Gli scienziati cinesi hanno rinvenuto una nuova potenziale fonte d’acqua sulla Luna. La scoperta è avvenuta tramite l’esame dei campioni prelevati e riportati sulla Terra dalla missione cinese automatica Chang’e 5. L’acqua era presente nei campioni prelevati dalla superficie lunare incorporata in minuscole perle di vetro.
Hejiu Hui dell’Università di Nanjing, che ha preso parte allo studio, ha spiegato come l’acqua si trovi in piccolissime frazioni, che comunque valgono come una prova importantissima della sussistenza dell’acqua sul nostro satellite.
Acqua sulla Luna: sarà difficile estrarla
É possibile comunque che ci siano miliardi, se non trilioni di queste sfere d’impatto sulla Luna. Di conseguenza si può teorizzare che ciò potrebbe equivalere a notevoli quantità di acqua, anche se l’estrazione potrebbe risultare complicata, secondo il team.
Hui in una e-mail ad ABC News ha riferito: “Saranno necessarie un sacco di perline di vetro. D’altra parte, ce ne sono tante di perline sulla Luna”. Queste perle potrebbero continuamente produrre acqua grazie al costante bombardamento da parte dell’idrogeno portato dal vento solare. I risultati, pubblicati lunedì sulla rivista Nature Geoscience, si basano su 32 perle di vetro selezionate casualmente dal terreno lunare restituito dalla missione lunare Chang’e 5. Hui ha detto che saranno studiati nuovi campioni.
Come si formano queste sfere d’impatto?
Queste sfere d’impatto dovrebbero essere ovunque e sono il risultato del raffreddamento del materiale fuso espulso dalle rocce spaziali in arrivo. L’acqua potrebbe essere estratta riscaldando le sfere, possibilmente mediante future missioni robotiche. Sono necessari ulteriori studi per determinare se ciò sarà fattibile. Bisognerà inoltre capire se l’acqua sarà potabile. Hui ha detto che questa situazione dimostra che “l’acqua può essere rinnovata sulla superficie lunare”. Di conseguenza lo studioso ha teorizzato un nuovo serbatoio d’acqua sulla Luna!
I ritrovamenti da parte della missione Apollo
Volendo essere pignoli bisogna tuttavia precisare come già studi del passato avevano trovato acqua in perle di vetro formate dall’attività vulcanica lunare, sulla base di campioni restituiti dai moonwalker dell’Apollo più di mezzo secolo fa. Anche questi potrebbero fornire acqua non solo per l’uso da parte dei futuri equipaggi, ma anche per ricavare carburante per missili. La NASA mira a riportare gli astronauti sulla superficie lunare entro la fine del 2025. Mireranno al polo sud, dove si ritiene che i crateri permanentemente in ombra siano pieni di acqua ghiacciata.
Gli studi da parte della NASA
Negli ultimi anni, sono state fatte diverse scoperte interessanti sull’acqua sulla Luna. In particolare, nel 2009, la NASA ha confermato l’esistenza di acqua ghiacciata nei crateri polari della Luna, dove il Sole non arriva mai.
Inoltre, nel 2018, è stata annunciata la scoperta di acqua ghiacciata sulla superficie della Luna, anche se in quantità molto limitata e concentrata principalmente in piccoli crateri permanentemente ombreggiati, dove le temperature sono sufficientemente basse.
La presenza di acqua sulla Luna ha importanti implicazioni per l’esplorazione e la colonizzazione della Luna, poiché l’acqua può essere utilizzata per produrre aria respirabile, carburante per i razzi e acqua potabile. Tuttavia, l’accesso all’acqua sulla Luna rimane ancora molto difficile e costoso, e ci sono molte sfide tecniche e logistiche da superare per utilizzarla in modo efficace.
C’è comunque da precisare come ci siano ancora molte domande aperte sulla natura e l’origine dell’acqua sulla Luna e sono necessarie ulteriori ricerche e missioni spaziali per approfondire la nostra comprensione di questo importante risorsa lunare.