Il Samoiedo siberiano: Origini, tipologia, descrizione, caratteristiche e curiosità

Il Samoiedo siberiano è una razza canina che prende il nome da un termine obsoleto usato per indicare i nenci, un popolo che vive in alcune aree della Siberia

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Il Samoiedo siberiano è una razza canina che prende il nome da un termine obsoleto usato per indicare i nenci, un popolo che vive in alcune aree della Siberia. Il Samoiedo siberiano presenta un temperamento amichevole per natura, il quale lo rende un pessimo cane da guardia. Infatti, è molto raro trovare un esemplare di questa razza che sia aggressivo, generalmente si limitano a “sorridere” o al massimo ad abbaiare verso la fonte della minaccia.

Adesso andremo a scoprire questa meravigliosa razza canina un orsacchiotto sorridente, intelligente e “malizioso”.

Origini e tipologia

La storia del Samoiedo siberiano, un cane pastore originario della Siberia utilizzato dalla tribù Samoiedi da cui prende il nome, inizia ben oltre 1000 anni prima di Cristo, periodo in cui le tribù originarie degli altopiani iranici si stabilirono nelle pianure situate a est dei monti Urali e fin nella tundra. Furono questi nomadi a utilizzare i Samoiedi siberiani per svariati compiti diversi tra cui la caccia e la pesca o per tirare le slitte.

Le tribù nomade presenti nella parte meridionale, che vivevano essenzialmente dell’allevamento delle renne, utilizzavano i Samoiedi siberiani come animali da traino e come cani da guardia del bestiame, mentre nelle parti settentrionali gli esemplari di questa razza che presentavano una colorazione bianca pura, e quindi un temperamento molto più mite, venivano utilizzati come cani da caccia e da slitta.

I cani Samoiedo sono sempre vissuti a stretto contatto con i loro padroni, sopratutto durante le ore in cui dormivano, così da riuscire a mantenere caldi i loro proprietari.

Sul termine “Samoiedo” sia gli etnologi che i cinofili non sono ancora giunti ad un accordo. Infatti, secondo gli etnologi la razza Samoiedo apparterebbe alle popolazioni di origine mongola stabilitesi nel nord della Siberia occidentale, fra il corso inferiore dell’Ob e il fiume Enisej e, più a nord, sulla penisola di Taimyr, mentre per i cinofili viene chiamata Samoiedo un’antichissima e magnifica razza di cani nordici dal mantello bianco.

Quindi chi ha ragione? Sembrerebbe entrambi, perché i Samoiedi, questi allevatori di renne di cultura sciamanica, avevano per compagni i cani Samoiedi dalla folta pelliccia bianca.

I Samoiedi erano molto legati ai loro cani, al punto che i primi esploratori che desiderarono procurarsene qualche esemplare incontrarono grandi difficoltà. Si dice addirittura che alcuni si sarebbero separati più volentieri della loro donna piuttosto che da un buon cane.

I coniugi inglesi Kilburn-Scott nel 1896, nonostante il popolo Samoiedo fosse molto contrario ad affidare i loro cani ad altre persone, sono riusciti comunque a portare in Inghilterra un esemplare, un cucciolo maschio marrone di Samoiedo che ha chiamato Sabarka.

Lo zoologo inglese nel 1889 ha passato ben tre mesi fra le tribù dei Samoiedo per riuscire a familiarizzare con loro, e per conoscere meglio questa popolazione e i loro cani. Successivamente ha deciso di importare anche una femmina di Samoiedo di color crema di nome “Whitey Petchora”, presa nella zona occidentale degli Urali, e un altro maschio bianco neve chiamato “Musti” dalla Siberia.

Fu da qui che i due coniugi hanno deciso di dedicare la loro vita all’allevamento, alla ricerca e alla formazione del Samoiedo moderno, da cui hanno iniziato insieme una selezione mirata alla produzione di esemplari da esibizione, sopratutto con l’intento di riuscire a creare la versione di esemplari di colore bianco puro.

Questi pochi esemplari portati dallo zoologo e pochi altri esemplari importati da altri esploratori sono stati la base della razza Samoiedo occidentale. Il primo standard della razza Samoiedo è stato redatto nel 1909 in Inghilterra, primo paese ad importare questa razza.

Tra le molte storie che possiamo leggere riguardanti questa razza sembra che sia stato proprio un esemplare di Samoiedo, di nome Etah, ad aver guidato le slitte della spedizione di Roald Amundsen per raggiungere il polo Sud.

L’interesse da parte degli occidentali per le prime spedizioni polari, e quindi per i cani da slitta, sopratutto per i Samoiedo, è iniziato a partire dal 1870. Il primo a utilizzarli fu il norvegese Fridtjof Nansen che ha acquisito 34 esemplari di Samoiedo nel piccolo villaggio samoiedo di Khabarova il 24 giugno 1893, che poi ha utilizzato durante la sua spedizione per raggiungere il polo.

Negli anni sono avvenute molte spedizioni in cui sono stati presenti i Samoiedi, tra cui si ricorda quella del celebre norvegese Roald Amundsen, che raggiunse il polo Sud il 14 dicembre 1911 su delle slitte trainate appunto da cani.

Il Samoiedo è sicuramente un prezioso aiuto dei pastori di renne, uno splendido cane bianco dall’aspetto lupoide con un muso intelligente e vivace che sembra sorridere al mondo. Una razza molto apprezzata che pian piano si è diffusa in tutto il mondo affermandosi come ottimi animali da compagnia e bellissimi esemplari da esposizione, una razza eccezionale sia per carattere che per aspetto, che diventerà successivamente sempre più amata in ambito metropolitano.

