domenica, Novembre 10, 2024
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La poliomielite torna a colpire in Papua-Nuova Guinea

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Un focolaio di polio è stato ufficialmente confermato in Papua-Nuova Guinea. Si tratta di una novità particolarmente brutta perchè questa grande isola è stata dichiarata libera dalla polio ormai da 18 anni.

Secondo le autorità sanitarie, il primo caso del virus è stato diagnosticato nello scorso aprile in un giovane ragazzo della provincia di Morobe e, da allora, sono stati segnalati diversi altri casi. Il fatto è particolarmente preoccupante perchè nell’area della provincia di Morobe la copertura vaccinale per questa malattia risulta piuttosto bassa e, stando ai dati diffusi dalle autorità sanitarie locali, meno di due terzi dei bambini ricevono tutte e tre le dosi.

Il paese non ha una grande infrastruttura sanitaria e soffre di seri problemi alle strutture deputate all’igiene, cosa che offre a questo virus, comunemente trasmesso attraverso la via oro-fecale, la possibilità di diffondersi facilmente. In ogni caso, secondo un funzionario dell’OMS,  è improbabile che un’eventuale epidemia si diffonda ad altri paesi a causa sia dell’isolamento della nazione sia dell’elevato livello di immunizzazione vaccinale riscontrato in altre parti del mondo.

La polio, che infetta solo gli esseri umani, si sta avvicinando all’eradicazione in natura. Nel 1988, venivano contati 350.000 casi in tutto il mondo in 125 paesi diversi. Nel 2017, i casi segnalati erano ridotti a soli 22, grazie alla spinta mondiale guidata da governi, organizzazioni sanitarie, UNICEF e partner privati, tra cui la Fondazione Bill & Melinda Gates, per eliminare la malattia attraverso una campagna globale di vaccinazioni.

La vaccinazione antipolio si può assumere per via orale (OPV), o per via endovenosa (IPV).

La poliomielite provoca una serie di effetti negativi sulla salute e, cosa peggiore, in un caso su 200, è la causa di una forma di paralisi irreversibile. Tra le persone colpite in questo modo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che il 5-10% muoia per compromissione dei muscoli respiratori.

Al momento non esiste ancora una cura in grado di combattere questa malattia, l’unica soluzione è la prevenzione attraverso il vaccino. I più vulnerabili alle infezioni sono i bambini sotto i 5 anni.

Quest’anno, finora, sonostati registrati solo 15 casi di poliomielite. Come spiega il sito della BBC, l’eradicazione definitiva di questa insidiosa malattia è ormai vicino ma si registrano ancora casi Afghanistan, Nigeria e Pakistan.

“La mancata eliminazione della polio da queste ultime roccaforti rimanenti potrebbe portare a 200.000 nuovi casi ogni anno, entro 10 anni, in tutto il mondo”, spiega l’Oms.

Quando le bufale pascolano sulla Luna

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di Oliver Melis

Le teorie della cospirazione e le ipotesi di complotto “moderne“, perchè ce ne sono anche di molto più vecchie ma di altro genere, che coinvolgono il governo e le agenzie federali statunitensi vedono il loro seme germogliare negli anni ’70 con le rivelazioni successive all’emersione dello “scandalo Watergate“. In quell’occasione i cittadini americani scoprirono che il governo poteva effettivamente mentire, come un pugno di giornalisti del Washington Post scoprì

Da allora complottisti e bufalari ebbero buon gioco e trovarono sempre un certo seguito rivelando presunti complotti e cospirazioni che, prima per mezzo di certa stampa, poi grazie alla rete, a molti permisero anche di realizzare un certo lucro. Tra i principali soggetti scelti dai complottisti e dai bufalari, la Luna, e la sua conquista da parte della NASA, si è da sempre rivelata un fertile argomento sul quale intessere una rete di bufale, a volte verosimili, altre meno. Vediamone di seguito qualcuna:

Il falso sbarco

Sul nostro satellite naturale si è raccontato di tutto, perfino che il famoso sbarco che portò i primi astronauti a camminare sulla sua superficie fosse un falso architettato dalle grandi corporazioni internazionali e dal Governo degli Stati Uniti.

Su Internet le teorie della congiura certamente non mancano arrivando spesso a pestarsi i piedi a vicenda. Internet però non è la causa di tutti i mali, anzi, si parlava di falso allunaggio in un libro – autoprodotto – che avanzava tesi divergenti dalla “verità ufficiale“. il libro in questione fu scritto da un certo Bill Kaysing e si intitola “Non siamo mai andati sulla Luna“. La sua pubblicazione risale agli anni ’70.
Nonostante i tentativi di smontare la più grande conquista del genere umano siano patetici e squallidi, per alcuni lo sbarco rimane qualcosa di poco chiaro. Noi non possiamo che sorridere.

Luna olografica

La Luna ci accompagna da sempre ma qualcuno si fa delle domande del tipo: Chi l’ha messa lì? E chi si è preso la briga di realizzare un ologramma e mantenerlo attivo per migliaia di anni con chissà quale dispendio di mezzi ed energia? Sembrano, anzi sono, domande campate in aria, o in orbita, ma qualcuno le ha poste.

In che modo questo fantomatico ologramma ha ingannato schiere di studiosi che ne hanno calcolato dimensioni, massa e attrazione gravitazionale? Mistero, come un mistero restano le rocce riportate a Terra dalle missioni di esplorazione umana.

E le maree? Già, le maree, il Sole non basta a giustificarle.

Le domande balzane potrebbero continuare quasi all’infinito, ma comunque seuendo la logica cadrebbero tutte perché l’esistenza della luna è documentata dall’alba dei tempi da ogni popolazione ben prima dell’invenzione degli ologrammi. Escrione di Samo, poeta greco del quarto secolo avanti Cristo, la chiamava “Il bel sigma del cielo” con riferimento alla somiglianza di forma fra la luna crescente e la suddetta lettera dell’alfabeto greco e Luciano di Samosata, scrittore di origine siriana del secondo secolo avanti Cristo, immagginò nella sua “Storia vera” un fantastico viaggio oltre le colonne d’Ercole in cui il protagonista arriva addirittura a giungere sulla Luna ed a conoscere i suoi abitanti, i seleniti.

