L’umanoide di Vilvoorde

Un caso simile a molti altri, non ci sono foto, filmati o tracce, come se il fatto non fosse mai avvenuto.

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L’incontro di “Mr. V” con un umanoide a Vilvoorde, in Belgio, nel dicembre 1973, secondo la casistica ufologica è parte di un’ondata di avvistamenti di esseri umanoidi avvenuta in quell’anno. L’incontro è stato diffuso attraverso la rivista UFO “Flying Saucer Review“.

L’incidente di Vilvoorde non presenta i classici tratti di altri contatti che sfociavano, a detta dei testimoni, con comunicazioni telepatiche o abductions, ma è stato un semplice contatto presunto nel mezzo di un complesso residenziale belga, appena fuori dalla città industriale delle Fiandre. Il signor V, che ha sempre chiesto di rimanere anonimo, è l’unico testimone noto del misterioso incontro.

Tutto iniziò poco dopo 2:00 il 19 dicembre 1973, quando il 28 enne Mr. V si svegliò. Lasciando sua moglie addormentata si diresse verso il bagno esterno nel cortile fuori dalla loro cucina. Non volendo disturbarla, prese una torcia con sé piuttosto che accendere qualsiasi luce. Mentre entrava in cucina, però, proprio prima che stesse per avvicinarsi alla porta del cortile, sentì qualcosa provenire dall’esterno. Il suono, simile a quello di una pala che colpisce il pavimento raggiunse il testimone che nello stesso momento vide un bagliore verde che filtrava attraverso le tende alla finestra della cucina.

Eppure il giardino doveva essere immerso nel buio.

Il testimone decise di avvicinarsi alla finestra e, guardando fuori, vide qualcosa di strano: una figura umanoide che vestiva un abito luminoso che sembrava essere la fonte del bagliore verde.



L’essere era di bassa statura, circa un metro e mezzo. Si muoveva e la sua tuta mandava dei bagliori proprio verso il testimone alla finestra. L’essere indossava una sorta di casco trasparente e sulla schiena portava qualcosa, una specie di blocco rettangolare, forse uno zaino, forse fatto dello stesso materiale della tuta. Il testimone non notò cuciture, cerniere o altro, il capo d’abbigliamento sembrava confezionato in un pezzo unico e attorno alla vita si notava una sorta di cintura con una scatola quadrata al posto della fibbia, la scatola brillava di un color rosso. L’essere alle mani portava dei pesanti guanti collegati direttamente alle maniche della tuta.

Il signor V notò ancora una cosa, una specie di aspirapolvere che l’essere maneggiava come fosse un metal detector. L’umanoide era intento, almeno cosi parve al testimone, a sondare il terreno circostante muovendosi in modo goffo e impacciato.

A quel punto, il testimone ricordandosi di avere una torcia decise di tentare un contatto con lo strano essere, mandando due lampi di luce nella sua direzione. L’umanoide si voltò all’istante, ruotando su se stesso di 180 gradi, come se non riuscisse a girare la testa. I due ora erano faccia a faccia separati solo dalla finestra. L’umanoide non mostrava i segni del naso o della bocca, ma Mr V notò le orecchie e gli occhi erano gialli e luminosi.

Un “bordo verde” correva attorno al bordo degli occhi, che erano più grandi di quelli di un uomo. Il momento più inquietante fu quando la creatura sbatté le palpebre. Quando lo fece l’intero viso divenne di un nero cavernoso.

Con grande stupore del signor V, la creatura alzò la mano e fece un segno a “V”.

Ma le stranezze non finiscono qui; dopo il gesto, l’umanoide si sarebbe voltato e si sarebbe diretto verso il muro in fondo, ma senza scavalcarlo, appoggiandoci il piede ci avrebbe semplicemente camminato scalandolo “in piedi” come se stesse semplicemente camminando.

Forse l’essere indossava degli stivali particolari, quasi magici che gli consentivano gesti del genere. Una volta arrivato in cima discese allo stesso modo, camminando tenuto sulla parete da una forza misteriosa.

Il signor V rimase in attesa per diversi minuti. Quindi, una luce bianca brillante emerse improvvisamente dall’altro lato del muro. Udì un suono persistente. Continuò a guardare e alcuni istanti dopo, un grande oggetto rotondo si sollevò nel cielo notturno.

L’oggetto volante si librò sul testimone che ne stimò la larghezza in un metro e mezzo, ma i dettagli erano scarsamente osservabili, il lato inferiore sembrava scuro e la cupola superiore era arancione brillante, sotto tre luci, una blu, una gialla e una rossa che si illuminavano in sequenza. L‘oggetto emetteva anche delle scintille gialle sul fondo e il fondo stesso sembrava ruotare.

Il testimone notò che la cupola era in parte trasparente e all’interno vi era una luce blu verde. La nave mostrava una specie di simbolo o emblema, un cerchio nero con un lampo giallo. Il testimone non colse altri dettagli, la nave misteriosa si involò nel cielo sparendo in pochi secondi.

Un caso simile a molti altri, non ci sono foto, filmati o tracce, come se il fatto non fosse mai avvenuto.

E’ strano che un oggetto del genere non abbia lasciato tracce o vista la sua emissione di luci colorate, scintille e rumori vari, non sia stato visto da nessuno se non dal testimone anonimo.

La parte della storia che parla dell’umanoide potrebbe essere semplice da “montare, uno scherzo, qualcuno travestito da “alieno” che con un attrezzo simile ad un aspirapolvere sondava il terreno.

Per molti ufologi il caso rimane irrisolto ma onestamente casi del genere non evidenziano nulla di interessante perché ci si deve affidare a un solo testimone che vede qualcosa o qualcuno che però non lasciano la minima traccia nell’ambiente circostante e questo è impossibile.

C’è da aggiungere che quell’anno fu ricco di casi UFO e forse alcuni testimoni si lasciarono semplicemente trascinare dalla fantasia.

Fonte: https://www.ufoinsight.com/the-vilvoorde-humanoid-encounter/

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