Nicola Copernico è nato nella città di Toruń sul fiume Vistola. Figlio più giovane di Mikolaj Kopernik, un ricco commerciante di rame che si trasferì a Toruń da Cracovia, all’epoca capitale della Polonia e di Barbara, che proveniva da un’importante famiglia di commercianti.
La vita di Nicola Copernico
Il giovane è cresciuto insieme a tre fratelli maggiori: due sorelle e un fratello, ma quando aveva solo 10 anni, perse il suo amato padre. Suo zio materno, Lucas Watzenrode, intervenne e prese i bambini di Kopernik sotto la sua protezione.
Successivamente, si iscrisse all’Università di Cracovia, oggi conosciuta come Università Jagellonica. Le sue passioni erano la matematica e la medicina, ma fu a Cracovia che iniziò a sviluppare un interesse per l’astronomia e iniziò anche a firmare il suo nome in latino: Nicolaus Copernicus (Nicola Copernico).
Suo zio, vescovo a Varmia, volle che studiasse diritto canonico e gli permise di continuare i suoi studi all’Università di Bologna e poi a Padova. Il giovane Nicola Copernico era un vero uomo del Rinascimento e aveva preso alcune lezioni d’arte da maestri italiani, dipingendo un autoritratto. Tuttavia il suo obiettivo principale rimaneva la matematica e la medicina e, secondo gli storici, tenne alcune conferenze sulla matematica mentre era in visita a Roma.
A Bologna, a quanto pare, era in contatto con il principale astrologo dell’Università, Domenico Maria De Navarra, e studiava il cielo. Alla fine, Nicola Copernico si laureò in diritto canonico presso l’ Università di Ferrara e tornò in Polonia.
In qualità di canonico della chiesa alle dipendenze di suo zio, assunse vari compiti, come la supervisione delle finanze della chiesa, la riscossione degli affitti dai terreni di proprietà della chiesa e la gestione di mulini, un birrificio e una panetteria. Applicò le sue conoscenze anche nel campo della medicina e si prese cura dei malati.
Dopo la morte di suo zio, Copernico si trasferì nella città di Frombork e continuò a lavorare per la chiesa. Era più impegnato che mai, ma trovava comunque il tempo per quello che sarebbe diventato il suo più grande hobby e conquista della vita: l’astronomia.
A quel tempo, il sistema solare aveva un aspetto molto diverso. Secondo gli studiosi del periodo, la Terra era al centro dell’Universo e attorno ad essa ruotavano il sole, la luna e gli altri corpi celesti.
Per quanto a noi possa sembrare anacronistico, allora aveva perfettamente senso, perché non solo era raffigurato in questo modo nelle Sacre Scritture, ma tutti potevano vederlo con i propri occhi. Il sole appariva ogni mattina a est, viaggiando attraverso il cielo durante il giorno per poi scomparire dietro l’orizzonte occidentale, inaugurando la notte, la luna e le stelle. La Terra, invece, non sembrava muoversi.
Claudio Tolomeo, matematico e astronomo alessandrino, ha formalizzaro questa visione nel II secolo d.C. nel suo trattato Almagesto e ha ideato un modello intricato per il suo sistema geocentrico, spiegando i modi in cui il sole, la luna e i pianeti orbitano attorno alla Terra.
La sua teoria è stata accettata come ovvia verità per quasi un millennio e mezzo, finché un giovane del Regno di Polonia ha applicato la sua conoscenza superiore della matematica all’osservazione delle stelle e ha concluso che i conti semplicemente non quadravano.
Nicola Copernico e la scoperta rivoluzionaria del sistema eliocentrico
Non si sa esattamente quando Nicola Copernico ha avuto l’illuminazione
, ma deve essere stato interessante rendersi conto che la concezione comune del sistema solare era errata, che la Terra non era al centro di esso, ma insieme ad altri pianeti, orbitava attorno al sole.
Copernico ha altresì scoperto che la Terra ruota quotidianamente sul proprio asse, che rappresenta il giorno e la notte, e che l’asse inclinato della Terra è la causa principale dei cambiamenti stagionali.
Per quanto entusiasta potesse essere, Nicola Copernico non si è permesso il lusso di annunciare le sue scoperte al resto del mondo e gridare “Eureka!” alla maniera di Archimede di Siracusa.
Copernico ha dovuto tenere per sé la sua scoperta e trovare un modo per comunicarla in modo da non comprometterlo. Perché chi mai crederebbe a un astronomo dilettante polacco che afferma che quello che la scienza, la chiesa e la Bibbia insegnano sui cieli circostanti non è esattamente corretto?
Non solo era presuntuoso, ma poteva essere visto come un’eresia. Copernico non voleva essere ridicolizzato da altri scienziati, né voleva irritare i leader della chiesa. Dopotutto, erano molto occupati con la riforma di Martin Lutero.
Secondo gli studiosi, Nicola Copernico ha rivelato le sue scoperte gradualmente, discutendo prima la questione con amici ed ecclesiastici e facendo circolare opuscoli. Ha ricevuto incoraggiamento da alcuni dirigenti della chiesa che lo stimavano molto. Altri avevano una mentalità meno aperta.
Quando le voci sulla teoria di Nicola Copernico hanno raggiunto Martin Lutero, questi lo liquidò come un opportunista che attirava l’attenzione: “Lo stolto vuole capovolgere tutta l’arte dell’astronomia. Ma, come ci dice la Sacra Scrittura, anche Giosuè ordinò al sole di stare fermo e non alla terra“, dichiarò Lutero. Nel frattempo Copernico ha continuato a svolgere i suoi compiti quotidiani a Frombork.
Nicola Copernico ha rappresentato il re polacco, Sigismondo I il Vecchio, come suo inviato nella negoziazione di un trattato di pace con l’Ordine dei Cavalieri Teutonici. Copernico ha capito anche l’importanza di una moneta forte e, su richiesta del re, ha scritto un trattato su come affrontare l’inflazione, affermando: “Sebbene ci siano innumerevoli piaghe per cui regni, principati e repubbliche tendono al declino, tuttavia queste quattro ( a mio giudizio) sono i più potenti: la discordia, la mortalità, la sterilità della terra e il buon mercato del denaro”.
Nicola Copernico è stato un erudito con un’incredibile mente scientifica e un uomo molto in anticipo sui tempi. Ha tuttavia usato cautela nel pubblicizzare le sue scoperte e attese molti anni prima che il suo manoscritto fosse pubblicato. Sul letto di morte aveva solo una copia finita del suo libro. Copernico morì il 24 maggio 1543 e fu sepolto nella cattedrale di Frombork.