La luna artificiale

La Luna è da sempre la silenziosa compagna della Terra. Ma nonostante le ripetute missioni spaziali resta tuttora un affascinante mistero.

Così, negli anni sono sorte ipotesi certamente affascinanti anche se difficilmente riscontrabili, come quella di Michael Vasin e Alexander Shcherbakov, membri dell’Accademia Sovietica delle Scienze che nel 1970 ipotizzarono che il nostro satellite potesse in realtà essere una sorta di “guscio” contenente al suo interno uno scafo interno. Vasin e Shcherbakov ipotizzarono che il nostro satellite potesse essere in passato stato utilizzato come base da una civiltà aliena capace di fondere le rocce lunari e creare grandi cavità all’interno della Luna. I due accademici sovietici,a sostegno della propria teoria, citavano una serie di problemi legati alle principali teorie sulla formazione della Luna stessa. La Luna, si pensava, potrebbe essere stata una volta parte della Terra, da questa espulsa da un qualche tipo di forza. Oggi la teoria più accreditata è quella che sostiene, a grandi linee, che la Luna sia quanto rimane di un pianeta che impattò la Terra nella fase finale della sua formazione. ma potrebbe, come ancora credono alcuni, essersi formata autonomamente dalla stessa nube di polveri e gas che diede origine alla Terra, finendo poi per essere catturata dal nostro pianeta e divenendone il satellite naturale.

Infine la Luna potrebbe essersi formata autonomamente lontano dalla Terra venendo poi grazie ad una complessa interazione tra le forze gravitazionali catturata dal nostro pianeta fino ad entrare in un orbita geocentrica perfettamente circolare.

Se la Luna fosse stata “lunaformata” da una civiltà extraterrestre o perché no da un’antica civiltà evolutasi sulla Terra tutti questi problemi si risolverebbero e si spiegherebbero? Solo teorie che non hanno molto credito in ambito accademico. Vediamo come sarebbe la Terra senza la Luna, scopriremo cose molto interessanti.

La Luna è di colore grigio, ha un diametro di 3.475 Km e orbita attorno alla Terra a una distanza che varia da 363.104 Km al perigeo a 405.696 Km all’apogeo.

Se la Luna non ci fosse, la Terra sarebbe meno ospitale di oggi. Per dire, il giorno durerebbe solo sei ore perchè le maree causate dalla Luna e l’interazione gravitazionale reciproca rallentano lentamente la rotazione della Terra le maree infatti dissipano energia, la Luna si allontana e la Terra rallenta la sua rotazione. La lunghezza del giorno aumenta oggi di 2.3 millisecondi ogni secolo e la distanza che ci separa da essa cresce di 3.8 cm all’anno

L’asse della Terra e la stessa rotazione senza l’effetto stabilizzatore della Luna sarebbero instabili perché il nostro pianeta sarebbe più sensibile agli effetti mareali degli altri pianeti e del Sole. Il clima sarebbe instabile, con periodi di caldo intenso alternati a periodi di freddo intenso con cambiamenti molto bruschi. Anche le maree sarebbero molto meno intense cambiando l’aspetto e la fauna delle coste e delle foci dei fiumi. Il ciclo delle stagioni probabilmente non esisterebbe e non avremo cicli agricoli e le stagioni stesse si misurerebbero in anni invece che in mesi.

Sfere di fuoco

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di Oliver Melis

Una palla di fuoco viene avvistata sfrecciare sui cieli del Perù, poco dopo dei contadini trovanoin un campo tre sfere metalliche di grosse dimensioni. I residenti della comunità di Larancahuani (regione andina di Puno) sono spaventati. I fatti risalono al 27 gennaio 2018 e inizialmente tutti pensavano ad un impatto di un grosso meteorite. Le immagini della palla di fuoco hanno cominciato intanto a girare sul web, gli avvistamenti sono stati effettuati anche a distanze di 115 miglia dal luogo del presunto schianto.

Le ipotesi in Rete come accade spesso si sprecano, si va dalle navi spaziali aliene ai meteoriti sferici. C’è da fare chiarezza.

Romulo Barros, capo dei vigili del fuoco di Cruzeiro do Sul esclude che siano caduti dei meteoriti nella zona., non risultano passaggi nello spazio aereo interessato. Anche il meteorologo Alejandro Fonesca dell’università federale di Acre esclude l’impatto meteorico.

Fonseca fornisce un’ipotesi di lavoro più sobria, escludendo pertanto fantomatiche cadute di oggetti alieni. Potrebbero essere dei semplici detriti spaziali, provenienti da un vecchio satellite che a causa dell’attrito con gli strati più alti dell’atmosfera ha perso velocità ed è ricaduto al suolo.

Non passa molto tempo che anche l’aeronautica peruviana propende per un oggetto spaziale. L’incidente potrebbe essere dovuto al rientro del razzo SL-23. Le tre sfere corrispondono sembrano corrispondere a serbatoi di carburante. Il razzo SL-23 è stato lanciato da Kazakistan il 26 dicembre 2017, per portare in orbita il satellite per telecomunicazioni AngoSat 1. Prodotto in Russia è il primo satellite geostazionario dell’Angola, da cui trae il nome.

A quanto pare, dunque, avvistamenti ritenuti misteriosi trovano, a volte, spiegazioni semplici e credibili con il solo esame dei fatti. D’altra parte, è noto che circa il 95% degli avvistamenti di oggetti volanti non identificati sono facilmente spiegabili ad un’analisi obbiettiva delle informazioni.

L’incidente di Dal’negorsk

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di Oliver Melis

L’incidente sarebbe avvenuto nel Gennaio del 1986 sul monte Izvestkovaya noto anche come cima 611 a causa della sua altezza.

La narrativa racconta che durante la sera del 29 gennaio del 1986, verso le 20, gli abitanti di Dal’negorsk videro una sfera rossastra attraversare il cielo, l’oggetto che era grande la metà della Luna, si spostava parallelo al terreno e non emetteva il minimo rumore.

