Pistolero preistorico, belva o sciamano?

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di Oliver Melis per Aenigma

Chi era in possesso di armi da fuoco sulla Terra decine di migliaia di anni fa? C’è chi ha visto in un teschio in possesso dello Smithsonian Institution un foro di proiettile. Il teschio venne trovato nel 1921 da un minatore svizzero, Tom Zwiglaar, in una miniera di ferro e zinco a Broken Hill nell’allora Rhodesia del Nord. La località attualmente viene chiamata Kabwe e si trova nello Zambia, oltre al cranio furono ritrovati la mascella superiore di un altro individuo, un osso sacro, una tibia e due frammenti di femore. Al momento della scoperta fu chiamato H. rhodesiensis, cioè “Uomo della Rhodesia”; oggi viene indicato anche come “Uomo di Broken Hill” o “Uomo di Kabwe” la datazione lo collocherebbe tra i 300 e i 125 mila anni fa, fu il primo fossile scoperto in Africa ad mostrare caratteristiche tipiche dell’homo sapiens.

La relazione tra le ossa non è ancora stabilita con assoluta certezza, ma la tibia e il femore hanno in genere delle relazioni precise con il cranio.

La capacità cranica è stata calcolata in 1 300 cm³, coerente con le dimensioni attese per la datazione di assegnazione. Il cranio, intermedio tra quello dell’Homo sapiens e quello dell’Homo neanderthalensis, presenta un viso largo con un grande naso e arcate sopracciliari imponenti, simili all’H. neanderthalensis. L’H. rhodesiensis apparterrebbe al gruppo dell’Homo heidelbergensis e sono state proposte classificazioni come H. sapiens arcaico o H. sapiens rhodesiensis. Tim D. White ritiene che l’Homo rhodesiensis sia l’antenato dell’Homo sapiens idaltu, a sua volta all’origine dell’Homo sapiens sapiens.



Il fossile presentava una caratteristica curiosa che lo rendeva speciale, un piccolo foro di forma perfettamente circolare sul lato sinistro e la piastra parietale frantumata sul lato opposto, come se un qualcosa fosse penetrato con una forza sufficiente a frantumarlo.

Queste carateristiche non sarebbero però descritte sulla pagina dello Smithsonian nel Museo di Storia naturale di Londra, nonostante il foro sia ben visibile.

Il foro potrebbe essere la causa di un colpo inferto con una lancia, ma in un articolo apparso su The Shields Gazette si esclude questa possibilità.

Le indagini effettuate spiegarono che:

“Quando un teschio viene colpito a bassa velocità da un oggetto come una freccia o una lancia produce le cosiddette fratture radiali o striature, cioè delle microfratture che partono dal luogo dell’impatto”, scrive l’autore dell’articolo. “Vista l’assenza di tali fratture, si è concluso all’unanimità che il proiettile deve aver avuto una velocità molto, molto più alta di una freccia o di una lancia”.

L’opinione del ricercatore Rene Noorbergen, che ha condotto delle indagini sul mistero in Secrets Of The Lost Races, “questa caratteristica è visibile nelle moderne vittime di ferite dalla testa provocate da colpi di fucile ad alta potenza”.

Se il foro fosse stato prodotto da un’arma da fuoco bisognerebbe rivedere alcune cose, o il teschio non sarebbe antico come si sostiene si antico ma sarebbe stato colpito in tempi moderni o il cranio avrebbe subito un colpo in tempi antichi con tecnologie più evolute di quanto possiamo immaginare.

La prima e la seconda ipotesi sarebbero da scartare, il teschio è stato trovato a metri di profondità ed è stato datato. La terza ipootesi potrebbe essere plausibile? I nostri antenati erano in possesso di armi simili ai nostri fucili o pistole?

Molti si sono sbizzarriti in teorie purtroppo indimostrabili e fantasiose, come quella proposta da The Shields Gazette, la teoria parla di ipotetici viaggiatori del tempo che avrebbero “ucciso” un nostro antenato, storia simile al paradosso del tizio che torna indietro nel tempo è uccide il nonno, un paradosso appunto o teorie che vedrebbero cacciatori alieni nel nostro passato che effettuavano battute di caccia sulla Terra, terie fantasiose che sicuramente possono andare bene per la trama di qualche film di fantascienza.

Ma allora, il foro presente sulla tempia sinistra del cranio, un foro perfetto, privo di linee radiali, come se gli avessero sparato con una pistola od un fucile da cosa è stato causato?

Secondo un sito di balistica, nelle lesioni craniche dovute ad armi da fuoco il tramite appare essere cilindrico con piccole fratture radiali. Più la velocità di impatto è elevata e più le fratture saranno estese. In caso di impatto a bassa velocità il proiettile può essere ritenuto dentro all’osso colpito. In questo caso, invece, ai bordi del foro del cranio in questione le fratture radiali sono assenti e gli esperti di balistica lo spiegano, prosaicamente, come una ferita probabilmente inferta dal canino di un grosso predatore oppure, considerando le usanze dell’epoca, potrebbe trattarsi di una foratura rituale inferta con uno strumento molto acuminato, una pratica spesso utilizzata per scacciare gli spiriti maligni.

Certezze non ne possiamo avere ma, tutto sommato, l’idea di un foro provocato da un predatore o da uno sciamano a caccia di spiriti sembra meno impossibile di un foro di proiettile e, come diceva Sherlock Holmes: ” Una volta eliminato l’impossibile ciò che rimane, per quanto improbabile, dev’essere la verità.”

 Oliver Melis è owner su facebook delle pagine NWO ItaliaPerle complottare e le scie chimiche sono una cazzata

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