di Massimo Zito
Il mio personale giudizio su Salvini, di Maio, la Lega ed i 5 stelle era pessimo prima e resta pessimo ora.
È evidente che il leader della Lega è consigliato da qualche esperto di marketing ed è indubbio che, piaccia o no alla sinistra ed ai sostenitori del politically correct e del buonismo che da almeno 15 anni impera in tutto l’occidente e non solo in Italia, una gran parte dei cittadini italiani ed europei cominciano ad avere problemi nell’accettare questa migrazione di massa per cui i populisti ed i mestatori hanno buon gioco nel soffiare sul fuoco dell’intolleranza e, di conseguenza, la popolarità di questi ultimi continua a crescere, sia in Europa che oltreoceano.
Non è che le gente è pazza o è diventata tutta inseme, improvvisamente, razzista.
Il punto è che c’è un problema e non lo si risolve diventando estremisti dall’altro lato dell’accoglienza ad ogni costo, Boldrini style. Bisognerebbe cominciare a porsi delle domande: perchè avviene lo sfruttamento nei campi di pomodori di Sarno? Non sarà perchè chi ha governato negli ultimi anni ha permesso che avvenisse? Ti rispondono che gli immigrati fanno i lavori che gli italiani non fanno più. Si è davvero sicuri di questo? Non sarà che la tolleranza nei confronti di chi utlizza manodopera clandestina ha portato le paghe a livelli così bassi che nessun italiano, nemmeno il più povero, potrebbe accettare? E se anche qualcuno le volesse accettare, perchè un imprenditore dovrebbe assumere un italiano con il rischio poi di rivendicazioni sindacali e di denunce quando può utilizzare impunemente i clandestini privi di qualsiasi tutela? Questo fenomeno nasce gli ultimi 7 o 8 anni, non lo ha inventato Salvini.
Il vero problema su cui il leghista specula è la disparità di trattamento tra italiani in difficoltà ed immigrati clandestini, tutto a favore di questi ultimi. Lo stato, compresi i fondi dell’UE, spende molto di più per gli immigrati che per gli italiani. Un invalido al cento per cento percepisce 280 euro al mese, un pensionato sociale 450, un imprenditore costretto a chiudere per fallimento non ha diritto ad alcun paracadute sociale, molti italiani non arrivano oltre le 3 settimane con quello che guadagnano ma nessuno fornisce loro un tetto, pasti caldi, la scheda telefonica, un borsellino mensile per le piccole spese e via dicendo…
Alla fine, l’italiano, massacrato dalle tasse dirette ed indirette, riceve dallo stato molto meno di un immigrato che, proprio per le difficoltà economiche in cui tanta gente versa è visto come un parassita ed un peso. aggiungiamo che tanta criminalità, particolarmente i fatti di violenza contro la persona, viene commessa da immigrati o, perlomeno, la gente così la percepisce ed ecco che sale l’intolleranza.
Relativamente alla progettualità, per cui sollevare un problema non lo risolve ma occorre anche presentare soluzioni che non si limitino ai respingimenti delle ONG, è evidente che per un singolo paese, oltretutto in prima linea, l’unica cosa fattibile ora è sbattere il pugno sul tavolo, perchè senza interventi mirati e concertati di tutta l’Unione Europea sul fenomeno dell’immigrazione, sia per quanto riguarda l’accoglienza sia relativamente ad interventi effettuati con investimenti lungimiranti nei paesi dove nasce l’immigrazione (i provenienti da paesi in guerra sono una minima parte, il grosso arriva dall’africa subsahariana e centrale) non si arriverà a nulla ed interventi di questo genere sono pensabili solo da parte di un’UE che colleggialmente si prenda le proprie responsabilità e riporti, responsabilmente, almeno parte di quanto si è sottratto a quei paesi in secoli di colonialismo.
Dicono che Salvini tace sui campi di concentramento degli immigrati in Libia. Forse è vero ma sulla Libia c’è poco da dire: la Libia è un paese che andrebbe occupato militarmente, dove andrebbe fatta una pesante repressione sui vari signorotti della guerra e sui cartelli del contrabbando di esseri umani e altro per poi ristrutturarlo, riorganizzarlo ed infine restituire l’autodeterminazione al popolo libico. Non si fa perchè continuano ad imperversare il buonismo ideologico ed il politically correct e, anche, la convenienza di qualcuno che le armi deve pur riuscire a venderle da qualche parte. Se si analizza la questione razionalmente invece che emotivamente e con i paraocchi dell’ideologia ci si può rendere conto che demagoghi e populisti stanno vivendo una nuova età dell’oro proprio grazie ai fautori dell’accoglienza ad ogni costo come unica ricetta a lungo termine per la risoluzione del problema. Io non mi stupirò quando, nel giro di pochi anni, l’Europa tornerà ai nazionalismi che vedranno in una sorta di neocolonialismo in Africa l’unica soluzione al problema e la colpa sarà di chi oggi si indigna per Salvini ma che ha avuto come unica ricetta l’accoglienza ad ogni costo, permettendo la speculazione a chi poteva farla e sempre sulle spalle degli immigrati e dei popoli europei in generale, degli italiani, essendo noi in prima linea, in particolare.
Resta da ricordare che mentre è stato stabilito un veto ad entrare nei nostri porti verso certe ONG le cui finalità, a torto o ragione, vengono considerate dubbie, l’Italia non è venuta meno ai suoi doveri umanitari in quanto quelle stesse navi delle ONG ricevono aiuti in mare mentre Marina Militare e Guardia Costiera italiane continuano a soccorrere in mare e a portare in territorio italiano moltissimi migranti.
A margine di questa disamina, non posso non accennare all’infelice uscita di Salvini, secondo il quale molti vaccini sarebbero inutili se non dannosi.
Non spetta a me tornare sulle motivazioni per cui i vaccini non solo sono utili ma anche necessari, c’è gente come il professor Burioni o i professori Silvestri e Cossarizza molto più qualificata di me che si è spesa e si sta spendendo per farlo, posso però segnalarvi un articolo sui dati AIFA sugli effetti collaterali o dannosi dei vaccini e un altro sulla truffa della propaganda antivaccini.
Vorrei, però, sottolineare come la sparata antivaccinista del vicepresidente del consiglio e ministro dell’interno dimostra l’enorme carenza di preparazione in materia sanitaria dello stesso, infatti l’esternazione di Salvini è avvenuta in contrasto con il ministro della sanità, un medico, notoriamente contrario all’obbligo delle vaccinazioni ma non antivaccinista.
È evidente che, al netto della ricerca del favore delle vittime di quella controcultura becera dedita alla lotta contro “i poteri forti” e a “big pharma”, Salvini in materia sanitaria ha una cultura costruita sui siti complottisti e che farebbe bene a lasciare le materie specialistiche a chi specialista lo è e non è fuorviato dalla pseudocultura populista e complottista. Anche l’esaltazione dei due pseudoricercatori Gatti e Montanari, largamente sconfessati dai vari Burioni e Cossarizza e non solo, è una esternazione che agli occhi di qualsiasi persona di buon senso suona grottesca.
Il populismo, oltre che un modo facile di acquisire consenso sull’ignoranza è, qualche volta, anche un sintomo di reali problemi presenti in una società e non tenerne conto, condannandolo tous court su basi puramente ideologiche, può diventare un errore fatale. Bene che Salvini abbia riportato il problema dell’immigrazione, incontrollata ed incontrollabile, al centro del tavolo delle discussioni dell’Unione Europea, pessima, invece, l’incursione sulla sanità sociale.