La sfera iniziò ad abbassarsi mentre si avvicinava alla montagna 611 e finì per schiantarsi sulla cima della stessa. Un solo un testimone dell’evento raccontò di aver udito un forte rumore. La sfera raggiunse il suolo e illuminò la zona di una luce simile a un incendio. La velocità di caduta fu stimata in circa 15 m/s.

Qualche giorno dopo il presunto schianto alcuni ufologi guidati da Valery Dvuzhilny salìrono sulla cima del monte per effettuare rilievi e raccogliere campioni di terreno. Gli ufologi trovarono un cratere di circa 2×2 metri (altre altre fonti riferirono che le dimensioni del cratere erano di 3×3 metri). Il terreno circostante appariva come se fosse stato riscaldato ad una temperatura molto alta mentre le rocce erano ricoperte da una patina nerastra e, attorno al cratere, erano presenti resti di alberi arsi, alcune rocce presentavano in superficie sferette argentate che furono riconosciuta per sferette di grafite.

L’analisi chimica effettuata sulle sferette mostrò che erano composte da grafite, silicio e ferro. Alcune di esse mostravano quantità significative di zinco, bismuto ed altri elementi rari. Fu eseguita un’analisi di campioni di rocce, suolo e residui di alberi bruciati e fu notato che la composizione era simile a quella dei campioni raccolti dal sito dell’evento di Tunguska, fatto accaduto nel 1908 quando un asteroide, o una piccola cometa, impattò l’atmosfera ed esplose ad una derta altezza sopra Tunguska distruendo un ampio tratto di foresta. Ulteriori analisi hanno rinvenuto la presenza di oro, argento, nichel e molibdeno. È stata ritenuta molto interessante la presenza di oro, perché a Dal’negorsk non sono presenti miniere né rocce che contengono questo minerale.

L’ufologo Valery Dvuznilny ipotizzò che ad impattare contro la cima della montagna 611 si sia stato un veicolo extraterrestre.

Negl Stati Uniti  l’incidente di Dal’neorsk è stato oggetto di una puntata della trasmissione televisiva Sightings trasmessa nel 1995 dalla rete Fox. Secondo il giornalista Tod Mesirow, che si erarecatosi sul luogo ed ed aveva intervistato i testimoni e alcuni scienziati le analisi dei frammenti metallici dimostrerebbero che il metallo rivenuto sul luogo dell’incidente non sarebbe di manifattura umana ma qualcosa d’altro.

Lo scienziato Gennadi Belimov ha affermato, nel 1993, che a schiantarsi fu un pallone sonda militare sovietico, spiegazione che torna decisamente troppo spesso nei casi di UFO crash; c’è anche da rilevare che la velocità di caduta del pallone sonda si sarebbe aggirata intorno ai 54 km/h, molto inferiore a quella stimata da Dvuzhilny. La spiegazione di Belimov è stata contestata dall’ufologo Michael Gershtein, che sostiene che l’oggetto, secondo tutte le testimonianze, aveva una traiettoria definita e non sarebbe potuto essere, quindi, un pallone spinto dal vento.

Secondo il giornalista scientifico V. Psalomschokov si trattò, in realtà, di un veicolo militare sovietico pilotato a distanza.

Alexander Rempel, in un articolo pubblicato sulla rivista NLO Magazine, scrisse che dall’esame dei frammenti non si poteva concludere se l’oggetto fosse di natura terrestre o meno.

Sulla questione disse la sua anche il geologo V. Berliozov che affermò che le tracce di impatto sul suolo lasciano pensare ad un oggetto naturale di origine spaziale e che, pertanto, fu probabilmente un meteorite a schiantarsi quella sera.

Y. Vasilyev, in un articolo pubblicato sulla rivista Ribak Primorya, ha ipotizzò che si sia trattato di un frammento dello Space Shuttle Challenger caduto in territorio sovietico.

La ridda di ipotesi suscitata da un fatto cui tuttora non è stata data una spiegazione definitiva dimostra che fare ipotesi avendo a disposizione pochi dati non è mai semplice e chi è indirizzato verso un certo tipo di pensiero, ad esempio che crede fermamente che gli UFO siano astronavi di origine extraterrestre non farà altro che avvallare l’ipotesi di tanti ufologi che giocano sulla scarsità di dati.

Insomma, davanti a fenomeni sconosciuti e con poche informazioni il metodo di indagine più valido resta quello del rasoio di Occam.

La realtà ci dice che sul luogo dell’incidente sono stati trovati solo pochi frammenti di minerali  e che, in ordine di probabilità, tutte le ipotesi, dalla meteora al pallone sonda, passando per il frammento dello Challenger e al drone societico fino all’astronave aliena mantengono tutti una certa percentuale di credibilità.

Space Policy Directive: gli Stati Uniti danno il via al business della raccolta dei detriti spaziali

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Il 24 maggio ed il 18 giugno sono state pubblicate le due ultime direttive firmate dal presidente Trump relative alla riorganizzazione del settore aerospaziale, entrambe volte alla semplificazione di un settore ingessato da decenni nelle vecchie regole. La Space Policy Directive 2 e la Space Policy Directive 3, fanno seguito alla Space Policy Directive 1 che reindirizza l’attività della NASA verso un rapido ritorno alla Luna e all’insediamento di una base lunare che, a questo punto, potrebbe sostituire la prevista stazione spaziale in orbita cislunare Deep Space Gateway alla cui progettazione l’agenzia spaziale americana stava lavorando in collaborazione con Roscomos ed Esa.

La nuova base lunare dovrebbe diventare non solo un laboratorio di ricerca scientifica come l’attuale International Space Station ma una vera e propria base di partenza per l’esplorazione lunare, l’estrazione di materie prime e un punto di appoggio per le successive missioni destinate allo spazio profondo come punto di assemblaggio e lancio di astronavi e sonde oppure come possibile stazione di servizio per il rifornimento di carburante e altro.

