L’esplosione del supervulcano Toba, situato sulla moderna isola di Sumatra, circa 74.000 anni fa, è stata la più grande eruzione vulcanica della Terra negli ultimi 28 milioni di anni.
Parti dell’Indonesia, dell’India e dell’Oceano Indiano furono coperte da 15 centimetri di detriti vulcanici. Si stima che circa 1.700 miglia cubiche di roccia, un volume paragonabile a quasi 3 milioni di Empire State Building, siano eruttati, formando un lago vulcanico visibile anche dallo spazio.
Ceneri e gas vulcanici rilasciati dall’eruzione del Toba nell’atmosfera bloccarono parzialmente la luce del sole, causando un inverno vulcanico durante il quale le temperature sono scese in tutto il mondo di 3,5 gradi.

Il lago formato dal crollo del Monte Toba 74.000 anni fa – NASA LANDSAT
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, i livelli di radiazioni superiori al 10% devono essere considerati pericolosi per l’uomo. Gli effetti sulla salute vanno dalle scottature solari alle lesioni oculari da radiazioni, all’aumento del rischio di cancro della pelle e alla soppressione del sistema immunitario.
Un aumento delle radiazioni nocive, soprattutto nelle zone equatoriali, potrebbe spiegare anche un mistero archeologico.
Prove e manufatti suggeriscono che circa 74.000 anni fa, le popolazioni umane nell’Africa centrale diminuirono improvvisamente, ma i primi esseri umani in India e nell’Africa meridionale sopravvissero.
Nello scenario proposto dagli autori dello studio, le persone hanno lasciato aree rese inabitabili dalle radiazioni, ma sono rimaste più a nord ed a sud, dove gli effetti sono stati meno gravi.