Anche nelle migliori condizioni possibili, di notte, dalla terra, possiamo vedere solo l’1% della nostra galassia, la Via Lattea, ovvero dai 100 ai 400 miliardi di stelle.

Solo nell’universo visibile ai nostri migliori strumenti ci sono centinaia di miliardi di galassie, ognuna composta da centinaia di miliardi di stelle, la maggior parte delle quali sono provviste di pianeti.

Anche se la vita sulla Terra fosse il frutto casuale dell’accavallarsi di una serie di coincidenze, davanti ai numeri che ci propone l’universo le possibilità che da qualche parte, prima o poi, quella serie di coincidenze possa ripetersi (o si sia già ripresentata) non sono del tutto trascurabili.

Dai numeri coinvolti, però, appare chiaro che la nostra ricerca della vita potrebbe finire solo con l’estinzione dell’umanità o, nel migliore dei casi, con la fine dell’universo stesso. Oppure quando, finalmente, la troveremo.

Ecco il vero viaggio: per ogni stella della Via Lattea, c’è una galassia unica che scorre attraverso l’universo, ognuna con i propri miliardi di stelle e molte di quelle stelle hanno una corte di pianeti che gli orbitano intorno. Si tratta di miliardi e miliardi e miliardi di mondi.

Eppure, dopo anni di ascolto da parte del Search for Extraterrestrial Intelligence (SETI), un’organizzazione che scandaglia lo spazio alla ricerca di comunicazioni, non è stato raccolto nessun risultato, nessun segnale, neppure uno, zero.

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Il fisico Enrico Fermi è famoso per aver posto la seguente domanda sugli alieni: Dove sono tutti? 

La scala dell’universo e la matematica di base ci dicono che la vita aliena deve essere comune, ma non ci sono prove, non si trovano.

Benvenuti nel paradosso di Fermi.

I filosofi, i fisici e gli astronomi hanno cercato di rispondere al paradosso di Fermi sin dalla sua nascita non ufficiale nel 1950. Anche Edward Snowden, esperto di sorveglianza digitale e ex contractor della NSA, ha recentemente condiviso la sua migliore spiegazione sul podcast di Starter, intervistato dal fisico divulgatore Neil de Grasse Tyson.

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Snowden ammette certamente la possibilità dell’esistenza di vita extraterrestre anche evoluta, al punto tale che questa potrebbe essere così avanzata da fare sì che gli Alieni siano in grado di criptare le loro trasmissioni e di confonderle con le radiazioni cosmiche di fondo. Da qui deriverebbe la nostra incapacità di intercettarle o di rilevarle come tali.

Insomma, non troviamo traccia di alieni intelligenti perché sono un po’ paranoici e nascondono la loro esistenza. Questo spiegherebbe pure il Paradosso di Fermi pur trattandosi di un’ipotesi dalle implicazioni inquietanti: se ti nascondi può voler dire che hai brutte intenzioni oppure che cerchi di non attirare l’attenzione di qualcuno che potrebbe averle.

Questa e altre risposte proposte dagli esperti sono profondamente inquietanti.

Cerchiamo di capirci qualcosa.

Esistono gli alieni?: La Scala Kardashev e il Paradosso di Fermi