La nuova direttiva di policy spaziale 2, in sostanza, impone al National Space Council di semplificare, riducendolo, il quadro normativo relativamente alle autorizzazioni necessarie per effettuare lanci e rientri, soprattutto nei confronti dei privati, mantenendo però elevati standard di sicurezza per la tutela della salute pubblica, mentre la policy spaziale 3 non fa altro che autorizzare la raccolta di detriti spaziali da parte dei privati.

Si tratta di una misura attesa attesa da tempo, soprattutto con l’enorme aumento di lanci spaziali per il posizionamento di satelliti per telecomunicazioni in corso. Si calcola che al momento in orbita vi siano circa 170 milioni di oggetti più piccoli di un centimetro di diametro e sui 700.000 oggetti di dimensioni tra 1 e 10 centimetri, senza dimenticare i molti pezzi più grossi tra stadi di razzi, satelliti in disuso e parti staccatesi durante i lanci.

Il pericolo costituito da questi detriti che viaggiano in orbita incontrollata si è manifestato in maniera eclatante nei mesi scorsi con il rientro fuori controllo della stazione spaziale cinese Tiangong-1 che, ripreso dai grandi media, ha creato allarmismo e panico non del tutto ingiustificati.

I detriti spaziali costituiscono un reale pericolo per i satelliti in orbita e per la stessa Stazione Spaziale Internazionale. Al momento è il NORAD a monitorare tutti gli oggetti in orbita e, quando si manifesta il caso, a lanciare l’allarme.

Ora, entro il 19 febbraio 2019, il National Space Council dovrà emanare le nuove regole che consentiranno alle agenzie spaziali di condividere le informazioni sugli oggetti in orbita ed ai privati di allestire missioni di recupero.

Inutile ricordare che recuperare satelliti e parti di astronavi rappresenterà un business non tanto per il recuperò in sè dei rottami quanto perchè i satelliti contengono notevoli quantitativi di di minerali rari e preziosi e una singola missione di recupero di un certo quantitativo di rottami in orbita bassa si ripagherebbe largamente grazie al riciclo dei componenti recuperati oltre che con i compensi pagati dalle agenzie spaziali interessate a sgombrare l’orbita per creare spazio sicuro per i nuovi satelliti.

 

Massi che levitano

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di Oliver Melis

In rete ci sono notizie veramente curiose e ancora più curioso è il fatto che vengano spacciate per assolutamente vere tanto che il boccalone di turno se le beve in un sorso solo.

La notizia del masso che rimane sospeso in aria arriva dal sito  unbelievableinfo.  Disponiamo di una traduzione che grosso modo racconta:

Una pietra enorme in un villaggio di Al-Hassa, regione dell’Arabia Saudita, si solleva di 11 cm dal livello del suolo, una volta all’anno durante il mese di aprile e rimane elevata per circa 30 minuti. Dicono che 17 anni fa, uno Mujahid fosse stato ucciso, mese di aprile 1989, dietro questa roccia dove era nascosto. È possibile vedere ancora le macchie di sangue fresco sulla roccia. Sorprendentemente, quando la roccia si solleva da terra, queste macchie diventano più scure, più fresche e umide. I residenti locali hanno cercato di pulire le macchie più volte ma, dopo un po‘, queste riappaiono di nuovo sulla roccia… Non è stupefacente?

Dopo averne lette di tutti i colori ancora non mi abituo al fatto che qualcuno caschi in frottole simili.

In realtà non esiste nessuna roccia che galleggia liberamente nell’aria sostenuta da un’energia sconosciuta perché basta un programma di editing di immagini come Adobe Photoshop per far sembrare quello che in realtà è ben altro.

Al contrario dei massi rotolanti sulla Luna per i quali esiste una spiegazione tecnica, in questo caso si tratta di una vera e propria bufala.

La grande roccia presente nella foto è sostenuta da diversi supporti di roccia naturale, come vediamo nella foto sotto.

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Insomma, non accettate caramelle dagli sconosciuti e cercate di non credere supinamente a notizie troppo strane che potete trovare in rete e, soprattutto, sui social. Per ogni notizia bufala c’è quasi sempre qualcuno che l’ha snascherata, basta cercare bene le informazioni.

Il populismo di Salvini, immigrazione e vaccini

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di Massimo Zito

Il mio personale giudizio su Salvini, di Maio, la Lega ed i 5 stelle era pessimo prima e resta pessimo ora.

È evidente che il leader della Lega è consigliato da qualche esperto di marketing ed è indubbio che, piaccia o no alla sinistra ed ai sostenitori del politically correct e del buonismo che da almeno 15 anni impera in tutto l’occidente e non solo in Italia, una gran parte dei cittadini italiani ed europei cominciano ad avere problemi nell’accettare questa migrazione di massa per cui i populisti ed i mestatori hanno buon gioco nel soffiare sul fuoco dell’intolleranza e, di conseguenza, la popolarità di questi ultimi continua a crescere, sia in Europa che oltreoceano.

Non è che le gente è pazza o è diventata tutta inseme, improvvisamente, razzista.

Il punto è che c’è un problema e non lo si risolve diventando estremisti dall’altro lato dell’accoglienza ad ogni costo, Boldrini style. Bisognerebbe cominciare a porsi delle domande: perchè avviene lo sfruttamento nei campi di pomodori di Sarno? Non sarà perchè chi ha governato negli ultimi anni ha permesso che avvenisse? Ti rispondono che gli immigrati fanno i lavori che gli italiani non fanno più. Si è davvero sicuri di questo? Non sarà che la tolleranza nei confronti di chi utlizza manodopera clandestina ha portato le paghe a livelli così bassi che nessun italiano, nemmeno il più povero, potrebbe accettare? E se anche qualcuno le volesse accettare, perchè un imprenditore dovrebbe assumere un italiano con il rischio poi di rivendicazioni sindacali e di denunce quando può utilizzare impunemente i clandestini privi di qualsiasi tutela? Questo fenomeno nasce gli ultimi 7 o 8 anni, non lo ha inventato Salvini.

