La Via Lattea ha circa 13,61 miliardi di anni. La nostra galassia, oltre il nostro sistema solare, ospita tra 100 e 400 miliardi di stelle. Nonostante che il sistema stellare più recente si stima abbia solo circa 500 milioni di anni, la Via Lattea è considerata piuttosto vecchia tra le galassie e, tra i suoi miliardi di stelle, alcune sono davvero molto vecchie.
Uno studio pubblicato questo fine settimana sulla rivista Monthly Notice of Royal Astronomical Society propone che la stella più antica della Via Lattea sia una debole nana bianca che ha circa 10,7 miliardi di anni che si trova a circa 90 anni luce dalla Terra.
Il destino inevitabile della maggior parte delle stelle (compreso il nostro Sole) è quello di diventare una nana bianca: una stella che ha consumato tutto il suo carburante, ha perso i suoi strati esterni, quindi si è raffreddata e si è rimpicciolita. Mentre la stella diventa sempre più piccola e più fredda, tutti i pianeti in orbita attorno ad essa saranno distrutti. I detriti di questi orbitali si accumuleranno poi gradualmente sulla superficie della nana bianca.
Gli astronomi affermano che questa stella, denominata WDJ2147-4035, sia composta anche dai resti inghiottiti di planetesimi che poco tempo fa le orrbitavano intorno. Un planetesimo è un oggetto roccioso primordiale alla base della formazione dei pianeti, delle lune e costituiscono ciò che resta della formazione di un sistema stellare, diventando grossi asteroidi.
Il team ha utilizzato i dati spettroscopici e fotometrici di Gaia, il Dark Energy Survey e lo strumento X-Shooter dell’European Southern Observatory per determinare da quanto tempo la stella rossa si è raffreddata. Hanno scoperto che una volta era una stella “rossa” di 10,7 miliardi di anni, che ora ha trascorso 10,2 miliardi di anni a trasformarsi in una nana bianca.
La spettroscopia prevede l’analisi della luce di una stella a diverse lunghezze d’onda. Questo può mostrare agli astronomi quali elementi presenti nell’atmosfera della stella stanno assorbendo diversi colori di luce, aiutandoli a determinare quali elementi specifici sono nell’atmosfera della stella.
Hanno analizzato lo spettro luminoso di WDJ2147-4035 e hanno scoperto che metalli tra cui sodio, litio, potassio e carbonio si sono accumulati sulla stella. Questo rende questa stella la più antica nana bianca inquinata da metalli scoperta nella Via Lattea, secondo quanto riferisce lo studio.
“Queste stelle inquinate da metalli mostrano che la Terra non è unica, ci sono altri sistemi planetari là fuori con corpi planetari simili alla Terra. Il 97% di tutte le stelle diventeranno nane bianche e sono così onnipresenti in tutto l’universo che è molto importante comprenderle, specialmente quelle estremamente interessanti“, ha affermato in una nota l’autrice principale Abbigail Elms, una dottoranda presso il Dipartimento di Fisica dell’Università di Warwick. “Formate dalle stelle più antiche della nostra galassia, le fredde nane bianche forniscono informazioni sulla formazione e l’evoluzione dei sistemi planetari attorno alle stelle più antiche della Via Lattea“.
“Stiamo trovando i resti stellari più antichi nella Via Lattea inquinati da pianeti un tempo simili alla Terra“, ha aggiunto Elms. “È incredibile pensare che ciò sia accaduto su una scala di dieci miliardi di anni e che quei pianeti siano morti molto prima che si formasse la Terra“.