La macchina del moto perpetuo

Il moto perpetuo dal quale ricavare energia gratuita è stato sempre un sogno dell'uomo che ha più volte cercato di realizzare una macchina o un dispositivo dal quale creare, letteralmente, energia dal nulla andando contro i principi della termodinamica

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Il moto perpetuo dal quale ricavare energia gratuita è stato sempre un sogno dell’uomo che ha più volte cercato di realizzare una macchina o un dispositivo dal quale creare, letteralmente, energia dal nulla andando contro i principi della termodinamica. Costruire un tale marchingegno è tuttavia impossibile, sia che si usi energia meccanica, termica o chimica, non si può realizzare un motore che produca dal nulla lavoro o energia cinetica.

Raccontiamo in questo articolo uno dei tanti tentativi di realizzare una macchina dal moto perpetuo.

Torniamo al XIX secolo, precisamente nel 1812, quando un uomo chiamato Charles Redheffer, comparso a Philadelphia con una macchina miracolosa che, a suo dire, generava il moto perpetuo e non richiedeva alcuna fonte di energia per funzionare, o almeno così affermava Redheffer che allestì un modello funzionante di questa macchina alla periferia della città, vicino alle rive del fiume Schuylkill, esponendola ai curiosi filadelfiani.

Redheffer chiese fondi al governo della città dicendosi intenzionato a costruire una versione più grande della macchina.

Il 21 gennaio 1813, otto commissari della città visitarono Redheffer. Il loro intento era quello di ispezionare la macchina per determinare se avrebbe potuto ricevere i fondi che aveva richiesto. Redheffer li osservò attentamente durante l’ispezione, e li fermò ogni volta che cercavano di avvicinarsi troppo alla macchina, sostenendo che era preoccupato che potessero danneggiarla. Tuttavia, uno degli ispettori riuscì comunque a notare qualcosa di strano sulla macchina: non funzionava nel modo in cui Redheffer sosteneva funzionasse.

Redheffer spiegò agli ispettori che la sua macchina a moto perpetuo stava fornendo l’energia per alimentare un’altra macchina separata attraverso una serie di ingranaggi interconnessi. Tuttavia, l’ispettore notò che gli ingranaggi della macchina per il moto perpetuo erano portati nella direzione sbagliata se davvero alimentava un”altro dispositivo. Invece, era chiaro che il movimento veniva indirizzato alla macchina dal moto perpetuo dall’altra macchina a essa collegata.



Invece di sfidare apertamente Redheffer su questo punto, i commissari utilizzarono un metodo più sottile; incaricarono un ingegnere locale, tale Isaiah Lukens, di costruire una macchina che funzionasse sugli stessi principi della macchina di Redheffer, ma la cui fonte di energia era ancora più ingegnosamente nascosta (la macchina di Lukens è ancora di proprietà della Franklin Institution di Philadelphia). Quindi mostrarono questa macchina a Redheffer.

Redheffer, vedendo che il suo segreto era stato scoperto, lasciò frettolosamente Philadelphia e ritentò la sua “truffa” a New York City. All’epoca, le notizie viaggiavano lentamente tra le città, quindi nessuno aveva ancora sentito parlare di lui. Redheffer riusci così ad aprire una mostra della sua macchina a New York City nel 1813.

Di nuovo la sua macchina attirò molta curiosità, ma un giorno Redheffer fu visitato dall’ingegnere meccanico Robert Fulton. Fulton notò che la macchina stava oscillando leggermente, e da questa osservazione dedusse che alla macchina veniva fornita la sua potenza da una manovella tenuta accuratamente nascosta. Chiunque stesse ruotando la manovella si comportava in modo irregolare e a scatti che faceva tremare la macchina. L’unica domanda era dove la manovella e il suo operatore erano nascosti.

Fulton propose a Redheffer una sfida. Disse che poteva esporre la fonte segreta dell’energia della macchina, e che se non lo avesse fatto avrebbe pagato per eventuali danni che avrebbe potuto causare nel provare. Redheffer acconsentì a questo, e così Fulton rimosse immediatamente alcune tavole da un muro vicino alla macchina. Fu rivelata cosi una botola nascosta con un cordone..

Fulton seguì questo cordone al piano di sopra dove trovò un vecchio barbuto seduto a mangiare una crosta di pane con una mano, mentre girava la mano con l’altra. Una folla inferocita, realizzando la truffa, demolì la macchina da moto perpetua e Redheffer fuggì a gambe levate.

Il tentativo di ingannare la gente a scopo di lucro finì miseramente, come sono finiti miseramente tanti altri tentativi di truffa che durante i decenni successivi sono stati perpetrati in campo energetico.

Fonte: Hoaxes.org

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