(Adnkronos) – Il Fascicolo sanitario elettronico (Fse) dovrebbe custodire tutta la storia della nostra vita sanitaria perché sia facilmente condivisibile con i professionisti sanitari a garanzia di un servizio più efficace ed efficiente, ma in realtà non è sempre così. Lo dimostra l’inchiesta di Altroconsumo sullo stato di 'salute' del Fse, che offre una fotografia davvero molto eterogenea nelle varie regioni d’Italia. Da questa indagine – riferisce una nota – emergono infatti profonde differenze nell’organizzazione dei siti, dei dati contenuti e dei servizi messi a disposizione dei cittadini. Questo strumento – così come è stato pensato – deve contenere un nucleo minimo di dati e documenti: i dati identificativi e amministrativi dell’assistito, le informazioni del medico di base, i referti di laboratorio, il profilo sanitario sintetico, mentre altre informazioni sono facoltative. A giugno 2023 Altroconsumo ha analizzato i Fascicoli sanitari di 19 Regioni (mancano Molise e Valle d’Aosta perché non è stato possibile effettuare le rilevazioni in tempi utili) ed è emerso che in tutti i Fascicoli monitorati – dettaglia la nota – si accede con lo Spid o con la carta d’identità elettronica: in alcuni casi è ancora possibile entrare con il lettore della tessera sanitaria (strumento macchinoso e in parte superato). Tutti i Fascicoli riportano dati identificativi e amministrativi dell’assistito e le prescrizioni stampabili, un miglioramento decisivo rispetto al passato perché possono essere utilizzate in farmacia o nelle strutture. I referti riguardano per lo più gli accessi nelle strutture pubbliche, in diversi casi, invece, sono presenti i soli esami di laboratorio e mancano i referti delle visite specialistiche. Un altro punto debole dei Fascicoli è il profilo sanitario sintetico che andrebbe compilato dal medico di famiglia: continua a essere assente e anche quando è presente l’icona è di fatto vuota – si legge nel report – Nel Fascicolo sanitario di Marche e Sicilia non è ancora possibile cambiare il medico online. Purtroppo, solo nella metà dei Fascicoli analizzati è possibile pagare il ticket e/o gestire le esenzioni. Su 19 siti analizzati solo 8 hanno ricevuto una valutazione positiva (come mostra la tabella sotto): si tratta di portali che oltre a fornire le informazioni di base tipiche del Fse offrono servizi extra. In generale, la presenza e completezza delle informazioni (dati, ricette, referti) e la grafica sono migliorati rispetto all’ultima indagine di Altroconsumo del 2020, sono stati fatti notevoli passi in avanti – conclude la nota – poiché tre anni fa, in diversi casi, esistevano fascicoli completamente vuoti. I servizi extra invece non sono ancora disponibili per tutti: solo in 13 Fascicoli su 19 è possibile prenotare esami e visite. La fotografia che Altroconsumo ha scattato mostra un’estrema variabilità fra le singole regioni, che porta a chiedersi come sia realizzabile l’interoperabilità fra i diversi Fascicoli sanitari. In ogni caso, comunque, solo se ci sono evidenti benefici nell’uso dell’attuale Fascicolo sanitario si può pensare che ci sia una massiccia adozione della versione 2.0 in arrivo nel 2026. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
L’indagine, su Fascicolo elettronico ancora inefficienze e differenze fra regioni
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