Il vero problema su cui il leghista specula è la disparità di trattamento tra italiani in difficoltà ed immigrati clandestini, tutto a favore di questi ultimi. Lo stato, compresi i fondi dell’UE, spende molto di più per gli immigrati che per gli italiani. Un invalido al cento per cento percepisce 280 euro al mese, un pensionato sociale 450, un imprenditore costretto a chiudere per fallimento non ha diritto ad alcun paracadute sociale, molti italiani non arrivano oltre le 3 settimane con quello che guadagnano ma nessuno fornisce loro un tetto, pasti caldi, la scheda telefonica, un borsellino mensile per le piccole spese e via dicendo…

Alla fine, l’italiano, massacrato dalle tasse dirette ed indirette, riceve dallo stato molto meno di un immigrato che, proprio per le difficoltà economiche in cui tanta gente versa è visto come un parassita ed un peso. aggiungiamo che tanta criminalità, particolarmente i fatti di violenza contro la persona, viene commessa da immigrati o, perlomeno, la gente così la percepisce ed ecco che sale l’intolleranza.

Relativamente alla progettualità, per cui sollevare un problema non lo risolve ma occorre anche presentare soluzioni che non si limitino ai respingimenti delle ONG, è evidente che per un singolo paese, oltretutto in prima linea, l’unica cosa fattibile ora è sbattere il pugno sul tavolo, perchè senza interventi mirati e concertati di tutta l’Unione Europea sul fenomeno dell’immigrazione, sia per quanto riguarda l’accoglienza sia relativamente ad interventi effettuati con investimenti lungimiranti nei paesi dove nasce l’immigrazione (i provenienti da paesi in guerra sono una minima parte, il grosso arriva dall’africa subsahariana e centrale) non si arriverà a nulla ed interventi di questo genere sono pensabili solo da parte di un’UE che colleggialmente si prenda le proprie responsabilità e riporti, responsabilmente, almeno parte di quanto si è sottratto a quei paesi in secoli di colonialismo.

Dicono che Salvini tace sui campi di concentramento degli immigrati in Libia. Forse è vero ma sulla Libia c’è poco da dire: la Libia è un paese che andrebbe occupato militarmente, dove andrebbe fatta una pesante repressione sui vari signorotti della guerra e sui cartelli del contrabbando di esseri umani e altro per poi ristrutturarlo, riorganizzarlo ed infine restituire l’autodeterminazione al popolo libico. Non si fa perchè continuano ad imperversare il buonismo ideologico ed il politically correct e, anche, la convenienza di qualcuno che le armi deve pur riuscire a venderle da qualche parte. Se si analizza la questione razionalmente invece che emotivamente e con i paraocchi dell’ideologia ci si può rendere conto che demagoghi e populisti stanno vivendo una nuova età dell’oro proprio grazie ai fautori dell’accoglienza ad ogni costo come unica ricetta a lungo termine per la risoluzione del problema. Io non mi stupirò quando, nel giro di pochi anni, l’Europa tornerà ai nazionalismi che vedranno in una sorta di neocolonialismo in Africa l’unica soluzione al problema e la colpa sarà di chi oggi si indigna per Salvini ma che ha avuto come unica ricetta l’accoglienza ad ogni costo, permettendo la speculazione a chi poteva farla e sempre sulle spalle degli immigrati e dei popoli europei in generale, degli italiani, essendo noi in prima linea, in particolare.

Resta da ricordare che mentre è stato stabilito un veto ad entrare nei nostri porti verso certe ONG le cui finalità, a torto o ragione, vengono considerate dubbie, l’Italia non è venuta meno ai suoi doveri umanitari in quanto quelle stesse navi delle ONG ricevono aiuti in mare mentre Marina Militare e Guardia Costiera italiane continuano a soccorrere in mare e a portare in territorio italiano moltissimi migranti.

A margine di questa disamina, non posso non accennare all’infelice uscita di Salvini, secondo il quale molti vaccini sarebbero inutili se non dannosi.

Non spetta a me tornare sulle motivazioni per cui i vaccini non solo sono utili ma anche necessari, c’è gente come il professor Burioni o i professori Silvestri e Cossarizza molto più qualificata di me che si è spesa e si sta spendendo per farlo, posso però segnalarvi un articolo sui dati AIFA sugli effetti collaterali o dannosi dei vaccini e un altro sulla truffa della propaganda antivaccini.

Vorrei, però, sottolineare come la sparata antivaccinista del vicepresidente del consiglio e ministro dell’interno dimostra l’enorme carenza di preparazione in materia sanitaria dello stesso, infatti l’esternazione di Salvini è avvenuta in contrasto con il ministro della sanità, un medico, notoriamente contrario all’obbligo delle vaccinazioni ma non antivaccinista.

È evidente che, al netto della ricerca del favore delle vittime di quella controcultura becera dedita alla lotta contro “i poteri forti” e a “big pharma”, Salvini in materia sanitaria ha una cultura costruita sui siti complottisti e che farebbe bene a lasciare le materie specialistiche a chi specialista lo è e non è fuorviato dalla pseudocultura populista e complottista. Anche l’esaltazione dei due pseudoricercatori Gatti e Montanari, largamente sconfessati dai vari Burioni e Cossarizza e non solo, è una esternazione che agli occhi di qualsiasi persona di buon senso suona grottesca.

Il populismo, oltre che un modo facile di acquisire consenso sull’ignoranza è, qualche volta, anche un sintomo di reali problemi presenti in una società e non tenerne conto, condannandolo tous court su basi puramente ideologiche, può diventare un errore fatale. Bene che Salvini abbia riportato il problema dell’immigrazione, incontrollata ed incontrollabile, al centro del tavolo delle discussioni dell’Unione Europea, pessima, invece, l’incursione sulla sanità sociale.

