Perché lo shopping può essere terapeutico

Lo shopping terapeutico si riconosce dai suoi effetti benefici: riduce ansia e stress, aiuta a mantenersi in forma, migliora l’autostima, favorisce le relazioni sociali, aumenta il senso di soddisfazione e felicità ed altro ancora

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Non esiste soltanto lo shopping compulsivo (sfrenato) ma anche quello terapeutico, che fa bene alla salute psicofisica. Lo shopping terapeutico si riconosce dai suoi effetti benefici: riduce ansia e stress, aiuta a mantenersi in forma, migliora l’autostima, favorisce le relazioni sociali, aumenta il senso di soddisfazione e felicità ed altro ancora.

No, non è una scusa a cui aggrapparsi quando si hanno le mani bucate: lo dice la scienza.

Uno studio condotto da un pool di ricercatori di Taiwan e Australia e pubblicato sulla rivista “Journal of epidemiology and community health” ha dimostrato che lo shopping buono e moderato è benefico per la salute, fa bene alla mente ed al corpo. Basti pensare allo stress, uno dei fattori di rischio di molte patologie cardiovascolari: lo shopping ha un effetto calmante, combatte la depressione ed il senso di isolamento. Tutto questo è stato confermato dall’insegnante di marketing Rik Pieters.

Mega store online come Jole sensibilizzano sullo shopping terapeutico ricordando le buone regole per evitare lo shopping compulsivo.

Fare acquisti in modo intelligente può essere un grande alleato della salute psicofisica per almeno 5 buoni motivi. Ecco quali sono.

Lo shopping terapeutico migliora l’umore

Il termine ‘retail therapy’ negli Stati Uniti non viene utilizzato a caso. Si traduce in ‘terapia al dettaglio’ e si riferisce ad uno dei migliori effetti dello shopping terapeutico: il miglioramento dell’umore.



Lo conferma uno studio condotto da un’equipe di psicologi dell’università del Michigan: lo shopping terapeutico riduce la tristezza, l’ansia, lo stress e la malinconia. Fare acquisti rende felici rispetto a chi si limita ad osservare la merce esposta in vetrina.

Fare shopping potenzia l’autostima

Diversi studi e sondaggi hanno dimostrato che fare acquisti migliora immediatamente l’autostima.

Dai sondaggi più recenti emerge che l’8% degli italiani si lancia nello shopping quando ha l’umore a terra: fare acquisti ha un effetto benefico a livello psicologico.

Lo shopping terapeutico serve a bruciare calorie

Fare shopping significa alleggerire (moderatamente) il portafogli ma anche il peso sulla bilancia.

Un sondaggio condotto dal Daily Mail in Gran Bretagna ha rivelato che le donne possono bruciare fino a 15mila calorie in 30 giorni grazie allo shopping terapeutico.

Un team di psicologi americani dell’università dell’Alabama, ha riportato che in media si bruciano 350 calorie passeggiando 3 ore tra una vetrina e l’altra che salgono a 500 se si evitano scale mobili ed ascensori.

Si possono consumare mediamente tra le 1400 calorie (per un’uscita alla settimana di 3 ore) e le 4.000 calorie al mese (uscendo 3 volte alla settimana).

Fare shopping stimola le relazioni sociali

Fare acquisti favorisce le relazioni sociali e può essere un valido aiuto per sentirsi meno soli ed incontrare persone per un motivo concreto. Si comunicano i propri gusti, si scambiano idee ed opinioni con altri consumatori, con cassiere o commesse.

Con lo shopping terapeutico si fissano obiettivi

Lo shopping terapeutico mette alla prova pazienza e tenacia del consumatore. Non trovando subito l’oggetto desiderato o necessario, bisogna saper attendere l’occasione giusta, tentare e ritentare, senza ripiegare su un oggetto qualsiasi e lasciarsi prendere dall’impulso.

La pazienza e l’attesa serviranno a valutare bene la reale utilità di un oggetto da acquistare dando valore al denaro speso o da spendere.

Attenzione allo shopping compulsivo

Bisogna distinguere lo shopping terapeutico da quello compulsivo.

E’ giusto rispettare certe regole per evitare lo shopping compulsivo ovvero:

  • stabilire un budget massimo da non superare, quindi non esagerare con le spese;
  • darsi un tempo limite per fare acquisti;
  • non considerare ogni acquisto come necessario;
  • non pensare che lo shopping sia l’unico svago o attività antistress possibile;
  • non provare invidia per oggetti, abiti o dispositivi tech acquistati da amici e colleghi.

C’è chi pensa allo shopping anche quando lavora o sta insieme al partner: una vera e propria mania.

Trascurare queste regole può significare essere schiavi dello shopping compulsivo, che non ha proprio nulla di terapeutico, anzi tutto il contrario. E’ bene dire no a qualsiasi forma di dipendenza psicologica.

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