È un dibattito di lunga data, che questo fine settimana ha fatto notizia: l’intelligenza artificiale (AI) sarà mai cosciente o già lo è?
Il principale ricercatore di OpenAI Ilya Sutskever si è rivolto a Twitter per dichiarare la sua opinione sulla questione e ha visto il contraccolpo di molti scienziati nel campo.
La domanda che rimane è: chi ha ragione?
Sutskever sostiene che l’intelligenza artificiale sia già cosciente
Tutto è iniziato quando Sutskever ha twittato giovedì: “può darsi che le grandi reti neurali di oggi siano leggermente consapevoli”. Potrebbe sembrare un’affermazione abbastanza innocua, ma è stata accolta con un contraccolpo immediato e rapido.
Come mai? Secondo il ricercatore dell’IA di Sidney dell’UNSW Toby Walsh, è perché l’argomento fa deragliare la conversazione e forse anche l’evoluzione dell’intelligenza artificiale. “Ogni volta che tali commenti speculativi vanno in onda, ci vogliono mesi di sforzi per riportare la conversazione sulle opportunità e sulle minacce più realistiche poste dall’IA”, ha twittato Walsh.
Il sociotecnologo indipendente Jürgen Geuter ha inoltre definito la visione irrealistica. Ha twittato che “potrebbe anche darsi che questa interpretazione non abbia basi nella realtà ed è solo un passo di vendita per rivendicare capacità tecnologiche magiche per una startup che esegue statistiche molto semplici”.
Il professore associato presso l’Università IT di Copenaghen ha condiviso i pensieri di Geuter. “Può darsi che ci sia una teiera in orbita attorno al Sole da qualche parte tra la Terra e Marte”, ha scherzato . “Questo sembra più ragionevole delle riflessioni di Ilya, in effetti”.
È solo clamore?
Il vicepresidente di Citi e l’esperto di deep learning Valentino Zocca hanno aggiunto che l’intelligenza artificiale “NON è cosciente, ma a quanto pare l’hype è più importante di qualsiasi altra cosa”.
Ma il contraccolpo è giustificato? Certo, le affermazioni secondo cui l’IA potrebbe essere o diventare cosciente suscitano timori nelle persone che la tecnologia prenda il sopravvento, ma se i fatti dimostrano che la tecnologia potrebbe davvero avanzare a quella fase non vale la pena menzionarla?
Il problema, tuttavia, sembra risiedere nel fatto che l’IA non è sul punto di essere cosciente e potrebbe non esserlo mai. Iniziare così, può quindi allarmare le persone che non hanno motivo di preoccuparsi. Questo potrebbe essere uno di quei casi in cui il tempo rivelerà chi aveva ragione e chi aveva torto.