La notte di Natale è il giorno a maggior rischio per l’infarto

La vigilia di Natale è una notte da infarto o, almeno, è quello che afferma uno studio

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La notte di Natale è il giorno a maggior rischio per l'infarto
La notte di Natale è il giorno a maggior rischio per l'infarto

La vigilia di Natale è una notte da infarto o, almeno, è quello che afferma uno studio.

Il lavoro, pubblicato sul British Medical Journal, una rivista scientifica peer review, ha rilevato che la vigilia di Natale è la peggiore notte dell’anno in quanto ad attacchi di cuore.

  • Il rischio aumenta del 37% la notte prima di Natale.
  • La maggior parte degli attacchi di cuore si verificano intorno alle 22.00 della vigilia di Natale.

Metodo: lo studio ha esaminato 283.014 attacchi cardiaci segnalati in Svezia dal 1998 al 2014.

Lo studio ha anche rilevato un aumento degli attacchi di cuore in coincidenza della festa di mezza estate che si tiene in Svezia a metà giugno.

Secondo quanto si può derivare da questo studio, persone di età superiore ai 75 anni e coloro che si portano una storia di malattie delle arterie coronarie hanno più probabilità di avere attacchi di cuore, durante la vigilia di Natale e, più in generale, durante le festività nataliezie.
Non possiamo affermarlo per certo, ma il disagio emotivo associato a momenti acuti di rabbia, ansia, tristezza, dolore e stress aumentano il rischio di un attacco di cuore“, ha detto il ricercatore David Erlinge, del Dipartimento di Cardiologia dell’Università di Lund. “L’eccessiva assunzione di cibo, l’alcol, gli spostamenti lunghi, possono essere altre cause di aumento del rischio.

I dati analizzati dimostrano che il periodo delle festività natalizie vedono un evidente aumento degli attacchi di cuore, a parte la notte di Capodanno, durante la quale non sembra potersi dimostrare un aumento significativo del rischio.

L’infarto cardiaco, il classico attacco di cuore, avviene quando il flusso del sangue arterioso trasportato dalle coronarie si blocca per un’ostruzione provocando una carenza importante nell’irrorazione delle cellule cardiache che non ricevono più un adeguato rifornimento di ossigeno. Se il flusso sanguigno non viene ripristinato rapidamente, il muscolo cardiaco inizia a morire. Le persone che ricevono rapidamente un trattamento hanno maggiori possibilità di sopravvivere.

Nell’infarto, i tempi di ospedalizzazione e di inizio dei protocolli terapeutici sono fondamentali: tanto più precoce sarà il riconoscimento dello stato patologico e l’inizio del trattamento terapeutico quanto maggiori saranno le probabilità di sopravvivere all’infarto.



La prevenzione dell’infarto comporta una dieta equilibrata e povera di grassi oltre ad una serie di abitudini specifiche, quali il non fare una vita troppo sedentaria ed evitare il fumo. Anche lo stress sembra essere una componente che favorisce l’infarto, soprattutto in soggetti predisposti.

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