altre navi, che poi combatterono una battaglia. Alle 18:00, le navi erano scomparse, e a quel punto un grande disco di colore scuro apparve nel cielo. La gente del posto collegò l’evento al fatto che tutti i pescatori presenti il giorno successivo si ammalarono. Nessun altro vide nulla a parte i sei pescatori.
Un opuscolo del 1665 pubblicato a Lipsia, raccontò cosi gli eventi:
“Nach welcher über eine kleine weile mitten aus dem Himmel ihnen eine runde platte Form wie ein Teller und wie e grosser Mannshut umbher begriffen vor Augen kommen von Farben eben als wenn der Mond verfinstert wird: so schnurgleich über der st Nenas: und alda auch biß auff den Abend verblieben ist. Nachdem die Schiffer nun voller Angst und Furcht muore erschreckliche und verdächtige Spectacul nicht länger anschauen noch dessen Ende abwarten können; haben sie sich in ihre Hütten verfügen müssen: drauff sie in nachfolgenden Tagen theils and Händen und Füssen theils am Häupt und andern Gliedern ein groß Zittern und Beschwerden empfunden”.
…Poco dopo, dal centro del cielo, apparve loro una forma rotonda e piatta come un piatto e come il cappello di un grande uomo che generava colori come la luna quando eclissava. Sembrava stare direttamente sopra la chiesa di San Nicola; e vi rimase fino a sera. Dopo di che i marinai, ora pieni di paura e terrore, non potevano più guardare né aspettare la fine di questo spettacolo terribile e sospetto; si ritirarono nelle loro capanne dove nei giorni seguenti trovarono le mani e i piedi, la testa e le altre parti del corpo, gravate da un grande tremito“.
La storia è stata riportata nel giugno 2015 sulla rivista Edge Science da Chris Aubeck e Martin Shough che ne hanno presentato un estratto tratto dal loro libro “Return to Magonia” (Anomalist Books). Nell’articolo, gli autori tentano di determinare la causa del prodigio.
Aubeck ha parlato del prodigio nel libro Wonders in the Sky del 2009, lui e l’allora coautore Jacques Vallée avevano tratto la storia da un libro del 1998 intitolato “Best UFO Cases: Europe” di Illobrand von Ludwiger e pubblicato dall’ormai defunto Robert Bigelow, Gruppo UFO, National Institute for Discovery Science.
I due ricercatori si sono concentrati su alcune parti del racconto, soprattutto quella parte che riguarda la forma dell’oggetto volante osservato dai sei pescatori, “il cappello da grande uomo”. Gli autori hanno effettuato anche una simulazione al computer del cielo tentando di eliminare tutto quello che contrastava con le osservazioni dei sei pescatori, quindi uccelli, eventi meteorologici insoliti o eventi astronomici.
Ci sono due possibili risposte: forse i pescatori non videro nulla e inventarono il fatto, oppure la spiegazione potrebbe essere un’altra che ne stravolgerebbe la catena degli eventi.
I marinai che videro il prodigio presentarono tutti i sintomi fisici della malattia entro due giorni dalla testimonianza dell’evento, e in effetti uno si era ammalato dal momento in cui erano tornati, secondo un resoconto di Berlino del 10 aprile 1665.
Come viene spiegato nel sito “jasoncolavito.com”, il rasoio di Occam ci darebbe la soluzione. La conclusione più logica è che il pescatore aveva del cibo avariato e si era procurato una malattia(o contrasse in altro modo un contagio da un amico malato, da pesce avariato, acqua o birra contaminata), o altro che avrebbero causato allucinazioni e visioni le cui forme e colori vennero generate da stati alterati di coscienza che interpretarono attraverso la propria esperienza culturale, vale a dire portenti, battaglie e imbarcazioni. Questa soluzione spiega elegantemente tutti i fatti, non ne omette nessuno e richiede meno ipotesi, e soprattutto quella di un avvistamento che “causa” la malattia nei testimoni.
Concludendo, la catena di causalità si è più probabilmente svolta al contrario, il malore dei pescatori avrebbe prodotto la visione del prodigio.
Fonti: http://www.jasoncolavito.com/blog/did-ufos-buzz-straslund-on-april-8-1665; https://www.ufoinsight.com/the-daylight-discs-incident-of-1665-stralsund-germany/.

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