La nuova direttiva UE sul copyright minaccia il libero uso della rete

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di Massimo Zito

Gli Stati Uniti hanno ufficialmente abrogato il regolamento voluto dal presidente Obama per proteggere la neutralità della rete, con la conseguenza che, probabilmente, gli operatori che forniscono la connettività potranno stabilire delle corsie preferenziali e garantire maggiore banda, e quindi visibilità, a chi sarà disposto a pagare di più, sia esso un fornitore di servizi, un social network o un semplice utente. In pratica, da ora, un piccolo imprenditore che intende operare attraverso internet, per quanto sarà buopna la sua idea, partirà sempre svantaggiato rispetto ai giganti della rete.

È abbastanza probabile che anche l’Europa a breve adotterà questo principio e intanto, come antipasto, la commissione per gli affari giuridici dell’UE (JURI) ha approvato la cosiddetta direttiva sul copyright, una legislazione che, a detta dei principali esperti della rete e di molti dei padri fondatori di internet, è  sciatta nell’impostazione e approssimativa negli effetti e che quando sarà approvata, sarà già vecchia.  Ora la proposta passa all’esame del Parlamento Europeo che, già con un voto a luglio, potrebbe trasformarla in legge.

Le principali questioni relative al disegno di legge, che cercano di riscrivere le leggi europee sul copyright, riguardano gli articoli 11 e 13. Il primo richiederebbe che i siti web pagassero per collegarsi alle notizie, mentre il secondo richiederebbe a tutti i gestori di siti web di monitorare il rispetto del copyright sui loro siti stessi, compreso tutto ciò che è stato postato dagli utenti.

Entrambi gli articoli fanno richieste senza precedenti a chiunque gestisca un sito web popolare per monitorare il materiale protetto da copyright e pagare le tasse alle organizzazioni giornalistiche quando si collegano ai loro articoli“, ha osservato Gizmodo .

E non aiuta certamente il fatto che, come al solito, entrambi gli articoli sono estremamente vaghi, il che significa che rispettarli sarà difficile se non impossibile, come di recente è successo per il GDPR (la legge sulla protezione dei dati personali e sensibili). Insomma, una legge pensata per limitare lo strapotere di Google e Facebook nei confronti degli editori tradizionali, la direttiva sul copyright potrebbe avere l’effetto opposto di favorire i giganti del web che possono permettersi di spendere quanto necessario per far fronte alle sue richieste.

La settimana scorsa, 70 nomi di spicco della tecnologia – tra cui l’inventore del web, Tim Berners Lee – hanno firmato una lettera che esorta l’UE a rivedere almeno l’articolo 13.

L’articolo 13 compie un passo senza precedenti verso la trasformazione di Internet da una piattaforma aperta per la condivisione e l’innovazione, in uno strumento per la sorveglianza e il controllo automatizzato dei propri utenti“, hanno scritto.

È stato anche indicato il numero di modi in cui questa legislazione avrà un impatto sugli utenti di Internet. Potrebbe rendere inutilizzabilimeme in quanto spesso violano qualche copyright, mentre le persone che postano innocentemente sui social media una foto in cui indossano, ad esempio, una maglietta con immagini o con il nome del loro programma preferito potrebbero trovarsi segnalati e bloccati da un algoritmo.

“Che si tratti di siti di appuntamenti, aste online, gestione del codice sorgente o social media, ogni servizio che consente alle persone di parlare tra loro è compreso da questa proposta che tratta Internet come la TV via cavo”ha scritto su Motherboard Cory Doctorow, co-editore di per Boing Boing. 

Insomma, potreste venire denunciati per una citazione, una foto o un filmato in cui appare qualcosa protetta da copyright, non importa quanto inoffensivo ed in buona fede sia il vostro proposito.

Forse possiamo ancora fare qualcosa: chiunque di noi tenga alla sua libertà d’azione su internet può chiamare o inviare per e-mail un appello al deputato europeo eletto nel proprio colleggio, sperando sia sensibile ed informato sull’argomento.

Rischiamo che si taglino le ali ad internet, bisogna reagire.

La NASA tornerà sulla Luna l’anno prossimo

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La National Aeronautics and Space Administration sta pianificando una serie di missioni lunari a partire dal prossimo anno, per sviluppare la capacità di un ritorno alla luna, ha detto Cheryl Warner, portavoce della Human Exploration Directorate della NASA.

La NASA lavorerà con compagnie private, che non sono ancora state scelte, per la pianificazione delle missioni, avrebbe dichiarato Warner in un’intervista telefonica.

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, a dicembre, ha firmato una direttiva che, secondo lui, consentirà agli astronauti di tornare sulla Luna e condurre una missione su Marte. Il mese scorso ha ordinato al governo di rivedere i regolamenti sui voli spaziali commerciali.

Gli americani sbarcarono per la prima volta sulla luna nel 1969, raggiungendo un obiettivo stabilito dall’ex presidente John F. Kennedy nel 1961, che fu l’atto culminante della decennale corsa allo spazio intrapresa in quegli anni da USA e URSS.

Da allora, gli sforzi degli Stati Uniti per esplorare oltre l’orbita terrestre si sono in gran parte concentrati sull’invio di sonde robot, anche se i presidenti americani hanno ripetutamente sollevato l’idea di tornare a mandare esploratori umani sulla luna o oltre.

Il presidente George W. Bush nel 2004 disse che gli umani sarebbero tornati sulla luna entro il 2020. Il suo successore, il presidente Barack Obama, dichiarò nel 2016 gli Stati Uniti avrebbero mandato esseri umani su Marte negli anni ’30.

L’attuale Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha recentemente ribadito l’intenzione di riportare astronauti americani sulla LunaQuesta volta per restarci“, annunciando un piano che prevede anche la realizzazione di una base, e forse un insediamento, permanente.

Giusto qualche giorno fa, durante un convegno della National Space Society, si era avanzata l’ipotesi che la NASA starebbe valutando la possibilità di sospendere lo sviluppo dell’SLS (Space Launche System) per affidarsi ai lanciatori, dalla tecnologia ormai sviluppata ed affidabile, delle imprese private. In particolare si pensa ad una collaborazione con SpaceX, i cui razzi riutilizzabili Falcon9 e Falcon Heavy portano già carichi paganti in orbita e alla Stazione Spaziale Internazionale, in attesa che inizino, entro quest’anno o nei primi mesi del prossimo, i test del BFR (Big Falcon Rocket) di SpaceX, un razzo studiato per portare l’uomo su Marte, mentre a Lockeed e Boeing verrebbe affidato lo sviluppo della tecnologia abitativa come compenso per la sospensione del contratto, costato finora uno sproposito, per lo sviluppo dell’SLS.

