La guerra tecnologica tra Stati Uniti e Cina: vincere la nuova corsa alla Luna sarà fondamentale

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Due sono i fatti degli ultimi giorni che hanno visto protagonista la Cina: l’arresto di Meng Wanzhou, che non solo è la figlia figlia del fondatore di Huawei ma è anche la vicepresidente e il cfo del colosso tecnologico di Shenzen. Questo evento è legato alla lotta in corso per la supremazia nei campi delle intelligenze artificiali e della sicurezza delle reti tra Stati Uniti e Cina. Di questo, però, parleremo in un altro articolo, in questo proveremo ad approfondire i problemi che la Cina sta provocando agli USA anche nello spazio.

Alla fine della scorsa settimana, la Cina ha lanciato una missione ambiziosa che porterà, se tutto andrà bene, un lander e un rover ad atterrare sul lato più lontano della Luna, quello che non vediamo. La missione Chang’e-4, se da una parte dimostra che il gap tecnologico della Cina nel campo dei lanciatori spaziali pesanti è ancora sensibile (basta pensare che per la scarsa potenza del lanciatore LongMarch 3b, lo Chang’e-4 ci metterà oltre 25 giorni per raggiungere la Luna), dall’altra rappresenta un risultato significativo per la Cina, poiché nessun’altra nazione ha mai effettuato un atterraggio morbido con un lander ed un rover sul lato nascosto della Luna.

Se avrà successo, questa missione effettuerà diversi esperimenti scientifici inediti, dall’esplorazione delle risorse locali di ghiaccio e minerali ad un test di crescita in un ambiente protetto di piante ed insetti. In realtà, la posta in gioco è ben altra e, il lancio e l’allunaggio dello Chang’e-4 apre uno spiraglio sulla portata delle ambizioni spaziali cinesi e come il loro programma spaziale promuova gli ambiziosi obiettivi geopolitici del paese.

Cerchiamo di capirne le implicazioni.

I fatti

Sabato mattina (ora locale in Cina) un razzo Long March 3B ha inviato nello spazio un lander da 4 tonnellate e un rover da 140 kg, all’interno della navicella Chang’e-4. Durante questa settimana l’astronave dovrebbe raggiungere l’orbita lunare, successivamente.



La Cina non ha comunicato quando tenterà di effettuare l’allunaggio, ma gli osservatori ipotizzano che il tentativo possa verificarsi nei primi giorni di gennaio. Prima di tentare lo sbarco, lo Chang’e-4 dovrà collegarsi con il satellite relais Queqiao, lanciato lo scorso maggio, che avrà la funzione di mantenere le comunicazioni tra la Terra e gli strumenti che il Lander porterà sulla superficie lunare, nel bacino del Polo Sud-Aitken.

Perché questa missione è destinata al lato opposto della Luna?

A causa del blocco delle maree, dalla Terra vediamo sempre lo stesso lato della Luna, mentre l’altro lato non è visibile dal nostro pianeta (Nonostante l’album dei Pink Floyd, questa parte non è oscura, in quanto riceve circa la stessa quantità di luce solare del lato rivolto verso il nostro pianeta, mentre il sistema Terra-Luna ruota attorno al Sole).

Fu la missione sovietica Luna 3 che trasmise le prime fotografie a bassa qualità del lato più lontano della Luna nel 1959 e nel 1962 fu la sonda Ranger della NASA colpì la superficie.

Il lato lontano della Luna. Nessuna astronave robotica ha mai effettuato un atterraggio morbido qui.
Il lato opposto della Luna. Credit: NASA

A parte le immagini riprese dagli orbiter delle missioni Apollo e quelle trasmesse dai più recenti orbiter lunari, il lato più lontano rimane relativamente inesplorato. Per quanto ne sappiamo, il lato opposto ha un aspetto molto più frastagliato e una maggiore densità di crateri rispetto al lato della Luna rivolto verso la Terra. Le cause per cui il lato visibile sia meno butterato rispetto al lato nascosto rimangono, ad ora, inspiegate per gli scienziati di tutto il mondo, che sono desiderosi di effettuare rilievi in situ.

Cosa faranno il lander e il rover?

Il lander scenderà in quello che è considerato il più antico e profondo cratere d’impatto sulla Luna, il bacino del Polo Sud-Aitken, e si concentrerà sulla geologia lunare. Gli scienziati ritengono che qui le rocce abbiano una composizione diversa rispetto ai campioni lunari raccolti dalle missioni Apollo sul lato visibile della Luna.

È possibile che questo bacino sia così profondo da contenere materiale dal mantello interno della Luna“, ha osservato su Twitter Tamela Maciel, scienziata spaziale . “Atterrando dal lato opposto per la prima volta, il lander e il rover della Chang’e-4 ci aiuteranno a capire molto di più sulla formazione e la storia della Luna.”

La missione fornirà alla Cina (e alle altre nazioni) informazioni sulle migliori pratiche per il funzionamento di un rover su una superficie che non affronta mai direttamente la Terra e quindi deve comunicare attraverso un satellite a relè. Dovrebbe anche fornire dati per gli astronomi che vorrebbero, un giorno, installare un osservatorio di radioastronomia sul lato più lontano della Luna, che è protetto dal rumore di fondo delle comunicazioni radio e satellitari della Terra.

La Cina prevede di inviare un equipaggio umano?

