Come ogni anno, in questo periodo inizia la stagione degli uragani e, puntuali, eccoli.
Il primo ad essere stato individuato è stato l’uragano Florence che sta anche ingenerando non poche preoccupazioni sulla costa orientale degli Stati Uniti essendo stato classificato di classe 4.
Sono tre i potenti uragani che stanno muovendosi attraverso l’Oceano Atlantico verso la costa orientale degli Stati Uniti e i Caraibi, mentre un’altra forte tempesta si prepara ad abbattersi sulle isole Hawaii. Nel frattempo, i satelliti meteorologici GOES della National Oceanic and Atmospheric Administration forniscono alcune vedute spettacolari delle tempeste viste dallo spazio.
Il satellite meteorologico GOES-East, che tiene costantemente d’occhio la costa orientale e l’Atlantico, ha catturato alcune immagini mozzafiato dell’uragano Firenze, della tempesta tropicale Isacco e dell’uragano Helene che si avvicinano alle Americhe.
Florence, un uragano di categoria 4 potenzialmente molto distruttivo, sta per abbattersi sulla North Carolina o sul South Carolina, l’arrivo sulle coste di questi stati è previsto per giovedì 13 settembre.
Staccato di qualche giorno lo segue Helene, un uragano di Categoria 2 che probabilmente si esaurirà sull’Atlantico senza arrivare sulla costa orientale degli Stati Uniti, stando a quanto dice l’ultimo aggiornamento del National Hurricane Centre (NHC), una divisione di NOAA.
Circa a metà strada tra l’uragano Firenze e l’uragano Helene c’è la piccola ma pericolosa tempesta tropicale Isacco, fino a ieri era considerata un uragano ma è poi stata declassata a tempesta tropicale.
Dall’altro lato del globo, sull’oceano Pacifico, la tempesta tropicale Olivia sta puntando decisa verso le Hawaii muovendosi da est. Olivia era n urugano di categoria 4 ma, durante la settimana in cui ha imperversato sul Pacifico, al largo della costa ovest degli Stati Uniti, si è notevolmente indebolito ed è stato ora declassato a temepsta tropicale.
Insomma, la stagione degli uragani si presenta alla grande, gli effetti del riscaldamento globale continuano a sentirsi in maniera non indifferente e, per ora, possiamo solo sperare che non si ripetano le devsatazioni perpetrate lo scorso anno dall’uragano Maria.