La nave appoggio Fearless nella guerra delle Falklands

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La linea della nave appoggio britannica Fearless non era particolarmente attraente. La sagoma angolosa dalle alte sovrastrutture prodiere ed il ponte per l’appontaggio degli elicotteri, lungo e basso, le conferivano però una funzionalità molto elevata. La notevole dimensione dello scafo in larghezza (circa 25 metri) consentiva la sistemazione di un gran numero di magazzini, alloggi, officine, centri di comunicazione ed altri spazi e materiali indispensabili per sostenere un attacco anfibio.

Realizzate nel 1965 come fulcro delle capacità anfibie inglesi, la Fearless e la sua gemella Intrepid, sono state navi del tipo Landing Platform Dock (LPD), ovvero navi da sbarco con bacino allagabile. A questo aggiungevano un ponte di volo ampio per un massimo di 6-7 elicotteri di vario tipo.

La sovrastruttura era al centro nave, massiccia e articolata. L’armamento, basato su 2 cannoni Bofors derivati dalla Seconda Guerra Mondiale e soprattutto 4 lanciamissili quadrupli Seacat contraerei.

Nel 1981 vengono inserite in un programma che prevede il ritiro operativo nel 1984, sennonché la crisi delle Falklands che porterà alla guerra anglo-argentina induce la Marina britannica ad estesi lavori di manutenzione e raddobbo nell’arsenale di Portsmouth. Lavori che vengono intensificati vertiginosamente in vista della partenza della forza d’attacco inglese, tanto che quando la Fearless salpa, come stabilito, il 6 aprile 1982, lo fa con una sola caldaia in ordine.

A bordo della Fearless vi era il comando della forza anfibia del commodoro Clapp, reparti di incursori navali e dei marines della 3a Brigata, tre elicotteri Sea King e 3 Westland Scout. Il 17 aprile la Fearless raggiunge l’isola di Asuncion. Da quel giorno fino al 7 maggio iniziò un intenso programma di addestramento per lo sbarco e la Fearless avviò, insieme all’Intrepid che l’aveva raggiunta, un nutrito programma di interventi per l’assistenza delle altre unità navali della forza d’invasione.

Il 7 maggio la Fearless insieme ad un piccolo gruppo di navi rifornimento di ogni tipo fece rotta verso le Falklands: adesso imbarcava una forza di intervento di 600 uomini che insieme all’equipaggio ed ai tecnici portava l’insieme delle persone trasportate a 1500 unità.
Il 20 maggio la Fearless entrava nella zona di interdizione totale intorno alle Falklands.
La notte del 21 maggio con i suoi 4 mezzi da sbarco la Fearless diede avvio ad uno sbarco su larga scala, il primo dopo la conclusione della Seconda Guerra Mondiale.

La resistenza argentina fu debolissima, oltre che per l’ottimo coordinamento interforze britannico, anche per le azioni preventive messe in atto nei giorni precedenti.
Il giorno seguente iniziarono gli attacchi aerei argentini con Mirage e Skyhawk ma il fuoco di sbarramento delle navi intorno alla Fearless ed anche un pizzico di fortuna protessero la nave appoggio sia quel giorno che nei seguenti.

Solo una granata d’artiglieria shrapnel cadde a bordo della Fairless facendo 3 feriti. Il ruolo svolto durante la campagna da parte di questa nave appoggio e della sua gemella fu essenziale, anche in considerazione dall’enorme distanza con la madrepatria. Personale specializzato, squadre antincendio, personale sanitario, meccanici operarono con grande abnegazione ed efficienza sulle altre navi che componevano la flotta d’invasione inglese ed anche sul territorio delle Falklands.

Tra i servizi resi, il fotografo di bordo scattò oltre 9000 fotografie. La guerra ne confermò l’utilità e ne comportò l’estensione della vita operativa fino al decennio successivo, per poi essere sostituite dalle unità di Classe Albion.

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