Scoperto il nucleo di un esopianeta gigante

Questo esomondo potrebbe essere ciò che rimane di un pianeta gigante o quello che ne rimane dopo che la sua crescita è stata in qualche modo interrotta.

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La scoperta di un esopianeta molto più massiccio della Terra ha fatto discutere. Questo esomondo potrebbe essere ciò che rimane di un pianeta gigante o quello che ne rimane dopo che la sua crescita è stata in qualche modo interrotta.
L’esopianeta si chiama TOI-849b, ed è stato rilevato dal Transiting Exoplanet Survey Satellite (TESS) della NASA nel 2018 e confermato successivamente dall’Osservatorio di La Silla in Cile. Questo mondo alieno orbita attorno a una stella simile al Sole, TOI-849, posta a circa 730 anni luce dalla Terra.
TOI-849b è 40 volte più massiccio del nostro pianeta, ha una massa pari a quasi la metà di quella di Saturno. Le misurazioni eseguite dagli astronomi dell’Osservatorio Paranal in Cile e dell’Osservatorio globale di Las Cumbres hanno contribuito a rivelare che l’esopianeta ha un diametro di quasi 3,45 volte quello della Terra, di poco inferiore al diametro di Nettuno. I dati suggeriscono che TOI-848b ha una densità simile a quella terrestre, cosa che lo rende l’esopianeta più denso tra quelli di dimensioni nettuniane scoperto fino ad ora.
TOI-849b orbita attorno alla sua stella in sole 18.4 ore, a una distanza di solo l’1’5% della distanza che separa la Terra dal Sole. L’esopianeta è posto in una zona dello spazio particolare dove non si osservano molti mondi delle dimensioni di Nettuno.
Non ci sono molti pianeti in questo posto intermedio, quindi vedere un pianeta di queste dimensioni così vicino a una stella è piuttosto interessante“, ha dichiarato Sean Raymond, un astrofisico all’Osservatorio di Bordeaux in Francia, che non ha preso parte in questa ricerca.
I modelli precedentemente sviluppati indicavano che pianeti in fase di accrescimento con 10-20 volte la massa della Terra dovrebbero avere campi gravitazionali sufficientemente intensi da catturare il materiale del disco protoplanetario della stella neonata. Questi mondi dovrebbero essere quindi in grado di diventare grandi e massicci come Saturno o Giove. Questo porta a ritenere che TOI-849b sia ciò che rimane di un gigante gassoso che per cause sconosciute ha perso la maggior parte della sua massa, forse a causa dell’intensa emissione della stella posta a distanza ravvicinata.
Nonostante l’eccessiva vicinanza di TOI-849b alla sua stella, secondo gli scienziati questa condizione non è sufficiente a spiegare come il gigante abbia perso tutta la sua atmosfera fino a trasformarsi in un nucleo planetario. L’esopianeta ha circa 6,7 miliardi di anni e dato questo tempo trascorso e la distanza dalla stella, gli scienziati hanno dedotto che un gigante simile a Giove avrebbe perso solo un po’ della sua massa.
Per questo motivo, i ricercatori ritengono che TOI-849b potrebbe essere il nucleo residuo di un gigante gassoso che ha perso massa attraverso un differente meccanismo. Forse si è scontrato con altri pianeti giganti, o la gravità della sua stella ha strappato gran parte del suo involucro gassoso.
Se TOI-849b fosse arrivato nella stretta orbita attualmente occupata a causa di interazioni gravitazionali con altri pianeti, l’energia che avrebbe assorbito durante l’attrazione gravitazionale combinata della sua stella lo avrebbe riscaldato causando la perdita di gran parte della sua massa.
Un’altra possibile spiegazione potrebbe essere lo sviluppo interrotto di TOI-849b che si sarebbe formato tardi, quando gran parte del disco protoplanetario del suo sistema era ormai esaurito.
Tutto sommato, TOI-849b potrebbe dare agli scienziati un assaggio di come appare il nucleo di un gigante gassoso. La ricerca futura potrebbe osservare direttamente la composizione di quel nucleo analizzando il materiale in evaporazione nell’atmosfera rimanente dell’esopianeta.
Lo studio, condotto da David Armstrong dell’Università di Warwick in Inghilterra, è stato accettato per la pubblicazione dalla rivista Nature.
Fonte: Space.com