Vita all’interno delle stelle

Negli anni '80, l'autore Robert L. Forward ha proposto una forma di vita basata non sugli atomi, ma sui nuclei atomici.

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Noi esseri umani ci siamo posti una domanda: “Siamo soli nell’universo?“. Una domanda profonda che nonostante l’avanzamento della comprensione del cosmo e delle leggi che lo regolano non ha ancora una risposta. Gli astronomi hanno scoperto molti pianeti simili al nostro e anche che gli elementi utili alla vita sono molto comuni nell’universo. Nonostante ciò, non abbiamo nessuna prova che la vita si sia sviluppata in altri mondi. Secondo alcuni il problema risiede nel fatto che cerchiamo forme di vita simili alla nostra invece la vita extraterrestre potrebbe essere assolutamente diversa, cosi diversa da passare inosservata.
Si è speculato per decenni sulla vita aliena. Alcune di queste speculazioni si fondano sul fatto che la vita extraterrestre potrebbe essere basata su elementi diversi dal carbonio. Titano, una luna di Saturno, potrebbe ospitare forme di vita basate sull’azoto, dove il metano svolge il ruolo dell’acqua. Anche il silicio potrebbe essere utile come elemento fondamentale. Gli organismi dipenderebbero dalla sabbia come le piante sulla Terra dipendono da un suolo ricco di carbonio. La vita organica potrebbe sopravvivere nelle fredde profondità dello spazio, forse sulle comete ghiacciate nella nube di Oort.
A speculare sulla vita aliena sono stati spesso gli scrittori di fantascienza che hanno forse esplorato i lidi più selvaggi in grado di ospitare strane forme di vita. Negli anni ’80, l’autore Robert L. Forward ha proposto una forma di vita basata non sugli atomi, ma sui nuclei atomici. In Dragon’s Egg, ha descritto una specie conosciuta come “cheela“, che viveva sulla superficie di una stella di neutroni. Poiché le interazioni nucleari si verificano a un ritmo molto più veloce della chimica atomica, la civiltà cheela passa da semplici strumenti a tecnologia avanzata nell’arco di un solo mese.
Nonostante il racconto sia stupendo, l’idea non ha efficacia nella ricerca della vita nel cosmo. Nel romanzo, le cheela vengono scoperte solo quando gli umani visitano la loro stella di neutroni. La civiltà Cheela non poteva essere rilevata ad anni luce di distanza. C’è anche una grande quantità di handwaving fatto da Forward per far avanzare la storia. Sebbene la chimica nucleare possa essere complicata, non sappiamo che potrebbe dare origine a una struttura simile al DNA che potrebbe consentire l’evoluzione.
Di recente, l’idea di Robert L. Forward è stata presa in esame da un team in modo molto dettagliato. Il loro articolo, definito “di selvaggia speculazione“, è certamente una lettura interessante e stimolante. Piuttosto che fare affidamento su interazioni nucleari pure per svolgere il ruolo del DNA, il team propone stringhe cosmiche e monopoli magnetici.
Le stringhe cosmiche sono ipotetiche fessure che potrebbero essersi formate quando l’universo primordiale ha subito una transizione di fase durante la creazione della materia. I monopoli magnetici sono particelle che hanno un solo polo magnetico (nord o sud) mentre tutte le particelle magnetiche conosciute hanno entrambi i poli. Sebbene non ci siano prove della loro esistenza, il lavoro teorico suggerisce che potrebbero esistere.
Nel documento, il team propone che i monopoli si raggruppino lungo stringhe cosmiche che la gravità delle stelle potrebbe catturare. Dato il movimento turbolento dei nuclei stellari, queste stringhe ricche di monopoli potrebbero aggrovigliarsi in modo da codificare e replicare le informazioni. E se tutto ciò fosse possibile, allora forse potrebbe essere il seme in grado di germogliare generando la vita nucleare.
Tutto ciò è molto speculativo e per lo più non dimostrabile. Tuttavia, il team propone che se tale vita sorgesse nel nucleo di una stella, avrebbe bisogno di consumare parte dell’energia del nucleo per garantirsi la sopravvivenza. Di conseguenza, la loro stella potrebbe raffreddarsi più velocemente di quanto previsto dai modelli stellari. Alcune stelle hanno un raffreddamento eccessivo, ma purtroppo non servono stringhe cosmiche, monopoli e vita nucleare per spiegarlo.
Al momento, non ci sono prove a sostegno della vita nucleare, ma studi come questo possono aiutarci a pensare fuori dagli schemi della vita terrestre. L’universo è spesso più strano di quanto possiamo immaginare e la vita là fuori potrebbe essere molto più aliena di quanto il più fantasioso di noi si aspetta.
Fonte: Universe Today

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