sabato, Novembre 2, 2024
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Strudel di mele, noci, uvetta e cannella: ricetta classica tirolese

Hai mai provato a preparare lo strudel secondo la versione classica tirolese? Se ancora non ci hai provato, non ti resta che seguire il procedimento di questa ricetta

Lo strudel è un dolce a base di una sottile sfoglia, il cui interno è ripieno di mele renette tagliate a fettine o a dadini, noci, uvetta e cannella. Altre regioni hanno la loro versione, anche salata a base di verdure e carne, ma il vero strudel è tipico del nord Italia e viene preparato secondo le varie usanze locali.

Hai mai provato a prepararlo secondo la squisita e ricca ricetta classica tirolese? Se ancora non ci hai provato, non ti resta che seguire quella proposta, facile e abbastanza veloce nel procedimento.

Ingredienti per 4-6 persone: il ripieno dello strudel

  • 500 g di mele renette
  • 2 cucchiai di zucchero
  • 3 cucchiai di uvetta sultanina
  • 2 cucchiai di pangrattato
  • 3 cucchiai colmi di marmellata di albicocche
  • Scorza grattugiata di un limone
  • Un pizzico di cannella
  • 3-4 noci
  • Zucchero a velo

Ingredienti per la sfoglia

  • 250 g di farina
  • 1 uovo
  • 2 cucchiai di zucchero
  • 1 pizzico di sale
  • 1/2 bicchiere di acqua
  • 160 g di burro

Preparazione: impasto e ripieno dello strudel

Metti la farina a fontana sul piano di lavoro, aggiungi i due cucchiai di zucchero, il pizzico di sale, l’uovo intero e metà burro sciolto in mezzo bicchiere d’acqua tiepida. Lavora quindi tutti gli ingredienti con le mani, fino a ottenere un impasto morbido e liscio, poi sbattilo ripetutamente sul tavolo con energia per qualche secondo.

Tienilo da parte sotto un tegame tiepido capovolto, intanto che vai avanti con il procedimento.

Sbuccia le mele, riducile a fettine sottili e mettile in una scodella con due cucchiai di zucchero. Aggiungi i gherigli delle noci tritati grossolanamente, l’uvetta precedentemente ammollata e strizzata, i 3 cucchiai di marmellata di albicocche, la scorza di limone grattugiata e un pizzico di cannella.

Spremi sulle fettine di mela mezzo limone per non farle annerire, mescola e tienile da parte.

Adesso sciogli il burro rimasto in un padellino antiaderente, aggiungi un cucchiaio di zucchero e il pangrattato. Lascia dorare il tutto a fuoco lentissimo per qualche minuto (mescolando di continuo per evitare di bruciarlo), tenendo conto che il risultato finale deve essere piuttosto asciutto.

Preparazione finale dello strudel

Torniamo alla pasta: mettila sul piano di lavoro infarinato e spianala con il matterello, ben infarinato anch’esso, fino a ottenere uno spessore molto sottile.

Aggiungi altra farina durante l’operazione, se dovesse tendere ad attaccarsi, ma attenta a non tirarla troppo: se dovesse rompersi durante l’operazione, infatti, il ripieno potrebbe fuoriuscire e il risultato finale non sarebbe dei migliori.

A questo punto, con molta cautela, appoggiala sul matterello e stendila su un canovaccio pulito. Cospargi l’intera superficie della sfoglia con il pangrattato dorato nel burro, unisci il ripieno a base di mele, uvetta e noci, avendo cura di coprire tutti gli spazi in modo uniforme.

Ora puoi arrotolare delicatamente la pasta su se stessa, aiutandoti con il telo, fino a darle la forma di un grosso salame.

Ungi la placca del forno con un pò di burro, oppure ricoprila con la carta apposita. Sempre con molta cautela fai scivolare sopra lo strudel e dagli una forma a ferro di cavallo, cospargi la superficie con piccoli fiocchetti di burro e inforna a 180 °C per circa 30 minuti.

A cottura ultimata lascialo raffreddare, cospargilo di zucchero a velo, taglialo a grosse fette e servilo su un vassoio da portata.

Il vino adatto allo strudel di mele

In Italia tantissimi vini possono accompagnare un dolce come lo Strudel di Mele, noci, uvetta e cannella; basta sceglierne uno da dessert non troppo strutturato e fresco, per mitigare la pesantezza della sfoglia burrosa e l’eventuale acidità delle mele.

Ad esempio il Traminer, un vino bianco e aromatico prodotto in Alto Adige. Oppure un Dorato Moscato Passito Garofoli (Marche), o un Verduzzo Friulano Jacùss (Friuli Venezia Giulia).

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