Nel caso si procedesse davvero ad impiantare una base permanente sulla Luna, potrebbe diventare superata anche l’ipotesi di realizzare il Deep Space Gateway in orbita cislunare e la cooperazione prevista per questa impresa con ESA e ROSCOSMOS potrebbe essere spostata verso questa nuova impresa.

11B X 1371: un passo avanti verso la risoluzione del mistero?

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Ricordate il misterioso video ambientato in un manicomio in cui un signore in maschera da medico della peste comunicava strani messaggi criptati? Ne parlammo in questo articolo.

11B x 1371 è un mistero apparso nel 2015, un puzzle apparentemente inspiegabile diventato virale su internet in cui alcuni messaggi crittografati sembravano rifersi a bombardamenti o guerre.

Nel novembre 2015  furono creati un account facebook ed un account twitter a nome di “Parker Warner Wright”. Questo signore sostenne di essere l’autore del video. fornì alcune prove, sottolineando che era veramente lui il responsabile e fece una rivelazione alquanto inquietante. Insomma, in base alle prove fornite, sembrerebbe che la persona inq uestione non fosse un semplice troll ma il vero autore del video. Parker Warner Wright sostenne che le persone che avevano tentato di decifrare gli enigmi dietro il video non erano neanche lontanamente vicini alle risposte reali.
Parker Warner Wright richiamò inzialmente l’attenzione con un tweet in cui scrisse semplicemente “# 11BX1371 @Gadgetzz @Exen”. A notarlo per primo fu Johny (John-Erik) Krahbichler responsabile per il sito GadgetZZ.com (Il sito in cui fu pubblicato inzialmente il video), e l’utente polacco “Exen“, uno dei più impegnati nel tentativo di chiarire i misteriosi messaggi del video. L’Utente “Exen” scambiò diversi messaggi con Parker Warner Wright chiedendo la prova che fosse veramente il responsabile del video. Ottenne alcuni tweet di risposta e in uno dei primi apparve la foto della maschera utilizzata nella registrazione.

 

Anche se sembrano diverse perché una è marrone mentre quella del video sembrava essere nera, ci sono alcune caratteristiche molto interessanti, che permettono di dire che questa maschera potrebbe essere stata effettivamente utilizzata nel video. Si noti la cucitura utilizzato intorno agli occhi e un piccolo marchio che hanno entrambe. Sarebbe solo una coincidenza?

Secondo un utente di Gadgetzz, Daniel, la maschera del video appare nera perchè questop è stato girato o filtrato nello spettro del grigio e non semplicemente in bianco e nero. Su questa scala, il colore marrone è visto automaticamente come nero. Se guardate i vestiti che il personaggio del video usa, si può notare che sono neri, perché nello spettro del grigio si perde ogni senso di profondità e contrasto, e il marrone diventa nero. Il marrone offre uno spettro bianco per il nero a causa della superficie lucida. Se si fosse trattato di una maschera nera, invece che marrone, non sis arebbe potuta distinguere la piccola “tacca” nel naso della maschera.

Parker Warner Wright ha anche modificato la descrizione del video originale su Youtube, che è stato anche pubblicato con il nome ” Parker Wright “. In precedenza appariva la frase “Stai ascoltando?” (“Stai ascoltando?”), che, successivamente è diventata “Stai guardando”.
Nell’account creato su Facebook, l’utente “Parker Warner Wright” ha pubblicato due foto di un DVD che presumibilmente sarebbero dello stesso lotto ricevuto da Johny, al fine di confrontare i numeri seriali. Secondo Johny stesso, questo non sarebbe stato verificato, perché non avrebbe potuto leggere il seriale contenuto nella foto presumibilmente scattata da Parker.
Tuttavia, osservando attentamente, si può verificare che il seriale VR5F 16-00829 è lo stesso su entrambi i DVD.

Il 4 dicembre, Parker Warner Wright fece il seguente post: “Qualcuno dovrebbe essere molto intelligente, per produrre la quantità di prove che ho presentato. È davvero molto confortante vedere che ci sono molti scettici al mondo, ma mi chiedo che cosa stia succedendo nel mondo. quanto lontano andrebbero nel decifrare il mio puzzle“). Davvero, tutto sembra indicare che è davvero l’autore del video.

Tuttavia, oltre alle incertezze inerenti alle prove presentate, ci sono altre cose che sembrano in qualche modo sospette. Ad esempio, qualcuno ha fatto un reclamo per violazione del copyright su una delle copie di quel video, 11B-X-1371, su Youtube. Questa informazione è stata fornita da un altro canale YouTube, ReignBotHorror, attraverso la sua pagina Facebook
Secondo l’utente, il video 11B-X-1371 sarebbe stata una farsa o una sorta di minaccia terroristica e aveva contenuto protetto da copyright. Lo screenshot sottostante è possibile vedere che la società che ha presentato il reclamo si “Aztec“.
Parker Warner Wright ha replicato sostenendo che nulla nel video o nell’audio è lontanamente collegato a materiale protetto, ad eccezione di alcuni riferimenti ad altre opere d’arte, nessuno di questi, però, è di proprietà di Azteca “

Dal mio punto di vista ciò non avrebbe molta rilevanza, dal momento che chiunque avrebbe potuto farlo casualmente per trarre vantaggio dalla situazione e guadagnare denaro. L’utente “Parker Warner Wright” afferma di non avere alcun coinvolgimento con la società denominata “Azteca”, così come il video non appartiene in alcun modo a questa società.

Ma quali erano le motivazioni che hanno spinto Parker Warner Wright o chiunque sia stato a creare questo video? E perché è stato inviato a Johny?