La Cina ha un programma spaziale molto ambizioso, che considera fondamentale per affermarsi come superpotenza globale. La Cina ha sia ambizioni militari nello spazio (dove alcune delle sue tecnologie competono con quelle degli Stati Uniti), sia il desiderio del prestigio internazionale che deriverebbe dal riuscire a fare cose nuove e interessanti nello spazio. Certo, la NASA ha fatto un sacco di cose incredibili, ma non ha mai fatto una missione come quella che sta tentando la Cina. Questa è una delle ragioni per cui un atterraggio morbido senza precedenti sul lato più lontano della Luna è un grosso problema per gli Stati Uniti.

La Cina sta anche sviluppando un nuovo lanciatore pesante più efficiente del LongMarch e tutto l’hardware necessario per inviare i suoi taikonauti (così chiamano i loro astronauti i cinesi) sulla Luna. All’inizio del 2018, la Cina avvisò esplicitamente che intendeva accelerare lo sviluppo di un grande razzo lanciatore, simile per dimensioni e potenza al Saturn V, e che ritengono che sarà operativo intorno al 2028. I funzionari cinesi avevano precedentemente affermato che il loro obiettivo a lungo termine è quello di svolgere una serie di missioni umane sulla superficie lunare dal 2030 in avanti, e questo razzo lo permetterebbe.

Potrebbero farlo più velocemente?

Se fosse impegnata in una “corsa” verso la Luna, la Cina potrebbe essere in grado di battere gli Stati Uniti. Secondo i piani resi noti di recente, la NASA difficilmente porterà uomini sulla superficie lunare prima del 2030. Secondo l’ex amministratore della NASA Mike Griffin, la Cina, volendo ed impegnandosi, potrebbe mandare uomini sulla Luna entro sei e otto anni.

Parlando a una recente riunione del gruppo consultivo del Consiglio nazionale dello spazio, Griffin ha detto: “Non sembrano mai avere fretta, sembrano giocare una lunga e paziente partita, quindi non sto dicendo che saranno sulla Luna in sei a otto anni, ma che, se volessero, potrebbero farlo, e se loro arrivassero sulla Luna mentre gli Stati Uniti non possono ancora tornarci metterebbero in ridicolo sia la NASA che gli USA“.

Il problema, ha detto Griffin, è che questo sarebbe un colpo devastante per gli Stati Uniti sulla scena internazionale. “Penso che un tale evento causerebbe un riallineamento del pensiero geopolitico che sarebbe straordinariamente dannoso per gli Stati Uniti“, ha detto. “I paesi non allineati vogliono fare accordi, vogliono collaborare con le nazioni che credono siano leader nel mondo, quando imprese così rilevanti vengono compiute da nazioni che si dichiarano nostre avversarie, non è possibile restare a guardare sostenendo che non creano nessun problema per gli Stati Uniti e per i loro alleati occidentali “.

Come sta rispondendo la NASA?

La NASA sta reagendo sulla base delle direttive spaziali emanate dal presidente Trump che l’hanno scossa dal lungo torpore voluto da Obama, il quale le aveva ordinato di concentrarsi sull’invio di esseri umani verso Marte senza, però, mai deliberare fondi adeguati a realizzare questo obbiettivo. Ora la NASA ha piani sia per l’esplorazione robotica della Luna sia per eventuali atterraggi umani. Anche sotto Trump, però, i fondi a disposizione dell’agenzia spaziale non sono nemmeno lontanamente paragonabili a quelli che le erano stati destinati durante la guerra fredda per arrivare sulla Luna prima dei sovietici. La NASA ha, perciò, ha optato per un approccio atto ad incoraggiare attività commerciali promosse dai privati vicino e sulla Luna. All’inizio di quest’anno, la NASA ha cancellato i piani che erano stati redatti per una missione esplorativa verso uno dei poli lunari per trovare acqua ed altre risorse, in favore di una partnership con nove società per consentire la consegna di piccoli carichi scientifici sulla superficie lunare.

Alcune di queste aziende hanno la capacità di fornire rover, altre hanno la capacità di effettuare missioni per trovare l’acqua,” ha spiegato in un’intervista l’amministratore della NASA Jim Bridenstine. “Molte di queste aziende stanno pianificando anche missioni lunari di andata e ritorno, è un grande sviluppo che potrebbe essere di grande beneficio per la NASA. Affidarsi alle aziende private porta nuove idee e modalità di realizzazione più economiche“.

La NASA sta anche sviluppando piani per un Gateway” lunare che orbiterà vicino alla Luna, una piccola stazione spaziale umana che potrebbe fungere da piattaforma per lo studio scientifico della Luna e un waypoint per i veicoli che vanno su e giù fino alla superficie lunare. Secondo i critici, il Gateway avrà il solo effetto di ritardare il ritorno degli esseri umani sulla Luna e comporterà spese molto maggiori; La NASA afferma che il Gateway sarà utile per l’uso di lander lunari riutilizzabili e per realizzare gli studi fondamentali per istituire missioni umane su Marte negli anni ’40.

Insomma, la NASA, probabilmente perché stretta nella morsa di un bilancio asfittico, sta affrontando la nuova corsa verso la Luna a piccolissimi passi, sperando, probabilmente, che qualche azienda privata del calibro di SpaceX o di Blue Origin si prenda l’onere di spedire uomini sulla Luna togliendole le castagne dal fuoco. Intanto la Cina compie un passo fondamentale, mentre si mette in condizione di poter accelerare quando deciderà di farlo, per essere certa di posare il piede sulla Luna prima che possa rifarlo la NASA.

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