La peste negli USA, che rischi ci sono?

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Da qualche giorno imperversa sul web la notizia che negli USA sono stati registrati alcuni casi di peste bubbonica, una malattia che, soprattutto in europa, richiama terribili ricordi risalenti al medioevo. Una terribile epidemia di peste, che fu poi chiamata “peste nera“, imperversò in tutta Europa tra il 1347 e il 1352 e si calcola che uccise almeno un terzo della popolazione europea durante il XIV secolo, cioè, secondo alcuni calcoli, circa 25 milioni di persone. Questa notizia si è rapidamente diffusa soprattutto sui social network e qualche furbo l’ha subito sfruttata per scopi meschini, alimentando il fuoco della paura e gridando al solito complotto della multinazionali del farmaco solo per rimediare qualche click sui siti fuffari.

Ma veniamo ai fatti:

Alcuni giorni or sono, la contea di Navajo, in Arizona, ha pubblicato un avviso di salute pubblica dopo che, nella zona, sono state trovate alcune pulci positive ai test per la peste. La contea ha pubblicato un avviso in cui avverte i residenti descrivendo i sintomi della peste bubbonica, tra cui le bolle, febbre e dolore muscolare.

Le pulci infette sono state raccolte nella contea di Coconino, in Arizona, e sono state trovate positive per Yersinia pestis, che può causare tre forme di peste negli esseri umani. La contea di Navajo ha sottolineato che è necessario adottare misure preventive solo se ci si trova nella zona in cui è stata trovata la peste.

Il Dipartimento della Salute della contea di Navajo sta sollecitando la popolazione a prendere precauzioni per ridurre il rischio di esposizione a questa grave malattia“, hanno scritto su  Facebook . “La malattia può essere trasmessa agli esseri umani e agli altri animali dal morso di una pulce infetta o dal contatto diretto con un animale infetto“.

La contea ha anche pubblicato consigli su come evitare di contrarre la malattia e cosa fare nel caso si sospettasse di essere stati esposti. La popolazione viene anche avvisata di segnalare il rinvenimento di roditori, conigli o cani della prateria morti in quanto questa potrebbe essere un’indicazione della presenza di peste nell’area.

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La peste è rara in America negli ultimi tempi, e i casi tendono ad essere riportati nell’ovest del paese. Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie.

I funzionari della contea esortano la popolazione a consultare immediatamente in medico nel caso in cui si sospetti di essere stati esposti alla malattia. I sintomi della peste generalmente appaiono tra i due ed i sei giorni e includono:

  • febbre
  • brividi
  • mal di testa
  • debolezza
  • Dolori muscolari
  • Ghiandole linfatiche gonfie (chiamate “bolle”) all’inguine, alle ascelle o agli arti.

Avvertono che la malattia può diffondersi in tutto il flusso sanguigno e infettare i polmoni se non viene trattata, ma può essere curata con antibiotici se diagnosticata e trattata precocemente.

Evidenziato cosa sta succedendo, bisogna anche sottolineare il fatto che la peste non è mai scomparsa dagli Stati Uniti e, tra gli esseri umani, sono 96 i casi riportati tra il 2000 e il 2015. Di questi, secondo il CDC, solo 12 sono i pazienti deceduti per la malattia.

La peste viene veicolata tra gli animali selvatici dalle pulci che riescono ad avvicinarsi agli insediamenti umani grazie soprattutto ai topi che possono propagarle ai nostri animali domestici e seminarle nell’ambiente da dove possono arrivare agli esseri umani.

Insomma, la peste c’è ma, al momento, rientra nella normale casistica di diffusione della malattia negli zona ovest degli Stati Uniti. sono però sufficienti le norme basiche di igiene e pulizia per prevenirne la diffusione ed evitare il contagio e, in caso si sospettasse che questo possa essere avvenuto, è abbastanza facile curarla se non si aspetta troppo prima di rivolgersi ad un medico.

Tutto il resto è fuffa. E complottismo di bassa lega.

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