Universo: 5 concetti fantascientifici possibili nel futuro

Alcuni dei tropi più comuni, come accelerare una navicella spaziale a velocità fantastiche in pochi secondi senza schiacciare gli occupanti, sono semplicemente impossibili secondo le leggi della fisica come le intendiamo nel nostro universo, eppure quelle stesse leggi sembrano consentire altri concetti fantascientifici apparentemente inverosimili, dai wormhole agli universi paralleli

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Universo: 5 concetti fantascientifici possibili nel futuro

I romanzi e i film di fantascienza sono ricchi di idee stravaganti, il più delle volte come trampolino di lancio per un’avventura ricca di azione piuttosto che un serio tentativo di prevedere le tendenze future della scienza o della tecnologia. 

Alcuni dei tropi più comuni, come accelerare una navicella spaziale a velocità fantastiche in pochi secondi senza schiacciare gli occupanti, sono semplicemente impossibili secondo le leggi della fisica come le intendiamo nel nostro universo, eppure quelle stesse leggi sembrano consentire altri concetti fantascientifici apparentemente inverosimili, dai wormhole agli universi paralleli

Ecco una carrellata di alcune delle idee fantascientifiche che potrebbero davvero essere realizzate, almeno in teoria.

Wormholes

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L’idea di un wormhole, una scorciatoia attraverso lo spazio che consente viaggi quasi istantanei tra parti distanti dell’universo, suona come se fosse stata creata come una trama fittizia ma, sotto il suo nome più formale di ponte Einstein-Rosen, l’idea esiste come un concetto teorico serio da molto prima che gli scrittori di fantascienza se ne impadronissero.



L’idea esce da Albert Einstein con la teoria della relatività generale, che vede la gravità come una distorsione dello spazio-tempo causata da oggetti massicci. In collaborazione con il fisico Nathan Rosen, Einstein teorizzò, nel 1935, che punti di gravità estremamente forti, come i buchi neri, potessero essere direttamente collegati tra loro. E così è nata l’idea dei wormhole.

Le forze attorno a un buco nero dovrebbero distruggere qualunque cosa vi si avvicini, per cui l’idea di viaggiare attraverso un wormhole non è stata presa in seria considerazione fino agli anni ’80, quando l’astrofisico Carl Sagan ha deciso che avrebbe scritto un romanzo di fantascienza. Secondo la BBC, Sagan chiese a Kip Thorne, un fisico, di pensare ad un modo fattibile per percorrere distanze interstellari in un lampo. 

Thorne escogità un modo – possibile in teoria, ma altamente improbabile in pratica – attraverso il quale gli umani potrebbero raggiungere il viaggio interstellare attraversando indenni un wormhole. Il risultato ha trovato la sua strada nel romanzo di SaganContact” (Simon e Schuster: 1985), che è stato successivamente adattato in un film con Jodie Foster nel ruolo principale. 

Sebbene sia altamente improbabile che i wormhole diventino mai i metodi di trasporto semplici e convenienti descritti nei film, gli scienziati hanno ora escogitato un modo più praticabile per costruire un wormhole rispetto al suggerimento originale di Thorne. È anche possibile che, se esistono davvero wormhole nell’universo, possano essere localizzati utilizzando la nuova generazione di rivelatori di onde gravitazionali.

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