Mancha Negra, la misteriosa sostanza che rende mortali le strade di Caracas

Ha molti nomi: “La Mancha Negra”, “The Black Spot” o anche solo “Mysterious Black Goo”. Non importa come lo si chiami, questo misterioso fenomeno terrorizza le strade di Caracas, in Venezuela, dalla metà degli anni ’80, provocando incidenti stradali mortali.

La Mancha Negra (La macchia nera) è una misteriosa sostanza nera apparsa per la prima volta nel 1986 sulle strade di Caracas, in Venezuela. Nonostante quasi due decenni di studio e milioni di dollari spesi, la causa di tale fenomeno non ha ancora trovato una spiegazione definitiva.

La Mancha Negra apparve per la prima volta nel 1986, sotto forma di una macchina oleosa, scura dall’aspetto gommoso lunga circa 50 metri, davanti ad un gruppo di operai che  stavano rattoppando l’asfalto. Nonostante gli sforzi profusi per eliminarlo, questo materiale è sistematicamente riapparso nel corso di parecchi anni, senza che, ad oggi, se ne sia potuta comprendere l’origine.

Mancha-Negra

Questo materiale di origine sconosciuta sembra dilatarsi quando il tempo è caldo e umido, mentre si restringe con il freddo asciutto.

Essendo stato causa di numerosi incidenti d’auto anche mortali, le autorità hanno cercato di eliminare questa Manche Negra spruzzandola con acqua pressurizzata ma senza risultati, poi hanno tentato di eliminarla strofinandola con detergenti e infine raschiando via lo strato superiore di asfalto delle strade. La Mancha è sempre riapparsa, spessa, nera e gommosa come gomma da masticare, rendendo le strade scivolose e insicure.

Tra le ipotesi, ma ancora non comprovate, per stabilire cosa sia e da dove provenga l’enorme chiazza, c’è quella che potrebbe essere originata da un’interazione chimica tra qualche liquame fognario proveniente dalle case che, mescolandosi ai composti dell’asfalto, potrebbero dare origine alla sostanza.

Un’altra ipotesi riguarda la possibilità che sia il risultati si olio e fluidi mescolati malamente nell’impasto del catrame. Una terza teoria sostiene che la Mancha Negra derivi da un’infiltrazione di petrolio proveniente dalle falde sottostanti, ipotesi resa credibile dal fatto che Caracas si trova vicino ai giacimenti petroliferi dell’Orinoco, uno dei più grandi del mondo. Ad esempio il Lago di Guanoco, è chiamato così per le infiltrazioni di petrolio che ne caratterizzano la viscosità dell’acqua.

Determinare l’origine della sostanza si è, però, rivelato difficile e non ci sono ancora spiegazioni definitive, nonostante quasi due decenni di studi e milioni di dollari spesi per identificarla.

Di fatto, quando nel 1986 la Mancha Negra apparve per la prima volta era una macchia lunga 50 metri ma, ben presto, oltre 13 km di autostrada furono ricoperti dal materiale sconosciuto che si contraeva e si espandeva con le intemperie. Dalle osservazioni è risultato che la macchia compariva preferibilmente nei tunnel e sulle salite fuori dall’aeroporto.

Con la sua consistenza gommosa, la massa rendeva la carreggiata straordinariamente pericolosa, provocando incidenti a catena. Nel 1991, il presidente Carlos Andrés Pérez consultò un gruppo di esperti sul problema, ma nessuno riuscì a individuare le origini della sostanza. Nei cinque anni precedenti il ​​1992 furono attribuite 1.800 morti a La Mancha Negra e a quel punto la macchia si era diffusa in tutta la città di Caracas.

Il governo venezuelano è intervenne dichiarando di aver stanziato “milioni di dollari” per indagare sul problema, consultando anche esperti negli Stati Uniti, in Canada e in Europa. Nel 1994, il Ministero dei Trasporti e delle Comunicazioni tentò di lavare via La Mancha Negra credendo che fosse una pasta composta da olio e polvere. Fu anche raschiato via ripetutamente lo strato superiore delle strade, riasfaltandolo, solo per vedere riapparire La Mancha Negra. Infine, vennero versate tonnellate di calcare polverizzato sulla macchia per “asciugarla”.

Quest’ultimo espediente per un po’ sembrò funzionare, ma creò un problema diverso; le strade erano diventate così polverose che gli automobilisti e i residenti locali si trovarono a lamentarsi per l’aria irrespirabile.

Nel gennaio 1996, le strade divennero nuovamente scivolose a causa della mancanza di manutenzione, delle scarse precipitazioni e delle cattive condizioni dei veicoli. Dalla Germania furono importate attrezzature speciali per la pulizia e il fenomeno sembrò attenuarsi per alcuni anni. Tuttavia, nel 2001 La Mancha Negra riapparve su diverse strade di Caracas, tra cui Baralt, Nueva Granada, Fuerzas Armadas, Sucre e Urdaneta Avenue.

Composizione de La Mancha Negra

La Mancha Negra è stata descritta come una massa nera, unta, spessa 3 o4 centimetri che ha la consistenza di una gomma da masticare masticata, anche se i venezuelani descrivono le strade che copre come “scivolose come il ghiaccio”. Un team del Ministero dei trasporti e delle comunicazioni venezuelano riteneva che La Mancha Negra fosse composta da polvere, petrolio e vari materiali organici e sintetici. Nel 2001, il Sunday Telegraph riportò che, secondo un rapporto delle autorità, “era composta da una miscela di olio motore usato e liquido dei freni altamente corrosivo“, ma concluse che “Dopo 14 anni di studio, nessuno sapeva realmente cosa fosse quella roba, la sua provenienza, o come liberarsene“.

Cause

Sono state avanzate diverse teorie per spiegare il fenomeno, ma nessuna ne ha stabilito l’esatta natura.

Inizialmente, alcuni credevano che i liquami grezzi delle baraccopoli vicine scorressero a valle, sotto l’asfalto, causando una reazione chimica che distruggeva le strade. L’ingegnere e funzionario venezuelano Fernando Martinez Móttola dichiarò nel 1991 che non solo avrebbe rimosso La Mancha Negra ma anche i residenti vicino all’autostrada Caracas-La Guaira poiché “erano parte del problema creando falle nella strada“.

Un’altra teoria era che La Mancha Negra fosse petrolio che filtrava da asfalto inferiore agli standard, con i venezuelani che credevano che qualcuno avesse posato un asfalto difettoso che avrebbe perso petrolio quando le temperature fossero aumentate.Tuttavia, il Ministero dei trasporti e delle comunicazioni ha sempre affermato che la composizione dell’asfalto non aveva nulla a che fare con la formazione della sostanza.

La teoria più accettata è che La Mancha Negra sia il risultato delle perdite di olio e liquidi vari da innumerevoli vecchie auto. Il professor Giannetto, commissario del Ministero dei Trasporti e delle Comunicazioni, riteneva che La Mancha Negra fosse un accumulo di polvere e olio rilasciati dalle automobili che formavano una pasta sulle strade. Nel 1996, il Wall Street Journal riferì che “a causa dei prezzi bassi della benzina nel paese, i venezuelani guidavano veicoli datati che consumavano benzina, affermando che ‘La gente del posto chiama l’autostrada la mancha negra perché letteralmente risplende dei gocciolamenti d’olio di migliaia di grandi auto che ogni giorno affrontano faticosamente la salita verso la città”.

Periodicamente i camion cisterna dell’acqua spruzzano lungo la strada nel vano tentativo di lavare via parte della marea nera che causa centinaia di incidenti all’anno”.

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