È in corso un dibattito di lunga data tra tecnici e ricercatori sull’intelligenza artificiale: l’AI sarà mai cosciente o già lo è?
Il principale ricercatore di OpenAI, Ilya Sutskever, qualche tempo ha espresso su X (ex Twitter) la sua opinione sulla questione sctenando un vespaio con le reazioni di tecnici e ricercatori del settore.
Ora, dopo molti mesi di discussioni la domanda resta ancora senza risposta. Quindi, chi ha ragione?
Sutskever sostiene che l’intelligenza artificiale sia già cosciente
Tutto è iniziato nel 2022, quando Sutskever ha twittato: “può darsi che le grandi reti neurali di oggi siano leggermente consapevoli”. Potrebbe sembrare un’affermazione abbastanza innocua, ma in realtà una siffata dichiarazione è clamorosa e, infatti, ha provocato una marea di reazioni.
Come mai? Secondo il ricercatore IA dell’UNSW di Sidney Toby Walsh è perché l’argomento fa deragliare la conversazione e può portare a pensare che l’evoluzione dell’intelligenza artificiale sia fuori controllo. “Ogni volta che commenti speculativi come questo vengono diffusi, ci vogliono mesi di sforzi per riportare la conversazione sulle opportunità e sulle minacce più realistiche poste dall’IA”, ha twittato Walsh.
Il sociotecnologo indipendente Jürgen Geuter ha, inoltre, definito la visione irrealistica. Ha twittato che “potrebbe anche darsi che questa interpretazione non abbia basi nella realtà ed è solo un passo di vendita per rivendicare capacità tecnologiche magiche per una startup che esegue statistiche molto semplici”, insomma, potrebbe essere una dichiarazioni mirata soprattutto a fare pubblicità all’azienda.
Qualcuno ha reagito sostenendo il pernsiero di Geuter. “Può darsi che ci sia una teiera in orbita attorno al Sole da qualche parte tra la Terra e Marte”, ha scherzato . “Questo sembra più ragionevole delle riflessioni di Ilya, in effetti”.
È solo clamore?
L’esperto di deep learning Valentino Zocca ha aggiunto che l’intelligenza artificiale “NON è cosciente, ma a quanto pare l’hype è più importante di qualsiasi altra cosa”. Insomma, un’altra opinione che sembra spingere verso l’idea che Sutskever abbia solo cercato laluce dei riflettori.
Tanto clamore, alla fine, è giustificato? Certo, le affermazioni secondo cui l’IA potrebbe essere o diventare cosciente suscitano nell’opinione pubblica l’idea che un’Intelligenza Artificiale consapevole potrebbe finire per prendere il sopravvento e potrebbe essere inutile provocare inutilmente paura nella gente, specie in un’epoca come questa in cui si è diffusa un’ingiustificata diffidenza verso la scienza e la tecnologia; A leggere i commenti sui social sembra che siamo ad un passo da un nuova forma di luddismo estesa a tutta la scienza e non solo alla tecnologia.
Eppure, se i fatti dimostrano che la tecnologia potrebbe davvero avanzare a quella fase ed acquistare consapevolezza non vale la pena di dibatterne?
Il problema, tuttavia, sembra risiedere nel fatto che, secondo tutte le valutazioni, l’IA non è sul punto di diventare cosciente e non sono pochi gli esperti del settore che ritengono che potrebbe non diventarlo mai. Un simile dibattito potrebbe, quindi, allarmare l’opinione pubblica e scatenare nei non esperti paure che non hanno ragione di essere.
Questo, ovviamente, potrebbe essere uno di quei casi in cui il tempo rivelerà chi aveva ragione e chi aveva torto.