UFO: l’incidente della foresta di Rendlesham

Nella notte del 26 dicembre 1980 un soldato della base aerea statunitense di Woodbridge in servizio di ronda vide una luce rossa particolarmente intensa che sembrava provenire dalla vicina foresta di Rendlesham

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 L’incidente della foresta di Rendlesham è un controverso fatto che accadde nella foresta di Rendlesham, nel sud dell’Inghilterra, nelle notti tra il 26 e il 28 dicembre del 1980, appena al di fuori della base della RAF di Woodbridge, usata al momento dalla US Air Force. Si tratta di uno degli avvistamenti di UFO più famosi tra i tanti avvenuti in Gran Bretagna.

L’incidente della foresta di Rendlesham: i fatti

Nella notte del 26 dicembre 1980 un soldato della base aerea statunitense di Woodbridge in servizio di ronda vide una luce rossa particolarmente intensa che sembrava provenire dalla vicina foresta di Rendlesham.

Il soldato si mise in contatto con la torre di controllo della base, che rispose che non c’era in corso alcun volo né da Woodbridge né dalla vicina base di Bentwaters. Si decise di inviare una pattuglia di tre uomini per accertare l’origine della misteriosa luce. La pattuglia era composta dal sergente James Penniston e gli avieri John Burroughs ed Edward Cabansag.

I tre uomini arrivarono in una radura, al centro della quale riferirono di aver visto una forte luce di colore tra il giallo e il bianco, che proiettava verso il basso una forte luce blu, leggermente sollevata rispetto alle luci era visibile una luce rossa intermittente.

Il sergente Penniston riferì che ad emettere le luci era un oggetto metallico di forma piramidale, che sembrava poggiare su una specie di treppiede.

Secondo quanto riportato nel rapporto, all’improvviso, l’oggetto si librò in aria per circa un metro e partì muovendosi in orizzontale verso la foresta con una traiettoria a zig-zag per poi decollare verticalmente e sparire alla vista.



Un’ispezione condotta sul luogo, il giorno dopo alla luce del sole, portò alla scoperta di tre tracce sul terreno e di un certo livello di radioattività nella zona.

Due giorni dopo, il 28 dicembre, il capo della polizia militare della base, avvertito da una pattuglia di guardia, chiamò il tenente colonnello Charles Halt (che in quel momento dirigeva la base in sostituzione del comandante, colonnello Ted Conrad) per avvertire che l’UFO era ritornato.

Deciso ad accertare l’origine del fenomeno, l’ufficiale radunò una dozzina di uomini e prese personalmente il comando della squadra. Giunti ai margini della foresta, gli uomini si accorsero che c’erano delle interferenze che disturbavano le comunicazioni radio.

Avanzando nella foresta, la squadra vide una forte luminosità nella zona dove era apparsa due notti prima; un soldato equipaggiato di contatore Geiger confermò i livelli di radioattività del 26 dicembre.

Ad un tratto, gli uomini videro un oggetto a forma di ellisse, estremamente luminoso, di colore rosso ma con il centro più scuro, che fluttuava in mezzo agli alberi a 4 metri circa dal suolo e si dirigeva verso est.

Immediatamente, i militari andarono in direzione dell’oggetto che sembrava allontanarsi da loro e lo seguirono finché giunsero ad una barriera di filo spinato che segnava il confine con il campo di un agricoltore locale.

L’UFO continuò la traiettoria e arrivò in mezzo al campo al di là del filo spinato; il ten. colonnello Halt lo osservò bene e disse in seguito che “sembrava fatto di acciaio fuso“.

All’improvviso, con un flash luminoso, l’UFO si divise in cinque oggetti bianchi luminosi che si alzarono verso il cielo. Avanzando lungo il confine della proprietà dell’agricoltore, gli uomini continuarono a vedere tre di questi oggetti luminosi che volavano verso il cielo seguendo traiettorie oblique e producevano ad intermittenza luci rosse, verdi e blu.

Halt contattò la difesa aerea che affermò che nella zona non c’era alcun segnale radar di oggetti in volo. Gli uomini continuarono ad osservare per circa un’ora il movimento a zig-zag dei tre oggetti luminosi, finché il ten. colonnello Halt diede l’ordine di rientrare alla base.

Le foto e i film dell’osservazione apparvero sfocati e non poterono essere utilizzati per analizzare il fenomeno. Il 13 gennaio 1981 il tenente colonnello Halt inviò un rapporto sui fatti al Ministero della Difesa britannico

Circa vent’anni dopo, durante i quali l’avvistamento di Rendlesham divenne famoso tra gli appassionati di ufologia, nel 2003, questo misterioso avvenimento venne risolto grazie a un report della BBC, che in un articolo rivelò cosa era effettivamente accaduto in quelle due sere.

