Possessione demoniaca: lo sconvolgente caso di Anneliese Michel

Il primo sintomo di possessione demoniaca si manifestò in Anneliese Michel nel corso di un viaggio in Italia, in pullman, a San Damiano Piacentino

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Possessione demoniaca: lo sconvolgente caso di Anneliese Michel
Possessione demoniaca: lo sconvolgente caso di Anneliese Michel

Quello di Anneliese Michel rappresenta il caso più sconvolgente di possessione demoniaca della storia contemporanea, se non il più celebre a livello mediatico e internazionale.

La storia della povera Anneliese ci trasporta nei meandri più bui del sovrannaturale. La ragazza era la prima di quattro figli. Il padre era un falegname bavarese. Nacque il 21 settembre 1952 nella città tedesca di Leiblfing. I genitori Joseph e Ana Michel si prodigarono nel far ricevere alla figlia una profonda educazione religiosa. Come leggiamo dal blog religioso “Araldi della Regina”, la giovane Anneliese ebbe un’adolescenza inizialmente serena e felice, come molti dei suoi coetanei.

Anneliese Michel: uno spirito religioso

Anneliese Michel, nella quotidianità della sua vita, era solita leggere le Sacre Scritture, recitare il rosario e partecipare agli incontri di preghiera. Tuttavia, non godeva di uno stato ottimale di salute. Durante gli anni dell’adolescenza sviluppò una malattia polmonare, che le fu curata presso il sanatorio di Mittelberg, specializzato nei casi di tubercolosi.

Poco tempo dopo iniziò gli studi liceali ad Aschaffenburg, ma a causa di una forma di epilessia fu costretta a interromperli momentaneamente. Secondo le testimonianze dei medici, durante il suo ricovero, la ragazza era solita pregare per rafforzare il suo rapporto con Dio.

I primi “sintomi” di possessione demoniaca

Il primo sintomo di possessione demoniaca si manifestò in Anneliese Michel nel corso di un viaggio in Italia, in pullman, a San Damiano Piacentino.



La ragazza, con grande stupore dei presenti, iniziò a parlare con una voce profondamente gutturale, mentre un forte fetore costrinse ad aprire i finestrini del mezzo. Una volta che i pellegrini raggiunsero il luogo di culto, Anneliese iniziò a urlare lanciando terrificanti maledizioni, non riuscendo a entrare nel santuario, in quanto, a suo dire, si sentiva il terreno bruciare sotto ai suoi piedi.

Tornata a casa, le manifestazioni della possessione demoniaca proseguirono: Anneliese affermava di vedere volti mostruosi e di essere paralizzata di notte sul letto.

L’inizio dell’esorcismo

Nonostante fosse stata visitata dai più bravi specialisti, le condizioni psichiche di Anneliese Michel continuavano a peggiorare. La ragazza avversava qualsiasi oggetto o immagine inerente il sacro, Mostrava una forza sovrumana e spesso la si sentiva parlare in lingue antiche quali l’aramaico, il greco antico e il latino.

Arriviamo al 1975. In quell’anno Josef Stangl, vescovo di Wurzburg, diede il permesso a due sacerdoti, Padre Arnold Renz e Padre Ernst Alt, di condurre un esorcismo sulla giovane.

Durante la prima sessione, senza che i due sacerdoti chiedessero nulla, iniziarono a palesarsi alcuni demoni dal corpo di Anneliese Michel. Padre Ernst ne approfittò per conoscere l’identità di questi presunti esseri infernali che continuavano a martoriare il corpo e lo spirito della povera Anneliese.

I diavoli sarebbero stati Lucifero, Hitler, Giuda Iscariota, Caino, Nerone, Legione e un certo Fleischmann (che dovrebbe essere un presbitero tedesco del ‘500 dall’animo profondamente deviato).

La Madonna si presenta alla ragazza

Negli ultimi anni della sua vita Anneliese Michel era ridotta a uno scheletro vivente: il corpo rinsecchito, gli occhi completamente neri e i denti quasi del tutto assenti. Non mangiava e doveva esser nutrita artificialmente.

Una domenica, la ragazza e il suo fidanzato Peter decisero di andare a fare una passeggiata in un luogo lontano da casa. Le condizioni della donna peggiorarono e fu costretta a fermarsi, in quanto non riusciva più a camminare. Proprio in quel momento, Anneliese avrebbe ricevuto la visita della Madonna. Il tutto sarebbe accaduto dinanzi a un incredulo Peter.

In quel momento, il volto della ragazza divenne raggiante e il dolore scomparve del tutto. Anneliese Michel raccontò che la Vergine Maria si unì alla passeggiata di lei e del fidanzato, dicendole: “Il mio cuore soffre molto perché tante anime vanno all’inferno. È necessario fare penitenza per i sacerdoti, per i giovani e per il vostro paese“.

La Madre di Dio avrebbe chiesto dunque ad Anneliese se si sentisse in grado di fare penitenza per queste anime preservandole dall’inferno. Anneliese accettò che i demoni continuassero a vivere dentro di lei. Un fardello che, in parte, si sarebbe portato fino alla morte.

Il decesso

Dopo una sessione di esorcismi (65 in tutto) durata 10 mesi, il 1° luglio 1976 Anneliese Michel abbandonò questo mondo, proprio come aveva predetto all’interno delle sue lettere. Aveva solo 24 anni. Le sue condizioni fisiche erano davvero oltre il limite della sopportazione. L’autopsia effettuata sul suo corpo avrebbe riscontrato anche la presenza delle stimmate, che potrebbe essere un segno evidente della sua sofferenza personale per la salvazione delle anime.

Il processo

In seguito alla morte di Anneliese Michel, i genitori e i sacerdoti autori dell’esorcismo vennero indagati per omicidio colposo. Il processo iniziò nel marzo del 1978, concludendosi con la condanna dei due preti e dei genitori della giovane a sei mesi di reclusione per omicidio colposo.

La tomba di Anneliese Michel è ancora meta di numerosi pellegrinaggi da ogni parte del mondo.

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