Una tempesta di fuoco distrusse la Terra

10 milioni di chilometri quadrati consumati da un terribile incendio che provocò una mini era glaciale

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Circa 13.000 anni fa, un decimo della superficie terrestre è stato improvvisamente coperto da una tempesta di fuoco.

L’episodio, si può paragonare a quello che ha spazzato via i dinosauri, ed è stato probabilmente causato dai frammenti di una cometa che avrebbe misurato circa 100 chilometri di diametro.

Una tempesta di fuoco distrusse la terra
Una tempesta di fuoco distrusse la terra

Mentre le nuvole di polvere soffocavano la Terra, una mini era glaciale si palesava all’orizzonte, e ciò mantenne il pianeta freddo per altri mille anni. Proprio mentre stava emergendo da 100.000 anni di copertura di ghiacciai. Una volta che gli incendi si spensero, la vita poté ricominciare.

“L’ipotesi è che una grande cometa si sia frammentata e che, i pezzi abbiano impattato la Terra, causando questo disastro”. Dichiara Adrian Melott dell’Università del Kansas; coautore di uno studio del 2018 che dettaglia questo evento catastrofico.

Una serie di diverse caratteristiche chimiche – anidride carbonica, nitrati, ammoniaca e altri – sembrano indicare che un sorprendente 10 % della superficie terrestre, o circa 10 milioni di chilometri quadrati [3,86 milioni di miglia quadrate], è stato consumato dagli incendi.”



Al fine di scrutare la deflagrazione e le onde d’urto di questo grande evento, un gran numero di marcatori geochimici e isotopici sono stati misurati da più di 170 siti in tutto il mondo, coinvolgendo un team di 24 scienziati.

Una delle analisi condotte, riguardava i modelli nei livelli di polline, che suggeriscono come le foreste di pini siano state improvvisamente bruciate per essere sostituite da alberi di pioppo – una specie in grado di coprire un terreno sterile, come si potrebbe ottenere quando il pianeta ha subito danni da una serie di enormi esplosioni.

Una tempesta di fuoco ha distrutto il 10% della superficie terrestre

In effetti, parti della cometa che si è disintegrata nello spazio, probabilmente stanno ancora fluttuando nel nostro sistema solare secoli dopo.

Nei campioni analizzati dai ricercatori sono state notate anche alte concentrazioni di platino – che si trovano spesso negli asteroidi e nelle comete – e alti livelli di polvere, insieme a maggiori concentrazioni di gas da combustione che ci si aspetterebbe di vedere se si stesse bruciando molta biomassa: ammonio, nitrato e altri.

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Una tempesta di fuoco distrusse la terra

Le piante morirono, le fonti di cibo scarseggiarono e i ghiacciai che prima si stavano ritirando cominciarono ad avanzare di nuovo. Le popolazioni e le differenti culture, avrebbero dovuto adattarsi alle condizioni più difficili, con un conseguente declino delle razze.

I calcoli suggeriscono che l’impatto avrebbe impoverito lo strato di ozono, causando un aumento del cancro alla pelle e altri effetti negativi sulla salute“; spiega Melott.

Il team ha ipotizzato che un impatto così diffuso di frammenti di cometa, e la conseguente tempesta di fuoco, sia responsabile di quel po’ di raffreddamento in più conosciuto come il periodo del “Younger Dryas“. Questo breve sbalzo di temperatura del pianeta è stato talvolta attribuito al cambiamento delle correnti oceaniche.

Tuttavia, il disastro provocato dalla cometa non è un’idea nuova, anche se questa recente ricerca va molto in profondità per cercare di trovarne le prove. Gli scienziati stanno discutendo da diversi anni se l’impatto di una cometa abbia dato il via all’evento Younger Dryas.

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Una tempesta di fuoco distrusse la terra

Il lavoro attualmente condotto, evidenzia prove di un impatto cosmico

Non tutti concordano sul fatto che i dati indichino l’impatto di una cometa, ma questo lavoro esaustivo offre maggiore supporto all’ipotesi, così come le antiche incisioni trovate in Turchia nel 2017 – incisioni che raffigurano un impatto devastante da parte di un oggetto interstellare.

L’ipotesi dell’impatto è ancora valida, ma questo studio fornisce un’enorme quantità di prove, che noi sosteniamo possano essere tutte spiegate solo da un grande impatto cosmico“, conclude Melott.

La ricerca è stata pubblicata qui e nel Journal of Geology.

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