lunedì, Ottobre 14, 2024

L’universo buio

Tra molto tempo, quando tutte le stelle grandi come il Sole o quelle ancora più grandi si saranno spente e non ci sarà più materia sufficiente per formarne altre, resteranno solo le piccole nane rosse a illuminare l'universo

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Guardando il cielo in una notte buia e serena, avrete visto migliaia di punti, alcuni più luminosi, altri un po’ meno. Quei puntini sono stelle simili al nostro Sole, ma molto più lontane, tuttavia abbastanza splendenti da essere viste da distanze che fatichiamo a concepire.

Le stelle che abbiamo la fortuna di vedere nel cielo a occhio nudo solo quelle più brillanti e luminose poste nelle nostre vicinanze, la più distante di esse è a non più di qualche migliaio di anni luce da noi. Però nello stesso volume di cielo sfuggono alla nostra debole vista almeno un milione di stelle.

L’universo

Proxima Centauri, parte di un sistema triplo, è la stella più vicina al Sole, tuttavia è cosi piccola e debole che può essere vista solamente utilizzando un telescopio. Stelle come Proxima Centauri vengono definite nane rosse, sono stelle grandi la metà del Sole, che ha un diametro di un milione e 400 mila chilometri circa e luminose un decimo. Ma non lasciamoci ingannare dalle relativamente piccole dimensioni, queste piccole stelle sono molto più longeve di stelle come il Sole o di stelle più grandi potendo splendere per decine di miliardi di anni.

Le stelle brillano ed emettono la loro energia grazie a un processo chiamato fusione nucleare che avviene nella profondità dei loro nuclei. Per una stella simile al nostro Sole, la velocità di fusione è molto intensa, e genera le enormi quantità di energia necessarie per evitare che la tremenda forza di gravità la schiacci.

Durante il corso della sua vita una stella si mantiene in costante equilibrio. Le stelle molto più grandi del nostro Sole invece, avendo una massa maggiore, avranno bisogno di molta più energia per contrastare la maggiore forza di gravità e lo faranno utilizzando il loro carburante, principalmente idrogeno in pochi milioni di anni, mentre stelle come il nostro sole possono mantenersi in equilibrio per circa 10 miliardi.

Le nane rosse sono un po’ come le macchine a basso consumo, utilizzano solo il loro combustibile a idrogeno e lo usano con parsimonia semplicemente perché non hanno la necessità di contrastare molta forza di gravità per sostenersi come fanno le stelle più grandi. Inoltre, gran maggior parte dell’idrogeno contenuto in una stella simile al sole non verrà utilizzato. Questa materia rimarrà per tutta la vita della stella nell’atmosfera anziché nel nucleo, dove può partecipare al processo della fusione nucleare.

Le piccole nane rosse si comportano diversamente, il plasma circola al loro interno e utilizza tutto l’idrogeno presente per generare energia, anche quello presente negli strati esterni della stella, mantenendo accesi i fuochi della fusione per molto più tempo. Questo spiega il perché quelle piccole stelle, troppo piccole per essere viste a occhio nudo, possono durare per periodi incredibilmente lunghi: decine, centinaia di miliardi di anni, fino a 10 trilioni di anni per le nane rosse più piccole.

Tra molto tempo, quando tutte le stelle grandi come il Sole o quelle ancora più grandi si saranno spente e non ci sarà più materia sufficiente per formarne altre, resteranno solo le piccole nane rosse a illuminare l’universo, e i nostri discendenti, semmai ci saranno ancora, vivranno in un universo buio, che questi piccoli astri illumineranno fiocamente per altri trilioni di anni.

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