Sono esistite molte incertezze sulla paternità della razza, che fu dapprima attribuita all’Inghilterra e oggi, definitivamente, è stata riconosciuta alla Russia del Nord e alla Siberia con il patrocinio del Nordic Kennel Union (NKU).

Il Samoiedo ha ottenuto anche un grande successo presso i regnanti britannici, tra cui è presente il principe di Galles il futuro Edoardo VII, che ne ebbe uno bianco a testa nera, e la stessa regina Vittoria, che ha posseduto per molto tempo Jacko, uno dei migliori esemplari da esposizione di Samoiedo dei suoi tempi.

Tra gli esemplari di Samoiedo che ha ottenuto più pedigree figura Kara Sea, nato da Mustan of Faringham e da Zarina nel 1924, un cane frutto di di un programma di allevamento senza precedenti. Infatti, dalla fine del XIX secolo, gli inglesi incominciarono a selezionare i cani importati a seconda delle loro qualità morfologiche, riuscendo a conservare il loro carattere e le loro attitudine al lavoro, provata dalle spedizioni condotte successivamente a questa tipologia di allevamento. Attualmente la discendenza creata in Inghilterra ancora esiste e continua a produrre meravigliosi esemplari di Samoiedo.

L’importazione dei Samoiedo negli Stati Uniti, paese in cui la specie canina conta molti amatori, risale all’inizio del secolo, e avvenne con una storia molto appassionante in cui la protagonista era la principessa di Montyglyon, una cinofila illuminata, che vide il granduca Nicola, fratello dello zar, mentre presentava uno dei suoi Samoiedo. La principessa si è innamorata della razza a tal punto da offrire qualunque cifra al granduca per poterne possedere un esemplare. Ma il granduca, che era un gentiluomo, fece trovare alla principessa uno dei suoi cani in un cesto di fiori il giorno seguente, senza fargli pagare alcuna cifra.

In Francia il primo esemplare di Samoiedo è arrivato grazie ad un ufficiale francese ritornato dalla Russia dopo la fine della prima guerra mondiale. Fu da qui che partirono vari allevamenti di Samoiedo in Francia, attività che si è bloccata solo durante la seconda guerra mondiale. La Francia pur presentando un clima più caldo delle zone di origine della razza, non ha creato nessun tipo di problema ai cani allevati. Nel 1950 subito dopo la seconda guerra mondiale in Francia è stato fondato un club dedicato alla razza Samoiedo, la “Réunion d’amateurs du Samoyéde et chiens nordiques” che poi è stata trasformata successivamente nel Club francese dei cani nordici.

In Italia, a parte i 2 esemplari appartenuti al Duca degli Abruzzi, la razza Samoiedo è sempre stata considerata da compagnia. Attualmente in Italia si trovano degli ottimi allevamenti, che producono dei soggetti eccellenti di Samoiedo, che sono riusciti a conquistare molti titoli di prestigio in tutta Europa.

La razza Samoiedo viene ancora oggi utilizzata per le corse con le slitte, gli sleddog, facendo così rivivere le loro origini.

Descrizione e caratteristiche.

La razza Samoiedo attualmente presenta un soffice pelo bianco abbondante spesso e molto fitto, e possono arrivare a pesare intorno ai 20 kg. Il Samoiedo è una razza che presenta un temperamento decisamente amichevole, una caratteristica che lo rende un pessimo cane da guardia. Ovviamente anche questa razza come tutti i cani se qualcuno si avvicina al loro territorio abbaiano anche in maniera piuttosto rumorosa. Il Samoiedo è un ottimo cane da compagnia per i bambini e per le altre razze di cane, ed è una razza che anche in età adulta rimane molto giocherellona.

Il Samoiedo è un cane che possiede un sotto-pelo corto e un pelo esterno più lungo, e presenta un collare di pelo molto folto attorno al collo e alle spalle, sopratutto negli esemplari maschi. Le orecchie di questa razza posseggono dei peli all’interno come protezione e una coda piuttosto pelosa.

Il colore dei Samoiedi può essere bianco puro, color panna o color biscotto ma lo standard non prevede un colore marrone troppo scuro. Gli occhi del Samoiedo sono di colore molto scuro a forma di mandorla molto profondi e con un espressione molto viva e intelligente. Tra le attitudini di questa razza troviamo che è un cane dolcissimo e affettuoso, piuttosto indipendente ma comunque molto docile.

Il luogo ideale in cui far vivere il Samoiedo è un giardino, perché le temperature troppo alte degli appartamenti, sopratutto in inverno, non permettono la massima espressione della bellezza del suo mantello.

Curiosità

Il Samoiedo è un cane affettuoso, sensibile, intelligente, esso dialoga con il suo padrone più di quanto non lo ascolti, e accetta di obbedire senza comunque venir meno alla sua grande dignità. Come la maggior parte dei suoi parenti nordici esso dà prova di eccellente disposizione verso l’uomo.

Affettuoso fino all’inverosimile, adora seguire i suoi padroni ovunque e reclama le loro carenze se solo ci si dimentica di fargliele. Il Samoiedo è una razza molto dolce, nonostante ciò presenta una certa diffidenza verso gli estranei da cui in generale, trovandosi vicino al suo proprietario accetta volentieri le carezze.