In pratica, l’ex agente della polizia militare Kevin Conde nel 2003 confessò che l’avvistamento del 26 dicembre era stato uno scherzo organizzato da lui stesso, che accese improvvisamente i lampeggiatori e i proiettori dell’auto di pattuglia.

All’epoca e per i vent’anni successivi, preoccupato dal clamore montato intorno all’evento,  Conde non chiarì mai il suo coinvolgimento per paura di sanzioni, ma essendo ormai a riposo ed essendo scaduti i termini per la punibilità, si decise a dire la verità. Ulteriori accertamenti dimostrarono che, quella sera, solo il sergente Penniston riferì di avere visto un oggetto, mentre gli altri uomini della pattuglia parlarono solo di luci.

Già all’epoca, la testimonianza di Penniston non fu considerata affidabile per le troppe incongruenze, tanto che l‘USAF non ritenne di dover aprire nessuna inchiesta sul fatto. in quanto contiene diverse incongruenze.

Nel 2011 il colonnello Conrad, ex comandante della base, affermò che la notte del 28 dicembre solo il tenente colonnello Halt vide un oggetto sconosciuto e luci strane che salivano verso il cielo; quando fu avvisato via radio dell’avvistamento di un UFO, Conrad uscì dagli alloggi della base insieme alla moglie e ad altri ufficiali accompagnati a loro volta dalle mogli, ma nessuno vide in cielo nulla di anomalo.

Secondo Conrad, le luci osservate quella notte nella foresta da alcuni uomini di pattuglia potevano avere spiegazioni convenzionali.

Insomma, la storia dell’atterraggio dell’UFO sarebbe una bufala, dato che nessuno degli uomini che erano usciti con Halt l’avrebbe confermato.

Secondo l’ufologo scettico David Clarke, Halt potrebbe avere avuto un’allucinazione. Eppure, nonostante le rivelazioni che si sono succedute dal 2003 al 2011, secondo molti ufologi, la vicenda continua ad essere permeata da un elevato livello di insabbiamento e che le testimonianze di Conde e Conrad non sarebbero veritiere ma finalizzate a distogliere l’attenzione sull’evento.

L’ex USAF Security Policemen, Kevin Conde, ha rivelato in esclusiva che le luci di quella sera erano il risultato di uno scherzo ai militari della base.

Secondo quanto riferisce Conde: “Guidai la mia auto di pattuglia fuori dalla vista delle guardie, ed accesi le luci di emergenza rosse e blu, usando anche delle torce bianche puntandole in aria attraverso la nebbia ….”

Sempre alla BBC, Conde ammise che non confessò di essere stato l’autore dello scherzo in quanto vennero coinvolti nelle prime indagini i servizi segreti americani ed inglesi e in quel periodo si era ancora in piena guerra fredda e le conseguenze di un procurato allarme avrebbe potuto essere serie.

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Molti ufologi, però, obbiettano che non furono solo le luci la prova dell’incidente ma vennero rilevate le tracce del treppiede dell’UFO, bruciature sugli alberi ed elevati livelli di radioattività sul luogo del presunto incidente.

Ebbene, l’ufologo e astronomo Ian Ridpath che ha studiato l’evento per anni, ha riferito in un articolo che le tracce di atterraggio non erano altro che vecchie tane di coniglio coperte di foglie mentre le presunte bruciature sugli alberi erano in realtà i tagli di ascia effettuati dai forestali per indicare gli alberi che dovevano essere abbattuti.

Per quanto riguarda i livelli di radioattività, non sembrano esserci spiegazioni particolari se non che si tratta di un particolare riportato dai media e non nei rapporti ufficiali.

Il colpo finale alla storia dell’incidente di Rendlesham fu però dato dalla testimonianza del colonello Conrad che, in una intervista rilasciata al  quotidiano inglese “The Telegraph”, negò che qualcuno altro oltre ad Halt abbia mai riferito di avere visto le luci.

Insomma, nonostante tutte le smentite, l’incidente di Rendlesham resta uno degli episodi più considerati dagli appassionati di ufologia sul quale sono stati girati documentari ed effettuate inchieste che, però, si fermano ai rapporti ed alle testimonianze rilasciate durante le inchieste avvenute a ridosso del fatto.

Di quanto emerso successivamente non ne fa menzione quasi nessuno.

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