L’Aeronautica militare italiana li cataloga come Ovni, ovvero “Oggetti volanti non identificati”. Significa che non stiamo parlando necessariamente di veicoli alieni ma potrebbero essere fenomeni naturali, droni o altri velivoli militari.
Già, perché l’aeronautica militare italiana già dal lontano 1978 si occupa di catalogare e cercare di spiegare gli avvistamenti di Oggetti volanti non identificati.
Fu l’allora Presidente del Consiglio Giulio Andreotti che, a seguito dell’ondata di avvistamenti di Oggetti Volanti Non Identificati (OVNI) del 1978, designò l’Aeronautica Militare quale Organismo Istituzionale deputato a raccogliere, verificare e monitorizzare le segnalazioni inerenti gli OVNI.
Attualmente tale attività viene svolta dal Reparto Generale Sicurezza dello Stato Maggiore Aeronautica. Chiunque desideri segnalare un evento correlabile ad un O.V.N.I. può farlo utilizzando la modulistica presente sul sito istituzionale che, dopo averla compilata, dovrà consegnare alla più vicina stazione dei Carabinieri.
Questa azione consente all’Aeronautica Militare di avviare un’indagine tecnica per identificare l’esistenza di una correlazione con eventi umani e/o fenomeni naturali che, se necessario, coinvolge anche altri organi competenti presenti sul territorio nazionale.
Tale attività ha lo scopo di garantire la sicurezza del volo e nazionale. Una volta terminati gli accertamenti, gli episodi vengono pubblicati e, se non è stato possibile individuare una giustificazione tecnica o naturale, si classifica l’episodio come avvistamento di Oggetto Volante Non Identificato. Per quanto riguarda gli avvenimenti antecedenti il 2001, è in corso, ad opera del Reparto Generale Sicurezza, un riordino dei dati al fine di una prossima pubblicazione.
Il più recente avvistamento UFO in Italia è avvenuto nei cieli di Val d’Ossola al confine con Canton Ticino. In realtà, sarebbe stato il trenino dei satelliti Starlink di SpaceX lanciati in orbita il 7 gennaio ad allarmare i testimoni. Lo confermerebbe il sito di tracciamento satellitare Heavens Above. Gli oggetti avvistati insomma farebbero parte di un progetto nato per creare una costellazione di piccoli satelliti a banda larga e per fornire così agli utenti di tutto il mondo un accesso a Internet ad alta velocità.
Nel database dell’aeronautica troviamo in testa alla classifica degli avvistamenti la Campania con 20 segnalazioni ancora non spiegate. Al secondo posto c’è la Lombardia con 19 avvistamenti, seguono la Toscana con 16 oggetti non identificati, il Lazio con 14, l’Emilia-Romagna con 13 e il Veneto con 10 oggetti. All’ultimo posto c’è Sicilia con 9 Ufo. I dischi volanti non sembrano amare invece i cieli di Val d’Aosta, Molise, Umbria e Sardegna, come riportato in articolo pubblicato oggi da La Stampa.
Qualcuno sarà sicuramente contento di questo annuncio e starà magari speculando su questi dati. A questo proposito è da segnalare un recente servizio delle iene, per conto delle quali Enrico Lucci è andato a parlare con alcuni seguaci del culto raeliano in Italia. siamo andati a parlare, nel servizio che potete vedere qui sopra, con i raeliani, seguaci di un culto secondo cui alcuni extraterrestri scientificamente avanzati, chiamati Elohim, avrebbero creato la vita sulla Terra attraverso l’ingegneria genetica.
“Ho visto degli Ufo durante alcuni incontri raeliani”, racconta Marco Franceschini, uno dei 90mila raeliani presenti nel mondo. I nostri creatori sono buonissimi. “Hanno la pelle olivastra”, spiega un altro adepto a Le Iene, “e sono alti circa 1 metro e 25”.