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La stella dei Neanderthal era Nemesis?

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La rivista Astrophisical journal nel febbraio del 2015 pubblicava uno studio su una stella che nella preistoria avrebbe sfiorato la parte più esterna del nostro sistema solare, la cosidetta nube di Oort, composta dai residui della formazione del Sole e dei pianeti, la scoperta si deve al gruppo coordinato dall’astronomo Eric Mamajek, dell’università di Rochester a New York.

L’incontro ravvicinato sarebbe avvenuto circa 70.000 anni fa e forse i Neanderthal e i Sapiens nostri antenati ne hanno osservato il passaggio. Per alcuni questa notizia riapre il dibattito mai sopito tra i sostenitori dell’esistenza di Nibiru.

Secondo i dati ottenuti, la stella che sarebbe in realtà un sistema binario, composta da una nana rossa con una massa dell’8 % del nostro Sole accompagnata da una nana bruna, una corpo celeste che non ha massa sufficiente per innescare il processo di fusione nucleare, si sarebbe avvicinata a circa un anno luce dal Sole, sfiorando forse la ‘culla’ delle comete, la nube di Oort.

In tempi recenti nessuna stella si era avvicinata cosi tanto al nostro sistema: la stella si è avvicinata ad una distanza quattro volte inferiore a quella della stella più vicina, Proxima Centauri. Per gli astrofisici è una scoperta sorprendente perché secondo calcoli statistici le due stelle dovrebbero avvicinarsi al Sistema Solare esterno solo una volta ogni 9 milioni di anni.

La scoperta del sistema è avvenuta grazie alle immagini riprese dalla missione della NASA Wise (Wide-field Infrared Survey Explorer). Il sistema binario attualmente si trova a 19,6 anni luce dal Sole. Nelle immagini sembra allontanarsi dal Sole, così i ricercatori hanno deciso di tracciarne la traiettoria all’indietro nel tempo è hanno scoperto che l’incontro con il nostro sistema sarebbe avvenuto 70.000 anni fa. La stella e la sua oscura compagna avrebbero sfiorato la nube di Oort a circa 83 Km al secondo, per gli scienziati il passaggio non avrebbe avuto conseguenze particolari, almeno per il momento, visto che se il passaggio ha in passato perturbato l’orbita di uno o più comete, non è successo nulla di particolarmente eclatante sulla Terra forse anche grazie al fatto che i grandi pianeti, Giove in primis svolgono un ruolo importante di protezione per il sistema solare interno, attraendo la gran parte dei corpi in avvicinamento.

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Per altri ricercatori che ancora sono a caccia di Nibiru o del pianeta X il passaggio ravvicinato del sistema alieno sulla Terra, mentre i nostri antenati assistevano al passaggio, sarebbe caduto un meteorite in Arizona formando il Meteor Crater, così chiamato e anche detto Canyon Diablo crater, Cratere di Barringer. Si tratta di un cratere meteoritico largo circa 1.200 metri, profondo 170. Il macigno spaziale che ha provocato l’impatto con il conseguente cratere sarebbe caduto 50 mila anni fa. Il meteorite caduto aveva un diametro di circa 30-40 metri. Qualcuno ritiene che potrebbe trattarsi di uno dei molti bolidi spaziali che hanno colpito la Terra migliaia di anni fa, a causa del passaggio del sistema binario.

Come sottolinea il Dr. Mamajek, “La stella di Scholz è un oggetto debole e ha avuto un impatto trascurabile sulla nube di Oort. Anche se avesse spedito comete all’interno del Sistema Solare, queste non arriverebbero nel sistema solare interno se non fra migliaia di anni. Tuttavia”, rileva, “stelle più massicce, penetrate nella nube di Oort in un lontano passato, potrebbero aver innescato importanti bombardamenti di comete verso i pianeti e portato ad alcuni degli eventi di estinzione di massa sulla Terra“.

Questa scoperta ha riacceso gli animi di molti cultori del mito di Nemesis e di Nibiru, convinti che la misteriosa stella “oscura”, che ha sfiorato il nostro Sistema Solare 70 mila anni fa, fosse uno dei due mitologici corpi celesti. Questa stella oscura, molto probabilmente una nana bruna, sarebbe un piccolo sistema planetario, in cui orbitano pianeti massicci come Planet X-Nibiru. Il sistema stellare di Nemesis avrebbe causato, durante il suo passaggio vicino al Sole, estinzioni di massa sulla Terra, grazie a bombardamenti massicci di asteroidi e comete spinti dalle perturbazioni gravitazionali verso la parte interna del Sistema Solare. Queste ipotesi sono suggestive ma non suffragate dalle attuali conoscenze ma su molti siti internet dedicati alla mitologia legata a Nibiru e agli Annunaki è quello che in genere si scrive in molti siti internet, spesso per sollevare solo clamore mediatico e profetizzare l’ennesima estinzione di massa o l’ennesima fine del mondo.

Fonte: Ansa

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