Il primo UFO nello spazio

I cacciatori di UFO sono soliti fare le pulci alle immagini pubblicati dalla NASA. Il famigerato Scott Warning è convinto di avere identificato il primo UFO avvistato nello spazio da una foto ripresa in automatico dalla capsula Mercury nel 1955...

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Chi non conosce Scott C. Waring?

Il noto cacciatore di UFO alcuni anni fa ha trovato una presenza anomala in una foto vecchia di 55 anni. La foto, della NASA, era stata scattata da una capsula spaziale senza pilota del Mercury Project nei primi giorni del programma spaziale degli Stati Uniti.

La strana scoperta, o meglio, una delle tante “strane scoperte“, fatta da Waring ha riaperto il lungo dibattito sulla presenza degli alieni sul nostro pianeta. Waring si chiede se gli extraterrestri ci osservano e ci studiano tenendoci sotto controllo fin dalle prime missioni spaziali che gli esseri umani hanno fatto.

Il progetto Mercury durato cinque anni a partire dal 1958 è terminato nel 1963, è stato il progetto spaziale che ha fatto partire la prima missione Americana che ha portato uomini nello spazio.

A far parte del progetto sei voli spaziali con equipaggio, tra di essi la missione del febbraio 1962 in cui John Glenn divenne il primo americano in orbita attorno alla Terra e la missione del maggio 1961 che lanciò Alan Shepherd nello spazio, rendendolo il primo americano a volare nello spazio.

Scott C. Waring racconta nel suo blog, nel 2015, di come è venuto in possesso della foto che inquadrerebbe uno dei primi oggetti alieni fotografati nello spazio: “Ho trovato in un disco alcune foto della missione Mercury. La missione ebbe luogo nel dicembre del 1960, e perché gli alieni non sarebbero interessati a guardare un momento storico della storia umana?



Soprattutto quando la capsula era senza pilota, non dovevano avere la preoccupazione di essere visti. Nell’immagine si vede la Terra in background e l’UFO è nello spazio che sta osservando la capsula Mercury“, ha continuato Waring. “Il disco è difficile da distinguere nella prima foto, ma tre foto dopo è facile da vedere. Sembra un disco classico con un cuneo tagliato fuori. Stiamo vivendo in un’era notevole, quando alcune verità profonde sulla l’universo è alla portata dello spirito umano“.

La foto, risalente al 1955, è una delle tante “prove“ che i ricercatori UFO hanno dichiarato di aver raccolto per dimostrare che veicoli spaziali alieni volano indisturbati nello spazio aereo terrestre. Queste presunti veicoli sarebbero ben visibili nelle prime foto eseguite dai veicoli orbitali della NASA fin dalle missioni pre Apollo. Waring, in collaborazione con un altro ricercatore affermano anche di aver trovato due oggetti anomali in una foto realizzata durante una missione Gemini del 1966.

La foto è una prova?

L’esistenza degli alieni non può essere provata da una fotografia, questo tipo di prove sono valide solo per gli appassionati di UFO, e la comunità scientifica non è certamente d’accordo sull’accettare conclusioni simili, serve ben altro.

Cosa ha immortalato la Mercury Redstone 1A?

La foto che ritrae l’oggetto non è l’unica, nell’archivio esistono ben 420 foto appartenenti alla collezione ASU, e sono presenti più foto che catturano l’oggetto sconosciuto. Teniamo a mente un particolare, nel 1960 non c’era molto nello spazio.

disco colente segue capsula gemini nel 1955?

Foto # MR-1A-9186-266 – Questa sembra essere la prima foto dell’oggetto che compare nel lato inferiore sinistro della cornice.

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Foto # MR-1A-9186-267 – questa foto seguente non mostra nulla di anomalo ed è stata inclusa per la ricerca.

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Foto # MR-1A-9186-268 – Qui, l’oggetto appare in alto a sinistra, sembra che l’oggetto stia volando verso la navicella spaziale Mercury-Redstone.

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Foto # MR-1A-9186-269 – Ecco la cornice più importante e più chiara. L’oggetto ora appare di nuovo verso il lato inferiore sinistro della cornice.

La foto è stata analizzata dal sito The Black Vault che ha escluso che l’oggetto sia un riflesso perché l’oggetto compare in alcune foto mentre è assente in altre o in diversa posizione a differenza dell’orologio presente nelle foto che compare sempre nella medesima posizione nonostante il movimento del veicolo spaziale.

Una possibile spiegazione

L’oggetto ripreso in alcune foto potrebbe essere il razzo redstone inquadrato dopo la rotazione di 180 gradi della capsula Mercury. Il volo della capsula è durato circa 15 minuti e a otto minuti dal lancio la capsula era già posizionata con lo scudo termico e i retro razzi in avanti e la finestra di osservazione risulta inclinata di 34 gradi verso il basso, proprio lungo la traiettoria del razzo redstone che colpendo l’atmosfera e divampando sarebbe stato catturato nella foto.

Fonte: The Black Vault 

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