Secondo a Johny, le risposte non sono del tutto chiare, perché Parker Warner Wright è stato molto evasivo nelle sue risposte. Per quanto ne sappiamo, secondo la gran parte di coloro che hanno tentato di interpretare il video, l’intento di chi lo ha creato sarebbe stato quello di inviare un messaggio politico. Stando così le cose, non si tratterebbe di una minaccia terroristica o di un comunicato per una cellula terroristica dormiente.

Il contenuto del messaggio non è completamente noto, ma parrebbe che abbia un qualche tipo di relazione il governo.

Dopo la pubblicazione del video 11 B-X-1371 sul sito GadgetZZ, è stato pubblicato un commento sull’ultima parte del messaggio criptato, che non era ancora stato risolto (comunemente denominato Reddit 4×6 o M4), che è stato decifrato solo di recente . In quel commento ci sono alcune ipotesi, che potrebbero spiegare il video, anche se Parker Warner Wright ha detto che la “chiave” per decifrarlo completamente verrà presentata in un prossimo video.

“Nel crittogramma risolto:

il crittogramma STANDANDFIGHTWITHUSTAKEDOWNTHEBLACKBEASTKILLHISDISEASEORFALLWITHTHEREST
sembra riferirsi a morte per virus. ( combattere insieme a noi per ribaltare la BESTIA NERA e distruggere la vostra  malattia o cadere agli altri)

Parker Warner Wright ha detto in una conversazione di essersi trasferito in Polonia perché sentiva che gli Stati Uniti lo avevano tradito. Potrebbe significare che ha lavorato per il governo e che è stato licenziato o qualcosa del genere… O potrebbe significare, più semplicemente, che si sentiva tradito da una politica, da una legge o da un atteggiamento. Pertanto, avrebbe senso l’espressione della sua rabbia verso gli Stati Uniti. La parte che si riferisce a “THE BLACK BEAST” potrebbe essere usata per rappresentare gli Stati Uniti. Potrebbe, più specificamente, rappresentare Obama (“la bestia nera”, dal momento che Obama è afroamericano), ma sembra un’interpretazione improbabile; PWW (Parker Warner Wright) non sembra voler provare a trasmettere messaggi razzisti. Parker Wright sembrerebbe voler dire che il mondo intero ha bisogno di fermare la malattia negli Stati Uniti, cioè eliminare l’influenza negativa che gli Stati Uniti hanno su altri paesi o l’attuale serie di politiche statunitensi che stanno “infettando” la nazione ed il mondo. Parker Wright potrebbe voler dire che il mondo intero ha bisogno di fermare la malattia rappresentata dagli Stati Uniti.

Il pezzo precedente del messaggio:

“AHCJWVFEYCHWOSVGXUGQOYXGXASERFFOHDVSCIMRNBBXHWLNRCUSLFCSLXIPNMPCFQJIXZIGFXRCQBXTRMSVSBOGUURDOCL”, decifrato come “IPAZCOMPLACENTARETHEWEAKSTANDANDFIGHTWITHUSTAKEDOWNTHEBLACKBEASTKILLHISDISEASEORFALLWITHTHEREST”, sarebbe traducibile con: “CONFORME sono deboli LIFT e combattere CON NOI PER SCONFIGGERE LA BESTIA NERA, UCCIDI LA TUA MALATTIA O CADI INSIEME CON GLI ALTRI. ” Il problema principale qui è che cosa significa la parte IPAZ. Non ci sono riferimenti idiomatici ad esso e potrebbe essere una sorta di anagramma o acronimo di qualche entità.

Non è certamente un messaggio chiaro. Tuttavia, come abbiamo detto in precedenza, Parker Warner Wright ha dichiarato che verrà pubblicato un altro video che chiarirà tutto. In realtà ad oggi non è apparso nessun video chiarificatore e Parker Warner Wright non svolge alcuna attività su Twitter e Facebook.

In un’intervista pubblicata su AETBX, Parker Warner Wright rilascia alcuni punti interessanti.

  1. La maschera è personalizzata e costa circa $ 25.
  2. Il video non voleva essere un appello al terrorismo.
  3. Ha fatto tutto da solo.
  4. Ha spiegato che presto farà un altro video per spiegare la parte “4×6” ancora irrisolta.
Perché è stato scelto il sito GadgetZZ.com?
Il motivo per cui una lettera contenente un DVD è stata inviata a Johny, dal momento che avrebbe potuto inviarlo a molte altre persone in tutto il mondo, rimane un mistero. In una conversazione su Twitter tra Johny e l’utente “Parker Warner Wright”, Parker affermò che Johny gli aveva lasciato uno dei suoi biglietti da visita, non ha spiegato dove e quando ma potrewbbe essere accaduto ad una fiera della tecnologia.
La scelta del sito, secondo Parker, sarebbe stata casuale, come se Johny avesse vinto la “lotteria dei biglietti da visita”
Johny ha trovato questa risposta molto strana, poiché al giorno d’oggi pochi hanno bisogno di bisogno di biglietti da visita per trovare i riferimenti di un editore o un giornalista di un grande sito di notizie. Basta accedere a Internet e cercare l’email della persona che desideri.
Un indizio su chi sia “Parker Warner Wright” potrebbe essere trovato sul suo account Facebook. Le foto sul suo profilo sono molto interessanti. La prima sembra un’immagine vuota, ma si può vedere l’immagine di un “uccello” inclinando lo schermo. Un altro immagine è più interessante, perché, pur essendo molto scura, sembra essere stata trattata con qualche filtro di photoshop e rappresenterebbe un volto stilizzato.

Dal 2016 stiamo aspettando il nuovo video chiarificatore ma, a distanza di due anni, nessuna notizia del video o di Parker stesso.

Cosa è successo a Parker? Intanto il mistero continua…

Fonti:

http://www.assombrado.com.br/2015/12/um-homem-chamado-parker-warner-wright.html  (fonte principale)

https://11b-x-1371.com/index.php?title=Parker_Warner_Wright

http://gadgetzz.com/2015/12/17/is-this-the-creator-of-11bx1371/