Mini organi umani nello spazio per studiare l’invecchiamento ed i cambiamenti dovuti alla microgravità

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Tra le altre cose che la capsula Dragon di SpaceX sta portando alla Stazione Spaziale Internazionale c’è un particolare pacchetto di Chips all’interno dei quali sono contenuti tessuti umani. I frammenti di tessuto contengono una piccola rete di cellule che sono organizzate come veri organi umani e rappresentano un modo relativamente semplice ma affidabile per permettere agli scienziati di studiare come funziona il corpo umano.

A bordo della Dragon ci sono alcune dozzine di questi chip progettati per imitare il sistema immunitario umano.

Si tratta delliniziativa Tissue Chips in Space che permetterà agli scienziati di dare uno sguardo più ravvicinato ai cambiamenti fisiologici che gli astronauti sperimentano durante le missioni spaziali, come la perdita di calcio nelle ossa ed il deterioramento del tono muscolare.

Poiché i cambiamenti che subiscono gli astronauti in condizioni di microgravità sono molto simili a quelli provocati dall’invecchiamento, i chip permetteranno anche di studiare i meccanismi di invecchiamento a livello cellulare.

Altri chip specializzati sono in fase di preparazione per imitare tessuti quali le ossa, le cartilagini e la barriera emato-encefalica, il loro invio alla ISS è previsto per marzo e aprile 2019.



Questi studi saranno fondamentali non solo per la comprensione e la cura delle patologie legate all’invecchiamento cellulare ma anche per capire meglio cosa può capitare agli astronauti impegnati in lunghe missioni spaziali, sottoposti a micro o assenza di gravità e per trovare rimedi adeguati a compensare questi effetti negativi.

Si tratta di un passo fondamentale in vista delle lunghe missioni verso Marte previste nei prossimi decenni.

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